Introduzione
La cellulite infettiva è un’infezione batterica che colpisce la pelle, in particolare derma e tessuto sottocutaneo, che si sviluppa in seguito a lesioni in grado di portare ad una soluzione di continuità della cute, attraverso la quale i batteri possono penetrare nell’organismo. La cute infetta appare arrossata, gonfia, calda e dolente e possono presentarsi anche sintomi sistemici come febbre e malessere generalizzato.
La diagnosi è clinica, ovvero formulata mediante la sola visita medica, e richiede di instaurare tempestivamente un trattamento antibiotico, così da garantire una prognosi eccellente.
Cause
La cellulite infettiva è causata da un’infezione provocata in genere da streptococchi o stafilococchi, batteri fisiologicamente presenti sulla nostra cute ma che, nel momento in cui viene a mancare l’integrità della barriera cutanea, invadono le profondità del tessuto cutaneo e sottocutaneo.
È quindi necessaria una “porta d’ingresso” affinché questi batteri possano penetrare nel nostro organismo anche se spesso, tuttavia, non è possibile individuare la condizione predisponente o la reale sede di ingresso.
Per quanto finora esposto appare quindi chiaro che la patologia non è trasmissibile da persona a persona, in altre parole non è contagiosa: se anche il batterio responsabile raggiungesse un altro soggetto la presenza di cute integra impedirebbe efficacemente la penetrazione nell’organismo.
Gli agenti eziologici più frequentemente implicati sono:
- Streptococchi beta emolitici di gruppo A (streptococcus pyogenes), responsabile anche di scarlattina e faringite streptococcica
- Staphylococcus aureus: lo streptococco aureo meticillino resistente (MRSA) è diventato tra gli stafilococchi aurei il più frequente nonché il più pericoloso in quanto è quello che risponde peggio alla terapia antibiotica
Meno comunemente possono essere responsabili
- Streptococchi di gruppo B: comuni nei pazienti defedati e con diabete, es streptococcus agalactiae
- Bacilli gram negativi: soprattutto nei bambini, ad esemprio haemophilus influenzae
- Pseudomonas aeruginosa: soprattutto in pazienti ospedalizzati
- Pasteurella multocida e Capnocytophaga spp per morsi di gatto o cani
- Aeromonas hydrophila e Vibrio vulnificus per lesioni da immersioni in acqua
In pazienti immunocompromessi (AIDS, trapiantati, in terapia con farmaci immunosoppressori, …) anche numerosi patogeni opportunisti possono provocare la cellulite infettiva
- Proteus
- Enterobacter
- Helicobacter
- Serratia
- Fusarium spp
Fattori di rischio
I fattori di rischio che predispongono allo sviluppo di cellulite infettiva sono sovrapponibili alle condizioni in grado di provocare soluzione di continuità della cute:
- Traumi meccanici
- Ustioni
- Ferite
- Infezioni funginee (tinea pedis)
- Punture di insetti
- Vesciche
- Punture di ago: tipica è la cellulite infettiva post vaccinale originata dal micro-traumatismo causato dall’ago a cui segue una reazione infiammatoria e l’infezione del tessuto adiposo e connettivo sottocutaneo. È una condizione che si presenta anche piuttosto frequentemente nei tossicodipendenti che usano droghe per via iniettiva, spesso riciclando vecchie siringhe e in situazioni igieniche precarie
- Insufficienza venosa cronica o linfedema, condizioni in grado di provocare alterazioni della barriera cutanea
Sintomi
I sintomi caratterizzanti la cellulite infettiva sono:
- Locali
- Lesione che viene definita “a buccia d’arancia”
- Eritema (rossore)
- Dolore
- Edema (gonfiore)
- Iperemia (aumentato afflusso di sangue, che porta a calore e rossore)
- Linfangite e linfoadenopatia locoregionale (ingrossamento dei linfonodi più vicini)
- Sintomi sistemici di accompagnamento:
- Febbre
- Brividi
- Astenia
- Malessere generalizzato
La localizzazione più frequente è nelle gambe, ma la cellulite infettiva può interessare tutte le parti del corpo (alcune forme sono tipiche di volto, occhi e cuoio capelluto).
Tipicamente gli stafilococchi provocano una cellulite localizzata che appare soprattutto in ferite aperte o ascessi cutanei, al contrario gli streptococchi si manifestano in un’infezione più generalizzata ed estesa perché, a causa della produzione di tossine e specifici enzimi, riescono a causare un danno maggiore ed a fuggire ai processi contenitivi messi in atto dal nostro sistema immunitario.
Complicanze
Tra le possibili complicanze che possono insorgere si annoverano:
- Cellulite infettiva purulenta: è caratterizzata dalla comparsa di pustole, foruncoli o ascessi
- Batteriemia (diffusione dei batteri al sangue)
- Fascite necrotizzante
- Cellulite rapidamente progressiva
Quando rivolgersi al medico
In caso di rapida insorgenza o aumento di:
- Febbre
- Tachicardia
- Ipotensione (abbassamento della pressione)
- Delirium
- Dolore severo
- Desquamazione cutanea
occorre rivolgersi subito ad un medico, in quanto segnale di un aggravamento dell’infezione che può arrivare a mettere seriamente a rischio la vita del paziente.
Diagnosi
Lo specialista di riferimento è il medico dermatologo e la diagnosi di questa patologia è basata su anamnesi ed esame clinico, accompagnati da esami di laboratorio e strumentali per ottenere la conferma diagnostica.
- Esami di laboratorio:
- Analisi del sangue
- Esame colturale (non sempre è dirimente)
- Biopsia (non è un esame di routine ma è necessaria solo in specifiche circostanze
- Esami strumentali:
Diagnosi differenziale
Occorre differenziare la cellulite infettiva da patologie che possono avere una sintomatologia sovrapponibile, quali ad esempio
- Dermatite da stasi: si manifesta esattamente come la cellulite infettiva,ma con una localizzazione bilaterale, al contrario della cellulite infettiva che è quasi sempre monolaterale
- Trombosi venosa profonda (TVP): nella TVP la cute non è calda ma normale/fredda, non è eritematosa ma normale/cianotica e non è mai presente linfoadenopatia regionale
- Dermatite da contatto: si differenzia in quanto è pruriginosa, le lesioni sono limitate al sito di contatto e mancano i segni sistemici
Cura
La terapia dev’essere iniziata tempestivamente, in quanto patologia progressiva e spesso recidivante, fino a diventare una una fascite necrotizzante (condizione ancora più pericolosa).
Antibiotici
La terapia antibiotica è l’approccio di elezione e le molecole vengono scelte a seconda della gravità della cellulite e dell’agente eziologico coinvolto; non hanno una durata predefinita, ma si continuano fino alla piena remissione e comunque sempre per almeno una settimana, nonostante i sintomi di miglioramento inizieranno ad apprezzarsi già dopo 48-72 ore.
Nei casi lievi si somministrano per bocca antibiotici diretti contro stafilococchi e streptococchi. Il trattamento prevede dicloxacillina o cefalexina. In caso di allergia alle penicilline clindamicina o macrolidi.
In presenza dei seguenti fattori di rischio dev’essere presa in considerazione la possibilità di un’eziologia attribuibile allo stafilococco aureo meticillino resistente (MRSA) che risulta essere resistente agli antibiotici beta lattamici, come penicilline e cefalosporine:
- Traumi penetranti
- Ferite chirurgiche
- Cellulite a rapida progressione
- Emorragie cutanea
- Bolle
- Dolore lancinante
- Gas nei tessuti
- Sintomi di tossicità sistemica
Se la terapia sopra illustrata, associata a trimetoprim/sulfametossazolo a doppio dosaggio, non dovesse condurre ad esito positivo occorre ricoverare il paziente per un trattamento per via parenterale con oxacillina o nafcillina, 1 g ogni 6 ore.
In caso d’infezione resistente con importanti sintomi sistemici la terapia è endovenosa e viene allargata per coprire il più ampio spettro di microrganismi possibile.
Approccio complementari
Quando necessario è possibile ricorrere a
- Immobilizzazione, elasto-compressione e sollevamento della zona interessata per ridurre l’edema più velocemente
- Analgesici (FANS) se il dolore è molto intenso
A cura del Dr. Mirko Fortuna, medico chirurgo