Anemia megaloblastica: cause, sintomi e cura

Introduzione

Il termine anemia megaloblastica annovera un gruppo eterogeneo di

  • anemie (insufficiente numero di globuli rossi nel sangue)
  • macrocitiche (presenza di globuli rossi nel sangue più grandi del normale)

caratterizzate dalla presenza di grandi precursori dei globuli rossi chiamati megaloblasti nel midollo osseo.

Questa condizione è dovuta a una ridotta sintesi del DNA, che inibisce una corretta maturazione della cellula, influenzando così la produzione di nuovi globuli rossi da immettere nel sangue (oltre alle cellule dei tessuti ad alto tasso di rinnovamento, come ad esempio le cellule intestinali).

L’anemia megaloblastica è tipicamente conseguenza di una carenza di vitamine necessarie alla sintesi del DNA, in genere

ma sono note anche altre cause.

I sintomi associati all’anemia megaloblastica sono quelli comuni a quasi tutte le forme di anemia e comprendono:

più altre manifestazioni che possono dipendere dalla causa scatenante (ad esempio una grave carenza di vitamina B12 potrebbe indurre la comparsa di sintomi neurologici).

Il trattamento è mirato, quando possibile, alla risoluzione della causa scatenante (integrazione di vitamine, sospensione del farmaco responsabile, …).

Macrocitosi

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Cause

Il meccanismo che caratterizza lo sviluppo di anemia megaloblastica vede un’insufficiente produzione di globuli rossi a livello del midollo osseo, causata da anomalie del DNA che colpiscono i precursori dei globuli rossi stessi.

Questo conduce a una maturazione non più allineata tra citoplasma e nucleo, in particolare:

  • nucleo (struttura sferica che contiene il DNA): la sintesi del DNA è compromessa e viene quindi impedita una normale maturazione;
  • citoplasma (regione all’interno di una cellula che circonda il nucleo): la sintesi dell’emoglobina è inalterata e la maturazione è conservata (normale).

Durante la sintesi del DNA vengono commessi diversi errori che conducono allo sviluppo di una continua crescita cellulare (del citoplasma) senza che si concluda la prevista divisione cellulare (le cellule sono quindi macrocitiche, ovvero più grosse del normale).

Le carenze di vitamina B12 e acido folico sono le principali cause di anemia megaloblastica.

Carenza di acido folico

L’acido folico è presente in alimenti come verdura, frutta e carne.

Il corpo è in grado di costruire una piccola scorta in grado di coprire il fabbisogno di qualche mese, tuttavia non è raro rilevare una carenza nella popolazione che può essere dovuta a:

  • ridotto apporto a causa di dieta squilibrata o povera di vegetali
  • ridotto assorbimento (ad esempio a causa del consumo di alcolici, celiachia, …)
  • malnutrizione (pazienti anziani, ospedalizzati, indigenza, …)
  • aumentato fabbisogno (in caso di gravidanza, emodialisi, …)
  • assunzione di farmaci (ad esempio alcuni anticonvulsivanti e agenti antitumorali causano anemia megaloblastica correlata alla carenza di folati influenzandone il metabolismo).

Carenza di vitamina B12

Le principali fonti alimentari di vitamina B12 sono gli alimenti di origine animale, come carne, pesce, uova e latticini. Le diete vegane sono natualmente povere di vitamina B12 e, sebbene non tutti i pazienti che seguono una dieta vegana sviluppino evidenze cliniche di carenza, si consiglia di integrarla in tutti i pazienti con un ridotto consumo di alimenti animali.

Le scorte che l’organismo è in grado di accumulare sono in questo caso molto più abbondanti (possono durare diversi anni), ma la carenza può derivare spesso da un ridotto assorbimento dovuto a

Altre cause

Tra le cause meno comuni di anemia megaloblastica vale la pena ricordare:

  • carenza di rame,
  • malattie genetiche,
  • assunzione di farmaci (attraverso meccanismi differenti).

Sintomi

Nella maggior parte dei pazienti la scoperta di un’anemia megaloblastica avviene casualmente, durante l’esecuzione di esami di laboratorio richiesti per altre cause; questi soggetti non presentano sintomi, anche perché tipicamente l’anemia si sviluppa molto gradualmente e, grazie a meccanismi di compensazione dell’organismo, i disturbi non compaiono prima di fasi avanzate.

I sintomi di anemia megaloblastica più comuni comprendono:

A seconda della causa scatenante è poi possibile riconoscere ulteriori sintomi, ad esempio la carenza di vitamina B12 si manifesta anche attraverso altri meccanismi, che rendono conto ad esempio di sintomi neurologici come

Complicazioni

Nella maggior parte dei casi l’anemia megaloblastica può essere trattata efficacemente, rispondendo anche in modo rapido alla terapia (integrazione in caso di carenza, sospensione del farmaco responsabile, …).

Se trascurata, come ogni forma di anemia può condurre a complicazioni cardiache e polmonari, come conseguenza degli sforzi del cuore per garantire un adeguato apporto di ossigeno agli organi vitali.

Una prolungata e severa carenza di vitamina B12 può condurre a danni nervosi non sempre reversibili.

Diagnosi

La diagnosi di anemia è, per definizione, fatta mediante esami di laboratorio che rilevino un numero di globuli rossi (o emoglobina) inferiore al normale.

Il sospetto di anemia megaloblastica nasce invece in seguito alla scoperta di volume corpuscolare medio (MCV) superiore ai valori di riferimento.

Tra gli altri esami utili alla caratterizzazione della causa figurano:

Cura

La terapia è mirata alla risoluzione della causa sottostante, quando possibile.

  • Le carenze di vitamina B12 e/o acido folico possono essere corrette mediante integrazione per via orale (per bocca) o, nei casi più gravi o causati da malassorbimento intestinale, parenterale (iniezione). È importante ricordare che l’integrazione orale richiede più tempo per garantire il ripristino dei meccanismi fisiologici, quindi nei pazienti con sintomi neurologici o in quelli con un aumento del fabbisogno (gravidanza, infanzia, dialisi, …) si opta per un approccio iniziale aggressivo per via parenterale. A seconda della causa di base possono infine essere utili strategie dietetiche per aumentare l’apporto di vitamine, mentre nei pazienti affetti da malassorbimento (ad esempio da celiachia) la terapia della malattia può consentire la risoluzione del quadro.
  • Sospensione del farmaco responsabile, se possibile.

I pazienti con anemia sintomatica possono richiedere una trasfusione di sangue per alleviare i sintomi.

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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