Cos’è la carenza di proteina S?
La carenza di proteina S è un disturbo che aumenta il rischio di sviluppare coaguli di sangue.
Le persone affette sono quindi più a rischio di sviluppare trombosi venosa profonda, una condizione caratterizzata dalla formazione di coaguli di sangue (trombi) nelle vene profonde del corpo, spesso nelle gambe. Questo può causare dolore, gonfiore e arrossamento nella zona interessata, ma soprattutto se un coagulo si stacca e viaggia attraverso il flusso sanguigno, può raggiungere i polmoni e causare un’embolia polmonare, una situazione potenzialmente mortale che richiede intervento medico immediato.
Cos’è la proteina S?
La proteina S è una proteina del sangue che gioca un ruolo cruciale nella regolazione della coagulazione.
È un cofattore della proteina C, un’altra proteina responsabile del processo di coagulazione, e aiuta a prevenire la formazione di trombi. La proteina S è prodotta dal fegato e circola nel sangue in forma inattiva. Quando è necessaria, viene attivata dalla proteina C e aiuta a rompere i trombi.
Cause
La carenza di proteina S può essere ereditaria o acquisita.
La forma ereditaria è una condizione autosomica dominante relativamente rara, con una prevalenza stimata di 1 su 20.000 nella popolazione generale. È sufficiente che un unico genitore ne sia affetto per poterla manifestare a propria volta (con una probabilità di ereditarla pari al 50%).
La forma acquisita, invece, può essere associata a diverse condizioni cliniche o farmacologiche, tra cui:
- Malattie epatiche
- Deficit di vitamina K
- Terapia con antagonisti della vitamina K
- Gravidanza e terapia estroprogestinica
- Gravi infezioni
- Lupus eritematoso sistemico
- Disturbi mieloproliferativi (malattie del sangue caratterizzate da una produzione eccessiva di cellule ematiche (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) da parte della milza e del midollo osseo)
- Sindrome nefritica
- Coagulazione intravascolare disseminata (CID)
Sintomi
Il deficit di proteina S può avere sintomi di gravità variabile, anche in pazienti con carenza lieve.
Il rischio di sviluppare un coagulo di sangue, l’età di insorgenza della malattia, nonché gravità, numero, frequenza e posizione degli eventi coaguli di sangue variano notevolmente tra gli individui colpiti. Questo è dovuto, almeno in parte, alla capacità residua di funzionamento della proteina S, oltre a fattori quali
- tipo di mutazione,
- esposizione ad altri fattori di rischio
- e influenze genetiche o ambientali.
Alcuni individui con carenza lieve potrebbero non sviluppare mai disturbi, mentre altri potrebbero non svilupparne almeno fino all’età adulta.
Complessivamente circa la metà delle persone affette mostra sintomi prima dei 55 anni e le manifestazioni più comuni includono:
- Trombosi venosa profonda
- Embolia polmonare
- Tendenza alla coagulazione intravascolare disseminata (CID)
Meno frequentemente, si possono verificare trombosi in altri distretti del corpo (trombosi cerebrali, viscerali o ascellari). In alcune donne, l’unico sintomo può essere l’aborto spontaneo.
Trombosi venosa profonda
La TVP è la presentazione più comune, riscontrata nel 90% dei casi. I sintomi classici includono:
- Dolore al polpaccio
- Gonfiore
- Dolore alla dorsiflessione del piede (segno di Homan)
Questi tre sintomi sono tuttavia presenti insieme solo in un terzo dei casi, più frequentemente si osserva un gonfiore unilaterale della gamba con dolore lieve o moderato.
Embolia polmonare
I sintomi dell’embolia polmonare, possibile conseguenza della trombosi venosa profonda, comprendono:
- Difficoltà respiratoria (la tachipnea (respiro accelerato) è il segno più comune)
- Dolore toracico
- Palpitazioni
Nei casi gravi, si possono verificare svenimenti o cianosi.
La forma congenita più grave
In rari casi si osservano individui con una forma grave di carenza di proteina S (legata alla presenza di mutazioni su entrambi i geni), che si manifesta con segni e sintomi che si sviluppano subito dopo la nascita.
I neonati colpiti sviluppano in genere un disturbo della coagulazione del sangue potenzialmente letale chiamato porpora fulminante, un disturbo caratterizzato dalla formazione di coaguli di sangue all’interno dei piccoli vasi sanguigni in tutto il corpo. Questi coaguli di sangue interrompono il normale flusso sanguigno e possono portare alla morte dei tessuti (necrosi).
La coagulazione del sangue diffusa consuma tutte le proteine della coagulazione del sangue disponibili e, come paradossale conseguenza, il corpo ne rimane sprovvisto andando incontro a sanguinamenti in varie parti del corpo (che si manifestano come estese lesioni cutanee di colore viola).
Gli individui colpiti che sopravvivono al periodo neonatale possono anche in seguito sperimentare episodi ricorrenti di porpora fulminante.
Diagnosi
Una storia familiare di trombosi o episodi trombotici prima dei 55 anni possono suggerire una trombofilia ereditaria come il deficit di proteina S.
La diagnosi richiede tuttavia un approccio multifasico:
- Anamnesi familiare e personale accurata
- Esame obiettivo
- Test di laboratorio:
- Dosaggio dell’attività funzionale della proteina S
- Dosaggio dell’antigene totale e libero della proteina S
- Test genetici (per confermare la forma ereditaria)
È importante sottolineare che la diagnosi può essere complessa, poiché i livelli di proteina S possono fluttuare in diverse condizioni fisiologiche e patologiche. Pertanto, è consigliabile ripetere i test in momenti diversi e interpretarli nel contesto clinico complessivo del paziente.
Cura
La gestione dei pazienti con carenza di proteina S dipende dalla gravità del deficit e dalla presenza di eventi trombotici:
- Profilassi: In situazioni ad alto rischio (es. chirurgia, immobilizzazione prolungata), può essere indicata una profilassi antitrombotica con eparina a basso peso molecolare.
- Terapia anticoagulante: In caso di eventi trombotici è necessaria una terapia anticoagulante a lungo termine, generalmente con anticoagulanti orali ad azione diretta (DOAC) o antagonisti della vitamina K.
- Gestione delle condizioni associate: Nel caso di carenza acquisita, è fondamentale trattare la condizione sottostante.
Fonti e bibliografia
- Protein S Deficiency – Ashish Gupta; Aung M. Tun; Kush Gupta; Faiz Tuma
- MedLinePlus
Articoli ed approfondimenti
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