- Introduzione
- Indicazioni
- Preparazione e dieta
- Durata e procedura della colonscopia
- Dopo l’esame
- Dieta dopo la colonscopia
- Fa male?
- Effetti collaterali e rischi
- Controindicazioni
- Fonti principali
Introduzione
La colonscopia è un esame che consente una valutazione visiva dell’intestino crasso (colon); viene condotto attraverso l’utilizzo di un endoscopio, uno strumento flessibile dotato all’estremità di una sonda munita di telecamera introdotto attraverso il retto e guidato fino alla porzione di intestino da esaminare.
Il colon inizia nell’addome inferiore destro; il suo percorso conduce dapprima verso l’alto, per poi girare in addome fino a terminare nel retto. È lungo circa 150-180 cm ed è deputato a varie funzioni, tra cui l’assorbimento di acqua dalla massa liquida che lo percorre, così da consolidare la formazione delle feci.
Indicazioni
Il colon può presentare vari problemi, sintomi e disturbi.
La storia medica, l’esame obiettivo, gli esami di laboratorio ed eventuali radiografie possono fornire informazioni utili alla diagnosi, ma la visualizzazione diretta dell’interno del colon tramite la colonscopia è generalmente l’esame più informativo e utile, per quanto invasivo.
La colonscopia viene usata per la diagnosi di:
- Cancro del colon: un tumore maligno grave ma spesso curabile.
- Polipi: tumori carnosi, di solito precursori del cancro.
- Colite ed altre malattie infiammatorie (rettocolite ulerosa e morbo di Crohn).
- Diverticolosi e diverticolite: presenza di tasche lungo la parete intestinale che si sviluppano nel tempo e che possono infettarsi/infiammarsi.
- Lesioni sanguinanti: un sanguinamento può originare in varie zone del colon.
- Sintomi addominali, come dolore o fastidio, specie se associati a dimagrimento inspiegabile e/o anemia.
- Anomalie rilevate tramite radiografia con l’esame del clisma opaco.
- Diarrea o stipsi cronica, oppure modifiche dell’alvo (alternanza tra stitichezza e diarrea).
L’esame consente di acquisire informazioni diagnostiche, così da permettere l’avvio di trattamenti specifici, ma in alcuni casi consente anche un immediato trattamento, ad esempio:
- in presenza di polipi è possibile procedere alla loro asportazion, eliminando così la necessità di un successivo intervento chirurgico più invasivo a cielo aperto,
- in caso di sanguinamento questo può essere trattato direttamente, una volta identificata l’origine.
Preparazione e dieta
Il colon deve essere pulito e privo di materiale fecale per riuscire a ottimizzare i risultati dell’esame.
Il paziente viene istruito su come prepararsi.
- Sarà necessario bere una soluzione di lavaggio del colon o assumere lassativi e sottoporsi a clisteri.
- Il giorno prima dell’esame in genere il paziente si dovrà limitare a bere liquidi puri e non assumerà nessun alimento.
- Il medico provvederà a dare direttive al paziente rispetto all’assunzione della sua terapia abituale durante tale periodo (soprattutto nei casi di terapia anticoagulante o antiaggregante).
- Verrà consigliato di sospendere l’assunzione di integratori e medicinali contenenti ferro e di carbone vegetale, che potrebbero interferire con la visione delle pareti intestinali.
I pazienti portatori di pace-maker devono informare della circostanza il personale al momento della prenotazione.
Per indicazioni specifiche sulle modalità di preparazione all’esame si segnala la risorsa presente su medicitalia.it, anche se è raccomandabile attenersi scrupolosamente alle indicazioni ricevute dal proprio laboratorio.
Nel giorno dell’esame si raccomanda di:
- Farsi accompagnare, perché in caso di leggera sedazione non sarà possibile guidare al termine dell’esame.
- Vestirsi con abiti comodi ed evitare orecchini, collane, bracciali, …
- Evitare smalto sulle unghie, lenti a contatto e make-up.
Alimentazione
In genere è necessario iniziare la dieta indicata 2-3 giorni prima dell’esame, eliminando tutti gli alimenti ricchi di scorie (principalmente fibra) come ad esempio:
- frutta e verdura,
- cereali integrali e derivati (pasta, pane, …),
- legumi.
L’alimentazione nei giorni di preparazione è quindi generalmente basata su
- proteine animali (uova, carne, salumi, pesce, latte, formaggi),
- alimenti liquidi (brodo trasparente, spremute, …),
- piccole quantità di riso, pasta e pane di farina raffinata (bianca); alcune strutture consentono anche patate senza buccia.
È molto importante bere 1,5-2 L di acqua al giorno.
Dal giorno/sera prima dell’esame è in genere richiesta una dieta esclusivamente liquida (brodo di dado non vegetale, acqua, camomilla, tisane, succhi di frutta senza polpa, bevande analcoliche, caffè o tè senza latte, eventualmente con zucchero o miele); ad esempio gli ospedali Humanitas suggeriscono:
- colazione regolare (ad esempio caffè, thè, latte, yogurt bianco, biscotti, fette biscottate non integrali)
- pranzo leggero (ad esempio brodo, pastina, yogurt bianco, carne bianca o pesce alla griglia)
- cena: dieta liquida (thè, camomilla, brodo chiaro, tisane)
Durata e procedura della colonscopia
La procedura dura fino 30-45 minuti, meno quando limitata al primo tratto dell’intestino (retto e sigma) ed avviene in genere con il soggetto cosciente (ma possono essere usati tranquillanti ed antidolorifici, o somministrata una vera e propria sedazione, per una miglior compliance).
Durante l’esame il soggetto viene fatto stendere su un lettino ospedaliero, di norma sul lato sinistro del corpo; il medico inizia l’esame inserendo lentamente il colonscopio (una sonda lunga, flessibile ed illuminata) attraverso l’ano, guidandolo lungo il retto e nel colon.
Il medico potrà chiedere occasionalmente al paziente di spostarsi per migliorare il punto di visione e facilitare la manovrabilità della sonda.
Dopo l’esame
Terminata la colonscopia il medico spiega i rilievi al paziente e ai suoi famigliari ma, in caso di biopsia o rimozione di polipi, i risultati delle analisi potranno richiedere qualche giorno di attesa.
Un’ora dopo l’esame si dovrebbe poter tornare a casa, ma è necessario organizzarsi per farsi accompagnare perché perdurerà un senso di stordimento e non sarà possibile guidare. Il personale sanitario non lascerà il paziente allontanarsi da solo.
Una volta a casa può aiutare assumere molti liquidi e mangiare un pasto sano per riprendere le forze, secondo le indicazioni che darà il personale medico.
Il giorno dopo si dovrebbe essere in grado di riprendere la propria vita normale, ma è consigliabile evitare di guidare, azionare macchinari, bere alcolici e prendere decisioni importanti per almeno 24 ore dopo l’esame (così da smaltire gli effetti dei farmaci somministrati).
Cosa si vede?
Durante l’esame in un paziente sano non viene individuato nulla di anomalo, diversamente possono essere rilevati:
- Diverticoli, ossia tasche anomale nel rivestimento intestinale (in caso di presenza si parla di diverticolosi).
- Aree di sanguinamento.
- Cancro del colon o del retto.
- Colite (intestino gonfio e infiammato) dovuta a morbo di Crohn, colite ulcerosa, infezioni o mancanza di un adeguato apporto sanguigno.
- Piccole formazioni dette polipi sulla superficie del colon, che possono essere rimosse attraverso il colonscopio durante l’esame.
Dieta dopo la colonscopia
Salvo eccezioni è sostanzialmente possibile riprendere una dieta normale fin dal primo pasto successivo all’esame, che tuttavia potrebbe richiedere qualche ora di attesa; è importante reintrodurre gradualmente, ma fin da subito, frutta, verdura ed altre fonti di fibra (cerali integrali), accompagnata da un’abbondante idratazione (bere molto), accompagnati da alimenti leggeri e facilmente digeribili.
Si raccomanda di evitare alcolici per 24 ore
È consigliabile il consumo di alimenti fermentati, come lo yogurt senza zucchero, per beneficiare dell’azione probiotica sull’intestino.
Fa male?
È possibile avvertire la pressione esercitata dal colonscopio mentre si sposta all’interno dell’addome, oltre a brevi crampi e dolori dovuti all’aria (anidride carbonica) che viene insufflata o allo strumento che si sposta. Il conseguente meteorismo dopo l’esame è quindi e non dovrà sorprendere.
In genere l’esame non è doloroso, ma solo un po’ fastidioso.
Dopo l’esame è normale percepire ancora lievi crampi o un senso di pressione addominale, disturbi che tendono a risolversi nell’arco di un’ora.
Effetti collaterali e rischi
Il gonfiore e la distensione che si manifestano dopo l’esame in genere durano per circa un’ora, fino all’eliminazione dell’aria, ma la colonscopia molto raramente causa effetti collaterali più gravi.
Tra le possibili complicazioni ricordiamo un eccessivo sanguinamento, specie dopo rimozione di un grosso polipo, oppure una lacerazione del colon (perforazione); queste complicanze possono richiedere il ricovero ospedaliero e, molto raramente, un intervento chirurgico.
È invece estremamente raro commettere errori diagnostici, come la mancata individuazione di un reperto.
Dopo l’esame, in virtù della sedazione più o meno profonda, il paziente non dovrà guidare o manovrare macchinari e sarà quindi necessaria la disponibilità di un accompagnatore per riportare il paziente a casa in macchina; potrebbero persistere per qualche ora sonnolenza, secchezza della bocca e annebbiamento della vista, effetti collaterali dei medicinali sedativi.
Quando rivolgersi al medico
Nelle ore successive all’esame è del tutto normale avvertire crampi e gonfiore, ma è necessario rivolgersi al medico o in Pronto Soccorso in caso di:
Quando vengono rimossi polipi è prevedibile osservare piccole tracce di sangue nelle feci, nei giorni seguenti, che tuttavia devono essere limitate e ridursi progressivamente giorno dopo giorno fino a sparire.
Controindicazioni
L’esame è controindicato in caso di:
- megacolon tossico (dilatazione del colon su base infiammatoria)
- diverticolite acuta
- perforazione intestinale
- settimane successive a chirurgia addominale e/o infarto miocardico
Fonti principali
Articoli ed approfondimenti
- Altri esami
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