- Introduzione
- Cause
- Classificazione
- Sintomi
- Costola incrinata o fratturata?
- Tempi di recupero
- Complicanze
- Diagnosi
- Cura e rimedi
- Prevenzione
- Fonti e bibliografia
Introduzione
La gabbia toracica è una struttura scheletrica, formata da 12 paia di costole, collegate posteriormente con la colonna vertebrale ed anteriormente con le cartilagini costali e lo sterno.
Le costole sono disposte in modo tale da proteggere alcuni organi vitali contenuti nel torace come il cuore, i polmoni ed importanti vasi sanguigni, quali l’aorta e le vene cave, che provvedono al nutrimento ed all’ossigenazione di tutto l’organismo.
A causa di un trauma, evento abbastanza comune ad esempio in ambito sportivo, una o più costole possono incrinarsi e, talvolta, fratturarsi. Nel primo caso la costola appare contusa ma integra, nel secondo caso è rotta.

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Cause
La causa più comune di frattura alle costole è un trauma al petto, che può verificarsi ad esempio in seguito ad un incidente stradale, una caduta, una colluttazione, durante la pratica di uno sport, … Anche un trauma alla testa od al volto può avere conseguenze negative sulle costole, in particolare sulle prime coste, e provocarne la frattura.
Cause meno comuni di frattura alle costole, comprendono:
- Colpi di tosse forti e ripetitivi (ad esempio nei pazienti con BPCO, bronchite cronica od infezione polmonare acuta)
- Tumori maligni primitivi delle ossa o metastasi da tumore originato in altre sedi del corpo (ad esempio un carcinoma della mammella o della prostata)
Chi soffre di osteoporosi ha una maggior probabilità di frattura alle costole.
Classificazione
La frattura può essere classificata:
In base alla natura in:
- Composta: se le parti di osso fratturato rimangono nella loro naturale sede anatomica
- Scomposta: se le parti di osso fratturato sono dislocati altrove, rispetto alla loro naturale sede anatomica
- Esposta: se si ha una lacerazione della cute sovrastante l’osso che appare visibile

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In base alla causa, in:
- Fratture da trauma, ad esempio per caduta, incidente stradale, scontro fisico
- Fratture da stress, per movimenti ripetitivi e continui (ad esempio in chi pratica a livello agonistico sport come golf o canottaggio)
In caso di fratture costali multiple adiacenti (di numero ≥3), si parlerà di volet costale: si tratta di un evento grave in cui un gruppo di costole fratturate, si scollano dal resto della gabbia toracica e ciò può comportare severe difficoltà nella respirazione.
Sintomi
I sintomi e/o i segni clinici che indicano che probabilmente ci siamo fratturati una costola sono:
- Dolore (specie quando si respira profondamente, o si dà un colpo di tosse, o si muove il corpo, ci si piega in avanti e ci si gira da un lato, oppure si comprime la zona del petto dolente)
- Gonfiore
- Comparsa di ematoma, più o meno esteso, dell’area interessata alla frattura
Il dolore può avere un grado d’intensità variabile (da debole, moderato, forte o molto forte): ciò dipende molto dalla propria sensibilità e soglia di dolore, una persona può avvertire uno stesso dolore in modo differente da un’altra.
Oltre a questi sintomi, il paziente può manifestare altri disturbi come:
- difficoltà a respirare
- stanchezza superiore al solito
- irrequietezza e/o agitazione
- sintomi da ridotta ossigenazione del cervello (mal di testa, capogiri, sensazione di vertigini o sonnolenza)
Costola incrinata o fratturata?
Sebbene i sintomi siano in gran parte sovrapponibili, in genere una frattura porta con sé disturbi più severi, tra cui una compromissione della respirazione a causa del dolore che può condurre con maggior probabilità a sviluppare i segni tipici di una ridotta ossigenazione cerebrale (vide supra).
La diagnosi di certezza è tuttavia possibile solo mediante radiografia.
Tempi di recupero
I tempi di recupero e quindi di scomparsa del dolore per una frattura alle costole sono di circa:
- 3 settimane per una frattura composta
- 4-6 settimane per una frattura scomposta.
Complicanze
Se una o più costole si fratturano in maniera scomposta possono insorgere delle complicanze anche gravi, tra cui:
- Lesioni agli organi interni:
- Può verificarsi una lesione al fegato, ai reni o alla milza
- Il polmone può infiammarsi (ossia può insorgere una polmonite) o, nei casi più severi, ledersi in corrispondenza del punto di rottura della costola e collassare (ossia può verificarsi uno pneumotorace od un emotorace)
- Emorragia interna per rottura dei vasi sanguigni toracici e, se la frattura riguarda una delle prime 3 costole, può verificarsi un danno grave a carico dell’aorta che rappresenta una delle principali arterie del nostro corpo, oppure dell’arteria succlavia o il cuore (raramente)
Negli anziani le complicanze da traumi costali sono più frequenti.
Diagnosi
I sintomi riferiti dal paziente, così come l’eventuale racconto di un evento traumatico, possono essere d’aiuto al medico nel sospettare la frattura di una o più costole.
Con la visita medica è possibile osservare eventuali segni clinici di frattura (come gonfiore o rossore in prossimità di una costola), oltre che valutare la dolorabilità attraverso la palpazione.
È utile auscultare con il fonendoscopio cuore e polmoni, in modo tale da valutare eventuali suoni anomali.
Il paziente con sospetta frattura deve’ssere sottoposto ad accertamenti radiologici per
- confermare l’ipotesi,
- eventualmente chiarirne la natura (composta o scomposta).
Solitamente il primo esame che il medico richiede è una radiografia del torace ma, in base alla sintomatologia o nel sospetto di escludere una complicanza, potrebbe rendersi necessaria l’esecuzione di una TAC con mezzo di contrasto.
Cura e rimedi
Per le fratture alle coste non è prevista né possibile ingessatura o immobilizzazione. Fasciature o gessi, infatti, andrebbero a costringere il petto e l’attività respiratoria, favorendo lo sviluppo di atelettasie o polmoniti.
Se la frattura è composta e non si sono verificate complicazioni la cura è l’attesa: bisogna aspettare che la frattura si calcifichi spontaneamente, evento che di solito richiede poche settimane.
In questi casi al paziente viene consigliato un periodo di riposo e prescritti farmaci anti-dolorifici per alleviare il dolore (come FANS, corticosteroidi o oppiacei, in caso di dolore intenso). D’ausilio possono essere anche applicazioni di ghiaccio nella sede dolente.
Se la frattura è scomposta l’approccio è sostanzialmente lo stesso, ma con la differenza che la calcificazione può richiedere un periodo più lungo rispetto ad una frattura composta.
È bene tenere sotto osservazione il paziente per i primi 2-3 giorni: un’accentuazione del dolore al petto o la comparsa di nuovi sintomi (come fiato corto, perdita di coscienza, dolore addominale, …) potrebbero essere rivelatori dello sviluppo di una complicanza tale da necessitare un intervento medico o chirurgico d’urgenza.
Ridurre il dolore è un importante beneficio che si deve ottenere con la terapia medica prima possibile perché non solo migliora la vita del paziente, ma gli consente di respirare meglio e compiere respiri profondi o colpi di tosse, utili a ridurre il rischio di polmoniti o altre complicanze polmonari.
Non sempre la calcificazione delle costole fratturate avviene nel modo corretto (si parlerà in tal caso di cattiva unione): questo evento può essere responsabile di dolore anche a distanza di mesi o anni dal trauma. Se il dolore persiste dopo 3 mesi dalla frattura, è bene consultare un chirurgo toracico, che valuterà l’eventuale necessità di effettuare una correzione chirurgica con fissazione di barre in titanio per eliminare il disturbo e consentire un ritorno ad una vita normale.
Prevenzione
Gli sportivi, specie chi pratica sport a livello agonistico, sono tra le categorie di soggetti più a rischio di fratture, e quindi anche di fratture costali.
Per perseguire una salute ossea ottimale è necessario che la dieta preveda un adeguato consumo di specifici micronutrienti, quali
- vitamina D,
- vitamina K,
- Calcio,
- Magnesio
- e Silicio.
Tra gli alimenti consigliati troviamo quindi
- Sardine
- Sgombro
- Olio di fegato di merluzzo
- Uova
- Funghi
- Semi di zucca
- Semi di lino
- Semi di sesamo
- Frutta secca (mandorle, noci, ecc.)
- Verdure a foglia larga
- Cioccolato fondente
- Carote
- Mele
- Zucca
- Arance
- Uva passa
- Erbe aromatiche
Anche una regolare esposizione al sole, con l’uso di creme a protezione alta ed evitando le ore più calde della giornata (dalle 12:00 alle 16:00), può aiutarci a produrre la vitamina D, amica indispensabile delle nostre ossa.
Fonti e bibliografia
- New horizons in rib fracture management in the older adult. Roisin Coary et al. Age Ageing. 2020 Feb 27;49(2):161-167.
- Rib Fracture Fixation: Indications and Outcomes. Lara Senekjian , Raminder Nirula. Crit Care Clin. 2017 Jan;33(1):153-165.
A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo