Test per l’intolleranza al lattosio

Valori Normali

I valori di riferimento cambiano a seconda del tipo di esame svolto.

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

Il lattosio è uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati.

L’intestino tenue, ossia l’organo preposto alla maggior parte dei processi di digestione e assorbimento dei nutrienti, produce un enzima noto come lattasi. che si occupa di scomporre il lattosio in due zuccheri più semplici, il glucosio e il galattosio, che potranno poi essere assorbiti e passare nel circolo sanguigno.

L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il consumo di lattosio provoca sintomi digestivi come

Circa il 65 – 70% della popolazione mondiale sviluppa un qualche grado di intolleranza al lattosio in età adulta, ma l’entità della diffusione varia in base all’etnia, ad esempi circa il 90-95% dei nordeuropei mantiene la capacità di digerire il lattosio, mentre la quasi totalità degli asiatici e dei nativi americani diventa intollerante.

La carenza di lattasi e il malassorbimento di lattosio sono i processi alla base della condizione di intolleranza:

  1. Carenza di lattasi: In soggetti con carenza di lattasi l’intestino tenue produce quantità insufficienti di lattasi e non riesce a digerire (scindere) bene il lattosio.
  2. Malassorbimento del lattosio: Il colon, parte dell’intestino crasso, normalmente assorbe l’acqua dalle feci trasformandole da liquide a solide; la presenza di lattosio non digerito e quindi non assorbibile va incontro all’azione dei batteri intestinali, con il conseguente richiamo di liquidi e formazione di gas a causa di processo di fermentazione batterica.
Intolleranza al lattosio, meccanismo di comparsa dei sintomi

iStock.com/ttsz

Una persona soffre di intolleranza al lattosio quando la carenza di lattasi e il malassorbimento del lattosio causano sintomi digestivi, fatto di per sé non scontato, tanto che la maggior parte dei soggetti con intolleranza al lattosio può mangiare o bere piccole quantità di lattosio senza accusare sintomi (la quantità tollerata è soggettiva).

L’intolleranza al lattosio può conseguire a quattro diverse forme di carenza di lattasi:

  1. La carenza primaria di lattasi, anche detta non persistenza della lattasi, è il tipo di deficit più comune. Nei soggetti affetti da questa condizione la produzione di lattasi si riduce nel tempo. La riduzione spesso inizia verso i due anni di età, ma può anche cominciare più tardi. I bambini che hanno carenza di lattasi possono non avere sintomi di intolleranza fino alla tarda adolescenza o all’età adulta. La comunità scientifica ha scoperto che alcuni soggetti ereditano dai loro genitori i geni che possono causare la carenza primaria di lattasi.
  2. La carenza secondaria di lattasi si verifica in caso di lesioni dell’intestino tenue. Quest’ultimo può subire danni a seguito di infezioni, malattie o altri problemi. In genere, il trattamento della causa sottostante migliora l’intolleranza al lattosio.
  3. La carenza di lattasi può manifestarsi nei neonati nati pretermine. Questa condizione in genere dura solo per un breve periodo dopo la nascita.
  4. La carenza congenita di lattasi è un disordine metabolico estremamente raro in cui l’intestino tenue produce poco o punto enzima fin dalla nascita. La causa di tale disordine è genetica.

Intolleranza o allergia?

Talvolta l’intolleranza al lattosio viene confusa con l’allergia al latte, ma si tratta di condizioni profondamente diverse e solo parzialmente sovrapponibili a livello di sintomi:

  • l’intolleranza al lattosio è un problema dell’apparato digerente,
  • l’allergia al latte è una reazione del sistema immunitario dell’organismo a una o più proteine del latte.

Una reazione allergica al latte può essere potenzialmente fatale, anche se il soggetto assume solo piccole quantità di latte o suoi derivati. L’allergia al latte si manifesta perlopiù nel primo anno di vita, mentre l’intolleranza al lattosio si sviluppa durante l’adolescenza o nell’età adulta e non ha in genere conseguenze gravi.

Esami e test

I test di tolleranza al lattosio misurano l’idrogeno nel respiro o le variazioni della glicemia dopo somministrazione di bevande contenenti quantità standard di lattosio; individuano quindi se un soggetto sia capace o meno di digerire la sostanza, seppure con un approccio diametralmente opposto, verificando in un caso la presenza di lattosio indigerito, nel secondo al contrario quello assorbito.

Entrambi gli esami prevedono l’assunzione di un liquido contenente una quantità standard di lattosio, dopodiché vengono raccolti ed esaminati campioni seriali a tempi prestabiliti.

  • Test del respiro (breath test): Questo è il più comune test impiegato per rilevare e diagnosticare l’intolleranza al lattosio. Questo esame misura l’idrogeno in un campione di respiro. In caso di intolleranza, il lattosio non digerito raggiunge l’intestino crasso e viene scomposto dai batteri, generando idrogeno in quantità eccessive. L’idrogeno entra nel circolo sanguigno e viene quindi eliminato dai polmoni con il respiro.
  • Esame del sangue di tolleranza al lattosio: È un test secondario, usato talvolta come supporto alla diagnosi di intolleranza. Misura il glucosio in campioni di sangue (glicemia). Rileva la conversione del lattosio ingerito in glucosio e galattosio.

Ricordiamo infine la possibilità di ricorrere ad un test genetico in grado di fornire ulteriori informazioni al medico, in particolare sulla natura dell’intolleranza.

Due bicchieri di latte che schizzano dappertutto

iStock.com/THEERADECH SANIN

Interpretazione

Test del respiro

Il test viene condotto in passi successivi:

  1. Viene acquisito un campione di riferimento basale del respiro.
  2. Al paziente viene somministrata una bevanda contenente una quantità nota di lattosio.
  3. Vengono analizzati nuovi campioni di respiro nelle ore successive, per monitorare come la quantità di idrogeno cambi nel tempo.

Un incremento significativo della quantità di idrogeno nel respiro rispetto al riferimento indica una probabile intolleranza al lattosio, perché l’idrogeno è la prova della fermentazione intestinale in corso.

Campioni di respiro privi di idrogeno o con livelli bassi indicano invece una scarsa probabilità di intolleranza al lattosio e, in questo caso, i segni e sintomi lamentati possono essere dovuti ad altre cause.

È comunque possibile soffrire di intolleranza al lattosio anche con un risultato del test negativo: in tali casi i batteri intestinali potrebbero non produrre idrogeno e ciò può essere confermato facendo ingerire lattulosio, uno zucchero disaccaride sintetico e non digeribile, che viene trasformato in idrogeno dai batteri intestinali analogamente al lattosio. Poiché il lattulosio non viene assorbito dall’intestino in nessun soggetto, la mancata produzione di idrogeno suggerisce il falso negativo; il soggetto potrebbe quindi essere comunque intollerante al lattosio.

Esame ematico di tolleranza al lattosio

A seguito della somministrazione di una bevanda contenente una quantità nota di lattosio, vengono prelevati campioni di sangue in tempi predeterminati per il dosaggio del glucosio (glicemia): se i livelli glicemici non aumentano, ma il soggetto lamenta sintomi compatibili con l’intolleranza al lattosio, quest’ultima è probabilmente la causa responsabile.

Una salita dei livelli glicemici durante il test indica che segni e sintomi non sono verosimilmente da attribuire all’intolleranza al lattosio (l’aumento dei valori è legato al corretto assorbimento dello zucchero).

Fattori che influenzano l'esame

  • Gli antibiotici assunti negli ultimi uno-due mesi prima del test possono ridurre la flora batterica intestinale e generare falsi risultati negativi al test del respiro.
  • Se il transito intestinale è accelerato, il soggetto può manifestare sintomi associati all’intolleranza al lattosio perché quest’ultimo è esposto per meno tempo all’azione digestiva della lattasi.
  • Un eccesso di proliferazione della flora batterica intestinale e vari altri disturbi gastroenterici possono causare sintomi simili all’intolleranza al lattosio.
  • Benché in genere non venga eseguito, è possibile fare l’esame per le mutazioni del gene che regola la produzione di lattasi (gene LCT). Questo test potrebbe identificare la carenza di lattasi e sostituire il test del respiro.
  • I risultati del test devono essere valutati con attenzione, per esempio soggetti diabetici possono mostrare incrementi glicemici anche se la produzione di lattasi è insufficiente.

Quando viene richiesto l'esame

I test sono indicati nei soggetti con segni e sintomi che suggeriscano la possibile presenza di intolleranza al lattosio; tra i sintomi più indicativi ricordiamo ad esempio:

  • gonfiore addominale,
  • sensazione di pienezza o espansione dell’addome,
  • dolore addominale,
  • diarrea,
  • presenza eccessiva di gas,
  • nausea.

I sintomi possono manifestarsi da 30 minuti a due ore dopo l’assunzione di latte o suoi derivati, in base a fattori quali quantità consumata, grado di tollerabilità ed eventuali altri alimenti consumati in contemporanea (che potrebbero rallentare l’arrivo del lattosio nell’intestino). L’entità dei sintomi varia da lieve a grave in base agli stessi fattori.

Preparazione richiesta

Entrambi gli esami richiedono il digiuno, prima e durante il test. Il soggetto dovrà anche astenersi dal fumo e dall’attività fisica per diverse ore prima dell’esame.

In alcuni casi, il medico e/o il laboratorio d’analisi possono prescrivere istruzioni aggiuntive, per esempio può essere necessario lavarsi i denti e sciacquarsi la bocca con acqua prima del test del respiro, nonché ripetere il lavaggio dopo aver bevuto il liquido contenente il lattosio. È necessario attenersi a tutte le istruzioni fornite.

Altre informazioni

Quanto lattosio può assumere un soggetto intollerante?

La maggior parte dei soggetti con intolleranza può sopportare una qualche quantità di lattosio nella dieta e non gli è quindi richiesto di eliminare completamente latte e latticini. L’eliminazione improvvisa e completa di questi alimenti potrebbe peraltro comportare un’assunzione insufficiente di vitamina D e, soprattutto, calcio.

La quantità che può essere tollerata senza sintomi è variabile e soggettiva; diversi fattori (tra cui la produzione effettiva di lattasi da parte dell’intestino tenue) possono influenzare la quantità individuale tollerata, per esempio un soggetto può essere molto sintomatico dopo piccole quantità di latte, mentre altri possono berne grosse quantità senza conseguenze. Altri soggetti possono mangiare yogurt e formaggi come l’emmenthal, mentre non possono mangiare o bere altri derivati del latte senza sintomi digestivi.

La comunità scientifica ritiene che adulti e adolescenti con malassorbimento del lattosio possano mangiare o bere almeno 12 grammi di lattosio in unica assunzione senza sintomi o quasi. Questa quantità corrisponde a circa 1 tazza di latte. Soggetti con malassorbimento potrebbero essere in grado di mangiare o bere più lattosio se assunto con i pasti o frazionato in piccole quantità durante il giorno.

È possibile aumentare la produzione di lattasi?

No, le concentrazioni di lattasi non sono influenzate da modifiche dello stile di vita. Molti soggetti con intolleranza possono però digerire piccole quantità di latte e spesso possono mangiare yogurt e formaggi a pasta dura.

È possibile curare l’intolleranza al lattosio?

Non esistono cure specifiche, ma l’intolleranza può essere gestita. Per i soggetti affetti da malassorbimento esistono prodotti alimentari con ridotte quantità di lattosio, mentre integratori contenenti l’enzima lattasi possono essere assunti insieme ai latticini per aiutarne la digestione e prevenire segni e sintomi.

Sono disponibili anche fonti di calcio e dei nutrienti tipici dei latticini specifiche per i soggetti intolleranti al lattosio.

Articoli ed approfondimenti

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.


Commenti, segnalazioni e domande

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  1. Anonimo -

    Buongiorno,ho effettuato il prelievo del sangue per diagnosticare l’intolleranza al lattosio. I risultati sono:
    Glucosio 87
    Glucosio base 60′ 82
    Se è possibile vorrei gentilmente sapere se il test il test è positivo o negativo.
    La ringrazio per la sua disponibilità
    Cordiali saluti
    Simona

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo) -

      Il test sembrerebbe negativo, da quello che scrive; siamo tutti un po’ intolleranti al lattosio tuttavia, perché nell’individuo adulto gli enzimi che digeriscono il lattosio si riducono sensibilmente, per cui si possono comunque avere i sintomi anche col test negativo.

  2. Anonimo -

    SALVE…Ho fatto il test per il lattosio quello del soffio…il risultato e 145 cosa significa oltre che a essere positivo??? È possibile avere più informazioni grazie anticipatamente

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Valori di riferimento sul referto? 20?

      In ogni caso sembra un’intolleranza abbastanza spiccata.

  3. Anonimo -

    Buona sera, vorrei un chiarimento, l’intolleranza al latte vaccino è la stessa cosa dell’intolleranza al lattosio? Può provocare orticaria diffusa in tutto il corpo?

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Più che intolleranza al latte vaccino in genere si tratta di allergia alle proteine del latte, che è situazione ben diversa dall’intolleranza al lattosio e potrebbe in effetti essere causa di orticaria.

    2. Anonimo -

      Le analisi sono però per intolleranze…il valore alto può intendersi quindi come allergia?

    3. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Che tipo di analisi sono state fatte?

    4. Anonimo -

      90 food IgG screen…così c’è scritto

  4. Anonimo -

    Buongiorno, io fatto il test ematico, mi sapreste dire se sono o meno intollerante al lattosio (50g), i risultati sono
    Glucosio (basale) 93 mg/dL
    Glucosio (dopo 60 minuti) 113 mg/dL
    grazie mille

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo) -

      Salve, questo è il risultato di una curva glicemica non di un test per l’intolleranza al lattosio.

    2. Anonimo -

      Si chiama curva anche questo mi hanno detto ma ho bevuto una soluzione con un simil latte, sono sicura, è diversa da quella del glucosio, perché quella l’ho fatta in grvidanza
      quindi non sono giusti?

    3. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      L’intolleranza al lattosio si diagnostica in genere attraverso il breath test (test del respiro) o con il test genetico; nel suo caso a seguito dell’assunzione della soluzione è stata misurata la glicemia nel sangue, quindi condivido con il Dr. Cracchiolo l’impressione che sia stata una curva da carico di glucosio (quella una volta si chiamava mini-curva) e per inciso il risultato sembra buono.

  5. Anonimo -

    Buonasera.
    Ho eseguito il breath test. Il valore di riferimento è <20 + ppm tempo 0.
    I risultati ottenuti sono:
    H2 da 4,0 a tempo 0 a 19,0 a tempo 240'
    CH4 da 2,0 a tempo 0 a 9,0 a tempo 240'
    Dal laboratorio di analisi il risultato del test è stato dichiarato "negativo" ma vorrei sapere se, dato il valore appena al di sotto del valore minimo di riferimento, in realtà può considerarsi una lieve intolleranza.

    Grazie!

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo) -

      Salve, una lieve intolleranza al lattosio è comune a tutti gli esseri umani adulti, perchè non siamo fatti per digerire il latte; il test può considerarsi dunque nella norma, negativo appunto, se ha dei disturbi non sono da considerare legati al lattosio.

  6. Anonimo -

    Buongiorno , ho eseguito breath test con i seguenti valori : h2ppm 7 di partenza e 43 dopo 120 minuti;
    Ch4ppm 17 di partenza e 15 dopo 120 minuti..ho intolleranza bassa o alta al lattosio ? Mi consigliate nel tempo anche test genetico?
    Grazie

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Sul referto ci sono valori di riferimento?

      Dovrebbe in ogni caso essere una media positività; non credo che sarà necessario il test genetico.

  7. Anonimo -

    SALVE,
    HO ESEGUITO IL BREATH TEST AL LATTOSIO CON IL RISULTATO DEI SEGUENTI VALORI:
    H2PPM 3 DI PARTENZA E POI DI 59 DOPO 210 MINUTI. IL TEST E’ RISULTATO POSITIVO. MA VOLEVO SAPERE SE IL MIO GRADO DI INTOLLERANZA IN BASE AI VALORI E’ DA CONSIDERARSI ALTO O BASSO. ED INOLTRE SE PUO’ CONSIGLIARMI COME PROCEDERE IN MERITO CON ALTRI CONTROLLI O SEMPLICEMENTE EVITANDO DI ASSUMERE GRANDI QUANTITA’ DI LATTOSIO O ADDIRITTURA ELIMINANDOLO DEL TUTTO.
    LA RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE E LE AUGURO BUONA SERATA

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Raccomando ovviamente di fare il punto con il medico.

      Inizialmente probabilmente le verrà consigliato di eliminarlo COMPLETAMENTE; nel momento in cui tutti i sintomi saranno regrediti potrà provare a reintrodurlo MOLTO gradualmente fino a trovare i limiti tollerati. Al di là del risultato (non è un’intolleranza lievissima) a mio avviso quello che conta sarà imparare con l’esperienza cosa, quanto e ogni quanto viene tollerato.

  8. Anonimo -

    Ho effettuato il breah test e questi sono i dati che leggo sul documento :
    Test Positivo : livello di H2 > a 20 ppm del valore basale
    Lactotest 102 ( Hydrogen Breah Tester ) ( Medical Elettronic Construction )
    Substrato : LATTOSIO dose 25 gr.

    Per favore vorrei sapere se sono intollerante al lattosio e intanto ringrazio vivamente

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo) -

      C’è scritto solo questo? Nessun riferimento o conclusioni dello specialista?

  9. Anonimo -

    Buongiorno ho eseguito un Breath test al lattosio con risultato di maldigestione di lattosio.non ci sono valori di riferimento ma semplicemente il valore di h2 parte da 4 per arrivare a un picco di 20 ppm dopo 210min e dopo 240 scendere a 10 mentre il ch4 parte da 45 per aver un picco di 70 dopo 210 min e fermarsi a 50 alla fine dei 240min sareste così gentili da spiegarmi qualcosa?grazie mille

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Non sembra essere positivo, se non debolmente; in genere ci si aspetta un aumento di almeno 20 ppm per porre diagnosi di intolleranza, ma ovviamente il suo medico sarà più preciso nella valutazione.

    2. Anonimo -

      Grazie mille dottor Cimurro.la mia dottoressa non mi ha saputo rispondere purtroppo.quindi secondo lei non è da considerarsi intolleranza come invece hanno scritto sul referto se il ch4 parte da 45ppm e arriva dopo 210min a 70?.grazie della disponibilità e le auguro una buona giornata

    3. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Come detto sopra in genere si considera positivo un aumento di 20 o più, quindi sì, è positivo, ma solo debolmente.

    4. Anonimo -

      La ringrazio dottor Cimurro buona serata.

  10. Anonimo -

    Salve ho preso oggi le risposte del H2 breath test e il valore H2ppm a 0′ è di 1 fino ad arrivare a 240′ con valore 60 . C’è scritto che è positivo e che il test evidenzia il maleassorbimento del lattosio.però vorrei sapere se la devo considerare alta come intolleranza? Grazie!

    1. Anonimo -

      Qui come valore massimo da 80

    2. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Sembra un’intolleranza abbastanza importante, ma ovviamente raccomando di verificare con il medico.

  11. Anonimo -

    La ringrazio per la sua risposta!

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