Sangue dal naso (epistassi) in bambini e adulti: cause e rimedi

Introduzione

L’epistassi, ovvero un sanguinamento acuto dal naso, è un evento estremamente frequente che chiunque con molta probabilità ha sperimentato nel corso della propria vita; è una condizione particolarmente comune nei bambini di età inferiore ai 10 anni e negli adulti sopra i 50 anni e solitamente non comporta la necessità di intervento sanitario, perché si tratta di un’emorragia di modesta entità e di breve durata, in grado di arrestarsi in modo spontaneo.

Solo raramente può essere associata ad un’alterazione del sistema di coagulazione o ad altre condizioni mediche che necessitano l’approfondimento diagnostico. In altri casi ancora si può avere un’emorragia copiosa, difficilmente arrestabile, che potrebbe mettere in pericolo la vita della persona e che quindi rende necessario un ricovero ospedaliero. In questi pazienti il trattamento può essere complesso e richiedere un intervento chirurgico.

L’epistassi viene considerata una condizione benigna; anche le forme di sanguinamento posteriore richiedono l’intervento chirurgico solo in 1 paziente ogni 4. Il rischio di recidive dipende dalla presenza di fattori di rischio.

Donna con problemi di sangue dal naso

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Cause

La fuoriuscita di sangue è legata alla rottura di uno o più vasi sanguigni presenti sulla mucosa del naso, ma nella maggior parte dei casi le epistassi sono idiopatiche, ovvero la causa rimane sconosciuta.

Alcune condizioni ambientali, come l’esposizione a condizioni di scarsa umidità e basse temperature, sono responsabili di una disidratazione della mucosa che diventa più fragile e, di conseguenza, più esposta al rischio occasionale di sanguinamento.

Molto frequentemente può infine essere causata da un evento di natura traumatica:

  • inserzione delle dita nel naso (tipico del bambino),
  • rimozione di un corpo estraneo, anche questo molto frequente nei bambini,
  • repentini cambi di pressione, come soffiarsi il naso (barotrauma),
  • traumi contusivi al viso (come nel caso di incidente automobilistico, caduta, …),
  • utilizzo di dispositivi invasivi come il sondino nasogastrico.

Fattori di rischio

Le condizioni che aumentano il rischio di insorgenza dell’epistassi sono:

  • Alterazioni dell’anatomia delle cavità nasali come
  • Presenza di allergie, infiammazioni, rinite cronica e rinosinusite.
  • Farmaci, tipicamente locali (spray):
    • decongestionanti con effetto vasocostrittore,
    • antistaminici,
    • cortisonici.
  • Consumo nasale di cocaina.
  • Utilizzo di farmaci anticoagulanti come il warfarin o antiaggreganti come l’aspirina e il clopidogrel.
  • Condizioni associate ad un aumentato rischio di sanguinamento o alterazione della coagulazione come
    • piastrinopenie,
    • emofilia,
    • patologie del fegato (responsabile della produzione di molecole coinvolte nella cascata della coagulazione),
    • malattia di Von Willebrand,
    • tromboastenia di Glazman,
    • leucemie,
    • infezione da HIV.
  • Malformazioni vascolari:
    • emangiomi,
    • aneurismi della carotide,
    • teleangectasia emorragica ereditaria (sindrome di Osler-Weber-Rendu)
  • Presenza di tumori:

Sangue dal naso e pressione alta

Per quanto riguarda il ruolo dell’ipertensione (pressione alta), il suo coinvolgimento come fattore di rischio non è ancora stato comprovato da studi scientifici, mentre sembra più certa la responsabilità nel determinare un prolungamento del tempo di sanguinamento.

Caratteristiche cliniche: i sintomi

Le epistassi vengono suddivise in base alla sede dell’emorragia in:

  • Epistassi anteriori: il sanguinamento avviene nella porzione più prospicente delle cavità nasali, in un’area posta alla base della superficie del setto nasale, che viene denominata Locus Valsalvae o Area di Kiesselbach. Sono le forme più comuni (circa il 90% dei casi) caratterizzate da
    • perdita esigua di sangue,
    • durata breve,
    • risoluzione spontanea nella maggior parte dei casi, senza richiedere ulteriori indagini per l’approfondimento.
  • Epistassi posteriori: la restante parte degli episodi è dovuta ad un sanguinamento posteriore, che insorge in una porzione più profonda della cavità nasale o nella rinofaringe. Solitamente in questi casi l’emorragia è abbondante, difficilmente arrestabile e richiede l’intervento di un otorinolaringoiatra. La perdita di sangue può essere bilaterale. Spesso sono presenti alterazioni morfologiche della sede o alterazioni del sistema coagulativo del paziente.

Diagnosi

Il caso occasionale di epistassi in genere non richiede diagnosi, mentre quando l’emorragia sia particolarmente copiosa o gli episodi frequenti è prima di tutto indispensabile valutare l’entità della perdita emorragica e se questa possa compromettere la vita del paziente.

Dopo la valutazione clinica (visiva), vengono in genere affrontati temi quali:

  • età,
  • durata ed entità dell’emorragia,
  • presenza di concomitanti patologie che potrebbero esacerbarsi con una perdita di sangue (prevalentemente patologie cardiache),
  • assunzione di farmaci (soprattutto anticoagulanti o antiaggreganti),
  • presenza di precedenti episodi di epistassi (epistassi croniche o ricorrenti),
  • eventuali altri sintomi presenti.

Il passo successivo consiste nella ricerca dell’area del sanguinamento: può ad esempio venire chiesto al paziente di soffiarsi il naso, oppure si aspira il materiale e si procede all’osservazione con uno speculum nasale e luce frontale. Potrebbe essere necessario anche l’uso di un rinoendoscopio, uno strumento che permette di esaminare accuratamente le strutture e le superfici interne della mucosa nasale.

Per verificare difetti del sistema di coagulazione o il grado di anemizzazione dato dall’epistassi in un secondo momento possono essere richieste le seguenti analisi di laboratorio:

Infine, se il medico sospetta la presenza di una malformazione o un tumore del distretto testa-collo, richiederà di eseguire una Tomografia (TC) e/o una Risonanza Magnetica (RM) del distretto.

Rimedi e cosa fare

Nella maggior parte dei casi l’emorragia termina in 15 minuti.

La prima strategia necessaria consiste nel comprimere con due dita le ali del naso, come una pinza, e tenere la testa piegata in avanti affinché il sangue, passando per la faringe, non venga né inalato né ingerito.

Immagine che mostra come sia importante piegare la testa in avanti e non indietro in caso di epistassi

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Per prevenire nuovi episodi a distanza di poco tempo è importante evitare di soffiarsi il naso o stuzzicarlo in altro modo, oltre a rimanere in posizione eretta tenendo la testa ad un livello superiore al cuore.

Nei casi di emorragia più ostinata è possibile fare ricorso, dietro consiglio medico, ad un vasocostrittore locale con eventuale anestetico, ad esempio spray nasale con ossimetazolina.

Se il sanguinamento prosegue è necessario identificare e trattare la lesione:

  • Per le epistassi anteriori, i vasi del sanguinamento attivo dovrebbero essere facilmente identificati. In questo modo è possibile procedere con una cauterizzazione chimica con nitrato d’argento: un bastoncino con il composto chimico viene inserito nella cavità nasale e ruotato al fine di cicatrizzare la sede del sanguinamento. Esiste anche la possibilità di una cauterizzazione elettrica.
  • Per i casi nei quali non è possibile identificare l’area del sanguinamento o se esso non si sia ancora arrestato, si procede con il tamponamento nasale. Si possono utilizzare diversi modelli di tampone o eventualmente anche un catetere di Foley per i sanguinamenti posteriori; devono essere rimossi dopo 48-72 ore per evitare lesioni da decubito e sono solitamente associati ad una terapia antibiotica di profilassi

Infine, se anche il tamponamento non consente la risoluzione della condizione, si renderà necessario necessario l’intervento chirurgico di legatura dell’arteria o di embolizzazione.

 

A cura della Dott.ssa Consuelo Basile, medico chirurgo

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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