Colposcopia, a cosa serve? Fa male? E la biopsia?

Cos’è la colposcopia?

La colposcopia è una tecnica minimamente invasiva che viene utilizzata per l’esame di alcuni tessuti ed organi dell’apparato genitale femminile, tra cui la cervice uterina, la vagina e la vulva; la sua esecuzione richiede l’utilizzo di un apposito strumento che prende il nome di colposcopio e che consente di visualizzare ad occhio nudo, illuminare ed eventualmente ingrandire la superficie interna dell’organo.

Colposcopio

iStock.com/Kateryna Kukota

Tale tecnica viene solitamente impiegata come approfondimento di secondo livello quando i risultati del Pap test (il test di screening normalmente utilizzato per identificare displasie ed anomalie della cervice uterina) sono positivi.

Qualora venga riconosciuta un’anomalia dal Medico che effettua l’esame è possibile prelevare una porzione di tessuto “sospetto” (biopsia) al fine di richiedere un parere allo specialista anatomo-patologo: dopo un’accurata preparazione, che comprende diverse fasi di fissazione e colorazione, il campione viene tagliato in fette sottilissime (dai 5 ai 30 micron) e viene osservato al microscopio per valutare la natura delle cellule che lo compongono. Questa procedura prende il nome di esame istologico e può richiedere diversi giorni o settimane, ma consente di stabilire in via definitiva se le alterazioni osservate dal ginecologo alla colposcopia sono di natura neoplastica o meno.

Fa male?

Nelle pazienti più giovani questo esame può determinare un comprensibile senso di ansia, legato in gran parte ad alcune immagini di strumenti medici solo apparentemente invasivi: in realtà la colposcopia non è un esame doloroso, e si risolve nel giro di qualche minuto con un semplice fastidio.

Quando viene eseguita

Il proprio ginecologo o medico curante potrebbe consigliare l’esecuzione di una colposcopia qualora:

  • I risultati del Pap test siano positivi
  • Si siano verificati episodi di sanguinamento a seguito di rapporti sessuali
  • Vi sia una neoformazione visibile a livello della cervice uterina, della vulva o del canale vaginale

A cosa serve?

L’esame colposcopico consente di fare diagnosi di:

  • Anomalie macroscopiche di natura cancerosa o precancerosa di vulva, vagina e cervice uterina
  • Condilomi genitali (verruche genitali)
  • Infiammazione della cervice uterina (cervicite)

Preparazione all’esame

Vi sono solamente pochi accorgimenti a cui prestare attenzione prima dello svolgimento dell’esame:

  1. Chiedere al proprio Medico di spiegare la natura dell’esame nel dettaglio
  2. Riferire al proprio Medico se si ha ragione di credere che vi sia una gravidanza in corso
  3. Programmare l’esame in un periodo lontano dal ciclo mestruale (qualche residuo al termine del ciclo, comunque, non inficia di per sé l’esito)
  4. Non lavare la vagina, utilizzare tamponi né avere rapporti sessuali completi tra le 24 e le 48 ore precedenti all’esame
  5. Può essere raccomandata l’assunzione di un lieve antidolorifico prima dell’esame, in quanto un eventuale prelievo bioptico può essere leggermente doloroso
  6. Andare in bagno prima del test per questioni di comodità personale

Quanto dura?

La colposcopia viene di solito eseguita direttamente nello studio del ginecologo e richiede tra i 10 ed i 20 minuti circa.

Richiede anestesia?

Non richiede anestesia, né localetotale.

Come avviene la colposcopia?

GInecologa esegue una colposcopia

iStock.com/Kateryna Kukota

  1. La paziente viene fatta stendere supina (sul dorso, a pancia in su) su di un lettino con i piedi rialzati e con le gambe leggermente divaricate (similmente alla posizione assunta per il Pap test).
  2. Il Medico posiziona il colposcopio e lo speculum, inserendo quest’ultimo nella cavità vaginale. Lo speculum serve a mantenere pervio il canale, in modo da rendere visibile la cervice attraverso il colposcopio.
  3. La cervice e le pareti vaginali vengono tamponate con un cotton-fioc ed una soluzione a base di acido acetico al fine di pulire il muco ed evidenziare eventuali displasie.
  4. Possono venire fotografate alcune lesioni anomale oppure possono essere direttamente biopsate.
  5. Dopo la biopsia viene applicata una soluzione al fine di controllare il sanguinamento (soluzione di Monsel), che può determinare la formazione di secrezioni color caffè nei giorni successivi alla colposcopia.

Alcune donne possono trovare particolarmente fastidiosa l’inserzione dello speculum, mentre altre riportano una sensazione pungente causata dalla soluzione acetata che viene spruzzata sulle pareti. Può aiutare ad avvertire sollievo l’esecuzione di respiri profondi e lenti in caso di attacco d’ansia durante l’esame.

Fa male la biopsia?

Nel caso in cui vengano prelevati frustoli bioptici per l’esame istologico si potranno sperimentare sintomi e sensazioni differenti a seconda della sede da cui vengono prelevati.

  • Biopsia cervicale: L’esame colposcopico è solitamente indolore, ma l’esecuzione di una biopsia cervicale può determinare i seguenti sintomi:
    • crampi,
    • fastidio,
    • sanguinamento,
    • dolore.

    Al fine di controllare questo tipo di sintomi il medico può consigliare l’assunzione di un comune antidolorifico da banco circa mezz’ora prima dell’inizio della procedura. Inoltre, il medico può decidere di inoculare una forma leggera di anestesia locale qualora si effettui la biopsia della cervice uterina.

  • Biopsia vaginale: La gran parte della parete vaginale presenta un’innervazione molto leggera, ciò determina uno scarso grado di sensibilità al tatto nel corso della procedura bioptica. La parte inferiore del canale vaginale è però dotata di un maggior numero di diramazione nervose, per cui può risultare indicata la somministrazione di un anestetico locale prima dell’eventuale biopsia.

Quali sono i rischi legati alla colposcopia?

La colposcopia è una procedura solitamente sicura e i rischi ad essa collegati sono minimi; solo raramente è possibile sviluppare

Qualora si manifestino uno o più di questi sintomi risulta indicato contattare il proprio medico.

L’esame colposcopico o la biopsia non sono controindicazioni né rendono più difficile l’inizio di una gravidanza.

Cosa succede dopo la colposcopia?

Dopo una colposcopia si può verificare la secrezione di una particolare sostanza di colorito marroncino (tipo fondi di caffè) per alcuni giorni e fino ad una settimana dall’esame. Possono verificarsi anche modesti sanguinamenti e la vagina può essere dolente; alcune donne lamentano anche disturbi di tipo crampiforme.

Se non viene eseguita una biopsia la paziente può tornare a svolgere le proprie regolari attività immediatamente dopo l’esame. Se invece viene prelevato un campione di tessuto andrà evitato l’utilizzo di tamponi vaginali, lavande, creme e andrà praticata l’astensione dall’attività sessuale per circa una settimana.

È possibile lavarsi o farsi un bagno dopo l’esame, in accordo con il proprio Medico ginecologo.

Lo svolgimento di esami ginecologici regolari, aldilà del risultato, è estremamente importante per la salute della donna in età adulta. Anche se risultano scomodi, per ovvi motivi, tali esami possono rivelarsi veri e propri strumenti-salvavita che non andrebbero in nessun caso sottovalutati.

 

A cura del Dr. Marco Cantele, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.