Introduzione
La dermatite polimorfa solare è una condizione relativamente comune che si manifesta in soggetti sensibili sotto forma di rash cutaneo in seguito all’esposizione al sole o a lampade UV; l’eruzione cutanea è caratterizzata dalla formazione di macchie arrossate, più raramente vesciche, ed un intenso prurito.
- Dermatite: Infiammazione della pelle
- Polimorfa: che si manifesta in forme differenti da un soggetto all’altro
- Solare: a seguito dell’esposizione al sole
La reazione è più spesso visibile nei mesi caldi, durante la primavera e l’inizio dell’estate, quando aumenta l’esposizione alla luce solare, mentre diventa via via meno probabile con il passare dei mesi ed una graduale esposizione, salvo poi comparire nuovamente l’anno successivo. In molti casi si osserva tuttavia un miglioramento su un arco di tempo più lungo, al passare degli anni, come se la pelle diventasse meno sensibile alla luce solare.
In genere si assiste ad una regressione spontanea senza conseguenze entro 10 giorni al massimo, ma nei casi più gravi è possibile trovare sollievo dai sintomi mediante farmaci.
Cause
La dermatite polimorfa solare fa in genere la sua comparsa in soggetti predisposti attorno ai 20 anni od al più in adolescenza, solo raramente nell’infanzia; si tratta di una reazione più comune nelle donne e nei soggetti con fototipo delicato (pelle chiara). Il rash cutaneo compare le prime volte su aree limitate, per poi estendersi gradualmente durante le estati successive.
Si ipotizza che la causa sia da ricercarsi nell’esposizione a raggi UV, che potrebbero essere in grado di alterare molecole presenti nelle cute e scatenare in conseguenza una reazione del sistema immunitario.
Non ha carattere ereditario, ma potrebbe esserci una qualche forma di predisposizione genetica (un paziente su 5 con ha un parente a sua volta affetto); non è contagiosa e non è associata a possibili trasformazioni maligne (tumorali).
È meno probabile che si ripeta con l’avanzare dell’estate, in altre parole spesso si assiste ad una graduale abitudine che rende via via meno severo il disturbo esposizione dopo esposizione; purtroppo con i mesi invernali si perde l’acquisita tolleranza ed alla primavera successiva il problema si ripropone.
Sintomi
Un’eruzione cutanea pruriginosa, od accompagnata dalla sensazione di bruciore, fa la sua comparsa entro poche ore o fino a 2 o 3 giorni dopo l’esposizione alla luce solare; esordisce sulle parti di pelle esposte alla luce solare, tipicamente testa, collo, torace e braccia, mentre il volto in molti casi viene risparmiato.
La quantità di esposizione necessaria per provocare un’eruzione varia notevolmente da un paziente all’altro, in relazione alla sensibilità cutanea, così come ampiamente variabili sono le caratteristiche del rash cutaneo (polimorfismo), ad esempio:
- sviluppo di pomfi in rilievo e/o macchie rosa o rosse, della dimensione di 2-5 mm
- vesciche che tendono a diventare chiazze più estese e desquamanti
- meno comunemente si mostra con la formazione di lesioni con un caratteristico aspetto a “occhio di bue”, come una sorta di bersaglio (o a iride).
In rari casi sono stati osservati sintomi sistemici:
Dura in genere pochi giorni, fino a 2 settimane nelle forme più gravi, guarendo infine senza lasciare cicatrici.
L’eruzione cutanea può essere un evento occasionale o verificarsi ad ogni esposizione al sole; in soggetti particolarmente sensibili possono essere sufficienti anche solo 20 minuti di esposizione al sole per innescare la reazione, con i raggi UV che sono peraltro in grado di penetrare anche indumenti sottili od i vetri di una finestra (solo i raggi UVA, che si stimano però esserne i principali responsabili nel 75-90% dei casi).
Complicazioni
Sebbene non si registrino complicazioni organiche, i pazienti affetti da dermatite polimorfa solare possono sviluppare stress, ansia e depressione a causa delle difficoltà sociali indotte da questo genere di reazione cutanea.
Diagnosi
La dermatite polimorfa solare viene in genere diagnosticata clinicamente, mediante un’indagine delle condizioni di comparsa (anamnesi) ed un’ispezione visiva del rash cutaneo (esame obiettivo); è eventualmente possibile ricorrere ad una biopsia (prelievo di un piccolo campione di cute) nei casi dubbi.
L’aspetto del rash cutaneo rende necessaria una diagnosi differenziale tra dermatite polimorfa solare e dermatite da sudore (miliaria), che è tuttavia una reazione conseguenza del calore anziché dei raggi UV; più raramente è possibile dover ricorrere ad esami del sangue per escludere l’ipotesi lupus eritematoso cutaneo.
Cura e rimedi
Non esiste cura per la dermatite polimorfa solare, ma attraverso un’attenta prevenzione è in genere possibile contenerne efficacemente gli effetti; si raccomanda di:
- Evitare il sole, in particolare tra le 11:00 e le 15:00, quando i raggi solari sono più forti;
- Indossare indumenti protettivi quando si è all’aperto;
- Abituare gradualmente la pelle alla luce solare in primavera; all’inizio limitandosi a pochi minuti e poi, con l’esperienza, provare gradualmente ad aumentare i tempi (in soggetti sensibili è possibile procedere con protocolli ambulatoriali di esposizione controllata a fonti luminose artificiali);
- Applicare regolarmente una protezione solare (50 o superiore), iniziano 15-30 minuti prima dell’esposizione e poi ripetendo l’applicazione ogni 2 ore.
In caso di reazione cutanea per trovare sollievo dai sintomi è possibile ricorrere all’applicazione di creme cortisoniche, più raramente antistaminici o cortisonici per bocca; nei casi più gravi si può valutare il tacrolimus in forma topica (crema), farmaco con azione immunosoppressiva.
È importante valutare con il proprio medico l’eventuale necessità di ricorrere ad un’integrazione di vitamina D, molecola normalmente prodotta proprio grazie all’esposizione solare.