Introduzione
In medicina, ma in particolare nel linguaggio della psichiatria ottocentesca, il termine “isteria” è stato ampiamente utilizzato per indicare una tipologia di attacchi nevrotici molto intensi di cui erano vittime le donne; oggi tale termine è in disuso, in quanto viene preferito ed utilizzato il concetto di disturbo istrionico di personalità (in inglese HPD).
Nell’Antica Grecia si riteneva che i sintomi dell’isteria fossero dovuti ad uno spostamento dell’utero, in greco Hýsteron da cui poi “isteria”; questa convinzione venne progressivamente abbandonata nel tempo, quando a partire dal sedicesimo secolo alcuni medici iniziarono a ripensare l’eziopatogenesi dell’isteria: si fece strada la visione di malattia del sistema nervoso ascrivibile ai disturbi psichiatrici e quindi non più una malattia esclusivamente femminile. Ciononostante l’isteria continua ad essere una malattia diagnosticata soprattutto nelle donne (fa eccezione il periodo adolescenziale), un dato spiegabile dal punto di vista socioculturale piuttosto che organico: si presume infatti che la alta prevalenza femminile sia legata ad una maggior propensione a manifestare sintomi e a rivolgersi dal medico.
Si stima che il disturbo sia presente nel 2-3% della popolazione generale (fonte Wikipedia).
Con l’aggiornamento del 1980 al DSM-III, il manuale di riferimento per quanto riguarda la salute mentale, il concetto di isteria in quanto tale (o nevrosi isterica) è scomparso, lasciando spazio a tre differenti disturbi istrionici:
- il disturbo somatoforme o di conversione,
- il disturbo dissociativo dell’identità
- e il disturbo istrionico di personalità.
Si tratta sostanzialmente di sfumature dello stesso disturbo, dove tuttavia prevalgono i sintomi di un certo ambito (somatico, dissociativo dell’identità o della personalità) su gli altri.
Il disturbo istrionico di personalità può interferire notevolmente nella vita quotidiana delle persone e l’approccio corretto è quello di intervenire precocemente con la psicoterapia e, parallelamente, un supporto farmacologico qualora fosse richiesto.
Cause
La causa esatta del disturbo istrionico di personalità è sconosciuta, ma come per la maggior parte delle patologie nell’ambito della salute mentale è opinione diffusa che sia il risultato di una combinazione di fattori ambientali e genetici.
Alcune famiglie mostrano una storia di HPD che dà credito alla teoria secondo cui la condizione può essere spiegata in parte dalla genetica, d’altra parte i figli di genitori con HPD possono semplicemente mostrare comportamenti che hanno appreso dai loro genitori. È più probabile in questo caso che sia l’aspetto ambientale a prevalere su quello genetico.
È anche possibile che una mancanza di disciplina o un rinforzo positivo di comportamenti drammatici nell’infanzia possa causare HPD: un bambino può imparare i comportamenti HPD come un modo per attirare l’attenzione dei suoi genitori.
Indipendentemente dalla causa, il disturbo in genere si presenta all’inizio dell’età adulta.
Sintomi e presentazione
Gli individui con HPD sono solitamente dotati di buone abilità sociali e riescono ad inserirsi normalmente anche sul posto di lavoro: hanno abilità che permettono di creare relazioni, ma è anche vero che spesso sono rapporti creati per un proprio tornaconto e a fini di manipolazione. L’HPD ha anche conseguenze sulle relazioni affettive perché, non essendo in grado di osservare realisticamente la propria situazione personale, i pazienti drammatizzano ed esagerano le proprie difficoltà senza proporre soluzioni. Sono frequenti i cambi di lavoro, a causa della tendenza ad annoiarsi facilmente della routine e a preferire allontanarsi dalle frustrazioni invece di affrontarle.
Le persone con HPD non sono a proprio agio in situazioni dove non sono al centro dell’attenzione, manifestano rapidi cambi delle emozioni, hanno uno modo e tono di parlare che è eccessivamente impressionistico con carenza di dettagli, sono molto suggestionabili e mostrano auto-drammatizzazione, teatralità ed espressione esagerata di emozioni.
Al contrario dell’isteria codificata in senso classico, in cui può sussistere passività e disinteresse sessuale, si ha qui un comportamento eccessivamente interattivo, eccentrico, sovreccitato. Il soggetto con personalità istrionica mostrerà sicurezza, un’apparente capacità di manifestare sentimenti, in modo quasi “teatrale”, tendendo alla posizione di leader e alla manipolazione degli altri. Può essere disinibito e sessualmente promiscuo (tipo “Don Giovanni”).
Tutti questi fattori determinano anche il rischio di sviluppare una depressione clinica, che ne costituisce la principale complicanza.
Il disturbo istrionico di personalità si presenta anche con sintomi somatici, o organici, quali ad esempio
- disturbi gastrointestinali
- gastrite (infiammazione dello stomaco),
- colite (infiammazione dell’intestino),
- dispepsia (difficoltà digestive),
- parestesie localizzate (come formicolii) e debolezza,
- alterazioni della vista, dell’udito e afonia (calo della voce).
Evoluzione, rischi e prognosi
La quasi totalità delle persone affette da HPD conduce una vita normale ed è in grado di lavorare ed essere parte attiva della società.
Molti pazienti sono in grado di adottare comportamenti adeguati in svariati contesti, riducendo al minimo le occasioni dove si possano creare delle situazioni sgradevoli, tipicamente nelle relazioni più intime. A seconda del caso, un disturbo istrionico della personalità può influire sulla capacità di mantenere un lavoro, una relazione o rimanere concentrati sugli obiettivi della vita. Potrebbe anche spingere il paziente a cercare costantemente l’avventura, mettendolo perfino in situazioni rischiose.
Il disturbo può influenzare in negativo il modo con cui il paziente gestisce il fallimento e la perdita, esponendolo ulteriormente ad un rischio, già comunque alto, per depressione.
Diagnosi
Solitamente il paziente si rivolge ad un medico quando i sintomi e il cambio del comportamento iniziano ad incidere significativamente nella sua vita, magari spinto da un familiare o altra persona cara; è invece più raro che siano i singoli sintomi somatici a spingere verso la ricerca di supporto (l’impatto sulla qualità di vita è minimo, a differenza dell’aspetto psicologico che può avere risvolti più profondi).
Quando il medico di base non trovi una causa organica (fisica) a spiegazione dei sintomi lamentati, potrebbe indirizzare il paziente ad uno psichiatra, la figura sanitaria specificamente formata per riconoscere e trattare questo genere di disturbi.
Purtroppo non esiste alcun test specifico e dirimente e questo, unito al fatto che la maggior parte dei pazienti non avverte la necessità di terapia o aiuto, rende difficile la diagnosi. Molte persone affette da HPD ricevono una diagnosi dopo essere entrate in terapia per depressione o ansia, di solito a seguito di una relazione fallita o di altri conflitti personali.
Trattamento
Il trattamento dell’isteria inizia stabilendo una relazione medico-paziente coerente ed è facilitata da una terapia di supporto introspettiva; può essere d’aiuto anche l’ipnosi.
La psicoterapia è la scelta di trattamento più comune ed efficace per l’HPD. Questo tipo di approccio richiede di aprirsi gradualmente con un terapeuta a proposito di sentimenti ed esperienze che possano essere state significative nella comparsa di malattia, contribuendo alla comprensione da parte di paziente e terapeuta del ragionamento alla base di questi comportamenti; la terapia può aiutare anche ad imparare a relazionarsi con le persone in modo positivo, limitando il bisogno e la ricerca continua di attenzione.
Il trattamento di alcuni dei sintomi psichici è fondamentale per evitarne il consolidamento: alcuni di questi (suggestionabilità, compromissione della vita sessuale, infantilismo e immaturità emotivo-affettiva) possono diventare permanenti se non affrontati con psicoterapia, ma è necessario non sottovalutare anche gli altri sintomi, quelli transitori, che possono contribuire significativi all’evoluzione della malattia.
Qualora si manifestassero anche sintomi della sfera depressiva è possibile iniziare un trattamento, parallelamente alla psicoterapia, specifico con farmaci per l’ansia o antidepressivi.
A cura del Dr. Marco Cantele, medico chirurgo
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