Che cosa sono i turbinati?
I turbinati sono strutture ossee ricoperte da mucosa che si trovano nella cavità nasale.
Possiamo distinguere tre diverse strutture:
- Turbinato superiore
- Turbinato medio
- Turbinato inferiore

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A cosa servono?
I turbinati svolgono importanti funzioni:
- Regolano il flusso aereo dalle narici fino alle coane nasali, ossia la porzione più posteriore della cavità nasale
- Favoriscono una prima umidificazione dell’aria inspirata attraverso la dispersione di vapore acqueo tramite i capillari sanguigni che li vascolarizzano
- Agiscono come un filtro che blocca le particelle più grosse (polvere, pollini microscopici) impedendo che arrivino alle vie aeree
Cosa significa ipertrofia dei turbinati?
Ipertrofia dei turbinati è un termine medico che indica un’eccessiva crescita o gonfiore dei turbinati.
Quali sono le cause?
La stimolazione della mucosa nasale durante la respirazione, ad esempio in risposta ad eventi normali come le variazioni di temperatura e umidità dell’aria, induce una variazione del flusso sanguigno e di conseguenza l’ingrossamento dei turbinati; se aumenta il volume occupato dalle mucose si riduce lo spazio libero nelle fosse nasali.
Questo può succedere anche nel caso di
- Infezioni respiratorie (raffreddore, sinusite, …)
- Variazioni ormonali
Se normalmente una volta superato lo stimolo reattivo i tessuti coinvolti recuperano il loro volume originario, in alcuni casi (tipicamente quando lo stimolo è cronico) l’aumento delle dimensioni dei turbinati nasali (turbinati ipertrofici) può diventare stabile nel tempo e talvolta irreversibile; questo può capitare ad esempio in caso di:
- Deviazione del setto nasale: in questo caso il turbinato ha più spazio per espandersi ed ostruisce la cavità nasale
- Rinite cronica
- Rinite allergica (ad esempio allergia alle graminacee, al pelo di animale, agli acari, …)
- Abuso di farmaci, come nel caso di spray vasocostrittori
Sintomi
I sintomi comunemente associati all’ipertrofia dei turbinati sono:
- Respirazione difficoltosa e/o rumorosa
- Congestione nasale (da un solo lato o da entrambi)
- Necessità di respirare attraverso la bocca durante il sonno
- Aumento della produzione di muco
- Iposmia (riduzione dell’olfatto)
In presenza di sintomi da ostruzione delle cavità nasali è bene rivolgersi al curante per una prima valutazione; se necessario verrà eseguita una visita otorinolaringoiatrica in cui, attraverso una rinoscopia anteriore eseguita ambulatorialmente, si potranno eventualmente evidenziare dei turbinati di dimensioni aumentate.
Potrebbero essere indicate anche visite allergologiche o esami strumentali come la TAC nel sospetto di patologie di altra natura.
Come si curano?
Esistono due modalità di trattamento:
- Terapia medica
- Terapia chirurgica
Generalmente si procede per gradi, iniziando da una terapia medica. Se questa non ha successo, si prosegue con la terapia chirurgica.
Terapia medica
La terapia medica è indicata soprattutto nelle forme di:
- Rinite vasomotoria (una condizione in cui si verifica un’alterazione dei capillari sanguigni con conseguente edema della mucosa che riveste i turbinati)
- Rinite allergica
I farmaci più comunemente prescritti in questi casi sono:
- Antistaminici per via inalatoria (spray) o per bocca
- Cortisonici per via inalatoria o per bocca
- Farmaci antileucotrienici
ma possono essere d’aiuto anche i lavaggi nasali con acqua fisiologica/ipertonica.
Gli spray nasali decongestionanti, per quanto estremamente efficaci, devono essere utilizzati solo per un periodo molto breve; l’uso protratto, oltre i tre giorni, può paradossalmente peggiorare la situazione, con un aggravamento dei sintomi e la comparsa di dipendenza dal farmaco.
Terapia chirurgica
Esistono diverse tecniche di chirurgia per il trattamento dell’ipertrofia dei turbinati ed è lo specialista otorinolaringoiatra a scegliere la più adatta al quadro clinico del paziente.
Tra le tecniche più utilizzate si riconoscono:
- Turbinectomia totale
- Turbinectomia parziale
- Turbinoplastica
- Laser
- Elettrocauterizzazione
Quando è indicata la chirurgia?
A prescindere dalla tecnica, la chirurgia è indicata in caso di:
- Ipertrofia di grado severo
- Ipertrofia con deviazione del setto
- Ipertrofia con poliposi nasale
- Sindrome delle apnee ostruttive del sonno
- Fallimento della terapia medica (dopo 3-4 mesi)
Panoramica dei principali interventi
Turbinectomia totale
È stato l’intervento più usato per molti anni, mentre oggi si tende a optare per altre tecniche al fine di preservare le funzioni dei turbinati e per evitare le complicanze tipiche di questo intervento chirurgico.
In preparazione verranno effettuati esami del sangue per valutare lo stato dell’organismo e la severità dell’infezione. Gli esami di imaging sono in genere già stati svolti nella fase di diagnosi che ha preceduto il ricovero. Tutti questi esami vengono visionati dall’anestesista e dal chirurgo prima dell’intervento, ma si ricorda dell’importanza di avvisare il personale medico e infermieristico riguardo a qualsiasi terapia medica in corso, soprattutto nel caso di terapia antiaggregante e/o anticoagulante.
L’intervento viene eseguito in anestesia totale, in sala operatoria.
La durata dell’intervento è di circa 2 ore.
Il chirurgo inserisce nella cavità nasale un endoscopio, uno strumento formato da un piccolo tubo rigido del diametro di 4-5 mm, dotato di una fonte luminosa e di una telecamera; attraverso altri strumenti, in particolare mediante speciali forbici, rimuove una parte consistente dei turbinati provvedendo contemporaneamente a ridurre l’emorragia.
Dopo l’intervento sono necessari dei tamponi nasali che vengono rimossi dopo circa 48 ore.
La dimissione avviene generalmente dopo 2-3 giorni, variabili a seconda delle condizioni cliniche.
Nelle settimane seguenti l’intervento sarà infine programmata una visita ambulatoriale con il chirurgo per verificare il decorso post-operatorio.
Il vantaggio della turbinectomia totale è quello di determinare da subito un miglioramento dei sintomi, ma al prezzo di:
- Sindrome del naso vuoto (condizione causa di disturbi fastidiosi dovuti ad un eccessivo passaggio d’aria attraverso le narici)
- Maggior rischio di emorragia
- Aderenze intra-nasali
- Croste nasali
- Atrofia della mucosa nasale
Turbinectomia parziale
Si tratta di una tecnica simile alla turbinectomia totale, ma in questo caso non è rimosso tutto, o quasi tutto il turbinato: viene rimossa solo la parte che crea maggior ingombro; i rischi e le complicanze sono i medesimi della turbinectomia totale, ma di entità inferiore.
L’intervento è eseguito in anestesia generale.
Decongestione mucosa con radiofrequenza
Si tratta di una delle tecniche più utilizzate e si basa sull’emissione di radiofrequenza al di sotto della mucosa dei turbinati tramite un piccolo bisturi: in questo modo si provoca una fibrosi del tessuto che conduce ad una riduzione del volume dei turbinati.
L’intervento viene eseguito ambulatorialmente: si applica un anestetico topico a livello della cavità nasale con delle piccole garze. Successivamente si introduce il piccolo bisturi al di sotto della mucosa e, attraverso una macchina, verranno emesse radiofrequenze.
La durata dell’intervento è di circa 15-20 minuti.
L’emorragia è minima e generalmente non servono tamponi nasali.
È possibile che nelle prime ore si avverta ancora una sensazione di ostruzione nasale.
Si viene dimessi al domicilio la giornata stessa con l’indicazione a utilizzare delle gocce antibiotiche da instillare nella cavità nasale.
Dopo circa 3 settimane si avvertirà un sensibile miglioramento dei sintomi respiratori: il tasso di recidiva è intorno al 3%.
Dopo 3-7 giorni si effettueranno dei controlli con lo specialista per verificare il corretto decorso post-operatorio.
Turbinoplastica
Si tratta di uno degli interventi più eseguiti, al pari della decongestione mucosa.
L’intervento viene eseguito in anestesia totale, in sala operatoria. La durata dell’intervento è di circa 1-2 ore.
Similmente alla turbinectomia è necessario seguire tutte le procedure relative agli interventi di anestesia generale:
- esami ematici,
- esami di imaging,
- visita anestesiologica.
Il chirurgo inserisce nella cavità nasale un endoscopio, uno strumento formato da un piccolo tubo rigido del diametro di 4-5 mm dotato di una fonte luminosa e di una telecamera; attraverso altri strumenti rimuoverà la porzione più grande dei turbinati, senza però rimuovere la mucosa i cui lembi verranno riaccostati al termine dell’intervento.
I vantaggi della turbinoplastica sono:
- Risultati persistenti nel tempo
- Mantenimento delle funzioni della mucosa dei turbinati
Verranno eseguito controlli dopo 3-7 giorni dall’intervento per verificare il corretto decorso post-operatorio.
Quando chiamare il medico dopo l’intervento
Durante i primi giorni potrebbe essere normale avvertire dolore a livello della cavità nasale e una persistenza dell’ostruzione nasale, tuttavia è bene prestare attenzione ad alcuni sintomi che, se presenti, richiedono l’immediata attenzione del medico:
- Sanguinamento dal naso che non si ferma
- Febbre, pus, rossore e gonfiore a livello del naso
- Dolore grave avvertito a livello del naso
Fonti e bibliografia
- Tan BK, Lane AP. Endoscopic sinus surgery in the management of nasal obstruction. Otolaryngol Clin North Am 2009; 42:227.
- Clement WA, White PS. Trends in turbinate surgery literature: a 35-year review. Clin Otolaryngol 2001; 26: 124-128
- Bergmark RW1, Gray ST2. Surgical Management of Turbinate Hypertrophy. Otolaryngol Clin North Am. 2018 Oct;51(5):919-928.
Articoli ed approfondimenti
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