Depressione: sintomi, cause e cura

Introduzione

La depressione è un disturbo del tono dell’umore che si presenta con

  • una sofferenza duratura e presente per la maggior parte del tempo,
  • una diminuzione dell’interesse nelle normali attività della vita,
  • sentimenti di auto-svalutazione e inadeguatezza.

Chi soffre di depressione prova un dolore e una tristezza che hanno carattere pervasivo, duraturo e non modificabile da situazioni esterne.

Il futuro viene immaginato come una condizione che non può essere diversa dalla situazione attuale e viene quindi percepito con una visione necessariamente negativa.

La maggior parte delle persone prova sensazioni di stress, infelicità o anche ansia durante i momenti difficili, ma queste emozioni tendono fisiologicamente a migliorare dopo poco tempo in assenza di una vera forma patologica di depressione.

In corso di depressione risulta essere alterata principalmente la sfera dell’affettività e in particolare il tono dell’umore, inteso come la visione di sé in relazione al proprio ambiente, che agisce in maniera simile ad una specie di filtro nella percezione della realtà che ci circonda. Condiziona quindi di fatto la nostra esistenza: chi ha un umore depresso sarà inevitabilmente portato ad interpretare i vari avvenimenti della vita in senso negativo e reagirà peggio agli stimoli stressanti.

I sintomi della depressione possono variare sensibilmente in termini d’intensità, da lievi a molto gravi; nelle forme più miti può manifestarsi come una persistente sensazione di malessere di fondo (per esempio con astenia, malesseri fisici aspecifici, apatia, irritabilità, …), mentre nelle forme più gravi può portare a pensare al suicidio come unica forma di sollievo in conseguenza della convinzione che la vita non valga più la pena di essere vissuta.

Si stima che il disturbo colpisca il 10-15% della popolazione, con una maggiore prevalenza nel sesso femminile. Se un familiare o un parente stretto ha sofferto di depressione o di altri disturbi del tono dell’umore il rischio di presentare uno o più episodi depressivi nell’arco della vita aumenta ulteriormente. È il disturbo psichico più frequente in assoluto e può presentarsi con diversi gradi di intensità e durata.

Donna con la testa tra le mani a causa di depressione

iStock,com/spukkato

Cause

La ricerca è tuttora in corso, ma si ritiene che la depressione possa essere il risultato di una combinazione variabili di fattori

  • genetici
  • biologici
  • ambientali (sociali, professionali, …)
  • psicologici.

È inoltre spesso strettamente correlata ad altre patologie (diabete, tumore, malattie cardiache e morbo di Parkinson, ad esempio), dove si verifica un reciproco peggioramento di sintomi e decorso (la depressione peggiora la condizione di salute e viceversa).

Classificazione

Le due principali forme di depressione sono

  • distimia (disturbo depressivo persistente), una forma più persistente nel tempo, ma con sintomi meno severi
  • depressione maggiore, la forma più grave, anche se in genere di durata più limitata (ma gli episodi possono ripetersi nel tempo).

Esistono poi numerose altre forme più specifiche, tra cui ricordiamo ad esempio

  • depressione post-parto (baby-blues nella sua forma più leggera)
  • disturbo affettivo stagionale, tipicamente associato ai mesi freddi/bui
  • depressione ansiosa, quando associata all’ansia
  • depressione psicotica, quando associata a psicosi.

Esistono infine altri disturbi dell’umore che includono anche sintomi depressivi, come la disforia e il disturbo bipolare.

Fattori di rischio

La depressione è un disturbo complesso che si sviluppa in individui predisposti come conseguenza del sommarsi di diversi fattori, ma è tuttavia possibile riconoscere alcune condizioni o caratteristiche che si associano a un maggior rischio di depressione:

  • Temperamento depressivo: scarsa autostima, insicurezza, predisposizione ad interpretare la realtà in senso depressivo. Chi presenta questi tratti tende a vedere sé stesso come un perdente, si sente colpevole e senza valore; anche un atteggiamento troppo severo, esigente e punitivo nei propri confronti può predisporre allo sviluppo della depressione.
  • Tematica della perdita: c’è un rapporto molto stretto tra gli eventi stressanti a carattere di perdita e lo sviluppo della depressione. La perdita può riguardare:
    • una persona cara (lutto),
    • ruolo sociale,
    • salute fisica,
    • lavoro,
    • benessere economico,
    • contesto in cui si è inseriti (ad esempio in seguito al trasferimento in un’altra città o in un altro stato).
  • Aver subito un abbandono o al contrario aver avuto genitori iper-protettivi.
  • Presenza di altri casi di depressione nei familiari.
  • Età avanzata.
  • Presenza di altre malattie concomitanti.

Depressione e COVID-19

Una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet ha evidenziato che l’infezione da COVID-19 è associata ad un aumento del rischio di sviluppare disturbi psichiatrici, demenza o insonnia; è stata rilevata anche una correlazione in senso opposto, ovvero i pazienti affetti da disturbi psichiatrici, almeno secondo i dati raccolti, mostrano il 65% di probabilità in più di contrarre l’infezione (probabilmente a causa di fattori collegati, stile di vita (ad esempio in forma di abitudine al fumo), infiammazione od uso di farmaci psichiatrici.

Questo è stato il primo grande studio a dimostrare che l’infezione da COVID-19 è effettivamente legata ad un aumento del rischio di sviluppare disturbi psichiatrici, ma non si deve dimenticare che queste conclusioni rilevano una correlazione e non necessariamente un rapporto diretto di causa-effetto (e gli effetti a lungo termine sono ancora in fase di studio) È tuttavia importante notare che sebbene ci si possa sentire affaticati, stressati o finanche tristi in seguito all’infezione, questo non significa necessariamente soffrire di depressione propriamente detta e questi sintomi potrebbero andare a risolversi del tempo in modo spontaneo. Il consiglio è quindi di segnalare al medico eventuali dubbi sul proprio stato d’animo e sensazioni, ma senza saltare a conclusioni affrettate sulla diagnosi.

Sintomi

I sintomi principali con cui può presentarsi la depressione sono:

  • umore depresso per la maggior parte del giorno o in maniera continua,
  • diminuzione di interesse per le attività che prima venivano considerate piacevoli,
  • sensazione di fallimento e scarsa visione di sé,
  • riduzione della speranza nel futuro, disperazione e scarsa iniziativa,
  • sentimento di colpa ed inadeguatezza,
  • alterazioni del sonno: insonnia o al contrario ipersonnia,
  • astenia, stanchezza, mancanza di energia,
  • incapacità di provare gioia e piacere,
  • alterate condotte alimentari: eccessiva alimentazione o una sua riduzione,
  • irascibilità ed aggressività diretta sia verso sé stessi che verso gli altri,
  • problemi di memoria, ridotta capacità di concentrazione, deficit di attenzione,
  • rallentamento psicomotorio,
  • senso di dolore fisico e somatizzazione,
  • pensieri ricorrenti di morte, ideazione del suicidio o condotta autolesiva.

Tendenzialmente i sintomi dei disturbi depressivi sono inquadrabili all’interno di tre diverse sfere: affettivo-emotiva, cognitiva e somatica.

Sintomi affettivi ed emotivi

L’umore è depresso, la persona vive una condizione di tristezza, pessimismo e scoraggiamento che permea tutti gli aspetti della vita e non viene modificata dagli eventi esterni. Rispetto alla normale tristezza, che può provare chiunque in determinate situazioni, quella del depresso è caratterizzata da pervasività, persistenza nel tempo ed immodificabilità.

Si associa ad una incapacità di provare piacere e gioia con una perdita del senso del comico; il vedere la felicità nelle altre persone alimenta una sensazione di lontananza ed estraneità.

Può essere inoltre presente una perdita dell’attaccamento affettivo, cioè una grave sensazione di distacco nei confronti delle persone care; quest’ultima condizione viene percepita molto dolorosamente e possono comparire dei meccanismi di colpa in cui il soggetto si rende conto di questa sua mancanza di sentimento e se ne addossa la responsabilità. Altri sentimenti centrali sono la sensazione di inutilità, inettitudine e la bassa autostima.

Sintomi della sfera cognitiva

Si ha difficoltà nel mantenere l’attenzione e la concentrazione e possono comparire disturbi della memoria a breve e lungo termine. Il contenuto del pensiero è alterato rispetto alla normalità ed è incentrato su idee di colpa e di rovina.

L’ideazione del suicidio può manifestarsi come forte, stabile ed essere avvertita per un lungo periodo di tempo o presentarsi come un impulso improvviso. Può venire percepita come il vago desiderio di essere morto o presentarsi in maniera più strutturata, fino al progetto del suicidio con una strategia vera e propria.

Sintomatologia somatica (somatizzazioni)

La depressione può manifestarsi all’interno della sfera somatica e del comportamento con

Inoltre ci si può sentire costantemente affaticati e percepire un persistente e profondo malessere.

Molto frequente è il rallentamento psicomotorio: qualsiasi azione che si è chiamati a compiere sembra richiedere uno sforzo notevole e tenderà quindi ad essere evitata o verrà eseguita in maniera rallentata; la mimica facciale è ridotta e lo sguardo triste, smarrito o spento.

Decorso e prognosi

La depressione è ricorrente nel 50% dei casi; chi ha già avuto un episodio depressivo quindi potrebbe cadere nuovamente in questa condizione.

Se il trattamento avviene in maniera adeguata e precoce la probabilità di una risposta positiva è maggiore, mentre episodi successivi di depressione non trattata sono sempre più resistenti e refrattari. È quindi molto importante non sottovalutare un disturbo depressivo ed iniziare il prima possibile il trattamento corretto per avere una migliore prognosi.

Fattori favorenti la recidiva sono:

  • storia familiare di depressione,
  • depressione ad esordio in giovane età,
  • numero elevato di episodi depressivi precedenti,
  • eventi stressanti,
  • uso e abuso di sostanze stupefacenti o alcool.

Complicazioni e pericoli

La depressione è una malattia che impatta negativamente sulla qualità e sulla durata della vita in svariati modi:

  • alterazione delle relazioni interpersonali: ad esempio deterioramento dei rapporti familiari e sociali;
  • maggiore incidenza di patologie mediche: il corpo tende ad ammalarsi più facilmente, c’è un calo delle difese biologiche e diversi studi hanno evidenziato che le persone depresse hanno una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari;
  • conseguenze economiche: perdita di giornate lavorative, maggior numero di ricoveri e maggiore degenza ospedaliera.

La conseguenza più grave della depressione per quanto riguarda invece la durata della vita è l’alto rischio di suicidio: si stima che il suicido avvenga in un caso di depressione grave su sette e addirittura il 70% dei casi di suicidio ha origine depressiva.

Cura

Gli obiettivi principali della terapia sono la remissione dei sintomi con un miglioramento della qualità della vita e la ripresa nel normale funzionamento familiare, sociale e lavorativo, oltre che una riduzione del rischio di ricadute.

I migliori risultati vengono ottenuti con un approccio che preveda una terapia farmacologica associata alla psicoterapia e ad un intervento di supporto sociale.

La categoria di farmaci maggiormente usata è rappresentata dagli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), ma diverse altre classi farmacologiche sono disponibili e possono essere preferite a seconda delle caratteristiche del singolo caso.

Assolutamente fondamentale è intervenire anche sullo stile di vita, in quanto la letteratura scientifica è ricca di prove relative all’efficacia di questi piccoli accorgimenti:

  1. Sforzarsi di mantenere una vita sociale, anche quando il desiderio di solitudine dovesse diventare molto forte; mantenersi in contatto con famigliari e amici significa avere qualcuno accanto nel momento del bisogno.
  2. Praticare regolare attività fisica, compatibilmente con il proprio stato di salute e possibilmente all’aperto.
  3. Rinunciare agli alcolici.
  4. Sforzarsi di attenersi a una dieta sana e soddisfacente, ma senza far diventare il cibo un rifugio o una consolazione.
  5. Mantenere una routine quotidiana ed evitare a tutti i costi di restare l’intera giornata a letto.

 

A cura della Dott.ssa Giulia Grotto, medico chirurgo

Fonti e bibliografia

  • Gilberti, Rossi. Manuale di psichiatria. VI ed., Piccin, 2007.
  • American Psychiatric Association. Manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali. V ed., Cortina Raffaello Editore, 2014.

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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