Circoncisione maschile: significato, intervento, convalescenza, …

Significato

La circoncisione è una pratica antichissima che prevede la rimozione in toto del prepuzio, ovvero di quel lembo di pelle che riveste il glande (la parte terminale del pene). Il termine circoncisione deriva dal verbo latino circumcidere, che significa “tagliare intorno”.

Circoncisione maschile

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Un po’ di storia

Secondo una testimonianza storica è probabile che la prima circoncisione sia stata praticata nell’Antico Egitto, nel 2300-2400 a.C.: su una tomba a Saqqara è scolpita una raffigurazione di una cerimonia di circoncisione di un adulto.

Si pensa che per gli Egizi la circoncisione fosse una pratica nobile, tanto che lo stesso dio del sole Ra era circonciso; la pratica era probabilmente legata all’ossessione di questo popolo per l’igiene, ma le veniva probabilmente attribuito anche un significato di prestigio, purezza e sviluppo spirituale, e per questo motivo effettuata in occasione di cerimonie pubbliche.

Anche le antiche popolazioni sudamericane degli Incas, Aztechi e Maya praticavano la circoncisione. fu tuttavia solo verso la fine dell’800 che la circoncisione divenne un atto medico, grazie ad un chirurgo ortopedico di nome Sayre che considerò questa pratica utile per la cura di ragazzi affetti da difficoltà motorie. In seguito alla lettura dei suoi lavori anche molti altri medici adottarono questa tecnica per trattare le malattie più disparate, contribuendo alla rapida diffusione della pratica (specie in America ed Inghilterra) fino alla prima metà del ‘900.

Diffusione

La circoncisione è una pratica largamente diffusa in alcuni Paesi del mondo, come ad esempio

  • Africa,
  • Israele,
  • Stati Uniti
  • ed alcune regioni del sud-est asiatico

Circa 13 milioni di uomini che vivono in queste aree geografiche risultano attualmente circoncisi, si tratta di persone di fede islamica o ebraica, a cui la circoncisione è stata praticata da bambini o in giovane età.

In Italia invece la circoncisione non è diffusa, così come nel resto dell’Europa ed in Asia: questa tecnica infatti trova una reale indicazione medica in pochi casi, limitati alla risoluzione di alcuni problemi di salute come la presenza di fimosi od altre specifiche patologie mediche indicate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Al di fuori dei contesti sanitari la circoncisione resta quindi una pratica molto discussa nel mondo Occidentale o addirittura, in alcuni Paesi come la Finlandia, considerata illegale.

Circoncisione religiosa

La pratica della circoncisione ha innanzitutto un significato religioso.

Nella Torah della Bibbia ebraica, nel primo libro della Genesi, si racconta della circoncisione che il patriarca Abramo praticò su suoi figli, su se stesso e su tutti gli uomini della sua casa; da qui il comandamento biblico per cui a tutti i discendenti di Abramo è comandato di circoncidere i propri figli all’ottavo giorno di vita.

«Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio. Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi (Genesi, 17,10-11).»

Anche Gesù, secondo il Vangelo di Luca, fu circonciso.

Tra gli ebrei, quindi, la circoncisione è considerato un “segno di alleanza” che permette ad ogni maschio circonciso di far parte di diritto del “popolo eletto” e diventare puro e degno di recitare le preghiere.

Nel Corano non si parla della circoncisione.

La circoncisione per i mussulmani è una sunna, ossia un codice di comportamento scritto dal profeta Maometto in persona, che narra della circoncisione praticata da Muhammad sui due nipoti all’età di 7 anni. Tutti i mussulmani pertanto si sottopongono alla circoncisione come atto obbligato di passaggio verso la pubertà e quindi solo dopo essersi sottoposti a tale pratica gli uomini raggiungono la maturità fisica e sono pronti a contrarre matrimonio.

Anche tra gli aborigeni d’Australia e nella Polinesia la circoncisione è un rito di iniziazione alla vita adulta, sebbene all’origine è probabile che il significato fosse differente (probabilmente rappresentava una sorta di rito sacrificale o di “prova di coraggio”, almeno secondo quanto tramandato da chi per missione o in occasione di viaggi d’avventura venne in contatto con queste tribù).

Quando si pratica?

Gli ebrei effettuano la circoncisione nei bambini all’ottavo giorno di vita, salvo eccezione per i nati prematuri o con gravi problemi di salute per cui può essere rimandato.

Si tratta di una cerimonia religiosa che si svolge in Sinagoga o in casa, in presenza di familiari ed amici ed in occasione della quale al piccolo viene dato il nome. Il compito di circoncidere il pene con una sorta di bisturi, denudandolo di tutto il prepuzio, spetta ad uno specialista (solitamente medico) chiamato mohel, mentre il rito si chiama Brit Milah (che significa “patto della circoncisione”). Alla pratica, seguono la recita di benedizioni e preghiere, ed una banchetto.

Tra i mussulmani generalmente la circoncisione si pratica non prima dei 6-7 anni di vita, momento in cui si è già completato lo studio del Corano ed il bambino acquisisce la responsabilità di pregare da solo quotidianamente, oltre che avere l’età matura per contrarre fidanzamento. Anche nel mondo dell’Islam la circoncisione è una cerimonia religiosa celebrata in famiglia o dinnanzi a tutta la comunità.

In Africa (Nigeria, Sudan, Zaire, Uganda, Sudafrica, …) la circoncisione viene praticata nei neonati.

Tra gli aborigeni la circoncisione è praticata nei giovani e fa parte di una serie di più riti di iniziazione (tra cui la scarificazione della pelle).

Circoncisione medica

La circoncisione è un intervento chirurgico che può essere effettuato da un medico

  • andrologo,
  • urologo
  • o chirurgo plastico.

Prevede un’anestesia locale (o totale in casi di bambini) ed un ricovero in regime di day-hospital.

È una procedura relativamente semplice, in cui il prepuzio viene rimosso con tecnica laser o con il bisturi. Un eventuale sanguinamento può essere fermato usando il calore (cauterizzazione) e i bordi di pelle residua vengono cuciti insieme usando punti riassorbibili.

Indicazioni

La circoncisione per scopo medico può essere effettuata in presenza di:

  • fimosi,
  • parafimosi,
  • eiaculazione precoce,
  • lichen sclerosus del pene,
  • incompleto sviluppo dell’uretra (ipospadia),
  • restringimento dell’uretra (stenosi uretrale),
  • linfedema penieno cronico,
  • cancro del pene.

Nel caso dell’eiaculazione precoce la circoncisione deve essere associata alla rimozione di alcune fibre nervose presenti nel glande, responsabili di un rapido raggiungimento del piacere sessuale.

Controindicazioni

Non ci sono controindicazioni mediche che rendano non raccomandabile la circoncisone, quindi qualsiasi uomo in teoria può sottoporsi a tale pratica.

Vantaggi

Si ritiene che gli uomini circoncisi beneficino di una migliore igiene intima e di conseguenza un ridotto rischio di contrarre infezioni genitali: ciò sarebbe favorito dall’assenza del prepuzio, riconosciuto come tasca anatomica in cui possono ristagnare piccole quantità di urina o di smegma, causando infiammazioni quali balaniti e/o postiti.

Indirettamente anche le donne di partner circoncisi sono associate ad un minor rischio di contrarre infezioni vaginali batteriche e micotiche, durante un rapporto sessuale.

La circoncisione inoltre riduce il rischio di contrarre il virus dell’HIV, virus che trova nel prepuzio un ambiente favorevole per crescere e moltiplicarsi. Il dato trova riscontro nelle ricerche che hanno registrato un calo di frequenza dell’AIDS tra le popolazioni africane, in cui la circoncisione resta una pratica molto diffusa per motivi culturali.

Di contro non ci sarebbero dati che affermino una maggiore protezione dell’uomo circonciso verso altre malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea, la clamidia o la sifilide (per cui il profilattico resta il metodo preventivo più sicuro).

Sulla trasmissione sessuale del papilloma virus nel mondo scientifico ci sono ancora dati contrastanti su chi è propenso a ritenere la circoncisione una metodica preventiva sicura e chi ancora nutre dubbi; secondo alcuni autori un pene circonciso potrebbe essere infine correlato ad una riduzione del rischio di tumore alla cervice uterina per la partner.

La circoncisione infine, secondo alcuni autori, migliorerebbe l’estetica genitale ed aumenterebbe la percezione dell’eccitazione e del piacere durante l’atto sessuale.

Convalescenza

Per 3 o 4 giorni a seguito dell’intervento è comune avvertire fastidio e gonfiore intorno alla parte terminale del pene, mentre la ferita chirurgica si rimargina completamente nell’arco di circa un mese, durante il quale è sconsigliato praticare sport o avere rapporti sessuali.

Si raccomanda di contattare l’ospedale in caso di comparsa di:

  • febbre,
  • aumento del rossore,
  • sanguinamento,
  • dolore persistente,
  • sensazione di pulsazioni all’interno del pene,

tutti segni suggestivi della presenza d’infezione.

Viene comunemente consigliato l’applicazione di vaselina sul pene, per impedire che la parte operata si attacchi agli slip; indossare abiti leggeri e larghi per 2 o 3 giorni dopo l’operazione aiuterà ulteriormente ad evitare irritazioni.

Urinare non causa in genere alcun fastidio, perché il taglio chirurgico trova applicazione a distanza dallo sbocco esterno dell’uretra.

Complicazioni

La circoncisione è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e per questo motivo non scevro da un possibile cattivo esito per lo svilupparsi di complicazioni.

Il rischio di complicanze dipende da vari fattori, fra cui:

  • professionalità ed esperienza della persona che esegue la circoncisione,
  • luogo e condizioni igieniche in cui viene effettuata la pratica (clinica, casa, luogo sacro),
  • tipo di strumento utilizzato per la rimozione del prepuzio,
  • paziente (età, malattie note, …).

Nei Paesi occidentali le complicazioni conseguenti a circoncisioni effettuate per ragioni mediche e da personale specializzato sono rare e la maggior parte degli uomini non presenta alcun problema significativo a seguito dell’intervento.

Oltre al gonfiore iniziale, un possibile sanguinamento e l’eventuale infezione sono i due problemi più comuni associati alla circoncisione (stimate in una percentuale variabile tra un caso su 10 e un caso su 50).

Il rischio principale sul lungo periodo è una sensazione ridotta o modificata nella sensibilità del pene e questo è uno dei motivi per cui l’intervento è raccomandato solo per ragioni mediche; in linea di massima comunque non influenza la possibilità di godere di una vita sessuale soddisfacente.

Le possibili ulteriori complicanze riportate in letteratura, rare o pressoché impossibili se l’operazione viene eseguita da personale medico specializzato, sono:

Circoncisione e mondo femminile

La circoncisione femminile è detta infibulazione (dalla parola latina fibula che significa spilla) e consiste nell’asportazione del clitoride, piccole e grandi labbra della vagina e cucitura della vulva, ristretta ad un piccolo foro per consentire il passaggio dell’urina e del sangue mestruale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’infibulazione una mutilazione femminile, che viola i diritti umani delle donne e nel 2012 l’Onu ha votato all’unanimità una legge che ne impedisce la pratica in tutto il mondo.

Nonostante la legge, sono ancora tante le regioni africane sub- sahariane ed orientali (Iran, Iraq, Arabia Saudita, ..) in cui l’infibulazione continua ad essere diffusa.

Secondo una ricerca condotta dall’Unicef sono circa 200 milioni le donne circoncise.

La pratica è effettuata su bambine o giovani donne, solitamente entro i 14-15 anni d’età, ed affidata alle mani di donne senza alcuna istruzione medica (anziana del villaggio, guida spirituale o levatrice) per cui non di rado possono verificarsi complicazioni come emorragie, ritenzione acuta di urina o gravi infezioni.

Queste bambine subiscono i tagli genitali in condizioni igieniche scarse, senza anestesia e disinfettanti, con l’uso di strumenti alquanto rudimentali (come coltelli, rasoi, forbici, pezzi smussi di vetro, ecc..). E una pratica traumatica, dolorosissima, per cui vani risultano i tentativi di ribellione a cui sovente si assiste da parte delle donne a cui viene praticata e che ne conserveranno per sempre il ricordo.

Ciò nonostante queste stesse donne imporranno l’infibulazione alle loro future figlie: l’infibulazione infatti è radicata nella cultura e nella tradizione dei popoli che la praticano, ove rappresenta un rito di passaggio obbligato verso l’età adulta, che rende la donna spiritualmente pura, sottomessa ed obbediente al proprio uomo.

È inoltre ritenuta essenziale perché la donna arrivi illibata al matrimonio: è lo sposo, la prima notte di nozze, a compire la “scucitura” vulvare. Una donna privata del clitoride, infine, ha un ridotto desiderio sessuale derivato da rapporti sessuali dolorosi e ciò rappresenterebbe una garanzia di fedeltà coniugale.

Fonti e bibliografia

A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.