PET (esame diagnostico): cos’è, cosa rileva, controindicazioni e rischi

Cos’è la PET?

PET è un acronimo inglese per Positron emission tomography, ovvero Tomografia ad Emissione di Positroni; si tratta di un esame diagnostico in grado di produrre immagini tridimensionali dettagliate dell’interno dell’organismo, comprese eventuali aree che presentino anomalie (in alcuni casi anche in termini di malfunzionamento).

Gli strumenti utilizzati sono in grado di rilevare la radiazione emessa da un radiotracciante iniettato nel braccio, mentre si diffonde nell’organismo grazie alla circolazione sanguigna; nella maggior parte dei casi si ricorre alla somministrazione di fluorodesossiglucosio (FDG), una molecola molto simile al glucosio e che, proprio grazie a questa somiglianza, viene distribuito e trattato nel corpo allo stesso modo. Più in generale l’idea è quella di legare un atomo radioattivo a sostanze chimiche che vengono utilizzate naturalmente dall’organo o tessuto che si desidera studiare, per osservare eventuali comportamenti anomali (sono ad esempio utilizzati anche metionina e dopamina).

Analizzando le aree in cui il radiotracciante si accumula (oppure NON si accumula) è possibile comprendere il funzionamento delle aree dell’organismo oggetto di analisi, comprese eventuali criticità; ad esempio un accresciuto utilizzo del radiotracciante potrebbe indicare la presenza di un tumore, noto per essere particolarmente avido di glucosio che usa per sostenere l’elevato tasso di crescita.

A differenza di altri esami di imaging la PET è quindi progettata per mostrare il funzionamento degli organi, grazie allo studio della circolazione sanguigna e soprattutto del metabolismo dello zucchero iniettato (e questo permette di evidenziare eventuali disturbi con anticipo rispetto agli esami tradizionali), ma è un approccio che può essere combinato con altri per ottenere immagini ancora più precise che prevedano anche valutazioni anatomiche, ad esempio con

  • la TAC (PET-CT)
  • la risonanza magnetica (PET-MRI).

Cosa rileva? A cosa serve?

La PET trova applicazione in particolare per:

  • Studio dei tumori, per chiarirne la diffusione metastatica e l’eventuale risposta alla terapia, ad esempio nel caso
  • Pianificazione di interventi chirurgici cardiaci, ad esempio un innesto di bypass coronarico, o cerebrali, ad esempio in pazienti epilettici
  • Diagnosi di patologie cerebrali come alcune forme di demenza (Alzheimer), ictus, …

Preparazione all’esame

In genere si consiglia di:

  • Presentarsi a digiuno da almeno 6 ore (è permesso un normale consumo di acqua)
  • Evitare la pratica di intensa attività fisica nelle 24 ore precedenti
  • Preferire abiti comodi
  • Evitare di indossare vestiti e gioielli con parti metalliche, che potrebbero dover essere rimosse
  • È consigliabile urinare ed evacuare prima dell’iniezione del radiotracciante
  • Segnalare preventivamente se affetti da claustrofobia, per poter pianificare una blanda sedazione
  • Segnalare eventuali farmaci antidiabetici assunti, che potrebbero interferire con la distribuzione del tracciante.

L’esame è in genere controindicato in caso di donne in gravidanza o in allattamento.

Come avviene l’esame

L’esame avviene in genere in day-hospital, ovvero senza necessità di ricovero ospedaliero.

Iniezione di radiotracciante

Il radiotracciante viene iniettato in una vena (tipicamente del braccio) circa un’ora prima della prevista scansione, tempo necessario ad una corretta distribuzione dell’organismo; durante l’attesa è importante rilassarsi, muoversi il meno possibile e non parlare, per non alterare la prevista distribuzione della sostanza.

La scansione

Durante la scansione il paziente viene invitato a sdraiarsi su un lettino piatto posto al centro di un grande dispositivo di forma cilindrica, con un grosso foro al centro, che consentirà la raccolta delle immagini (mediante l’elaborazione delle informazioni emesse dal tracciante). La scansione dura in genere dai 30 ai 60 minuti ed è assolutamente indolore, ma è altresì importante rimanere immobili per favorire l’accuratezza delle immagini. È possibile comunicare con il medico durante tutta la procedura.

Dopo la scansione

Non si manifestano in genere effetti indesiderati ed è possibile un pressoché immediato ritorno a casa; generalmente non è necessario farsi accompagnare, a meno che non sia richiesto il ricorso ad un sedativo.

Fa male?

L’esame non è doloroso e richiede semplicemente di saper attendere pazientemente in posizione quanto più possibile immobile.

Rischi ed effetti collaterali

Come tutti gli esami che prevedano l’esposizione a radiazioni è possibile un modesto aumento del rischio di sviluppo di tumore, ma si tratta di un rapporto rischio/beneficio attentamente ponderato in fase di prescrizione (la dose di irradiazione cui viene esposto il paziente è paragonabile a quella che si assume in caso di TAC); in ogni caso il radiotracciante diventa rapidamente meno radioattivo nel tempo ed in genere viene espulso naturalmente dal corpo entro poche ore (bere molti liquidi dopo l’esame può favorire questo processo). In caso di PET-TC la quantità di radiazioni totali è leggermente superiore, ma considerata ancora piccola in termini assoluti.

Per precauzione potrebbe essere consigliato di evitare il contatto ravvicinato con donne in gravidanza, neonati e bambini piccoli per alcune ore dopo aver effettuato una scansione PET, durante la quale il paziente rimanere leggermente radioattivo; è inoltre consigliato, nelle 5 ore successive all’esame, anche l’utilizzo di un bagno separato da quello usato dal resto dei familiari (il radiofarmaco viene eliminato con le urine).

È infine raro, ma possibile, lo sviluppo di reazioni allergiche.

Fonti e bibliografia

Articoli ed approfondimenti

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.