Deficit di proteina C: un importante fattore di rischio trombotico
Il deficit di proteina C è un disturbo ereditario del sangue che aumenta significativamente il rischio di sviluppare coaguli sanguigni potenzialmente pericolosi.
La proteina C svolge un ruolo cruciale nel prevenire una coagulazione eccessiva del sangue. Nella sua forma lieve, questa carenza predispone le persone affette a un rischio elevato di trombosi, in particolare la trombosi venosa profonda, un tipo di coagulo che si forma tipicamente nelle gambe. Questa condizione espone a sua volta il paziente al rischio di embolia polmonare, condizione potenzialmente fatale.
Esiste poi una variante tanto rara quanto grave, congenita (presente fin dalla nascita), che può scatenare una coagulazione diffusa in tutto l’organismo, mettendo a repentaglio la vita del neonato già nei primi giorni di vita.
Cos’è la proteina C?
La proteina C è una proteina anticoagulante naturale presente nel sangue.
Il suo ruolo principale è regolare la coagulazione del sangue, prevenendo la formazione eccessiva di coaguli. Quando viene attivata, la proteina C inattiva i fattori Va e VIIIa, due componenti cruciali nel processo di coagulazione. Stimola inoltre la fibrinolisi, il processo di dissoluzione dei coaguli di sangue.
Cause
Il deficit di proteina C può essere ereditario o acquisito:
- La forma ereditaria è causata da mutazioni genetiche (nel DNA) nel gene PROC, che contiene le istruzioni per produrre la proteina C.
- Il deficit acquisito, invece, può essere causato da varie condizioni come malattie del fegato, carenza di vitamina K, sepsi grave o l’uso di certi farmaci (ad esempio, warfarin nelle fasi iniziali del trattamento).
Le stime sulla diffusione della malattia suggeriscono che
- la carenza lieve di proteina C potrebbe interessare da 1 su 200 a 1 su 500 individui,
- la carenza sintomatica potrebbe riguardare 1 persona su 20.000,
- la carenza severa si manifesta in circa un neonato ogni 4 milioni.
Carenza di proteina C ereditaria
Il deficit ereditario di proteina C è causato da mutazioni nel gene PROC.
Sono state descritte più di 160 mutazioni PROC che potrebbero causare la malattia, ma la maggior parte altera singoli aminoacidi nella struttura della proteina, compromettendone la capacità di regolare la coagulazione ed esponendo il soggetto a un maggior rischio di trombosi.
Il deficit di proteina C si classifica in due tipologie, a seconda di come le mutazioni del gene PROC influenzano la proteina:
- Tipo I: causato da mutazioni che portano a una riduzione dei livelli di proteina C (la proteina C funziona correttamente, ma la quantità è insufficiente).
- Tipo II: dovuto a mutazioni che provocano la produzione di una proteina C alterata con attività ridotta (la proteina C funziona male).
Entrambi i tipi di mutazioni possono essere associati a forme lievi o gravi di deficit (la gravità della condizione dipende dal numero di mutazioni del gene PROC presenti nell’individuo).
Trasmissione
La carenza di proteina C è ereditata secondo un modello autosomico dominante, ovvero è una copia alterata del gene PROC è sufficiente a causare una carenza lieve di proteina C. Gli individui che ereditano due copie alterate di questo gene in ogni cellula hanno una grave carenza di proteina C.
Ogni essere umano possiede due copie del gene PROC, una ereditata dalla madre e una dal padre.
- Se una sola copia del gene contiene errori (mutazioni), la persona avrà una forma lieve di deficit di proteina C. Questo accade perché basta una sola copia “difettosa” per causare problemi.
- Se entrambe le copie del libro contengono errori, ovvero eredita un gene alterato sia dalla mamma che dal papà, la persona avrà una forma grave di deficit di proteina C.
Questa modalità di trasmissione si chiama “autosomica dominante” perché:
- “Autosomico”: il gene non è legato al sesso (non è sui cromosomi X o Y).
- “Dominante”: basta una sola copia alterata per causare il problema.
Quindi, se un genitore ha una copia alterata del gene, c’è una probabilità del 50% che la passi al figlio, causando la forma lieve della condizione.
Sintomi e complicazioni
Il deficit di proteina C di per sé non causa sintomi, ma aumenta notevolmente il rischio di trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP), condizioni che possono manifestarsi in forma di
- Gonfiore e dolore alle gambe (TVP)
- Difficoltà respiratorie, dolore toracico e tosse (EP)
Sebbene la maggior parte delle persone con una lieve carenza di proteina C non svilupperà mai trombi anomali, alcuni fattori possono aumentare questo rischio, tra cui
- età avanzata,
- interventi chirurgici (che richiedono inattività e allettamento),
- sedentarietà,
- gravidanza.
Deficit grave di proteina C nei neonati
Nei casi più gravi di deficit di proteina C i neonati possono sviluppare, subito dopo la nascita, un disturbo della coagulazione potenzialmente fatale chiamato porpora fulminante. Questa condizione è caratterizzata dalla formazione di trombi nei piccoli vasi sanguigni di tutto il corpo che ostruiscono il normale flusso sanguigno e possono portare alla morte dei tessuti.
La coagulazione diffusa esaurisce tutte le proteine coagulanti disponibili nel sangue, fino a alla situazione paradossale di sviluppare in una seconda fase emorragie in varie parti del corpo, che possono manifestarsi come vistose chiazze viola sulla pelle. I bambini che superano la fase neonatale possono andare incontro a episodi ricorrenti di porpora fulminante.
Necrosi cutanea indotta da warfarin
La Warfarin-induced skin necrosis, o necrosi cutanea indotta da warfarin, è una rara ma grave complicanza del trattamento con warfarin, un anticoagulante di vecchia generazione ma usato ancora oggi.
La condizione è caratterizzata dalla morte (necrosi) dei tessuti cutanei in alcune aree del corpo, che si verifica tipicamente nei primi giorni di terapia con warfarin.
Esordisce con arrossamento e dolore in aree specifiche, progredendo rapidamente verso lesioni cutanee scure e necrotiche; generalmente colpisce zone ricche di tessuto adiposo come seni, cosce, natiche o addome.
Si ritiene essere causata da una temporanea condizione di ipercoagulabilità all’inizio della terapia con warfarin, dovuta alla rapida riduzione dei livelli di proteina C rispetto ai fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti.
Richiede l’interruzione immediata del warfarin, la somministrazione di vitamina K e spesso l’uso di eparina. Nei casi gravi può essere necessario un intervento chirurgico.
In pazienti ad alto rischio (ad esempio con deficit noto di proteina C), si può iniziare la terapia con warfarin a basse dosi, associandola inizialmente all’eparina.
Diagnosi
La diagnosi del deficit di proteina C richiede un’attenta valutazione clinica e test di laboratorio specifici. Generalmente, si procede con:
- Anamnesi familiare dettagliata, in genere a seguito di ripetuti episodi trombotici
- Esame fisico completo
- Test del sangue per misurare i livelli e l’attività della proteina C
- Test genetici per identificare mutazioni nel gene PROC
È importante sottolineare che i livelli di proteina C possono essere influenzati da vari fattori, tra cui gravidanza, uso di contraccettivi orali e malattie acute. Pertanto, una diagnosi accurata richiede spesso test ripetuti e una valutazione esperta.
Cura
Il trattamento del deficit di proteina C mira principalmente a prevenire la formazione di coaguli sanguigni. Le strategie terapeutiche includono:
- Anticoagulanti: farmaci come eparina e warfarin sono spesso prescritti per prevenire la coagulazione eccessiva.
- Terapia sostitutiva: in situazioni acute o per la prevenzione a breve termine, si può somministrare concentrato di proteina C.
- Profilassi in situazioni ad alto rischio: durante gravidanza, chirurgia o periodi di immobilizzazione prolungata.
- Modifiche dello stile di vita: mantenere un peso sano, evitare il fumo, fare esercizio regolare.
- Educazione del paziente: è fondamentale che i pazienti riconoscano i segni precoci di trombosi e sappiano quando cercare assistenza medica immediata.
Fonti e bibliografia
- Protein C Deficiency – Ashish Gupta; Saikrishna Patibandla.
- MedLinePlus
Articoli ed approfondimenti
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