- Cos’è la vasectomia?
- Quanto costa?
- Cenni di anatomia
- A cosa serve la vasectomia?
- È sicura?
- Vantaggi
- Svantaggi
- Preparazione
- Anestesia
- Procedura
- Quanto dura?
- Controindicazioni e rischi
- Dopo quanti giorni è possibile avere rapporti sessuali?
- È reversibile?
- Fonti
Cos’è la vasectomia?
La vasectomia è una procedura chirurgica, praticata in anestesia locale, che viene utilizzata a scopo contraccettivo nei soggetti di sesso maschile tramite resezione o legatura dei dotti deferenti.
La procedura è semplice ed efficace, soprattutto in confronto a quella che viene corrispettivamente effettuata sui soggetti di sesso femminile (legatura delle tube).
La vasectomia è permanente, nonostante in rarissimi casi esista la possibilità che i vasi si ricanalizzino ripristinando la funzionalità come prima dell’intervento (la probabilità è inferiore all’1%); alcune tecniche molto complesse, chiamate vaso-vasostomia, possono annullare la vasectomia riparando i condotti seminali ricongiungendoli.
È importante ricordare che la vasectomia risulta efficace solo dopo un certo numero di eiaculazioni dall’intervento (nell’ordine di 20/30) o dopo alcune settimane da esso: nel primo periodo, infatti, lo sperma potrebbe contenere ancora tracce di spermatozoi fertili.
Questa procedura è considerata il metodo contraccettivo più sicuro e sempre più uomini ricorrono ad essa per la pianificazione familiare; in alcuni Paesi la procedura è stata utilizzata nell’ambito di programmi governativi forzati con scopi eugenetici e/o di controllo delle nascite.
Quanto costa?
L’intervento non è quasi mai sostenuto dal Sistema Sanitario Nazionale.
Il costo da sostenere in forma privata è ampiamente variabile a seconda del professionista e della struttura scelta, ma indicativamente spesso compresa nella forbice di prezzo € 800-2000, con possibili eccezioni; si raccomanda di evitare di cercare il risparmio a tutti i costi, ma affidarsi solo e soltanto a specialisti di comprovata esperienza e affidabilità.
Cenni di anatomia
Per poter comprendere gli aspetti chirurgici della vasectomia è utile ricapitolare gli organi e le rispettive funzioni dell’apparato genitale maschile:
- Pene: la parte visibile dell’apparato, ove convergono le vie urinarie e tramite il quale l’uomo espelle lo sperma;
- Scroto: la sacca che protegge i testicoli dagli impatti esterni e adibita al controllo della temperatura (che dev’essere più fredda della temperatura corpora affinché gli spermatozoi si sviluppino normalmente);
- Testicoli: organi contenuti nello scroto e destinati alla produzione dello sperma e del testosterone;
- Epididimo: dotto a spirale che raccoglie lo sperma dai testicoli e ne consente la maturazione e lo spostamento;
- Vaso deferente: un dotto adibito al trasporto dello sperma dall’epididimo verso il retro della prostata per unirsi alle vescicole seminali;
- Uretra: un canale che percorre il pene e attraverso il quale viene espulsa l’urina e lo sperma;
- Prostata: una ghiandola di tessuto fibroso e muscolare che circonda l’uretra, con il compito di produrre e immagazzinare il liquido seminale dell’eiaculazione;
- Vescicole seminali: formano, con il vaso deferente, i canali eiaculatori producendo il liquido di nutrimento degli spermatozoi.
A cosa serve la vasectomia?
La procedura di vasectomia è il metodo contraccettivo più efficace e sicuro che permette agli uomini di avere rapporti sessuali non protetti di evitare la possibilità di gravidanze indesiderate; la procedura non tutela invece dalle malattie trasmissibili sessualmente, per cui resta raccomandata l’attività sessuale protetta da preservativo in caso di rapporti occasionali e/o con partner a rischio.
L’intervento è in genere condotto da un andrologo o da un urologo.
È sicura?
Il livello di efficacia dell’intervento, ovvero di prevenire gravidanze indesiderate, è stimato superiore al 99%.
Vantaggi
Oltre all’elevata efficacia, la vasectomia
- è un intervento a bassissimo rischio di complicazioni e virtualmente priva di effetti collaterali,
- economicamente preferibile sul lungo periodo ad altre pratiche contraccettive (intervento femminile di legatura delle tube, pillola anticoncezionale, preservativi, …),
- non causa alterazioni ormonali (e di conseguenza nemmeno rischi di impotenza né calo del desiderio),
- le sensazioni di piacere (orgasmo non vengono modificate),
- il rischio di cicatrici residue è minimo ed in genere limitato all’intervento tradizionale,
- consente un miglioramento della naturalezza dal rapporto in confronto all’uso del preservativo.
Svantaggi
L’intervento deve essere approcciato dal paziente sapendo che è sostanzialmente irreversibile.
La vasectomia non offre alcuna protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili (HIV, sifilide, gonorrea, HPV, …).
È necessario soppesare attentamente il possibile impatto psicologico dell’intervento, che di fatto rende il paziente sterile.
Preparazione
Durante gli incontri preliminari, in preparazione all’intervento, il chirurgo si occupa di esporre e chiarire al paziente alcuni aspetti chiave legati all’intervento:
- La vasectomia è da considerare irreversibile, seppure in alcuni casi sia possibile intervenire ripristinando l’integrità del canale mediante intervento di vaso-vasostomia (vedere paragrafo dedicato),
- La decisione di sottoporsi a quest’operazione dovrebbe essere ben ponderata a livello di coppia, qualora si fosse in una relazione stabile o in un matrimonio, soppesando attentamente risvolti psicologici ed organici della scelta,
- Rischi e possibili effetti collaterali legati all’intervento in sé.
Prima dell’intervento è in genere necessario sospendere l’eventuale assunzione di farmaci antiaggreganti (aspirina, …) e anticoagulanti (warfarin, …). Nella fase più prossima all’operazione sarà necessario procedere alla depilazione della zona pubica dello scroto, al fine di favorire la manualità del chirurgo ed ottenere una pulizia ottimale abbattendo il rischio d’infezioni.
Anestesia
A prescindere dalla tecnica scelta, l’intervento è condotto in anestesia locale (iniettata a livello dello scroto con un piccolo ago).
Procedura
La procedura, tecnicamente chiamata deferentectomia, consiste nell’interruzione dei canali deferenti che conducono lo sperma dallo scroto al pene.
Può essere effettuata in due modalità, entrambe ambulatoriali e in anestesia locale:
- Vasectomia tradizionale: vengono effettuate due incisioni di circa 1 cm alla radice dello scroto, che vengono utilizzate per accedere ai dotti deferenti, scheletrizzarli (ripulirmi dai tegumenti, ossia i tessuti di rivestimento) e legarli (è possibile anche asportarne una porzione). Le incisioni vengono poi suturate con materiale riassorbibile.
Tale procedura è molto conosciuta ed è utilizzata da sempre, nonostante sia una tecnica invasiva che può comportare cicatrici ed emorragie. - Vasectomia senza bisturi: a differenza della precedente non prevede l’utilizzo di incisioni effettuate con il bisturi, ma l’apertura dei lembi cutanei tramite delle pinze. È una tecnica poco invasiva, non lascia cicatrici ed il paziente, al momento post-operatorio, prova molto meno dolore.
L’operazione senza bisturi è una tecnica innovativa, poco invasiva e che non lascia cicatrici conseguentemente all’intervento.
In seguito alla vasectomia, lo sperma che verrà emesso dal soggetto tramite le successive eiaculazioni sarà esclusivamente liquido, ovvero privo delle cellule gametiche che permettono la fecondazione.
Quanto dura?
Sia la vasectomia tradizionale che quella effettuata senza bisturi richiedono pochissimo tempo per essere effettuate, ossia circa 20 minuti, e non prevedono degenza post-operatoria.
Per il ritorno a casa è necessario essere accompagnati, in quanto la guida è controindicata a causa delle possibili sollecitazioni fisiche.
Controindicazioni e rischi
Alcuni autori ritengono che questo approccio sia controindicato in pazienti affetti da dolore cronico testicolare (o altre forme di malattia ai testicoli).
Non vi sono particolari rischi legati all’intervento di vasectomia, fatta salva la possibilità di gravidanza durante i primi rapporti a seguito dell’intervento stesso; per questa ragione viene in genere consigliata un’analisi dello sperma a distanza di qualche settimana per verificare oggettivamente il successo dell’operazione. Il rischio che la vasectomia non vada a buon fine è raro, ma comunque non del tutto trascurabile, in virtù della possibile rigenerazione dei dotti sottoposti all’intervento o, ancora più raramente, da un errore medico (errore di identificazione del dotto, recidendo al suo posto un’altra struttura).
Nei primi rapporti sessuali, ossia nelle prime eiaculazioni, lo sperma potrebbe essere rosso a causa di piccole quantità di sangue che verranno espulse con esso (emospermia), ma non è una condizione preoccupante.
È probabile che, nei giorni subito successivi, il soggetto avverta dolore genitale, manifestando anche gonfiore, accumulo di fluido nei testicoli (idrocele, spermatocele, …) o ematoma scrotale esteso (viene spesso consigliata l’applicazione indiretta di ghiaccio e, se necessario, la somministrazione di blandi antidolorifici nelle prime 48 ore); i punti di sutura necessitano di almeno una settimana per essere riassorbiti. In questa fase, è indicato l’acquisto di intimo contenitivo per evitare che i testicoli entrino in contatto con la pelle delle cosce irritando la ferita. È in teoria possibile lo sviluppo di granuloma (una piccola massa sferica causata dalla reazione infiammatoria e che può richiedere diverso tempo per venire riassorbita).
Passato questo breve lasso di tempo il soggetto può riprendere l’attività sessuale, mentre è consigliabile qualche ulteriore giorno di pazienza prima di riprendere l’eventuale attività fisica.
In alcuni soggetti può verificarsi del dolore al momento dell’erezione nel primo mese susseguente l’operazione chirurgica.
Se la ferita non viene mantenuta pulita correttamente potrebbero verificarsi delle infezioni.
Non si segnalano effetti indesiderati a livello di performance o libido (desiderio), mentre una piccola percentuale di pazienti (1-2%) sviluppa una qualche forma di dolore cronico post-intervento.
Quando rivolgersi al medico
Si raccomanda di rivolgersi tempestivamente al chirurgo o al Pronto Soccorso nei giorni seguenti in caso di comparsa di segni e sintomi d’infezione:
- febbre
- dolore ingravescente (che tende a peggiorare anziché migliorare)
- rossore
- calore
- gonfiore.
Dopo quanti giorni è possibile avere rapporti sessuali?
In genere sono suggeriti 7 giorni di astinenza, ma si ribadisce la necessità di attendere l’esito dello spermiogramma (tipicamente rischiesto a 12 settimane di distanza) prima di abbandonare l’uso di altri metodi contraccettivi.
È reversibile?
L’intervento di vasectomia è in teoria reversibile, ma con un tasso di successo non superiore al 55% nei primi 10 anni, che scende ulteriormente a 25% in seguito, spesso peraltro con una qualità dello sperma sensibilmente diminuita rispetto a prima. Nei soggetti in cui non si ottenga il risultato sperato è possibile valutare il ricorso alla fecondazione artificiale, ma con la consapevolezza che anche questo approccio non garantisce la gravidanza.
A differenza dell’intervento di vasectomia, l’operazione di vaso-vasostomia può essere particolarmente oneroso in termini economici
Fonti
- Weiske, W. H. (2001). Vasectomy. Andrologia, 33(3), 125-134. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1046/j.1439-0272.2001.00445.x
A cura del Dr. Enrico Varriale, medico chirurgo
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