Mutazione EGFR (HER-1) in tumore al polmone e al colon

Valori Normali

Di norma il risultato è negativo, ad indicare l’assenza di mutazioni.

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

(Questa scheda è riferita all’esame genetico relativo al gene EGFR, non alla velocità di filtrazione glomerulare del rene)

Il codice genetico (DNA) presente in ogni cellula dell’organismo può essere immaginato come un libretto di istruzioni onnicomprensivo per l’assemblaggio di tutte le proteine necessarie all’organismo; le indicazioni per la costruzione (sintesi) di ogni singola proteina sono racchiuse in capitoli (geni) e l’oggetto del presente articolo è il gene EGFR (Epidermal growth factor), che codifica una proteina specializzata che si trova sulla superficie cellulare.

Questa proteina è un recettore, ovvero una sorta di serratura destinata ad accogliere una specifica chiave ed il cui legame innesca un effetto sulla cellula. L’EGFR è il recettore del fattore di crescita dell’epidermide (HER-1 o erbB-1) che si occupa di trasmettere segnali dalla superficie verso l’interno della cellula, con l’obiettivo di modulare i processi di crescita, divisione, sopravvivenza e morte delle cellule.

Nelle cellule sane il legame tra il fattore di crescita dell’epidermide e il suo recettore sulla superficie cellulare è un segnale che favorisce la proliferazione cellulare, ma alcune mutazioni del gene EGFR (errori nelle pagine di istruzioni) possono causare un eccesso di segnali di crescita e la proliferazione incontrollata delle cellule, che potrebbe diventare il seme per lo sviluppo di un tumore.

Il test dell’EGFR viene condotto su cellule prelevate da un tumore del polmone non a piccole cellule e mira ad evidenziare le eventuali mutazioni attivanti del gene codificante (mutazioni oncogene), ovvero la presenza di variazioni ed errori nelle pagine di istruzioni che possono avere grande valore nella scelta della terapia del cancro.

L’esame è quindi utile nella scelta della terapia e, in caso di presenza di mutazioni, è possibile optare per farmaci specifici, come gefitonib ed erlotinib, che sono piccole molecole in grado di penetrare all’interno delle cellule tumorali ed interrompere il meccanismo di segnalazione responsabile della continua proliferazione (da un punto di vista farmacologico si definiscono inibitori delle tirosin chinasi, perché in grado di impedire/ostacolare il legame chiave-serratura sulla superficie cellulare).

Questi farmaci si sono dimostrati utili per la terapia del tumore al polmone non a piccole cellule, anche se purtroppo la loro efficacia è limitata ai casi di presenza di mutazioni attivanti.

Oltre che nel tumore del polmone non a piccole cellule l’EGFR è espresso in quantità superiori al normale anche in altre forme di tumore, come il tumore del colon, il glioblastoma (un tipo di tumore del cervello), i tumori della testa e del collo, del seno e del pancreas; i tumori che presentano un aumento dell’EGFR tendono ad essere più aggressivi, presentano un rischio maggiore di metastasi e sono più resistenti alle chemioterapie standard. Nel caso del tumore al colon positivi all’EGFR possono quindi essere usati inibitori come cetuximab e panitumumab (entrambi anticorpi monoclonali).

Fonte principale: LabTestOnLine

Interpretazione

In caso di presenza di mutazioni attivanti a carico del genere EGFR è possibile optare per l’utilizzo di specifici farmaci che hanno come target questo recettore, beneficiando quindi di un trattamento mirato ed altamente responsivo.

Fattori che influenzano l'esame

Il paziente può avere un risultato negativo dell’esame della mutazione dell’EGFR se il campione di tessuto tumorale è troppo piccolo e/o se non contiene un numero sufficiente di cellule con il gene mutato (falsi negativi), caso purtroppo comune negli esami condotti su biopsia liquida.

Quando viene richiesto l'esame

L’esame della mutazione dell’EGFR viene prescritto in caso di diagnosi di tumore al polmone non a piccole cellule, in particolare di adenocarcinoma, se il paziente è candidato alla terapia mirata con gli inibitori dell’EGFR.

Il test per la ricerca delle mutazioni del gene EGFR può essere prescritto da solo o nell’insieme di una batteria di esami volti all’analisi di altre mutazioni (geni KRAS, ALK o ROS1), ma con l’obiettivo comune di individuare l’approccio terapeutico potenzialmente più efficace.

Nei pazienti in terapia può invece trovare applicazione per evidenziare l’eventuale insorgenza di resistenza ai farmaci.

Preparazione richiesta

Il campione di tessuto tumorale è ottenuto mediante biopsia. Per l’esame non è necessaria alcuna preparazione particolare.

In altri pazienti è possibile ricorrere alla cosiddetta biopsia liquida, ovvero su campioni isolati da cellule estratte dal sangue (biopsia liquida).

Altre informazioni

Che differenza c’è tra EGFR (HER-1) e HER-2?

Le mutazioni del gene HER-2 vengono ricercate in caso di tumore alla mammella o tumore dello stomaco (adenoma gastroesofageo); EGFR ed HER-2 fanno parte della stessa famiglia di recettori di membrana e la contemporanea presenza di entrambi nelle cellule tumorali è in genere indicativo di cancro particolarmente aggressivo (e contestualmente, purtroppo, di prognosi peggiore). I due esami non sono tuttavia intercambiabili tra loro e, al contrario, vengono eseguiti in caso di tumori differenti e con l’obiettivo di optare per farmaci diversi.

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.