- Cos’è l’ECO-fast?
- A cosa serve?
- Vantaggi
- Controindicazioni
- Fa male?
- eFAST (FAST estesa)
- Fonti e bibliografia
Cos’è l’ECO-fast?
L’ECOgrafia FAST è un esame veloce (fast in inglese significa veloce) condotto al letto del paziente dopo un incidente. FAST è l’acronimo di “Focused Assessment with Sonography in Trauma”, traducibile “Valutazione Mirata con Ecografia nei Traumi”.
Viene eseguita tipicamente in regime d’urgenza con l’obiettivo di evidenziare l’eventuale presenza di sangue intorno al cuore o agli organi dell’addome, segno suggestivo di possibile emorragia interna, e in particolare attorno a:
- fegato
- milza
- cuore
- zona pelvica.
Esiste anche una versione più completa chiamata eFAST (FAST estesa), che prevede anche un controllo dei polmoni, in questo caso alla ricerca di sacche d’aria impreviste (pneumotorace).
Questo esame è molto utile perché permette di capire velocemente se ci sono problemi gravi nascosti, aiutando i medici a decidere rapidamente come curare al meglio il paziente ferito.
A cosa serve?
Shutterstock/PeopleImages.com – Yuri A
L’ecoFAST è un esame ecografico rapido e mirato che i medici utilizzano in situazioni d’emergenza, soprattutto dopo incidenti o ferite gravi. Viene usato principalmente in caso di:
- Traumi addominali o toracici (per esempio in un incidente stradale)
- Ferite (ad esempio con un oggetto appuntito, come un coltello)
- Stato di shock (pressione molto bassa) per cause sconosciute.
In tutte queste situazioni, l’ecoFAST aiuta i medici a capire velocemente se ci sono emorragie interne o altri problemi gravi non visibili dall’esterno. Questo permette di prendere decisioni rapide sul trattamento più adatto, che potrebbe salvare la vita del paziente.
Vantaggi
L’ecoFAST è un esame sicuro per il paziente; lo strumento usa gli ultrasuoni, che sono onde sonore non percepibili dall’orecchio umano. Funziona come un sonar: invia queste onde “silenziose” dentro il corpo e poi ascolta come rimbalzano sugli organi.
- Non usa radiazioni, quindi è sicuro anche se ripetuto
- Non causa dolore o fastidio
- È velocissimo da eseguire (3-5 minuti)
- Può essere praticata in contemporanea ad altre procedure mediche (salva-vita, se necessario)
Controindicazioni
L’unico vero rischio/controindicazione non risiede nell’esame in sé, ma nella teorica possibilità di ritardare altre cure urgenti per farlo. Per esempio, se è ovvio che il paziente necessiti di un’operazione immediata, fermarsi per fare l’ecoFAST potrebbe far perdere tempo prezioso.
Fa male?
No, l’ecoFAST non fa assolutamente male. Il paziente potrebbe sentire un po’ di pressione o il gel freddo usato per far scorrere meglio la sonda, ma non c’è alcun dolore. È un esame completamente esterno e non invasivo.
La sonda ecografica, inoltre, sfrutta gli ultrasuoni e non le radiazioni ionizzanti, quindi non c’è esposizione alcuna a radiazioni pericolose.
eFAST (FAST estesa)
L’eFAST è una versione migliorata dell’ecoFAST che include anche un controllo dei polmoni, più in particolare permette di evidenziare l’eventuale presenza di aria tra il polmone e la parete toracica (condizione chiamata pneumotorace). Questo problema può essere molto serio, soprattutto se il paziente è attaccato a un respiratore.
Vantaggi dell’eFAST
- È più preciso delle radiografie tradizionali per trovare l’aria nei polmoni
- Si fa in meno di un minuto
- Può aiutare i medici a decidere rapidamente se serve un intervento urgente
Come si fa l’esame eFAST?
Il medico passa la sonda dell’ecografo su cinque zone del corpo:
- Parte alta destra dell’addome: per controllare fegato e rene destro
- Parte alta sinistra dell’addome: per controllare milza e rene sinistro
- Zona pelvica: per vedere se c’è liquido nella parte bassa dell’addome
- Zona del cuore: per controllare se c’è liquido intorno al cuore
- Entrambi i lati del torace: per cercare l’eventuale pneumotorace
Perché è importante?
L’eFAST consente in un contesto di Pronto Soccorso di determinare rapidamente la presenza di condizioni quali
- pneumotorace,
- emotorace,
- versamento pleurico,
- massa/tumore
- presenza di corpo estraneo incastrato.
Fonti e bibliografia
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