- Cos’è un collasso?
- Cause
- Sintomi
- Quando rivolgersi al medico
- Diagnosi
- Cura e rimedi
- Prevenzione
- Fonti e bibliografia
Cos’è un collasso?
Il collasso cardiocircolatorio è un’improvvisa perdita dei sensi, che si manifesta a seguito di un brusco ed importante calo della pressione sanguigna, che causa una riduzione dell’afflusso di sangue e quindi ossigeno agli organi del nostro corpo, in primis del cervello.
La pressione del sangue dipende da due fattori:
- gittata cardiaca (la quantità di sangue espulsa dal cuore in un minuto), a sua volta dipendente dall’efficienza del cuore e dal numero dei battiti cardiaci
- tono vasale (ossia la capacità dei vasi sanguigni di contrarre le loro pareti e favorire lo scorrimento del sangue al loro interno).
Se la pressione cala bruscamente l’organismo attiva immediatamente una serie di meccanismi di compenso per evitare il peggio, come:
- aumento del tono vasale
- aumento dei battiti cardiaci
- richiamo di sangue, plasma ed altri liquidi dai tessuti e dai depositi degli organi.
Se questi meccanismi, per un qualunque motivo, non si attivano, i nostri organi non ricevono più il giusto apporto di sangue ed ossigeno, perché viene a mancare la pompa propulsoria del sangue (ossia la pressione sanguigna è bassa) e rischiamo il collasso.
Il collasso è un evento che può interessare chiunque, ma è più comune in
- anziani (per la concomitanza con patologie come diabete o disturbi cardiaci)
- sportivi (sottoposti quotidianamente ad intensi sforzi fisici)
- giovani uomini e donne magri (che già presentano per costituzione una pressione bassa).
È importante sottolineare che in questo articolo si assume la posizione dell’Istituto Superiore di Sanità, che non considera il collasso cardiocircolatorio come sinonimo di shock, che pure costituisce un’insufficienza acuta del circolo sanguigno periferico, ma che si verifica in pazienti con gravi emorragie o perdite di plasma (ad esempio in seguito ad incidenti stradali, politraumi o ustioni).
Cause
Le cause più comuni di collasso cardiocircolatorio sono
- sincope vasovagale
- ipotensione ortostatica
- disturbi cardiaci
- effetto indesiderato di un farmaco
- crisi ipoglicemica (più comune nel paziente diabetico).
La causa più frequente di collasso è una sincope vaso-vagale, ossia uno svenimento di natura benigna che si verifica in condizioni come:
- forte disidratazione (ad esempio dopo svariati episodi di vomito o diarrea, esercizio fisico intenso)
- forte emozione (paura, dolore, vista del sangue, …)
Il nostro sistema nervoso autonomo (più precisamente la componente definita sistema simpatico) risponde a tali eventi con un picco di attività e ciò ha come conseguenza un calo della pressione del sangue e del battito cardiaco.
Questo evento, seppur apparentemente drammatico perché improvviso, non deve destare particolare preoccupazione: chi è colto da sincope vaso-vagale, infatti, ha una veloce capacità di recupero del proprio stato di coscienza senza conseguenze né necessità di cure.
L’ipotensione ortostatica, ossia un severo calo della pressione sanguigna, può verificarsi per un brusco passaggio dalla posizione sdraiata a quella eretta.
Tra i disturbi cardiaci, spesso con componente genetica o familiare, che possono comportare un collasso si annoverano
- infarto del miocardio
- aritmie
- trombosi
- difetti delle valvole del cuore (valvulopatie)
- miocardite
- insufficienza cardiaca
- embolia polmonare
- tumori del cuore (rari)
- sindrome della morte improvvisa.
In alcuni pazienti è infine possibile osservare collassi scatenanti da:
- infezioni
- febbre alta
- allergie
- deficit neurologici (come il morbo di Parkinson)
- convulsioni
- colpo di calore (molto comuni in estate o in ambienti piccoli o con molta gente, si pensi ad esempio al collasso che può colpire un giovane durante un concerto)
- disturbi d’ansia o attacchi di panico.
Sintomi
Una persona colpita da collasso cardiocircolatorio
- ha i battiti del cuore deboli
- si sente improvvisamente debole e/o
- sviene, ma solitamente recupera i sensi nel giro di brevissimo tempo (pochi secondi o minuti), senza conseguenze gravi.
La mancanza di un adeguato afflusso di sangue ed ossigeno non solo al cervello, ma anche nel resto degli altri organi del corpo, può tuttavia comportare lo sviluppo di uno o più dei seguenti sintomi premonitori, che precedono il collasso vero e proprio, e comprendono:
- sensazione di testa vuota
- confusione mentale
- vertigini
- intenso pallore
- sudorazione fredda e profusa
- respiro corto
- nausea e/o vomito
- diarrea
- sensazione di calore che dalla pancia va verso l’alto
- debolezza
- intorpidimento e formicolio alle mani e/o ai piedi e/o in qualche altra parte del corpo
- vista annebbiata
- ansia
- agitazione
- mani e piedi bluastri e freddi (nei casi più gravi).
Quando rivolgersi al medico
In caso di collasso è raccomandabile rivolgersi sempre al medico, al fine di escludere possibili problemi di salute.
Rivolgersi al curante è particolarmente importante se il collasso:
- si è verificato per la prima volta, specie in una persona sopra i 40 anni d’età
- la persona colpita da collasso era sdraiata o seduta
- sono comparsi disturbi come affanno, cefalea improvvisa, dolore al petto o battiti del cuore anomali (accelerati o deboli)
Diagnosi
La diagnosi di collasso cardiocircolatorio può essere posta solo dal medico dopo un’attenta visita, comprendente:
- raccolta della storia clinica (anamnesi)
- ed esame obiettivo del paziente
La causa del collasso andrà ricercata nel racconto della persona colpita e dei suoi famigliari, con particolare attenzione a
- circostanze in cui si è verificato il collasso
- eventuali episodi precedenti (sia nella persona colpita che in un suo famigliare)
- assunzione cronica od occasionale di farmaci
- malattie note.
Con la visita medica, invece, il medico ricerca la presenza o meno di uno o più dei seguenti segni clinici:
- polso debole ed accelerato
- dilatazione delle pupille
- respiro superficiale
- diminuzione dei riflessi tendinei e del tono muscolare
- aumento della temperatura corporea.
A completamento della visita, infine, possono essere richiesti a seconda del sospetto diagnostico alcuni esami come:
- esami di sangue
- esami delle urine
- radiografia del torace
- elettrocardiogramma
- in casi selezionati TAC o RMN
Cura e rimedi
Nella maggior parte dei casi il collasso è un evento drammatico, ma innocuo, con il paziente che recupera lo stato di coscienza in breve tempo e senza alcuna conseguenza.

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Se siamo noi ad avere come la sensazione di stare per svenire, è utile:
- mantenere la calma
- sdraiarci a terra per evitare di cadere
- sollevare le gambe (posizione anti-shock) per favorire il ritorno del sangue al cuore
- chiamare aiuto
Se è un nostro famigliare od uno sconosciuto incontrato per strada a collassare sotto i nostri occhi, è utile:
- mantenere la calma
- sdraiare la persona colpita da malore per terra e sollevargli le gambe (eventualmente liberarlo da indumenti troppo stretti, ad esempio slacciando i primi bottoni della camicia o la cravatta)
- se possibile, preferire sdraiare la vittima in un luogo all’ombra e fresco
- offrirgli un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente o una bustina di zucchero (se si sospetta una crisi ipoglicemica) può essere d’aiuto se la vittima non ha nausea né vomito
- chiamare i soccorsi.
In caso di collasso in una persona in cui:
- sviene e non recupera i sensi in breve tempo, ovvero non risponde se la si chiama o la si tocca
- non si senta il polso (appoggiando due dita sul collo, lateralmente, per sentire le pulsazioni)
- non si senta il respiro (avvicinandosi alla bocca della vittima ed osservandone il petto, che dovrebbe sollevarsi ed abbassarsi ad ogni respiro)
le cure devono essere rese nel minor tempo possibile, con lo scopo di ripristinare il normale flusso di sangue all’interno dei vasi sanguigni ed aumentare la pressione sanguigna: solo così è possibile garantire a tutti i nostri organi un adeguato rifornimento di ossigeno e di sostanze nutritive vitali al metabolismo del corpo.
In questi casi occorre chiamare tempestivamente i soccorsi ed iniziare il massaggio cardiaco.
Talvolta può essere necessaria una terapia medica che si basa sulla somministrazione di
- farmaci, come:
- noradrenalina
- metaraminolo
- levarterenolo
- ossigeno, ad esempio se il paziente presenta affanno.
Se il collasso si è verificato dopo l’assunzione di un farmaco, questo andrà probabilmente sospeso e, ove richiesto, sostituito con un altro, sempre e solo sotto parere medico.
Prevenzione
Chiunque, ma in particolare chi soffre di malattie del cuore o è particolarmente esile e quindi con una naturale predisposizione ad avere la pressione bassa, specie d’estate, dovrebbe:
- idratarsi con 1,5-2 litri d’acqua al giorno (meglio se a temperatura ambiente)
- non fumare
- evitare l’uso abitudinario di alcool e superalcolici
- evitare bruschi cambi di posizione (ad esempio dal letto alla posizione eretta)
- evitare i luoghi troppo affollati
- non trascorrere troppo tempo al sole (specie nelle ore più calde della giornata)
- far uso di sali minerali (come potassio e magnesio) senza abusarne, specie nella stagione calda.
A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo
Fonti e bibliografia
- Harrison. Manuale di Medicina Interna
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