Contusione: definizione, pericoli e cura

Cos’è una contusione?

Una contusione, più spesso indicata come livido, è una macchia visibile sulla pelle causata da sangue intrappolato sotto la superficie; è la conseguenza della rottura di piccoli vasi sanguigni, ma non degli strati più superficiali della cute, che trattengono quindi il sangue che fuoriesce poco al di sotto.

Le contusioni sono spesso dolorose e gonfe, a causa dell’accumulo di liquido che va a comprimere i tessuti circostanti; possono formarsi a livello di

  • pelle,
  • muscoli
  • ed anche ossa, le forme più gravi.

Sebbene la maggior parte delle contusioni tenda alla risoluzione in circa due settimane, per le fuoriuscite più gravi ed estese potrebbero servire anche mesi affinché si completi il riassorbimento; è piuttosto caratteristica e soprattutto prevedibile l’evoluzione cromatica cui vanno incontro:

  • iniziano con un colore rossastro,
  • quindi diventano bluastro-viola,
  • giallo-verdastro
  • prima di, infine, tornare alla normalità.

A seguito del trauma il sangue appena fuoriuscito ed ora intrappolato nel tessuto è di colore rosso vivo, eventualmente reso più tenue dagli strati cutanei, ma nelle settimane successive andrà incontro ad una progressiva degradazione responsabile del cambiamento di colore (ad opera del sistema immunitario), fino a risoluzione.

Vengono trattati prevalentemente con metodi conservativi, attraverso il metodo RICE (dall’inglese Rest, Ice, Compression, Elevation), ovvero:

  • Riposo
  • Impacchi di ghiaccio
  • Compressione
  • Elevazione della porzione colpita al di sopra del livello del cuore (quando possibile).

Di norma si tratta della conseguenza di incidenti più o meno gravi, cadute, piccoli urti, colluttazioni, … In genere non hanno particolari conseguenze se non, in modo temporaneo, dal lato estetico, ma in alcuni casi potrebbero invece essere indicativi di un problema più severo, ad esempio in caso di comparsa più o meno frequente ma inspiegabile.

Contusione su una gamba

Shutterstock/Elena_Gr

Complicazioni

Le contusioni possono essere dolorose, arrecare disagi dal punto di vista estetico, ma è raro che diventino pericolosi.

Se qualsiasi caduta o trauma può causare la comparsa di una contusione, esistono alcuni fattori di rischio in grado di aumentarne la suscettibilità e l’estensione; si tratta in genere di disturbi della coagulazione, che rendono il sangue meno pronto a coagulare, come nel caso di

  • predisposizione genetica (nei casi più gravi in forma di emofilia)
  • carenze alimentari (vitamina C e soprattutto K)
  • assunzione di farmaci antiaggreganti/anticoagulanti
  • disturbi epatici, ad esempio causati dall’alcool o da tumori
  • trombocitopenia (piastrine basse)

Per questa ragione, qualora lo sviluppo di contusioni diventi eccessivamente ed inspiegabilmente frequenti, si raccomanda una valutazione medica; allo stesso modo è importante segnalare la comparsa di

  • eruzione cutanea caratterizzata dalla presenza di minuscoli lividi (porpora, di dimensione compresa tra 3-10 mm)
  • minuscole macchie rosse di dimensioni puntiformi (petecchie, di dimensione inferiore ai 3 mm).

Le soluzioni per la cura delle contusioni

In caso di dolore è possibile valutare l’assunzione di antidolorifici, ma alcuni farmaci antinfiammatori potrebbero peggiorare l’estensione del livido se assunti nelle prime ore (ad esempio ibuprofene, ma soprattutto l’aspirina); il paracetamolo soffre meno di questo problema.

L’applicazione di ghiaccio fin da subito può effettivamente contribuire a

  • ridurre l’afflusso di sangue per un effetto di vasocostrizione, riducendo così la fuoriuscita e l’estensione
  • ridurre il dolore, esercitando un significativo effetto anestetico.

Vale tuttavia la pena notare che questo approccio, in assoluto il più comune e conosciuto ed anche per questo mai messo in discussione, non trova inconfutabili conferme in letteratura; un’applicazione prolungata di ghiaccio ha infatti dimostrato di ritardare l’inizio della guarigione, allungandone i tempi di recupero (dolore e gonfiore sono effetti dell’infiammazione, una serie di processi che sebbene assumano connotazione negativa nel parlato comune corrispondono di fatto al processo di guarigione).

Più in generale quello che si fa è ricorrere al metodo RICE:

  • Riposo dell’area contusa (che tuttavia non dovrebbe protrarsi oltre le 24-48 ore)
  • Impacchi freddi (mai applicare il ghiaccio direttamente a contatto con la pelle e lasciarlo comunque in posizione per non più di 10-20 minuti alla volta)
  • Comprimere l’area contusa, in caso di gonfiore, ricorrendo ad una benda elastica.
  • Elevare l’area lesa (ad esempio nel caso di una gamba con l’aiuto di una sedia, un cuscino nel letto, etc).

 

In genere si consiglia di NON massaggiare l’area interessata.

In casi selezionati è possibile valutare di drenare un ematoma particolarmente severo che non dia segno di miglioramento.

Forma e dimensioni del livido

Le forme del livido spesso correlano direttamente con il tipo di trauma subito, anche se con il passare delle ore potrebbero andare incontro a modifiche di vario genere; diventano più evidenti, a causa di un aumento di dimensioni e gonfiore, ma soprattutto dipendono da fattori quali:

  • Tipo di tessuto interessato (più o meno vascolarizzato, più o meno compatto e resistente alla diffusione del sangue, …)
  • Età (nell’anziano i tessuti sono spesso più sottili e meno elastici, quindi più soggetti a lividi)
  • Sesso (la maggior percentuale di grasso sottocutaneo tipico del sesso femminile predispone a contusioni più importanti)
  • Tonalità della pelle (una pelle di colore fisiologicamente più scuro tende a rendere meno evidente la presenza di sangue)
  • Forze in gioco (una forza d’urto maggiore causa lividi più estesi)

Fonti e bibliografia

Articoli ed approfondimenti

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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