Pasto baritato: indicazioni, controindicazioni, usi e rischi

Cos’è il pasto baritato

La radiografia con pasto baritato viene utilizzata per indagare il tubo digerente, perché in grado di fornire l’immagine di esofago, stomaco e intestino.

Il pasto baritato è il mezzo di contrasto somministrato prima dell’esame radiologico, in forma di liquido da bere contenente solfato di bario.

Le strutture dell’apparato digerente richiedono un mezzo di contrasto per essere rese visibili e valutabili clinicamente, poiché hanno generalmente densità uguale o molto simile a quella degli organi e dei tessuti da cui sono circondate; fra tutte le sostanze sperimentate, il solfato di bario è quella che risulta essere più funzionale all’esame e quindi ad oggi più comunemente utilizzata (seppure controindicata nel sospetto di perforazioni o di deiscenza in interventi chirurgici, ovvero una riapertura spontanea di una ferita suturata in precedenza).

L’esame è molto utilizzato perché garantisce un’ottima capacità diagnostica, al prezzo di un’invasività minima e può essere condotta con due differenti approcci:

  • Radiografia con contrasto baritato: preferibile per lo studio della motilità, del lume, del calibro intestinale e della funzionalità sfinteriale.
  • Radiografia con doppio contrasto: ossia con bario e con gas, preferibile quando serva un’immagine più dettagliata della mucosa del viscere.

Il principio fondante dell’esame è lo stesso del clisma opaco, indagine che prevede una radiografia del tratto intestinale a seguito di somministrazione del mezzo di contrasto per via rettale.

Stomaco e duodeno all'osservazione con pasto baritato

Stomaco e duodeno all’osservazione con pasto baritato – By Lucien Monfils – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4331858

A cosa serve

La radiografia di esofago, duodeno e stomaco viene eseguita per individuare eventuali alterazioni funzionali e morfologiche dell’apparato digerente, ad esempio:

  • Ernia iatale
  • Acalasia esofagea
  • Neoplasie infiltranti o primitive
  • Restringimenti del tubo digerente per infiammazioni o per cause neoplastiche (stenosi),
  • Formazioni di estroflessioni che si creano lungo le pareti dell’intestino (diverticoli),
  • Ulcere gastro-duodenali e alterazioni della mucosa,
  • Dislocazioni o compressioni da parte di formazioni ab-estrinseco,
  • Lesioni organiche di tipo ulcerativo o tumorale.

È inoltre utilizzato per l’indagine dinamica della peristalsi (contrazioni del tubo digerente) e per la cinetica intestinale, che risultano alterate in molteplici patologie.

Tra i sintomi che possono essere indagati mediante l’esame di pasto baritato si annoverano:

Preparazione

Il bario è utilizzato funzionalmente se il tubo digerente è completamente libero, per tale motivo viene chiesto al paziente di non assumere cibo nelle precedenti ore rispettando un assoluto digiuno; può essere inoltre prescritta l’assunzione di un lassativo a garanzia che lo stomaco sia effettivamente vuoto. Il periodo di digiuno richiesto è in genere non inferiore ad 8 ore.

È necessario evitare anche l’assunzione di liquidi, per quanto possibile, e non vestire oggetti metallici poiché in grado di interferire con i raggi della radiografia (gioielli, protesi dentarie, …).

L’assunzione del bario può variare sulla base del tratto che si intende indagare e può avvenire:

  • Simultaneamente all’acquisizione delle immagini quando s’intenda indagare le vie digestive alte,
  • Poche ore prima dell’esame quando il tratto di osservazione sia l’intestino tenue,
  • Molte ore prima (la sera antecedente l’esame radiologico) quando sia necessaria una valutazione del colon

Come avviene l’esame

Durante l’esame radiologico il paziente viene invitato a trattenere il respiro durante la cattura delle immagini e a cambiare posizione passando dalla stazione eretta, al sedersi, al girarsi supino o prono, per consentire l’osservazione di diverse porzioni di tubo digerente.

Per alcuni pazienti può essere necessaria l’assunzione di una soluzione di sodio bicarbonato, utile ad indurre la formazione di gas in grado di dilatare i visceri e migliorare la leggibilità dell’immagine radiografica raccolta.

Durata

La durata della radiografia è di circa 20 minuti.

Controindicazioni

Questo tipo di radiografia non può essere effettuata in caso di:

  • gravidanza, perché potenzialmente pericoloso per il feto nel grembo materno;
  • perforazioni del tratto digerente, perché il mezzo di contrasto (bario) potrebbe fuoriuscirne e non essere assorbito dall’organismo;
  • pazienti che non possono collaborare, alzandosi o muovendosi attivamente durante la radiografia.

Nei di controindicazioni da bario è possibile optare per l’utilizzo di un mezzo di contrasto iodato (a sua volta controindicato solo quando sia nota una predisposizione allergica).

Per almeno 4 giorni giorni successivi alla radiografia, il paziente non può essere sottoposto ad ulteriori esami radiografici o TC addominale, dell’apparato urinario e del bacino a causa dei rischi causati dalla sovrapposizione del contenuto radiopaco intestinale.

Rischi

Non vi sono rischi specifici legati alla procedura d’assunzione del pasto di bario, salvo rare allergie, mentre dev’essere valutato il rapporto rischio-beneficio dell’esposizione del paziente ai raggi X (ancora più delicata nel caso della gravidanza, in relazione all’esposizione del feto)

L’unico rischio legato all’assunzione di bario si ha nel momento in cui si sospetti una perforazione od occlusione gastro-intestinale, ossia delle strutture del tubo digerente che consentirebbe al bario di fuoriuscire e raggiungere il peritoneo (membrana sierosa dell’addome), causando fenomeni irritativi molto gravi (peritonite da bario).

Il mezzo di contrasto viene invece eliminato spontaneamente con le feci nei giorni che seguono l’indagine.

Successivamente all’esame è possibile andare incontro a brevi periodi di stitichezza, che viene prevenuta mediante un’abbondante idratazione (bere molto) e il consumo di alimenti ricchi di fibra (cereali integrali, frutta e verdura) per favorirne il decorso.

 

A cura del Dr. Enrico Varriale, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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