Costola rotta (fratturata): sintomi, pericoli e cura

Introduzione

La gabbia toracica è una struttura scheletrica, formata da 12 paia di costole, collegate posteriormente con la colonna vertebrale ed anteriormente con le cartilagini costali e lo sterno.

Le costole sono disposte in modo tale da proteggere alcuni organi vitali contenuti nel torace come il cuore, i polmoni ed importanti vasi sanguigni, quali l’aorta e le vene cave, che provvedono al nutrimento ed all’ossigenazione di tutto l’organismo.

A causa di un trauma, evento abbastanza comune ad esempio in ambito sportivo, una o più costole possono incrinarsi e, talvolta, fratturarsi. Nel primo caso la costola appare contusa ma integra, nel secondo caso è rotta.

Costole fratturate

Getty/SEBASTIAN KAULITZKI/SCIENCE PHOTO LIBRARY

 

Cause

La causa più comune di frattura alle costole è un trauma al petto, che può verificarsi ad esempio in seguito ad un incidente stradale, una caduta, una colluttazione, durante la pratica di uno sport, … Anche un trauma alla testa od al volto può avere conseguenze negative sulle costole, in particolare sulle prime coste, e provocarne la frattura.

Cause meno comuni di frattura alle costole, comprendono:

Chi soffre di osteoporosi ha una maggior probabilità di frattura alle costole.

Classificazione

La frattura può essere classificata:

In base alla natura in:

  • Composta: se le parti di osso fratturato rimangono nella loro naturale sede anatomica
  • Scomposta: se le parti di osso fratturato sono dislocati altrove, rispetto alla loro naturale sede anatomica
  • Esposta: se si ha una lacerazione della cute sovrastante l’osso che appare visibile
Fratture ossee composta, esposta e scomposta

iStock.com/Paladjai

In base alla causa, in:

  • Fratture da trauma, ad esempio per caduta, incidente stradale, scontro fisico
  • Fratture da stress, per movimenti ripetitivi e continui (ad esempio in chi pratica a livello agonistico sport come golf o canottaggio)

In caso di fratture costali multiple adiacenti (di numero ≥3), si parlerà di volet costale: si tratta di un evento grave in cui un gruppo di costole fratturate, si scollano dal resto della gabbia toracica e ciò può comportare severe difficoltà nella respirazione.

Sintomi

I sintomi e/o i segni clinici che indicano che probabilmente ci siamo fratturati una costola sono:

  • Dolore (specie quando si respira profondamente, o si dà un colpo di tosse, o si muove il corpo, ci si piega in avanti e ci si gira da un lato, oppure si comprime la zona del petto dolente)
  • Gonfiore
  • Comparsa di ematoma, più o meno esteso, dell’area interessata alla frattura

Il dolore può avere un grado d’intensità variabile (da debole, moderato, forte o molto forte): ciò dipende molto dalla propria sensibilità e soglia di dolore, una persona può avvertire uno stesso dolore in modo differente da un’altra.

Oltre a questi sintomi, il paziente può manifestare altri disturbi come:

Costola incrinata o fratturata?

Sebbene i sintomi siano in gran parte sovrapponibili, in genere una frattura porta con sé disturbi più severi, tra cui una compromissione della respirazione a causa del dolore che può condurre con maggior probabilità a sviluppare i segni tipici di una ridotta ossigenazione cerebrale (vide supra).

La diagnosi di certezza è tuttavia possibile solo mediante radiografia.

Tempi di recupero

I tempi di recupero e quindi di scomparsa del dolore per una frattura alle costole sono di circa:

  • 3 settimane per una frattura composta
  • 4-6 settimane per una frattura scomposta.

Complicanze

Se una o più costole si fratturano in maniera scomposta possono insorgere delle complicanze anche gravi, tra cui:

  • Lesioni agli organi interni:
    • Può verificarsi una lesione al fegato, ai reni o alla milza
    • Il polmone può infiammarsi (ossia può insorgere una polmonite) o, nei casi più severi, ledersi in corrispondenza del punto di rottura della costola e collassare (ossia può verificarsi uno pneumotorace od un emotorace)
  • Emorragia interna per rottura dei vasi sanguigni toracici e, se la frattura riguarda una delle prime 3 costole, può verificarsi un danno grave a carico dell’aorta che rappresenta una delle principali arterie del nostro corpo, oppure dell’arteria succlavia o il cuore (raramente)

Negli anziani le complicanze da traumi costali sono più frequenti.

Diagnosi

I sintomi riferiti dal paziente, così come l’eventuale racconto di un evento traumatico, possono essere d’aiuto al medico nel sospettare la frattura di una o più costole.

Con la visita medica è possibile osservare eventuali segni clinici di frattura (come gonfiore o rossore in prossimità di una costola), oltre che valutare la dolorabilità attraverso la palpazione.

È utile auscultare con il fonendoscopio cuore e polmoni, in modo tale da valutare eventuali suoni anomali.

Il paziente con sospetta frattura deve’ssere sottoposto ad accertamenti radiologici per

  • confermare l’ipotesi,
  • eventualmente chiarirne la natura (composta o scomposta).

Solitamente il primo esame che il medico richiede è una radiografia del torace ma, in base alla sintomatologia o nel sospetto di escludere una complicanza, potrebbe rendersi necessaria l’esecuzione di una TAC con mezzo di contrasto.

Cura e rimedi

Per le fratture alle coste non è prevista né possibile ingessatura o immobilizzazione. Fasciature o gessi, infatti, andrebbero a costringere il petto e l’attività respiratoria, favorendo lo sviluppo di atelettasie o polmoniti.

Se la frattura è composta e non si sono verificate complicazioni la cura è l’attesa: bisogna aspettare che la frattura si calcifichi spontaneamente, evento che di solito richiede poche settimane.

In questi casi al paziente viene consigliato un periodo di riposo e prescritti farmaci anti-dolorifici per alleviare il dolore (come FANS, corticosteroidi o oppiacei, in caso di dolore intenso). D’ausilio possono essere anche applicazioni di ghiaccio nella sede dolente.

Se la frattura è scomposta l’approccio è sostanzialmente lo stesso, ma con la differenza che la calcificazione può richiedere un periodo più lungo rispetto ad una frattura composta.

È bene tenere sotto osservazione il paziente per i primi 2-3 giorni: un’accentuazione del dolore al petto o la comparsa di nuovi sintomi (come fiato corto, perdita di coscienza, dolore addominale, …) potrebbero essere rivelatori dello sviluppo di una complicanza tale da necessitare un intervento medico o chirurgico d’urgenza.

Ridurre il dolore è un importante beneficio che si deve ottenere con la terapia medica prima possibile perché non solo migliora la vita del paziente, ma gli consente di respirare meglio e compiere respiri profondi o colpi di tosse, utili a ridurre il rischio di polmoniti o altre complicanze polmonari.

Non sempre la calcificazione delle costole fratturate avviene nel modo corretto (si parlerà in tal caso di cattiva unione): questo evento può essere responsabile di dolore anche a distanza di mesi o anni dal trauma. Se il dolore persiste dopo 3 mesi dalla frattura, è bene consultare un chirurgo toracico, che valuterà l’eventuale necessità di effettuare una correzione chirurgica con fissazione di barre in titanio per eliminare il disturbo e consentire un ritorno ad una vita normale.

Prevenzione

Gli sportivi, specie chi pratica sport a livello agonistico, sono tra le categorie di soggetti più a rischio di fratture, e quindi anche di fratture costali.

Per perseguire una salute ossea ottimale è necessario che la dieta preveda un adeguato consumo di specifici micronutrienti, quali

Tra gli alimenti consigliati troviamo quindi

  • Sardine
  • Sgombro
  • Olio di fegato di merluzzo
  • Uova
  • Funghi
  • Semi di zucca
  • Semi di lino
  • Semi di sesamo
  • Frutta secca (mandorle, noci, ecc.)
  • Verdure a foglia larga
  • Cioccolato fondente
  • Carote
  • Mele
  • Zucca
  • Arance
  • Uva passa
  • Erbe aromatiche

Anche una regolare esposizione al sole, con l’uso di creme a protezione alta ed evitando le ore più calde della giornata (dalle 12:00 alle 16:00), può aiutarci a produrre la vitamina D, amica indispensabile delle nostre ossa.

Fonti e bibliografia

 

A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.