Anemia sideroblastica: cause, sintomi e cura

Introduzione

Sotto il termine “anemia sideroblastica” si racchiude un gruppo di malattie rare del sangue accomunate da una ridotta capacità del midollo osseo di produrre globuli rossi normali in cui, più in particolare, il ferro contenuto non viene utilizzato correttamente per produrre la necessaria emoglobina.

La conseguenza è che il metallo si accumula nei globuli rossi, conferendo al nucleo un caratteristico aspetto ad anello.

Segni e sintomi della condizione sono conseguenza della scarsa efficienza del trasporto dell’ossigeno, che si manifesta quindi con

Le possibili cause sono numerose, ma una prima superficiale classificazione distingue tra quelle

  • ereditarie, e quindi congenite (ovvero presenti sin dalla nascita)
  • acquisite
  • idiopatiche (causa sconosciuta).

L’approccio terapeutico si basa sulla somministrazione di farmaci, tra cui:

  • piridossina,
  • deferoxamina, utile alla gestione del sovraccarico di ferro.

Nei casi più severi l’anemia può essere tale da richiedere il ricorso a trasfusioni.

Cosa significa anemia?

L’organismo umano non può vivere senza ossigeno, perché tutte le cellule che lo costituiscono ne hanno bisogno per garantire la necessaria produzione di energia; l’ossigeno che viene inspirato ad ogni atto respiratorio viene poi diffuso a tutti i tessuti grazie all’instancabile lavoro dei globuli rossi, cellule del sangue (responsabili peraltro del caratteristico colore rosso) che si occupano di:

  • farsi carico dell’ossigeno a livello dei polmoni,
  • viaggiare attraverso il sangue in tutto il corpo,
  • cedere l’ossigeno alle cellule,
  • catturare l’anidride carbonica prodotta dal metabolismo energetico,
  • tornare ai polmoni sempre attraverso il sangue,
  • cedere l’anidride carbonica e ricominciare il viaggio.

I globuli rossi sono quindi essenziali alla vita per l’uomo e vengono prodotti nel midollo osseo, un tessuto spugnoso che si trova all’interno delle ossa; vivono e lavorano ininterrottamente per 120 giorni, per poi essere smaltiti principalmente da fegato e milza.

Lo zainetto in cui caricano ossigeno/anidride carbonica è costituito da 300 milioni di molecole di emoglobina, una proteina che riesce a legare e trasportare i gas grazie a 4 atomi di ferro racchiusi nella sua struttura.

Anemia” è un termine generico che indica una qualsiasi condizione in cui il numero di globuli rossi, o la quantità di emoglobina contenuta, sia inferiore al normale; la forma di anemia più comune è quella sideropenica, conseguente alla scarsa disponibilità di ferro (carenza di ferro).

Cause

L’anemia sideroblastica è una malattia in cui il corpo dispone di un’adeguata quantità di ferro, ma non è in grado di inserirlo correttamente all’interno dell’emoglobina:

  • si definisce quindi sideroblasto un globulo rosso in cui sia presente del ferro libero all’interno della cellula, anziché essere racchiuso dall’emoglobina;
  • il sideroblasto ad anello è invece così chiamato perché il ferro libero si dispone in una caratteristica forma ad anello intorno al nucleo cellulare.
Sideroblasto

Sideroblasto ad anello al microscopio, colorato con blu di Prussia (By Paulo Henrique Orlandi Mourao, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12758705)

Le cause alla base di questo difetto di produzione possono essere classificate in tre diversi casi:

  • ereditarie, per questo presenti sin dalla nascita, perché ereditate da un genitore attraverso il passaggio del materiale genetico;
  • acquisite, tipiche dell’età adulta, indotta ad esempio dall’esposizione ad alcol, piombo o sostanze d’abuso,
  • idiopatiche (in realtà una sottocategoria delle acquisite), quando non sia possibile individuare la causa (tipica dell’età anziana).

Anemia sideroblastica ereditaria

L’anemia sideroblastica X-linked (legata al [cromosoma] X) è una malattia ereditaria che impedisce ai globuli rossi in via di sviluppo di incorporare adeguatamente l’emoglobina, a causa di un difetto di produzione dell’eme, la struttura chimica che ospita il ferro all’interno della molecola di emoglobina.

La mutazione genetica responsabile del difetto è a carico di un enzima (che si può immaginare come un operaio) responsabile della produzione di emoglobina a livello del midollo osseo; questo operaio non dispone di strumenti adeguati e non è quindi in grado di svolgere efficacemente il suo lavoro.

Poiché quasi tutto il ferro trasportato all’interno dei globuli rossi ancora immaturi è destinato ad essere incorporato nell’emoglobina, la ridotta produzione conduce inevitabilmente ad un accumulo del metallo che rimane libero nella cellula; il corpo tenta di compensare la carenza di emoglobina assorbendo più ferro dalla dieta, ma il risultato è purtroppo un pericoloso accumulo che danneggia gli organi del corpo.

Questa è la causa congenita più comune di anemia sideroblastica congenita.

Trasmissione genetica

Il gene associato a questa condizione si trova sul cromosoma X, che è uno dei due cromosomi sessuali.

  • Nei maschi (che possiedono un solo cromosoma X), un’unica copia alterata del gene è sufficiente per manifestare la malattia.
  • Nelle femmine (che hanno invece due cromosomi X, ereditati da ciascun genitore), affinché si manifesti la malattia dovrebbe verificarsi una mutazione su entrambe le copie del gene.

Questa importante differenza spiega la ragione per cui ad essere interessati dalla malattia sono molto più spesso i maschi; si noti peraltro che con questo tipo di trasmissione genetica, propria anche di altre condizioni ereditarie, i padri non possono trasmettere la malattia ai figli maschi (che riceveranno non il cromosoma X, ma Y).

Nelle donne in cui sia presente un’unica copia alterata generalmente non manifestano disturbi (seppure ci siano alcuni tratti che emergono con esami del sangue), ma sono comunque in grado di trasmettere l’errore ai figli (per questa ragione di definiscono portartici sane).

Anemia sideroblastica secondaria

In alcuni pazienti, tipicamente adulti, si può verificare un’anemia sideroblastica come conseguenza dell’assunzione di farmaci (ad esempio l’isoniazide, usata come antitubercolare, o l’antibiotico cloranfenicolo) o all’esposizione di sostanze tossiche (alcool e piombo), o ancora possono rappresentare l’ espressione di una malattia tumorale o di altra natura (come l’artrite reumatoide).

Anche alcune carenze nutrizionali possono esserne cause, ad esempio di rame o di vitamina B6 (in questo caso tipicamente in soggetti alcolisti).

Raramente può infine essere una fase nel complesso sviluppo di un disordine generalizzato del midollo osseo, dove avviene la produzione dei globuli rossi, che può infine portare allo sviluppo di leucemia acuta.

Altre cause possono essere collegate ad avvelenamento da zinco o essere di tipo nutrizionale, come mancanza di rame o di piridossina dovuta ad alcolismo cronico (la causa più comune tra quelle acquisite).

Sintomi

I sintomi caratteristici dell’anemia sideroblastica sono quelli tipici di ogni forma di anemia, a causa della ridotta disponibilità di ossigeno:

Nel caso delle forme ereditarie i sintomi tendono ad essere lievi durante l’infanzia, peggiorando gradualmente in età adulta.

Complicazioni

L’accumulo di ferro nel corpo può causare un ingrossamento della milza o del fegato, a testimonianza dell’infiammazione presente, e ritmi cardiaci anomali (tachicardia); se non adeguatamente curata l’evoluzione epatica può essere particolarmente grave ed evolvere fino allo sviluppo di cirrosi a causa del ferro in eccesso, o causare insufficienza renale.

Le forme più gravi, che non rispondono ai trattamenti e che anzi richiedono trasfusioni regolari (e/o che subiscono una trasformazione leucemica) riducono significativamente l’aspettativa di vita.

Diagnosi

I globuli rossi al microscopio appaiono più piccoli del normale (microcitici) e di colore tenue (ipocromici), proprio a causa della carenza di emoglobina, ma la diagnosi viene in genere formulata quando si verifichi la presenza di sideroblasti ad anello nel midollo osseo (esame più invasivo dei classici prelievi di sangue).

All’emocromo volume corpuscolare medio è in genere diminuito, ma in alcuni pazienti può anche essere normale o addirittura alto. L’RDW è aumentato, mentre leucociti e piastrine sono normali.

Il ferro sierico (sideremia), la saturazione percentuale della transferrina e la ferritina sono aumentate, a testimonianza dell’accumulo di ferro nell’organismo.

Eventuali test genetici vengono presi in considerazione solo a seguito dell’esclusione delle possibili cause di anemia acquisita.

Cura

Nel caso di anemia sideroblastica secondaria da farmaci è in genere sufficiente l’interruzione del farmaco, così come nel caso degli alcolisti (dopo aver corretto eventuali carenze nutrizionali).

Tra i primi tentativi terapeutici per correggere lo stato di anemia si ricorre alla somministrazione di piridossina (vitamina B6), tanto da parlare di anemie sideroblastiche reattive o non reattive in termini di aumento dei livelli di emoglobina a dosi farmacologiche di vitamina B6.

L’eccesso di ferro viene controllato mediante la deferoxamina, un farmaco chelante in grado di favorire il sequestro e successiva eliminazione del ferro in eccesso; quando non fosse sufficiente si può valutare il ricorso ai salassi (prelievo di quantità rilevanti di sangue).

In alcuni pazienti l’anemia è così grave da richiedere trasfusioni di sangue.

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.