Streptococco beta emolitico in gola: sintomi e cura

Introduzione

La faringite acuta è un’infiammazione della gola che in molti casi coinvolge, a causa della loro vicinanza, anche le tonsille (in tal proposito si parla quindi più accuratamente di faringotonsillite).

La causa può essere virale o, nel 30% dei pazienti, batterica; tale distinzione è di grande rilevanza clinica, perché le due forme sono caratterizzate da una grande differenza in termini di prognosi e soprattutto terapia.

Un caso particolare di faringite batterica è quella sostenuta dal batterio streptococco beta emolitico di gruppo A, lo stesso responsabile della scarlattina: oltre al mal di gola il paziente può sviluppare febbre, tonsille rosse e gonfie, comparsa di puntini rossi sul palato e linfonodi ingrossati nella parte anteriore del collo.

L’aspetto più rilevante di quest’infezione, diffusa soprattutto tra i bambini, è tuttavia che se non è trattata con antibiotici può evolvere verso complicazioni anche molto gravi, potenzialmente responsabili di danni permanenti al cuore e/o ai reni.

Bambina nel letto che si tocca la gola a causa dello streptococco

iStock.com/SDI Productions

Cause

La faringite streptococcica è causata da una particolare specie di streptococco, lo Streptococco pyogenes, noto anche come Streptococco β-emolitico di gruppo A.

Anche se chiunque può contrarre la malattia, è sicuramente più diffusa tra i soggetti in età pediatrica rispetto all’adulto, in particolare tra i 5 e i 15 anni di età, mentre è rara sotto i 3 anni.

Esistono varie specie di streptococchi, classificabili in base alla capacità di ledere la membrana dei globuli rossi (alfa, beta o gamma emolitici) e al tipo di antigene esposto sull’involucro batterico (gruppi da A ad U). Alcune specie di streptococco trovano abitualmente posto nei tessuti umani senza per questo determinare necessariamente la comparsa di malattie (microrganismi saprofiti) e senza causare sintomi (soggetti portatori).

Lo Streptococco pyogenes, al contrario, è un batterio molto contagioso, che vive sulla mucosa del naso e della gola e si trasmette mediante l’inalazione di goccioline di secrezione nasale e dal faringe.

Trasmissione e contagio

Il batterio si diffonde attraverso colpi di tosse e starnuti, o anche condividendo cibi e bevande con le persone affette dall’infezione (o portatrici sane); il contagio avviene più facilmente nei luoghi affollati, come asili, scuole, caserme.

I contatti ravvicinati con individui infettati, come i familiari di un soggetto colpito, costituiscono il principale fattore di rischio per la malattia. Anche chi sta a stretto contatto coi bambini (insegnanti, genitori) ha una probabilità più elevata di sviluppare la faringite streptoccica.

Sintomi

Il periodo di incubazione dura 4-5 giorni, passato il quale il paziente in genere presenta i caratteristici sintomi del mal di gola da streptococco:

talvolta accompagnati da sintomi aspecifici quali

In assenza di precedenti contatti con lo streptococco beta emolitico si può infine manifestare contemporaneamente la scarlattina, una malattia cutanea causata dallo stesso batterio che si presenta attraverso la comparsa di un caratteristico esantema sul corpo.

È tuttavia possibile soffrire di uno o più di questi sintomi, senza per forza aver contratto l’infezione da streptococco; la causa potrebbe invece essere un’infezione virale o un’allergia, soprattutto quando dovessero essere contemporaneamente presenti

Complicazioni

La prognosi è di circa dieci giorni e la faringite di per sé non è pericolosa; se trascurata, tuttavia, a differenza delle forme virali l’infezione da streptococco può evolvere verso gravi complicanze (tale rischio risulta molto maggiore nei bambini rispetto agli adulti) determinando localmente

  • ascessi peritonsillari,
  • otite,
  • sinusite
  • e mastoidite (infiammazione della prominenza ossea situata dietro il padiglione auricolare).

A spaventare di più è tuttavia la possibilità di una diffusione attraverso il torrente sanguigno, potenziale causa di

È stata infine suggerito che possa essere la causa di una rara condizione neuropsichiatrica (sindromi PANDAS).

Tampone

È importante sottolineare come all’esame visivo non sia possibile distinguere se la faringite abbia causa virale o batterica, ciononostante, è bene tentare di differenziare la faringite batterica da quella virale per ridurre il rischio di reazioni avverse da antibiotico.

I fattori che fanno propendere verso un’origine batterica della faringite sono:

  • presenza di febbre,
  • linfonodi del collo ingrossati e dolenti,
  • presenza di placche alle tonsille,
  • assenza di tosse.

Quando non è presente nessuno di questi criteri (detti criteri di Centor) o nel caso se ne rilevi solo uno, la probabilità di trovarsi di fronte a una faringite streptococcica è piuttosto bassa, mentre aumenta proporzionalmente al numero dei criteri che vengono riscontrati.

Nei casi dubbi è possibile avvalersi di esami in grado di evidenziare con certezza la presenza dello Streptococco pyogenes:

  • Il test antigenico rapido misura la presenza di antigeni batterici in un campione di essudato raccolto dalla gola del paziente; si esegue effettuando un tampone faringeo per il prelievo di tessuto dal soggetto malato e quindi lo si fa reagire con sostanze che evidenziano la presenza o meno di antigeni streptococcici. Il test richiede un paio di minuti, risulta pertanto attuabile in ambulatorio, al contrario della crescita della coltura batterica che richiede almeno un giorno per ottenere un risultato.
  • Se il test rapido risultasse negativo nei bambini e negli adolescenti, ma persistesse il forte sospetto clinico che si tratti di faringite streptococcica, è opportuna l’esecuzione di un esame colturale, inviando un campione di tessuto prelevato dalla gola del paziente mediante tampone, in laboratorio.

Negli adulti, invece, data la scarsa probabilità che si tratti di un’angina streptococcica, non è necessaria la conferma della coltura.

I criteri clinici in base al punteggio di Centor costituiscono un fattore decisionale per avviare i pazienti verso ulteriori test e per la terapia antibiotica empirica (ovvero somministrata senza attendere i risultati di esami eziologici, come la ricerca di antigeni batterici e la crescita colturale in laboratorio). Nei bambini, tuttavia, i dati scientifici in nostro possesso consigliano di eseguire in ogni caso il test rapido, negli adulti, invece, è possibile limitarsi al punteggio di Centor.

Cura e rimedi

A differenza del più comune mal di gola virale, la faringite streptococcica deve essere necessariamente trattata con antibiotici, soprattutto nei bambini, a prescindere dalla gravità dei sintomi; l’antibiotico di prima scelta è l’amoxicillina (una penicillina) da assumere per dieci giorni per evitare il rischio di sviluppare complicazioni come la febbre reumatica.

Qualora il paziente fosse allergico alle penicillina è possibile ricorrere a classi di medicinali non correlate, ma di uguale efficacia.

Tra gli effetti avversi delle penicilline, vi sono eruzioni cutanee e diarrea, i quali andranno eventualmente riportati al medico, che valuterà l’interruzione della terapia o la sua sostituzione con un’altra classe di antibiotici per cui il soggetto non abbia mostrato effetti indesiderati degni di nota.

A 24 ore di distanza dall’inizio della terapia antibiotica il soggetto affetto potrà essere riammesso in comunità (per esempio all’asilo o a scuola): dopo tale arco di tempo, infatti, il paziente non è più contagioso.

In assenza di trattamento antibiotico, invece, la contagiosità si prolunga fino a tre settimane dall’esordio clinico della malattia.

Come sintomatici per la febbre e il mal di gola, potranno essere prescritti paracetamolo o antinfiammatori non steroidi per via orale. Va ricordato, tuttavia, che i bambini non vanno trattati con aspirina, a causa del rischio di sviluppare la sindrome di Reye.

Altra terapia di supporto comprenderà in caso colluttori e spray analgesici, idratazione e riposo.

Gli antibiotici abbreviano il decorso della malattia nei bambini, ma hanno un effetto modesto sulla sintomatologia negli adulti e negli adolescenti. Il loro ruolo, tuttavia, è quello di ridurre la contagiosità ed evitare complicanze, quali la diffusione agli organi vicini (orecchi, seni paranasali, mastoide) e patologie più serie, come la febbre reumatica e la glomerulonefrite.

Prevenzione

Lo streptococco beta emolitico  può essere contratto più volte nel corso della vita, quindi non è in genere possibile acquisirne immunità come tipicamente accade per esempio per le malattie esantematiche (mentre è meno probabile ripetere la manifestazione cutanea tipica della scarlattina).

Non esistono, a oggi, vaccini contro la faringite streptococcica. Si rende necessaria pertanto la raccomandazione di semplici norme igieniche, quali rimanere a casa se non si è iniziata una terapia antibiotica da almeno 24 ore e lavarsi le mani dopo aver starnutito o tossito.

 

A cura della Dr.ssa Giovanna Celia, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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