Rapporto albumina/creatinina nelle urine

Valori Normali

  • In campioni di urina casuali la normale escrezione urinaria corrisponde ad un valore inferiore a 17 mg/per i maschi e inferiore a 25 ​​mg/g per le femmine.
  • Si pone la diagnosi di microalbuminuria quanto il rapporto va da 17 a 299 mg/g per i maschi e da 25 a 299 mg/g per le femmine.
  • Un rapporto albumina/creatinina uguale o superiore a 300 è indicativo di grave proteinuria.

Fonte: Mayo

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

Le albumine rappresentano la famiglia di proteine più presenti nel sangue; dal punto di vista alimentare si trova in numerosi cibi di origine animale, tra cui latte e uova (in particolare nell’albume, da cui prende il nome).

Nell’organismo umano sono prodotte dal fegato e sono destinate e ricoprire numerosi ed importanti ruoli:

  • regolazione e mantenimento della distribuzione dei liquidi nel corpo (attraverso la modulazione della pressione osmotica),
  • funzioni di trasporto nel sangue (per altre proteine, farmaci, bilirubina, acidi grassi, ormoni, …).

Eventuali valori inferiori alla norma dell’albuminemia (quantità di albumina nel sangue) sono in genere dovuti a problemi al fegato, che per qualche ragione non è in grado di produrne un’adeguata quantità, ma quando si misura la quantità escreta nelle urine l’obiettivo è invece valutare la salute dei reni.

Data la grande importanza e i numerosi processi in cui è coinvolta la molecola, l’organismo normalmente ne impedisce l’eliminazione che potrebbe avvenire con l’urina, riassorbendola a livello renale:

quando il sistema di filtrazione renale va incontro a problemi, quelli che possiamo immaginare come filtri di recupero delle proteine funzionano meno bene e parte delle albumine finiscono così nell’urina.

Si parla quindi di:

  • microalbuminuria se presente in piccole tracce,
  • macroalbuminuria quando le quantità escrete sono più consistenti.

Poiché sono tra le proteine più piccole dell’organismo, sono le prime a comparire nelle urine, permettendo di individuare l’inizio di problemi renali anche molti anni prima di altri sintomi più eclatanti.

Uno degli aspetti che rende l’esame particolarmente utile è che la quantità di proteine presenti nelle urine è in genere ragionevolmente proporzionale all’entità del danno renale: più sono le albumine presenti, maggiore è il danno ai reni.

L’esame dell’albumina nelle urine è spesso usato come controllo per malattie croniche come il diabete e l’ipertensione, entrambe condizioni che rappresentano importanti fattori di rischio per la salute renale.

Poiché la quantità di albumina escreta nelle urine può cambiare notevolmente durante la giornata, in base alle necessità dell’organismo di eliminare più o meno liquidi, per poter interpretare correttamente la concentrazione presente in un prelievo diverso dalla raccolta di urine delle 24h si è pensato di correlarlo alla concentrazione di un’altra molecola, così da perseguire una normalizzazione del risultato: la scelta è ricaduta sulla quantità di creatinina nelle urine.

La creatinina è un sottoprodotto del metabolismo muscolare e normalmente viene eliminata attraverso le urine in modo regolare e prevedibile, quindi la sua concentrazione rappresenta un’approssimazione molto accurata della quantità di liquidi presente. Questa proprietà consente di utilizzare la misurazione per correggere la concentrazione di albumina nell’urina in un campione di urina casuale.

Nella maggior parte dei casi sia l’albumina sia la creatinina sono misurate in un campione d’urina raccolto in un momento casuale e da questi valori viene poi calcolato il rapporto albumina/creatinina (ACR).

Tenendo sotto controllo il diabete e l’ipertensione, mantenendo cioè alta l’attenzione sui valori della glicemia e della pressione sanguigna, è possibile ritardare o prevenire la progressione della malattia renale; per raggiungere questo obiettivo è necessario che i valori di ACR rimangano costanti o aumentino il più lentamente e gradualmente possibile.

Fotografia di un contenitore per l'analisi delle urine

iStock.com/JPC-PROD

Interpretazione

  • Se l’albumina non è rilevabile, significa che la funzionalità renale è normale (di norma non dovrebbe essere eliminata, ma interamente riassorbita).
  • Un aumento moderato dei livelli di albumina sia nel primo esame delle urine sia nei successivi indica che il paziente probabilmente è nelle prime fasi di sviluppo di una malattia renale.
  • Se i livelli sono molto alti indicano che l’insufficienza renale si trova già ad uno stato avanzato.

 

Valori Bassi

Valori Alti

  • Insufficienza renale

(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)

Fattori che influenzano l'esame

Diversi fattori temporanei possono interferire con il risultato del test, causando falsi positivi (ossia aumenti del valore, pur in assenza di danno renale), come ad esempio:

Quando viene richiesto l'esame

L’esame dell’albumina nelle urine o del rapporto albumina/creatinina (ACR) è usato come controllo per le malattie croniche come il diabete e l’ipertensione, entrambe fattori di rischio per le malattie renali, ma può essere prescritto anche in caso di:

Le ricerche hanno dimostrato che identificare una condizione di sofferenza renale già ai primi stadi (microalbuminuria) può fare la differenza in termini di prognosi; con un miglior controllo del diabete e dell’ipertensione, attraverso uno stretto monitoraggio di glicemia e valori pressori, è possibile rallentare o prevenire la progressione delle malattie renali.

Quanto spesso è necessario sottoporsi all’esame è una scelta che spetta al medico o allo specialista e dalla malattia presente (diabete, ipertensione, …) e dal fatto che siano o meno già presenti segni di danno renale, come ad esempio:

  • schiuma nelle urine,
  • gonfiore a mani, piedi, addome, viso.

Da un punto di vista molto generale:

  • La National Kidney Foundation consiglia a tutti i pazienti diabetici tra i 12 e i 70 anni di eseguire l’esame dell’albumina nelle urine almeno una volta all’anno.
  • Secondo l’American Diabetes Association chiunque soffra di diabete di tipo 1 dovrebbe fare l’esame una volta all’anno, a partire da 5 anni dopo la comparsa della malattia, e tutti coloro che soffrono di diabete di tipo 2 dovrebbero iniziare al momento della diagnosi. L’eventuale microalbuminuria deve essere confermata con la ripetizione dell’esame: se è positiva su almeno 2 esami su 3 in un periodo di 3-6 mesi, la diagnosi è confermata e quindi la terapia dovrebbe aver inizio.
  • Chi soffre di ipertensione dovrebbe eseguire l’esame a intervalli regolari: la frequenza degli esami dovrebbe essere decisa dal medico.

È importante per il medico diagnosticare il più presto possibile l’eventuale danno renale, perché un trattamento precoce può ritardare o prevenire la progressione delle malattie renali.

Preparazione richiesta

Per quest’esame non è necessaria nessuna preparazione particolare, ma si preferisce in genere raccogliere la prima urina del mattino, che sembra essere una miglior approssimazione delle urine delle 24 ore.

Articoli ed approfondimenti

Link sponsorizzati

Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.


Commenti, segnalazioni e domande

Gentile utente, per garantire maggiormente la tua privacy i tuoi contributi potrebbero essere mostrati sul sito in forma anonima.
Leggi le condizioni d'uso dei commenti.
  1. Anonimo -

    Il commento non si riferisce solo a questa scheda ma a tutte: ne ho lette diverse ma non posso commentarle tutte: la spiegazione è chiara, anche se, ovviamente, non alla portata di tutti. Per l’utente di livello culturale medio lo è sicuramente. Sull’attendibilità non posso pronunciarmi avendo tutt’altro tipo di formazione.
    Quello che aiuterebbe nella ricerca è mettere in ordine alfabetico le diverse voci.
    Grazie per questo sito.

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Grazie a lei per le preziosa indicazioni, ottima l’idea dell’organizzazione alfabetica.

    2. Anonimo -

      Ottimo lavoro

  2. Anonimo -

    Ottimo sito chiaro e esaudiente. Trovo sempre quello che mi interessa. Ne sa più lei di tanti medici !!! Inoltre le sue spiegazioni dono sempre molto rassicuranti. Continui cosi

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Grazie di cuore!

  3. Anonimo -

    Il mio valore e d 7.35 segnato come alto dall laboratorio come mai

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo) -

      Salve, quali sono i range i riferimento? probabilmente dipende dall’unità di misura utilizzata.

  4. Anonimo -

    Valore mio 7.32 range 0.00-3.40

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Per quale motivo è stato prescritto l’esame?

    2. Anonimo -

      Ho diabete di tipi 2 con terapia insulinica ho 28 anni . Cosa sognifoca6 e alto??

    3. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Un rapporto aumentato indica un possibile inizio di danno renale, ma ovviamente il diabetologo sarà più preciso potendo valutare tutti gli esami.

    4. Anonimo -

      Danno tipo?? Il diabetologo mi vedrà il 25 . E molto alto come valore?

    5. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Per esprimere giudizi ritengo che sia indispensabile valutare tutti i parametri relativi alla funzionalità renale, può eventualmente iniziare a sottoporre le analisi al suo medico.

I commenti sono chiusi.

La sezione commenti è attualmente chiusa.