Introduzione
La cheratosi pilare è un disturbo della pelle abbastanza diffuso che si caratterizza per la presenza di piccole e multiple formazioni puntiformi di colore bianco o rosso, simili a foruncoli, che compaiono in corrispondenza delle braccia e delle gambe (in particolare cosce e glutei), generalmente non associate alla comparsa di prurito.
Nella maggior parte dei casi questo disturbo tende a presentarsi intorno ai 30 anni per poi regredire di solito in età avanzata.
In genere la cheratosi pilare non costituisce un problema medico grave, ma è consigliabile fare ricorso ad uno specialista dermatologo, specialmente se la patologia è causa di disagio estetico; seppure i trattamenti disponibili non siano in grado di risolvere in maniera definitiva la patologia, l’utilizzo di terapie mirate consente di ottenere una buona attenuazione del disturbo, nonostante non sia ad oggi possibile di minimizzare il rischio di recidive.
Cause
La cheratosi pilare è dovuta ad un’alterazione nel processo di cheratinizzazione cutanea che causa l’ostruzione del bulbo pilifero da parte di tappi di cheratina.
Nella maggior parte dei pazienti non è possibile riconoscere un chiaro fattore scatenante, mentre in rari casi alla base del disturbo si evidenziano fattori genetici ed ereditari, nonché la presenza di altre patologie concomitanti come la dermatite atopica, la rinite allergica stagionale, l’obesità e il diabete mellito di tipo 1.
Nonostante le lesioni si presentino più frequentemente in corrispondenza di braccia e gambe, non è escluso che, specialmente nei bambini, piccole formazioni puntiformi di colore rosso o bianco, possano comparire anche in corrispondenza del volto.
La cheratosi pilare si verifica più frequentemente nel periodo invernale, mentre durante la stagione calda i sintomi associati tendono a regredire beneficiando dell’effetto positivo dovuto all’esposizione della pelle ai raggi solari.
Foto e immagini
Sintomi
I sintomi correlati alla presenza di cheratosi pilare tendono a presentarsi in età giovanile, a partire dal quinto anno di età, per raggiungere un picco di incidenza intorno al trentesimo anno.
In linea generale il disturbo tende ad essere asintomatico e non è fonte di particolare disagio per il paziente, se non per quanto concerne l’impatto estetico; la pelle, infatti, appare inspessita, particolarmente ruvida (da qui la definizione di “pelle di galline”) e segnata dalla presenza in superficie di piccole formazioni puntiformi, simili a foruncoli, delle dimensioni di 1-2 millimetri circa, di solito non pruriginose.
Soltanto raramente le lesioni possono complicarsi fino a dare prurito o sfociare nella formazione di pustole follicolari che possono essere fonte di infezione.
Classificazione
È possibile riconoscere diverse varianti cliniche di cheratosi pilare;
- Cheratosi pilare alba: detta anche “bianca” o “simplex”, si manifesta principalmente a livello della superficie posteriore delle braccia, dei fianchi, dei glutei e della porzione antero-laterale delle cosce, ma può interessare anche altri distretti cutanei, come il volto; rispetto ad altre forme di cheratosi follicolare più impegnative dal punto di vista clinico, in questo caso l’infiammazione è minima e non compaiono zone cicatriziali, arrossate o prive di pelo. In alcuni pazienti questa condizione può protrarsi per anni, per attenuarsi o regredire spontaneamente nel corso del tempo.
- Cheratosi pilare rossa: si localizza più spesso a livello della coda delle sopracciglia, in corrispondenza delle guance o nella zona dell’orecchio sottoforma di chiazze di pelle inspessita, con peli diradati e alopecia cicatriziale. Si manifesta in età pediatrica e tende ad attenuarsi nel corso degli anni. A differenza della variante precedente, la pelle appare più arrossata e nelle aree interessate il pelo tende a scomparire nel tempo.
- Atrofodermia vermicolata: forma più rara di malattia che esordisce principalmente a livello delle guance con lesioni che danno luogo alla formazione di cicatrici atrofiche.
- Cheratosi follicolare spinulosa Decalvante di Siemens: interessa principalmente i capelli e le ciglia che subiscono un’involuzione, fino a diradarsi o scomparire. L’interessamento delle ciglia, inoltre, può determinare l’insorgenza di disturbi oculari, come congiuntiviti, fotofobia o infiammazioni palpebrali. Non esiste un trattamento medico completamente risolutivo.
- Cheratosi pilare acquisita: si manifesta nel corso di patologie degenerative di tipo infiammatorio, come le follicoliti perforanti, il lichen planus, la dermatomiosite o l’insufficienza renale cronica.
- Eritrosi del collo: si presenta come un persistente rossore in corrispondenza di collo e décolleté, che si accentua in concomitanza dello sforzo fisico, con gli sbalzi termici o lo sfregamento meccanico. Non causa prurito, ma l’alterazione del colorito cutaneo può essere particolarmente evidente. La cute appare ruvida, arrossata e pigmentata.
Cura e rimedi
Il trattamento della cheratosi pilare di solito non si rende necessario e comunque, anche se intrapreso, non porta a risultati soddisfacenti.
Nella maggior parte dei casi è possibile mettere in atto esclusivamente terapie che mirino ad ottenere una rapida risoluzione dei sintomi.
Soluzioni contenenti parti uguali di vaselina idrofila e acqua o vaselina e acido salicilico al 3% possono contribuire a levigare le lesioni, così come lozioni cutanee a base di urea, acido salicilico al 6% in gel o tretinoina 0.1% in crema o gel.
Nei bambini, al contrario, l’utilizzo di creme acide è controindicato e può peggiorare l’arrossamento o indurre una sensazione di bruciore.
L’utilizzo di metodiche laser, come l’impiego dei laser a luce pulsata e del laser Q-switch Nd:YAG da 1064 nm è stato effettuato con discreto successo nel trattamento dei rossori localizzati al volto.
A cura della Dott.ssa Chiara Russo, medico chirurgo
Fonti e bibliografia
- MSD
- Dott. Del Sorbo
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- Hereditary woolly hair and keratosis pilaris. Chien AJ, Valentine MC, Sybert VP.J Am Acad Dermatol. 2006 Feb.
- Manuale di Dermatologia medica – Fabbri, Gelmetti, Leigheb – Masson, 2014.