Cos’è la cifosi?
Cifosi è il termine che indica la fisiologica, ovvero normale, curvatura della colonna vertebrale presente a livello dorsale (ovvero tra la zona cervicale e la zona lombo-sacrale). Questa curvatura col passare del tempo e progressivamente negli anni può accentuarsi fino a diventare patologica, conferendo alla colonna vertebrale una fisionomia alterata e patologica (in gergo si parla di “gobba” o “gibbo”).
La cifosi è una problematica di salute piuttosto frequente nella popolazione più anziana e si manifesta con maggiore incidenza nei soggetti di sesso femminile a partire dai 50 anni, ma in forma lieve si può presentare anche precocemente quando si assumono atteggiamenti posturali scorretti (ad esempio passando molte ore seduti durante lo studio o durante un’attività lavorativa).

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Si parla di cifosi in senso patologico o di “ipercifosi” quando la curvatura del rachide supera i 45°.
Le cause principali di cifosi sono:
- Atteggiamenti posturali scorretti (causa che si verifica soprattutto nei soggetti più giovani)
- Età avanzata (con il fisiologico invecchiamento delle strutture osteo-artro-muscolari della colonna vertebrale)
- Osteoporosi
- Malattia di Scheuermann
- Morbo di Paget.
Oltre che nella popolazione più anziana, la cifosi può comparire raramente anche nei bambini o negli adolescenti a causa di:
- anomalie congenite
- malformazioni della colonna vertebrale
- alterazioni dello sviluppo scheletro-articolare.
La cifosi si presenta principalmente con sintomi quali:
- Deformazione della colonna vertebrale con importante disturbo estetico, che può risultare piuttosto significativo per i soggetti più giovani
- Mal di schiena frequente, sia a riposo che in caso di attività fisica
- Rigidità in vari movimenti del rachide.
Raramente, e limitatamente alle forme più gravi, si possono sviluppare complicanze respiratorie e neurologiche.
La diagnosi è piuttosto agevole, in quanto basata sull’osservazione diretta da parte di un medico della deformazione della colonna vertebrale e della tipica “gobba” con inclinazione antero-posteriore in avanti del rachide. Partendo dall’anamnesi e dall’esame obiettivo è comunque necessaria l’esecuzione di una radiografia della colonna in varie proiezioni, per avere un inquadramento completo della patologia.
Nei casi più eclatanti e qualora vi sia la presenza di diverse complicanze, è possibile richiedere l’esecuzione di indagini radiologiche di secondo livello come la TC con studio della colonna vertebrale e la risonanza magnetica nucleare.
La cifosi può essere approcciata diversamente a seconda di quella che sia la causa sottostante; le differenti terapie a disposizione vengono valutate anche sulla base dei sintomi e dell’età del paziente:
- Nelle forme lievi tipiche dei soggetti più giovani (spesso secondari a semplici atteggiamenti posturali errati) è importante bloccare l’evoluzione della patologia con l’ausilio di sedute di fisioterapia ed esercizio fisico “preventivo”, con la pratica di alcuni sport come il nuoto o la corsa.
- Nelle forme più gravi, che spesso possono prevedere un quadro clinico con diverse complicanze, soprattutto di tipo respiratorio e neurologico, la terapia medica e fisiatrica può non essere sufficiente e richiedere quindi la valutazione del rapporto rischio/beneficio della chirurgia.
Si guarisce dalla cifosi?
Mentre la maggior parte dei casi di cifosi è lieve, spesso addirittura da non richiedere alcuna forma di trattamento o solo un approccio conservativo/preventivo, i casi gravi possono essere debilitanti; in questi pazienti si opta per il trattamento chirurgico che consente in genere un esito risolutivo.
Cause
Normalmente la colonna vertebrale presenta 4 curvature:
- Lordosi cervicale
- Cifosi dorsale (o toracica)
- Lordosi lombare
- Cifosi sacro-coccigea

By http://training.seer.cancer.gov/module_anatomy/unit3_5_skeleton_divisions.html (the link is broken now). A similar diagram, also from National Cancer Institute can be found in https://www.cancer.gov/images/cdr/live/CDR797134-571.jpg, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1394201
Con il termine cifosi si può quindi fare riferimento alla curvatura fisiologica o, quando eccessiva, ad una degenerazione patologica della stessa (ovvero quando la sua concavità anteriore superi i 45° con un evidente dismorfismo e presenza di una “gobba” più o meno pronunciata).
L’età avanzata è il più comune fattore di rischio; le posture scorrette assunte negli anni, associate ad una maggiore fragilità delle strutture legamentose e muscolari, possono alterare la struttura meccanica della colonna, la quale con più facilità può deformarsi e sviluppare curvature patologiche, portando a quadri patologici come la cifosi, la lordosi o la scoliosi.
Le principali cause dello sviluppo di cifosi patologica sono:
- Osteoporosi: rappresenta la prima causa di cifosi, tipicamente nella popolazione più anziana. In caso di osteoporosi le ossa diventano più fragili, meno resistenti nel sopportare i carichi e quindi maggiormente deformabili. Essa, inoltre, aumenta notevolmente il rischio di fratture ossee patologiche che si possono verificare nei quadri più gravi di osteoporosi anche in caso di traumi di lieve entità.
- Spondilosi: si tratta di un processo di artrosi a livello delle articolazioni tra le vertebre (deterioramento delle cartilagini articolari); le vertebre possono arrivare a “scivolare” l’una sull’altra, portando la colonna vertebrale ad assumere curvature patologiche come nel caso della cifosi. Lo stesso meccanismo patogenetico si presenta nel caso di una degenerazione dei dischi intervertebrali.
- Morbo di Paget: patologia che prevede una alterazione del rimodellamento osseo con la microstruttura ossea che diventa più debole, meno resistente alle sollecitazioni meccaniche e quindi più facilmente deformabile.
- Atteggiamenti posturali scorretti: una delle cause più frequenti di cifosi nei soggetti più giovani ed adolescenti; nel corso dello sviluppo la colonna vertebrale subisce carichi eccessivi dovuti a posture scorrette assunte dai soggetti; queste sollecitazioni sulla colonna portano spesso alla comparsa di cifosi o scoliosi vertebrale giovanile. In questo caso si parlerà di “cifosi posturale”.
- Ipostenia muscolare (ovvero riduzione della forza muscolare)
- Anomalie congenite: alterazioni presenti sin dalla nascita con malformazione di alcune vertebre (che ad esempio possono risultare fuse); si parla in tal caso di “cifosi congenita”.
- Sindromi genetiche più o meno rare, che tra le varie manifestazioni possono presentare cifosi dorsali più o meno gravi.
- Neoplasie a carico della colonna vertebrale o del midollo spinale.
- Distrofia muscolare e altre miopatie congenite.
- Tubercolosi: il coinvolgimento osseo vertebrale, secondario al quadro polmonare, prende il nome di “morbo di Pott”.
- Malattia di Scheuermann: anche detta “cifosi giovanile” poiché si manifesta tipicamente in soggetti di età pediatrica – adolescenziale. Consiste essenzialmente in una deformazione dei corpi vertebrali che assumono una forma triangolare-conica.
Sintomi
Il quadro clinico della cifosi è caratterizzato da diversi sintomi, di cui i principali sono:
- Deformazione della colonna vertebrale con anomala curvatura in avanti della schiena e delle spalle (a ricordare una tipica “gobba”); tale problematica porta ad un disturbo estetico rilevante nei giovani adolescenti, soprattutto per gli evidenti risvolti psicologici e sociali
- Mal di schiena frequente (dorsalgia), sia in condizioni di riposo che in caso di attività fisica o postura eretta prolungata nel tempo
- Rigidità della colonna nell’esecuzione di diversi movimenti
- Difficoltà respiratoria: nelle forme molto gravi, la cifosi può alterare la dinamica respiratoria da un punto di vista meccanico, poiché limita le escursioni della gabbia toracica e il conseguente ciclo polmonare durante gli atti respiratori. Negli anziani questo si traduce nella comparsa di dispnea con difficoltà respiratoria e facile affaticamento anche nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
- Sintomi digestivi: le forme gravi di cifosi possono comprimere il tratto digerente, causando disturbi come reflusso acido e difficoltà a deglutire.
- Disturbi neurologici: possono raramente comparire nelle forme più gravi, nel momento in cui le radici nervose che nascono dal midollo spinale e passano attraverso i forami intervertebrali vengono compressi dalle vertebre che hanno assunto una posizione anomala per via della cifosi. A seconda delle radici nervose coinvolte, si potrà manifestare un quadro clinico eterogeneo caratterizzato da sintomi specifici del somatomero coinvolto.

Cifosi da malattia di Scheuermanns (By MusicNewz – Own work (this is me), CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15183989)
Diagnosi
La diagnosi risulta agevole mediante la sola osservazione dell’anomala inclinazione a concavità anteriore del rachide, con la comparsa della tipica “gobba” più o meno pronunciata. Il percorso diagnostico si avvale dell’anamnesi e dell’esame obiettivo.
- L’anamnesi consiste in una sorta di intervista in cui il medico pone delle domande al paziente, con l’obiettivo di ricostruirne la storia clinica recente e passata.
- Soprattutto nei soggetti più giovani è utile indagare l’eventuale presenza sin dalla nascita di un disturbo a carico della colonna vertebrale (per identificare quindi le forme di cifosi congenita e differenziarla dalle forme acquisite secondarie ad atteggiamenti posturali scorretti).
- Negli anziani andrà indagata la presenza di osteoporosi o di altre patologie dell’apparato osteo-articolare che possano presentare all’interno del loro quadro clinico una condizione di cifosi.
- L’esame obiettivo consiste nell’esame fisico del paziente con riscontro dei sintomi soggettivi riferiti dal paziente e dei segni oggettivi riconosciuti dal medico che esegue la visita. L’osservazione in varie posizioni della curvatura patologica della colonna può identificare diverse anomalie a carico della colonna vertebrale, come la cifosi, che spesso coesiste con quadri di lordosi o scoliosi.
Dal punto di vista strumentale viene eseguita la radiografia della colonna vertebrale in varie proiezioni, necessaria ad un inquadramento completo della patologia; tale indagine permette oltre che di obiettivare la presenza di cifosi anche la misurazione in gradi della curvatura della colonna definendo quella che è la gravità del quadro clinico.
La TC o la risonanza magnetica nucleare sono indagini di radiologiche di secondo livello che vengono richieste soprattutto nelle forme più gravi di cifosi, quando sia stata accertata anche la presenza di complicanze; un coinvolgimento respiratorio o neurologico va sempre indagato e riconosciuto per permetterne il trattamento più efficace (ad esempio nel sospetto di una compressione midollare).
Cura
Il trattamento della cifosi può essere di vario tipo e dipende essenzialmente dalla causa sottostante, nonché dall’eventuale presenza di sintomi e complicanze, oltre che dall’età del soggetto affetto.
Nelle forme di lieve entità è possibile utilizzare farmaci antidolorifici allo scopo di ridurre il dolore (terapia analgesica) come il Paracetamolo (Tachipirina) o altri FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), a cui andranno necessariamente affiancata sedute di fisioterapia per rafforzare il tono muscolare della colonna e migliorare/ correggere gli i vizi di postura presentati dal soggetto.
Nelle forme più gravi, con possibili complicanze di tipo respiratorio o neurologico, la terapia medica e fisiatrica può non risultare efficace, richiedendo quindi l’esecuzione di un intervento chirurgico risolutivo. Nella maggior parte dei casi si procede ad un intervento di “fusione vertebrale” grazie alla quale si cerca di recuperare quella che è la normale curvatura della colonna.
La chirurgia trova indicazione soprattutto in caso di:
- malformazioni congenite presenti sin dalla nascita
- quadri di cifosi molto gravi con complicanze respiratorie o neurologiche
- cifosi con dolore refrattario alla terapia antalgica (non responsivo agli antidolorifici).
La prevenzione della cifosi posturale si basa sulla correzione degli atteggiamenti scorretti, tipiche di molti adolescenti, come:
- Stazionare in piedi con le braccia penzolanti (postura cadente)
- Appoggiarsi con la sola parte superiore della colonna vertebrale allo schienale
- Caricare lo zaino con un peso eccessivo
Sempre a scopo preventivo può risultare utile:
- Praticare attività fisica come il nuoto, la corsa, yoga e altre attività sportive che aiutino, soprattutto durante la crescita, a rafforzare la muscolatura e le articolazioni della colonna vertebrale
- Utilizzare tutori o “busti” (come il “corsetto Milwaukee”) per evitare il peggioramento della cifosi nel corso dello sviluppo.
A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo
Fonti e bibliografia
- Manuale di ortopedia e traumatologia di AA.VV. Ed. Elsevier