Introduzione
La bronchite è una condizione caratterizzata dall’infiammazione dei bronchi e della trachea (pertanto sarebbe più corretto parlare di tracheobronchite). Si definisce acuta quando ha una durata inferiore a tre mesi, cronica quando più lunga.
I bronchi sono le ramificazioni dell’albero respiratorio che dalla trachea arrivano fino agli alveoli polmonari (il tessuto deputato agli scambi gassosi, tra ossigeno ed anidride carbonica), riducendosi man mano di diametro.
La bronchite di solito si verifica quando un’infezione irrita i bronchi, stimolando un aumento della produzione di muco, che ha funzione protettiva: le sostanze nocive rimangono intrappolate nelle secrezioni vischiose prodotte delle ghiandole per essere quindi trasportate verso l’esterno dell’organismo grazie all’azione delle cellule cigliate.
La parete dei vasi si ispessisce a causa dell’essudato infiammatorio, determinando, insieme all’aumento della produzione di muco, una riduzione del passaggio dell’aria nelle vie aeree.
I sintomi più comuni della bronchite sono:
- tosse, inizialmente secca e in seguito produttiva (a causa della presenza di muco)
- mancanza di respiro e/o respiro sibilante,
- febbre (generalmente bassa).
La maggior parte dei casi di bronchite acuta tende a migliorare dopo alcuni giorni, ma la tosse può durare diverse settimane anche dopo che l’infezione è stata superata.
Gli stessi virus che causano raffreddori e influenza spesso causano anche episodi di bronchite acuta; questi virus si diffondono attraverso l’aria, per esempio quando un paziente tossisce, o attraverso un contatto fisico (ad esempio con mani non lavate). Anche l’esposizione ad agenti irritanti come fumo, inquinamento atmosferico, polveri, … può causare l’insorgenza di bronchite acuta, mentre l’infezione batterica è una causa meno comune.
I trattamenti includono essenzialmente
- riposo,
- idratazione (bere molto),
- eventuali farmaci sintomatici per febbre e malessere.
Il ricorso agli antibiotici è invece limitato alle bronchiti batteriche.
Causa
La bronchite acuta è di norma innescata dal contatto con sostanze irritanti (come il fumo) o da infezioni, nella maggior parte dei casi di origine virale. Numerosi virus possono determinare bronchite, più spesso si tratta degli stessi virus che provocano il raffreddore e l’influenza.
Più raramente (nel 5% dei casi) la bronchite è dovuta a un’infezione batterica, la cui origine è tanto più probabile tante più persone risultano esserne colpite (ovvero in presenza di un’apparente epidemia); occasionalmente la bronchite batterica s’instaura in seguito ad una bronchite virale, come possibile complicanza (sovrainfezione batterica).
La malattia insorge più frequentemente in inverno e, tra i fattori di rischio, ricordiamo:
- età: le età estreme (anziani, neonati e bambini) presentano un rischio più elevato, dal momento che le difese immunitarie possono risultare ridotte e l’apparato respiratorio è ancora immaturo o non più efficiente come quello di un adulto;
- esposizione a sostante irritanti: fumo di sigaretta, polveri, vapori (di ammoniaca, di cloro, etc.), inquinamento aumentato il rischio di sviluppare bronchite. Oltre all’esposizione ambientale, anche quella professionale costituisce un fattore di rischio;
- esposizione ad aria fredda;
- basse difese immunitarie;
- reflusso gastroesofageo: chi soffre spesso di reflusso è di predisposto alla malattia, in quanto le sostanze acide contenute nel succo gastrico possono irritare la mucosa dei bronchi.
La bronchite è contagiosa?
La bronchite acuta può essere contagiosa, perché di solito è causata da un’infezione da virus o batteri, tuttavia è più probabile sviluppare altre forme di malattia e non necessariamente una bronchite (ad esempio il contatto con un paziente affetto da bronchite virale potrebbe causare lo sviluppo di un raffreddore). Nel caso di bronchite batterica è invece più probabile un contagio con lo sviluppo di una forma simile (il paziente si considera non più contagioso a 24 ore di distanza dall’inizio della terapia antibiotica).
È invece improbabile che nel caso della forma cronica, che è tipicamente causata da un’irritazione a lungo termine delle vie aeree.
Sintomi
La bronchite di norma esordisce con i sintomi di un
- raffreddore:
- naso chiuso e/o gocciolamento nasale,
- o di un’influenza
- febbre,
- spossatezza,
- dolori osteomuscolari diffusi.
La comparsa di tosse segnala il passaggio verso la bronchite acuta.
La febbre in corso di bronchite, in genere, non supera i 38°C (febbricola).
L’iperreattività bronchiale, dovuta alla contrazione delle fibrocellule muscolari lisce dei bronchi, innescata da agenti irritanti e dall’inspirazione di aria fredda, può ridurre il volume d’aria che entra all’interno delle vie aeree. Ciò si traduce in un respiro che a tratti può diventare sibilante e il soggetto può presentare difficoltà a respirare (dispnea), soprattutto durante lo svolgimento di un’attività fisica (come può essere semplicemente anche salire le scale).
Talora il paziente potrà lamentarsi di un senso di costrizione toracico o di un vero e proprio dolore.
Negli anziani la bronchite può manifestarsi con sintomi differenti: piuttosto che tosse e febbre possono comparire respiro accelerato (tachipnea) e uno stato confusionale.
La bronchite acuta dura di solito non più di due settimane. A volte tuttavia la tosse può protrarsi anche per otto settimane, anche quando la malattia è guarita, in quanto i virus ha leso le cellule epiteliali che rivestono il lume dei bronchi e occorre tempo all’organismo per riparare i danni.
Complicazioni
La prognosi è buona, di norma la bronchite acuta dura da qualche giorno a qualche settimana, ma in alcuni soggetti la bronchite può complicarsi con una polmonite.
Gli anziani, i bambini, i neonati, i fumatori, chi soffre di patologie cardiache o polmonari croniche sono più inclini a sviluppare una polmonite, che nei soggetti anziani può evolvere anche verso un’insufficienza respiratoria acuta.
Gli episodi ricorrenti di bronchite acuta possono essere indice di patologie sottostanti che predispongono a fenomeni infiammatori a carico dei bronchi, come l’asma e altre malattie polmonari.
Diagnosi
La diagnosi di bronchite acuta si basa essenzialmente sulla sintomatologia del paziente. I sintomi del raffreddore o dell’influenza seguiti da tosse sono indicativi di bronchite.
La visita del medico consiste nell’auscultazione del torace con lo stetoscopio, che potrà rivelare la possibile presenza di sibili.
Nel sospetto di polmonite (tosse con febbre alta e/o prolungata), diventa necessario sottoporsi ad una radiografia del torace. Anche in caso di tosse che persiste per più di due mesi, la radiografia del torace risulterà dirimente per escludere patologie più gravi, quale un tumore polmonare.
Nei soggetti con affanno (dispnea) si dovrà valutare se vi sia ipossiemia (riduzione dell’ossigeno nel sangue) con un pulsossimetro.
L’analisi dell’escreato per l’identificazione dell’agente batterico è, nella quasi totalità dei casi, un esame non necessario.
Rimedi e cura
Gli adulti possono assumere aspirina, paracetamolo o ibuprofene; nei bambini l’approccio è simile, ma con l’importante eccezione dell’aspirina, che non deve essere somministrata al di sotto dei 16 anni per il rischio di sviluppo di sindrome di Reye.
In caso di respiro sibilante possono venire prescritti farmaci broncodilatatori, in grado di indurre una dilatazione delle vie aeree e favorire così una miglior ossigenazione.
È bene non bloccare l’espulsione di espettorato con farmaci sedativi della tosse, in quanto meccanismo di difesa che l’organismo mette in atto per liberarsi di agenti infettivi e irritanti. Quando la tosse impedisce il sonno, tuttavia, è ragionevole ricorrere a un dosaggio basso di antitussivi.
Le evidenze a sostegno dei farmaci mucolitici e fluidificanti si sono rilevate piuttosto scarse.
Bronchite ed antibiotici
Gli antibiotici non servono in caso di bronchite virale, mentre vengono utilizzati solo qualora si sia accertata l’origine batterica della bronchite (o nei pazienti in cui sia realmente necessaria una copertura preventiva).
Rimedi pratici
Per favorire una rapida guarigione, si raccomanda di:
- riposare,
- bere molto,
- evitare il fumo attivo e passivo,
- indossare una mascherina, quando ci si espone ad agenti irritanti o inquinanti o anche solo all’aria fredda,
- stare al caldo e umidificare l’ambiente. L’aria calda e umida, infatti, aiuta a sciogliere il catarro.
Fonte principale
- MSD
- Graham Worrall, Acute bronchitis,Can Fam Physician. 2008 Feb; 54(2): 238–239.
A cura della Dr.ssa Giovanna Celia, medico chirurgo
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