- Introduzione
- I benefici per la salute dell’attività fisica
- Morte prematura
- Salute cardiorespiratoria
- Salute metabolica
- Obesità e bilancio energetico
- Salute osteomuscolare
- Abilità funzionale e prevenzione delle cadute
- Cancro
- Salute mentale
- Eventi avversi
- Fonte principale
Introduzione
Tutti dovrebbero svolgere regolarmente attività fisica, sia per migliorare complessivamente salute e condizione fisica, sia per prevenire disturbi e malattie. L’attività fisica è in grado di fornire benefici in soggetti
- globalmente in buona salute,
- a rischio di malattie croniche
- e in individui affetti da condizioni o disabilità croniche.
L’attività fisica agisce a diversi livelli, ciascuno dei quali richiede quantità e qualità degli esercizi differenti, ma la ricerca scientifica rileva in modo ricorrente che i benefici di salute tendono a sommarsi, in altre parole più attività si pratica e meglio è, salvo rare eccezioni.
Benché alcuni effetti positivi sembrano comparire già con 60 minuti alla settimana di attività aerobica moderata-intensa, come camminare velocemente, la ricerca dimostra che un’attività complessiva di 150 minuti settimanali riduce sistematicamente il rischio di diverse malattie croniche e vari altri disturbi.
In diversi studi riguardanti una varietà di aspetti, la ricerca si è focalizzata non solo sull’esercizio, ma anche su su un concetto più ampio di attività fisica: l’esercizio è una modalità di attività fisica pianificata, strutturata, ripetitiva ed eseguita con il fine di migliorare salute o condizione fisica, quindi, ogni esercizio è un’attività fisica, ma non tutta l’attività fisica è un esercizio.
Alcuni studi hanno esaminato il ruolo dell’attività fisica in vari gruppi, come uomini, donne, bambini, adolescenti, adulti, anziani, soggetti con disabilità, donne in gravidanza e nel periodo post-parto. Questi studi si sono concentrati sul ruolo svolto dall’attività fisica in varie evoluzioni della salute, tra cui:
- morte prematura,
- insorgenza di malattie come cardiopatia coronarica, ictus, alcuni cancri, diabete tipo 2, osteoporosi e depressione,
- fattori di rischio per patologie come l’ipertensione arteriosa e l’ipercolesterolemia,
- livello di allenamento, come la capacità aerobica, la forza e la resistenza,
- capacità funzionale (capacità di intraprendere le attività necessarie per la routine quotidiana),
- problemi di salute psichica, come depressione e alterazioni delle funzioni cognitive,
- traumi o attacchi cardiaci improvvisi.
Questi studi hanno anche affrontato argomenti come tipo e quantità di attività fisica necessari per ciascun beneficio. A tale scopo, sono state studiate tre tipologie di attività fisica:
- aerobica,
- rinforzo muscolare
- e rinforzo osseo.
Sintetizzando, l’attuale letteratura scientifica è arrivata alla conclusione che:
- L’attività fisica regolare riduce il rischio di varie patologie.
- Una qualche forma di attività fisica, per quanto limitata, è sempre meglio di niente.
- Per lo più, all’aumento dell’attività fisica in termini di intensità, frequenza e/o durata corrisponde l’aumento dei benefici di salute.
- I benefici di salute si ottengono soprattutto con almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica moderata-intensa, per esempio la marcia veloce. All’aumentare dell’attività fisica possono associarsi ulteriori miglioramenti di salute.
- Danno risultati positivi sia le attività fisiche di tipo aerobico (resistenza) che di rinforzo muscolare.
- Si riscontrano effetti salutari in bambini e adolescenti, adulti giovani, di mezza età e anziani, e comunque in ciascuno dei gruppi etnici studiati.
- Risultati importanti si osservano anche in soggetti con disabilità.
- I benefici dell’attività fisica superano di gran lunga il rischio di effetti indesiderati.
Attività aerobica
Nell’attività aerobica (nota anche come attività di resistenza o allenamento cardiocircolatorio), i grandi fasci muscolari del corpo si muovono ritmicamente per un periodo di tempo prolungato. Marcia veloce, corsa, bicicletta, salto alla corda e nuoto sono esempi di attività aerobica.
L’aerobica fa aumentare il battito cardiaco rispetto alle condizioni di base e l’entità è funzione di:
- Intensità, ossia quanto duramente il soggetto deve adoperarsi per compiere l’esercizio. In generale, sono state soprattutto esaminate le intensità moderate (equivalenti alla marcia veloce) e vigorose (corsa o jogging).
- Frequenza, ossia quanto spesso un’attività viene praticata.
- Durata, ossia per quanto viene protratta ogni singola sessione.
Benché il profilo di un’attività fisica sia la risultante di queste componenti, la ricerca scientifica ha dimostrato che la quantità totale di attività (per esempio, minuti di attività moderata-intensa) è più significativa in termini di benefici di salute di ciascuna componente (intensità, frequenza, durata) presa individualmente.
Attività di rinforzo muscolare
Questo tipo di attività, che comprende gli allenamenti di resistenza e i pesi, fa lavorare i muscoli o li obbliga a resistere a una forza o a un peso. Queste attività spesso si basano su oggetti relativamente pesanti, come pesi da alzare ripetitivamente per allenare vari gruppi muscolari. Le attività di rinforzo muscolare possono essere svolte anche con l’ausilio di bande elastiche o del peso corporeo (per esempio, flessioni o arrampicarsi su un albero).
Anche queste attività sono caratterizzate da tre componenti:
- Intensità, ossia peso o forza impiegati rispetto alla capacità di sollevamento di un soggetto.
- Frequenza, ossia quanto spesso un’attività viene praticata.
- Ripetizioni, ossia quante volte il sollevamento pesi viene eseguito; corrisponde di fatto alla durata dell’attività aerobica. La singola attività di rinforzo muscolare agisce solo sul gruppo muscolare in lavoro. È importante esercitare tutti i maggiori gruppi muscolari: gambe, fianchi, schiena, addome, torace, spalle e braccia.
Attività di rinforzo osseo
Si tratta di attività che esercitano una forza sulle ossa, stimolandone così crescita e rafforzamento. Si basano in genere sull’impatto con il suolo, come per esempio il jumping jack (salto a gambe divaricate), la corsa, la marcia veloce e gli esercizi di sollevamento pesi.
I benefici per la salute dell’attività fisica
Ci sono chiare dimostrazioni scientifiche che praticare regolarmente attività fisiche assicuri vari benefici per la salute, come vedremo nell’elenco seguente.
In particolare, l’attività fisica ha effetti su molte condizioni più frequenti con l’avanzare dell’età, come le cardiopatie e il cancro. Possono essere necessari anni di pratica fisica regolare per ridurre il rischio di tali eventi, tuttavia, altri benefici come il miglioramento dello stato cardiorespiratorio, un incremento della resistenza muscolare, la diminuzione di sintomi depressivi e della pressione arteriosa possono richiedere solo pochi mesi o addirittura settimane.
- Bambini e adolescenti
- Evidenza elevata
- Stato cardiorespiratorio e muscolare migliorato
- Salute ossea migliorata
- Marker biologici di salute cardiovascolare e metabolica migliorati
- Composizione corporea più sana
- Evidenza moderata
- Sintomi di depressione ridotti
- Evidenza elevata
- Adulti e anziani
- Evidenza elevata
- Minor rischio di morte precoce
- Minor rischio di cardiopatia coronarica
- Minor rischio di ictus
- Minor rischio di ipertensione arteriosa
- Minor rischio di profilo lipidico ematico sfavorevole
- Minor rischio di diabete tipo 2
- Minor rischio di sindrome metabolica
- Minor rischio di cancro del colon
- Minor rischio di cancro della mammella
- Prevenzione del sovrappeso
- Riduzione del peso, specialmente se in associazione a un ridotto apporto calorico
- Stato cardiorespiratorio e muscolare migliorato
- Prevenzione delle cadute
- Riduzione della depressione
- Migliore funzionalità cognitiva (nei soggetti anziani)
- Evidenza da moderata a elevata
- Miglior salute funzionale (nei soggetti anziani)
- Ridotta obesità addominale
- Evidenza moderata
- Minor rischio di fratture del bacino
- Minor rischio di cancro polmonare
- Minor rischio di cancro uterino
- Mantenimento del peso dopo averlo ridotto
- Miglioramento della densità ossea
- Miglioramento della qualità del sonno
- Evidenza elevata
I revisori degli studi scientifici hanno classificato l’evidenza dei benefici di salute dell’attività fisica in elevata, moderata o debole. Per tale classificazione, i revisori hanno considerato tipo, numero e qualità degli studi disponibili, nonché la coerenza dei risultati tra studi. È stata considerata anche l’evidenza per la causalità e la risposta in funzione della “dose” di attività fisica.
I benefici di salute vengono riscontrati in bambini e adolescenti, adulti giovani e di mezza età, anziani, donne e uomini, soggetti di vari gruppi etnici e individui con disabilità e malattie croniche. Questi effetti sono generalmente indipendenti dal peso corporeo. Un’attività fisica regolare dà risultati positivi negli adulti a prescindere dalla conformazione fisica.
Questi vantaggi inoltre superano il rischio di farsi male e di attacchi cardiaci improvvisi, due preoccupazioni che impediscono a molti soggetti un’attività fisica, anche se ovviamente si rimanda sempre al parere del proprio medico per una valutazione personale.
Effetti benefici dell’aumento dell’attività fisica: dipendenza da sovraccarico, progressione e specificità
Il sovraccarico è lo stress fisico generato sul corpo quando l’attività fisica supera in quantità o intensità il carico abituale. Le strutture e il funzionamento del corpo reagiscono e si adattano a questi stress. Per esempio, un’attività aerobica esercita uno stress sul sistema cardiorespiratorio e sui muscoli, che richiede ai polmoni lo spostamento di più aria e al cuore di pompare più sangue con cui alimentare i muscoli in lavoro. Questa maggior richiesta aumenta efficienza e capacità di polmoni, cuore, sistema circolatorio e muscoli in lavoro. Allo stesso modo, le attività di rinforzo muscolare e osseo sovraccaricano muscoli e ossa, aumentandone la forza.
La progressione è strettamente collegata al sovraccarico. Una volta che l’individuo raggiunge un determinato livello di allenamento, la progressione a livelli maggiori di attività fisica si ottiene con continui sovraccariche e adattamenti. Cambiamenti del sovraccarico piccoli e progressivi aiutano il corpo ad adattarsi allo stress addizionale, riducendo al minimo il rischio di farsi male.
La specificità significa che i benefici di una data attività fisica si applicano specificamente ai sistemi del corpo messi in lavoro. Per esempio, l’attività aerobica è positiva soprattutto per il sistema cardiovascolare.
Morte prematura
È ampiamente dimostrato che l’attività fisica riduce il rischio di morte prematura (morte in età inferiore rispetto all’età media del decesso di uno specifico gruppo di persone) per le principali cause di morte, quali cardiopatie e alcune forme di cancro, come pure per altre cause di morte. Si tratta di un effetto notevole per due motivi:
- Sono davvero poche le scelte di stile di vita con effetti sulla mortalità confrontabili all’attività fisica. Si ritiene che individui fisicamente attivi per almeno 7 ore alla settimana hanno 40% di rischio in meno di morte prematura rispetto a chi è attivo per meno di 30 minuti alla settimana.
- Non servono attività intense o vigorose per ridurre il rischio di morte prematura. Gli studi scientifici mostrano una riduzione sostanziale del rischio con 150 minuti settimanali di attività fisica aerobica almeno moderata.
La scienza dimostra chiaramente l’importanza di evitare l’inattività. Anche piccole quantità di attività riducono il rischio di morte prematura; è netta la differenza in termini di rischio tra chi è inattivo (30 minuti/settimana) e chi fa bassi livelli di attività (90 minuti/settimana). Il rischio relativo di morte prematura continua a diminuire all’aumentare dei livelli di attività fisica moderata o vigorosa nel tempo libero.
Qualunque adulto può ottenere questi benefici dell’attività fisica. Età etnia o quant’altro non hanno importanza. Uomini e donne di meno di 65 anni di età, come pure soggetti più anziani, corrono meno rischi di morte prematura se fisicamente attivi. Inoltre, il rischio di morte prematura nei soggetti fisicamente attivi si riduce sia negli individui con peso corporeo normale che in chi è sovrappeso od obeso.
Minuti settimanali di attività fisica moderata o vigorosa | Rischio relativo |
30 | 1 |
90 | 0,8 |
180 | 0,73 |
330 | 0,64 |
420 | 0,615 |
Come si vedere in tabella, all’aumentare della quantità di attività fisica praticata, si riduce il rischio relativo.
Salute cardiorespiratoria
I benefici dell’attività fisica sulla salute cardiorespiratoria sono tra i meglio documentati. La salute cardiorespiratoria include
- cuore,
- polmoni
- e vasi sanguigni.
Cardiopatie e ictus sono tra le principali cause di morte nei paesi occidentali. I fattori di rischio che aumentano l’incidenza delle malattie cardiovascolari includono
- fumo,
- ipertensione arteriosa,
- diabete tipo 2
- e livelli ematici elevati di alcuni grassi (come il colesterolo LDL).
Anche uno stato di allenamento cardiorespiratorio insufficiente aumenta il rischio di cardiopatia.
Chi svolge attività aerobiche moderate o intense ha un rischio significativamente inferiore di cardiopatia rispetto a soggetti sedentari. Gli adulti attivi hanno una minor incidenze di cardiopatia e di ictus, pressioni arteriose più basse, profili lipidici migliori e sono più in forma. Livelli di attività equivalenti a 150 minuti settimanali di attività fisica moderata-intensa danno riduzioni significative del rischio di malattie cardiovascolari. Con 200 minuti settimanali, i benefici sono ancora maggiori.
Esiste un’evidenza di grado elevato sul fatto che livelli maggiori di attività fisica diano ulteriori diminuzioni del rischio di malattie cardiovascolari.
Tutti possono migliorare la propria salute con l’attività fisica. L’entità di attività fisica che dà benefici cardiorespiratori è simile per adulti di varie età, compresi gli anziani, e prescinde dall’etnia. L’esercizio aerobico migliora la forma cardiorespiratoria anche in soggetti con alcune disabilità, comprese persone che abbiano perso l’uso di una o due gambe, i malati di sclerosi multipla, i soggetti con ictus, lesioni del midollo spinale e disabilità cognitive.
L’attività fisica di intensità moderata-intensa è sicura per donne incinte in buono stato di salute. Migliora la forma cardiorespiratoria senza aumentare il rischio di aborto, parto prematuro o peso fetale basso. Anche durante il postparto si rivela benefica per lo stato cardiorespiratorio.
Salute metabolica
L’attività fisica regolare riduce notevolmente il rischio di sviluppare il diabete tipo 2 e la sindrome metabolica. Quest’ultima è una condizione in cui il soggetto ha una qualche combinazione di
- ipertensione arteriosa,
- obesità addominale (girovita troppo ampio),
- profilo lipidico sfavorevole (bassi livelli di colesterolo HDL, trigliceridi alti)
- e tolleranza al glucosio alterata.
I soggetti che svolgono regolarmente un’attività aerobica di intensità almeno moderata hanno un rischio significativamente minore di sviluppare il diabete tipo 2 rispetto agli inattivi.
Come per la salute cardiovascolare, livelli di attività maggiori sembrano ancora più efficaci. In più, l’attività fisica aiuta a controllare i livelli della glicemia nei soggetti già affetti da diabete tipo 2.
L’attività fisica migliora la salute metabolica anche nei giovani. Si osservano effetti positivi con attività aerobiche vigorose praticate almeno 3 volte alla settimana.
Maggiore è l’attività fisica, maggiore il miglioramento della salute metabolica, anche se la ricerca scientifica deve ancora stabilire l’entità esatta di miglioramento.
Obesità e bilancio energetico
Sovrappeso e obesità sono la conseguenza di un consumo di calorie (incluse le calorie bruciate tramite attività fisica) inferiore rispetto a quanto assunto con alimenti e bevande. Il controllo del peso corporeo richiede un’attenzione sia all’attività fisica che all’introito di calorie. Visto il suo ruolo nel bilancio energetico, l’attività fisica è un fattore chiave nel determinare le possibilità individuali di mantenere un peso corretto, o smaltire il peso in eccesso. Esiste un’ampia variabilità individuale rispetto all’entità di attività fisica necessaria per raggiungere e mantenere un peso forma. Alcuni individui necessitano di più attività per riuscire a mantenere un peso corporeo adeguato, per perdere peso o per non riprenderlo una volta smaltito.
È chiaramente dimostrato che l’attività fisica aiuta a mantenere il peso stabile nel tempo. Non è però chiaro quanta attività sia necessaria per mantenersi in forma. Esistono notevoli differenze tra soggetti su quanta attività fisica serva per stabilizzare il peso. Per molti, sono necessari più di 150 minuti settimanali di attività moderata-intensa.
Per brevi archi temporali, per esempio un anno, la ricerca scientifica mostra che è possibile mantenersi stabili con l’equivalente di 150 – 300 minuti settimanali di marcia moderata-intensa (circa 6,4 km//ora). Le attività di rinforzo muscolare possono aiutare il mantenimento del peso, ma non hanno la stessa efficacia degli esercizi aerobici.
Coloro che devono perdere quantità significative di peso (oltre il 5% del peso corporeo) o mantenerlo una volta sostanzialmente ridotto hanno bisogno di aumentare l’attività fisica a meno di ridurre gli introiti di calorie.
Molti soggetti necessitano di oltre 300 minuti settimanali di attività moderata-intensa per raggiungere i propri obiettivi di contenimento del peso.
L’attività fisica regolare aiuta anche a controllare la percentuale di grasso corporeo nei bambini e negli adolescenti.
Salute osteomuscolare
Ossa, muscoli e articolazioni sorreggono il corpo e contribuiscono a muoverlo. La capacità di svolgere le attività quotidiane senza limitazioni fisiche dipende essenzialmente dalla salute di ossa, articolazioni e muscoli.
È fondamentale mantenere tali componenti in salute all’avanzare dell’età. La ricerca scientifica mostra che la frequente diminuzione della densità ossea che si osserva nell’invecchiamento può essere rallentata con un’attività fisica regolare. Questi effetti vengono osservati in soggetti che partecipano a programmi di attività fisica moderata-intensa aerobica, di rinforzo muscolare e osseo. Ci sono ampie variazioni sull’entità totale di attività fisica necessaria per osservare benefici. Cambiamenti importanti sembrano iniziare con 90 minuti settimanali e continuare fino a 300 minuti settimanali.
La frattura dell’anca è un grave problema che può ripercuotersi negativamente sulla qualità della vita di molti anziani. I soggetti attivi fisicamente, soprattutto donne, sembrano correre meno rischi di frattura dell’anca rispetto agli inattivi. Studi scientifici sull’attività fisica come prevenzione della frattura dell’anca mostrano che la partecipazione a 120 – 300 minuti settimanali di attività fisica almeno moderata è associata a una riduzione del rischio.
Non è invece chiaro se l’attività riduce anche di altre fratture di parti importanti, come la colonna vertebrale.
In tutti i casi, è chiaro che i benefici di salute dell’attività fisica superano di gran lunga i rischi di effetti negativi in quasi tutti i soggetti.
Costruirsi ossa forti e sane è importante anche per i bambini e gli adolescenti. L’attività fisica è fondamentale per lo sviluppo osseo almeno quanto una dieta sana, con una quantità adeguata di calcio e vitamina D. Attività fisiche di rinforzo osseo eseguite almeno 3 volte alla settimana aumentano nei giovani il contenuto minerale e la densità delle ossa.
L’attività fisica regolare è di aiuto anche nei soggetti con artrite o altre condizioni reumatiche a carico delle articolazioni. 130 – 150 minuti settimanali di attività fisiche moderate, a basso impatto fisico, aiutano a gestire il dolore e migliorano la funzionalità e la qualità della vita. Non è ancora chiaro se l’attività fisica, in particolare leggera o moderata, riduca i rischi di osteoartrite. Però, livelli molto elevati possono di fatto aumentare i rischi. Soggetti che si sottopongono a livelli molto intensi di attività fisica, come gli atleti professionisti, hanno maggiori rischi di osteoartrite dell’anca o del ginocchio, dovuta soprattutto a possibili lesioni procurate durante gare o competizioni.
Le attività di rinforzo muscolare progressivo aumentano o mantengono massa, resistenza e potenza muscolare. Livelli aggiuntivi (per incremento della frequenza degli allenamenti o dei pesi) migliorano ulteriormente la funzionalità muscolare. I miglioramenti si osservano negli adulti giovani e più avanti con l’età. Gli esercizi di resistenza potenziano la forza muscolare anche in soggetti con ictus, sclerosi multipla, paralisi cerebrale, lesioni del midollo spinale e disabilità cognitive. Benché non abbia la stessa efficacia degli esercizi di rinforzo muscolare, anche le attività aerobiche possono contribuire a rallentare la perdita di massa muscolare associata all’invecchiamento.
Abilità funzionale e prevenzione delle cadute
L’abilità funzionale è la capacità di eseguire attività o assumere comportamenti tali da poter adempiere ai compiti quotidiani, come salire le scale o camminare su un marciapiede. È il cardine dell’autonomia personale, consentendo di prendersi cura del proprio corpo, fare la spesa o giocare con i nipotini. La perdita di questa funzionalità si misura in limitazioni funzionali.
Adulti di mezza età e anziani fisicamente attivi corrono meno rischi di sviluppare limitazioni funzionali rispetto a soggetti sedentari. Sembra che maggiori siano i livelli di attività fisica, minori i rischi di limitazioni.
Anche soggetti già affetti da limitazioni possono trarre benefici dall’attività fisica. Tipicamente, gli studi sull’attività fisica negli adulti con limitazioni funzionali si sono concentrati su combinazioni di attività aerobiche e di rinforzo muscolare, rendendo difficile stabilire l’importanza relativa di ciascun tipo di attività. Comunque, ambedue le attività sembrano utili.
Nei soggetti anziani a rischio di cadute, ci sono chiare dimostrazioni che l’attività fisica regolare è sicura e riduce i rischi. La diminuzione delle cadute è stata osservata nei soggetti partecipanti a programmi comprendenti attività moderate di equilibrio e di rinforzo muscolare per 90 minuti settimanali, più un’ora di marcia moderata. Non si sa se altre combinazioni di tipo, quantità o frequenza di attività possano ulteriormente ridurre le cadute. Anche gli esercizi di tai chi possono essere di ausilio.
Cancro
I soggetti attivi hanno rischi significativamente minori di cancro del colon rispetto ai sedentari; nelle donne, l’attività fisica riduce anche il rischio di cancro della mammella. È dimostrato che occorre una intensa pratica di attività fisica moderata (210 – 420 minuti settimanali) per ridurre i rischi di cancro del colon e della mammella; in base alle attuali evidenze, 150 minuti settimanali sembrano dare miglioramenti solo marginali. Sembra anche che esista un’ulteriore proporzionalità tra attività e riduzione del rischio di questi tipi di cancro, benché non se ne conosca esattamente l’entità.
Alcune ricerche, ancorché non conclusive, indicano che potrebbe ridursi il rischio anche per il cancro del polmone in ambedue i sessi e del cancro dell’utero nelle donne nei soggetti che svolgono attività fisiche regolari.
Infine, la qualità della vita e la forma fisica di soggetti sopravvissuti al cancro sono decisamente migliori nei soggetti attivi.
Salute mentale
Adulti fisicamente attivi corrono meno rischi di depressione e declino cognitivo (declino con l’invecchiamento di pensiero, apprendimento e giudizio), è stato inoltre dimostrato che uno stile di vita attivo in età adulta funga da prevenzione nell’età anziana. L’attività fisica può anche migliorare la qualità del sonno.
Non è chiaro se riduca anche i livelli di stress o ansia, anche se le testimonianze chi di chi si esercita regolarmente sono decisamente volte in tal senso.
Benefici della salute mentale si osservano in soggetti che praticano attività aerobiche o combinazioni aerobiche e rinforzo muscolare per 30 – 60 minuti, 3 – 5 volte alla settimana. Alcuni hanno mostrato che livelli anche inferiori di attività fisica potrebbero risultare benefici.
L’attività fisica regolare sembra ridurre i sintomi di ansia e depressione in bambini e adolescenti. Non è chiaro se migliori l’autostima.
Eventi avversi
Alcune persone esitano a intraprendere o aumentare attività fisiche per paura di farsi male o di avere un attacco cardiaco.
Gli studi su soggetti con uno stato di salute globalmente buono dimostrano che l’attività fisica moderata-intensa, come la marcia veloce, ha un basso rischio di tali effetti avversi.
Il rischio di lesioni osteomuscolari è proporzionale alla quantità totale di attività fisica. Per esempio, chi corre regolarmente per 60 km settimanali corre più rischi di chi ne corre 15.
Tuttavia, chi è fisicamente attivo può incorrere con minor frequenza in lesioni da altre cause, come incidenti di moto o sul lavoro. Secondo il tipo e la quantità di attività praticata, l’entità complessiva di lesioni può risultare inferiore in chi fa attività.
Praticare sport in cui c’è un rischio di contatto o collisione, come il calcio o il rugby, aumenta i rischi di lesione rispetto ad attività senza contatto fisico, come il nuoto o la marcia. Tuttavia, a parità di attività, chi è più in forma corre meno rischi di farsi male.
Incidenti cardiaci, come un arresto cardiaco durante l’attività fisica, sono rari. Comunque, il rischio di tali eventi aumenta quando un soggetto aumenta bruscamente il livello di attività fisica. Il rischio maggiore riguarda adulti in genere sedentari che intraprendono attività intense (come spalare la neve).
In tutti i casi, è chiaro che i benefici di salute dell’attività fisica superano di gran lunga i rischi di effetti negativi in quasi tutti i soggetti.
Fonte principale
Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo
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