- Introduzione
- Cause e fattori di rischio
- Sintomi
- Complicanze
- Quando rivolgersi al medico
- Diagnosi
- Cura
- Prevenzione
Introduzione
Per emorragia sottocongiuntivale (o iposfagma) s’intende la rottura di un piccolo vaso sanguigno con conseguente stravaso ematico al di sotto della congiuntiva bulbare (la superficie trasparente dell’occhio); poiché la congiuntiva non è in grado di assorbire il sangue rapidamente, questo rimane intrappolato e visibile per qualche giorno.
Tra la sclera e la congiuntiva sono presenti capillari non visibili, a meno che l’occhio non sia infiammato (i classici occhi arrossati), tanto numerosi quando fragili, con la tendenza a rompersi facilmente al minimo trauma. Questo evento rappresenta un’evenienza abbastanza comune e generalmente priva di conseguenze su occhio e visione, con la tendenza alla risoluzione spontanea nel giro di un paio di settimane al massimo.
Cause e fattori di rischio
Riconoscere una causa scatenante non sempre è possibile, infatti nella maggior parte dei casi ci si accorge della presenza di sangue nell’occhio casualmente, spesso alla mattina guardandosi allo specchio e notando questa macchia rossa sulla sclera (la parte bianca dell’occhio).
La presenza di un’emorragia sottocongiuntivale è infatti evidente per un osservatore esterno (oppure allo specchio), mentre non viene percepita dal paziente stesso.
Nella maggior parte dei casi si parla di emorragia idiopatica, ossia senza causa apparente o nota, ma tra le altre principali condizioni scatenanti si annoverano:
- traumi oculari (sfregamento dell’occhio, penetrazione di corpo estraneo, uso incorretto di lenti a contatto)
- lievi traumi (talvolta banale come uno starnuto, un colpo di tosse o il riflesso del vomito)
- stress ed affaticamento oculare
- eccessivi sforzi fisici
- ipertensione (pressione alta)
- manovra di Valsalva (manovra medica che consiste in un’espirazione forzata a glottide chiusa della durata di circa 10 secondi)
- uso di farmaci anticoagulanti/antiaggreganti come aspirina e warfarin
- sbalzi ormonali in gravidanza
- comorbilità importanti (su tutti il diabete e disturbi della coagulazione).
Può comparire a qualsiasi età, ma è sicuramente più comune nella persona anziana.
Sintomi
Generalmente la rottura di un capillare non è accompagnata da alcun sintomo o segno, se si fa eccezione per l’impatto estetico che comporta; occasionalmente viene lamentata la sensazione di sabbia nell’occhio interessato.
Non causa dolore, gonfiore, prurito né secrezioni di alcun tipo e, nella maggior parte dei casi, il soggetto non è consapevole della presenza dell’emorragia sottocongiuntivale, che viene invece scoperta casualmente guardandosi allo specchio e notando la presenza di una macchia di sangue nella sclera, oppure perché notata da terzi. Inizialmente questa macchia si presenta di colore rosso vivo, per poi andare a cambiare di tonalità verso il blu e infine il verde giallo prima di sparire completamente (sovrapponendosi quindi al normale decorso dei lividi sulla pelle).
I tempi di riassorbimento sono in genere pari a 1-2 settimane al massimo.
Complicanze
La rottura di un capillare nell’occhio non è considerata una situazione di particolare gravità, al contrario tende a passare da sola, tuttavia in particolari casi occorre avere qualche accortezza in più, come in soggetti
- diabetici
- in terapia cronica con FANS (antinfiammatori)
- con concomitante infezione o infiammazione agli occhi
- che presentino corpi estranei nell’occhio
- che manifestino altri ematomi apparsi senza apparente causa.
Più in generale, invece, soltanto nel caso in cui essa sia accompagnata da dolore, difficoltà visive e fastidi, o quando non si osservi un riassorbimento spontaneo entro qualche giorno si raccomanda di fare riferimento allo specialista (oftalmologo).
È infine necessario escludere la presenza di patologie più gravi ed in grado di manifestarsi anche attraverso lo sviluppo di emorragia sottocongiuntivale, come:
- Aumento della pressione intracranica
- Aumento della pressione intraoculare
- Trauma contusivo
- Frattura cranica
- Disturbi della coagulazione
- Glaucoma
Quando rivolgersi al medico
Si raccomanda di rivolgersi al proprio curante o allo specialista in caso di.
- emorragia che non si risolve in 2-3 settimane
- dolore all’occhio
- disturbi della vista (visione doppia, offuscata, fotofobia, …)
- comparsa di ripetute emorragie
- altri sintomi sistemici (pressione alta, glicemia elevata, …)
Diagnosi
Per la diagnosi non c’è necessità di nessun tipo di esame, mentre è sufficiente la visita per appurare l’esistenza di un’emorragia sottocongiuntivale; non rappresentando una minaccia di salute ed avendo un decorso benigno caratterizzato da risoluzione spontanea non rappresenta una patologia rilevante di per sé, mentre è di grande importanza escludere che si possa trattare di altre condizioni con manifestazioni simili, ma con prognosi peggiore).
Diagnostica differenziale
È opportuno distinguere l’emorragia sottocongiuntivale da altre patologie, come:
- congiuntivite,
- uveite,
- episclerite,
- cheratite.
Cura
Non si rende necessario alcun trattamento, in quanto evento autolimitante, che si risolve da solo senza complicanze nel lungo termine; a giudizio del medico è eventualmente possibile fare ricorso a colliri eparinici che in teoria potrebbero accelerare il processo di guarigione.
Rimedi naturali
In caso di sensazione di fastidio è possibile ricorrere all’instillazione di lacrime artificiali, mentre per favorire il riassorbimento dello stravaso si consiglia di:
- consumare cibi ricchi di flavonoidi (come frutti di bosco, agrumi, vite rossa)
- evitare sostanze con effetto di vasodilatazione sui capillari, come cibi piccanti, alimenti molto caldi, bevande gassate, caffè, alcolici.
Prevenzione
Per prevenire la rottura di capillari e la conseguente comparsa di sangue nell’occhio si consiglia di:
- evitare di sfregare gli occhi,
- usare colliri e gocce per gli occhi,
- proteggere gli occhi con occhiali protettivi per evitare che nei luoghi polverosi entrino negli occhi polveri o altre sostanze,
- usare occhiali da sole per proteggersi dal sole intenso.
A cura del dr Mirko Fortuna, medico chirurgo.