Nevralgia del trigemino: sintomi, cause e terapia

Introduzione

La nevralgia del trigemino è una condizione dolorosa che colpisce il nervo omonimo; è causa di episodi di dolore lancinante a occhi, labbra, naso, cuoio capelluto, fronte, aree cutanee esterne, dentatura e mucose interne della mascella e della mandibola

Alcuni pazienti subiscono meno di un attacco al giorno, mentre altri ne lamentano una dozzina o più ogni ora.

Anche se la prognosi è benigna, si tratta di una malattia invalidante, dal momento che influenza in modo violento e drammatico le attività del vivere quotidiano (in passato, in assenza degli attuali approcci terapeutici, il dolore poteva diventare così forte da indurre il paziente al suicidio).

Cos’è il nervo trigemino?

Il nervo trigemino (o quinto paio di nervi cranici) è un nervo misto (sia sensitivo che motorio), che si occupa cioè di trasmettere tanto le sensazioni (caldo, freddo, dolore, …) quanto gli impulsi di movimento (permette di comandare i muscoli collegati).

Il territorio di distribuzione della componente sensitiva comprende

  • la cute del volto e della parte anteriore del cuoio capelluto,
  • la congiuntiva dell’occhio,
  • la mucosa del naso e dei seni paranasali,
  • la parte anteriore della lingua, i denti e le gengive.

Per quanto riguarda la funzione motoria, il trigemino innerva i muscoli masticatori.

Come suggerisce il nome stesso, il trigemino si ramifica in tre branche, che dall’alto al basso sono

  • l’oftalmica,
  • la mascellare
  • e la mandibolare,

ciascuna quindi deputata a una specifica area di innervazione, rispettivamente il terzo superiore del volto, il terzo medio e infine il terzo inferiore.

Come tutti i nervi cranici anche questo è doppio, uno per lato (destro e sinistro), ciascuno dei quali innerva la propria metà di volto.

Disegno delle tre branche del trigemino, con le corrispondenti zone di comparsa del dolore

iStock.com/normaals

Cause

Il dolore associato alla nevralgia del trigemino rappresenta la conseguenza dell’infiammazione del nervo omonimo, ma la causa del processo infiammatorio è ancora in gran parte sconosciuta; in una percentuale consistente di casi si verifica una compressione della radice del nervo da parte di un vaso sanguigno (più spesso un’arteria, ma talvolta anche una vena dal decorso tortuoso) e ciò sembra spiegare il fatto che la nevralgia del trigemino sia più frequente nei soggetti anziani: con l’età, infatti, i vasi diventano più sinuosi e la loro parete si ispessisce.

La compressione del nervo, o qualunque altra causa possa esserci alla base, sembra essere responsabile di una demielinizzazione delle fibre nervose: la mielina è una guaina che avvolge la fibra nervosa, un po’ come fa il rivestimento di plastica di un cavo elettrico, fungendo quindi da isolante elettrico. Quando tale copertura viene a mancare in parte o in toto (fenomeno detto appunto demielinizzazione), il nervo diventa ipersensibile agli stimoli e si possono verificare episodi di nevralgia.

Guaina mielinica che riveste il neurone

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Fattori di rischio

  • I soggetti più frequentemente colpiti sono quelli di età media e avanzata, ma la malattia può riguardare qualunque fascia di età.
  • Il 60% di chi ne soffre è di sesso femminile.
  • Sembra sussistere anche una componente ereditaria, dato che un ruolo importante nel determinismo della patologia è costituito dalla conformazione dei vasi sanguigni.

Sintomi

Il sintomo caratteristico della nevralgia del trigemino è il dolore di tipo neuropatico, che interessa nella stragrande maggioranza dei casi un solo lato del volto (solo di rado il coinvolgimento è bilaterale). Possono essere colpite tutte e tre le branche del trigemino, ma in genere quella oftalmica (la superiore) viene risparmiata.

I dolori sono lancinanti e improvvisi, durano da qualche secondo fino a un paio di minuti e possono presentarsi in rapida successione e ripetersi anche fino a cento volte al giorno. La sensazione è talmente forte e improvvisa che chi ne è colpito può sobbalzare: per questo motivo la malattia è anche chiamata tic doloroso.

A tali periodi di attacchi quotidiani, che possono durare settimane, seguono fasi in cui i dolori non compaiono per mesi o anche per anni, per poi ripresentarsi nuovamente.

Di notte il paziente è di solito libero dagli attacchi, anche se gli è comunque intollerabile dormire sul lato del viso implicato.

A volte, nei giorni che precedono l’inizio della crisi, i pazienti possono sperimentare sensazioni di formicolio o di intorpidimento al volto.

L’insorgenza di ciascun episodio può essere spontanea, ossia senza alcuna causa apparente, oppure essere innescata da stimoli, in genere pressori o tattili, applicati su alcune aree dette zone di innesco o trigger point, come

  • volto,
  • lingua,
  • labbra.

Alcune attività quotidiane, come lavarsi la faccia o i denti, oppure esporsi a una corrente d’aria, possono scatenare un episodio di nevralgia, così come il semplice atto della masticazione, il contatto con la guancia e il parlare possono fungere da innesco.

Diagnosi

Il dolore viene spesso avvertito inizialmente lungo la mascella, tanto che molti pazienti ipotizzano un possibile ascesso dentale; nonostante eventuali procedure, come ad esempio la devitalizzazione, il sintomo non scompare e questo induce il sospetto che la causa possa essere differente.

La nevralgia del trigemino dev’essere in ogni caso distinta anche da altre cause di dolore facciale e cefalico; per esempio l’emicrania si differenzia per un dolore più profondo, di maggiore durata e per un carattere pulsante.

Prima di porre la diagnosi di nevralgia del trigemino vanno allo stesso modo escluse patologie della mandibola, dei denti e dei seni paranasali che provocano anch’esse dolore. Anche lo zoster oftalmico, ad esempio, interessa una branca del trigemino, ma in questo caso il dolore è presente in modo costante e si contraddistingue soprattutto per la comparsa di manifestazioni cutanee (rossore, vescicola e poi crosta) nel territorio di distribuzione del ramo oftalmico del trigemino.

Quando la nevralgia del trigemino si manifesta in un giovane adulto può diventare necessario escludere l’ipotesi di sclerosi multipla che colpisce la radice del trigemino, ma in tal caso, oltre al dolore, si evidenzia anche una perdita della sensibilità al volto. Anche in caso di tumori che comprimono il nervo si riscontra una perdita della sensazione tattile.

Alla luce di queste possibili ipotesi è quindi possibile che il paziente venga sottoposto a una risonanza magnetica di controllo.

Cura

I comuni analgesici, così come anche gli oppiacei, risultano purtroppo inefficaci nel trattare la nevralgia del trigemino; per questa ragione la classe di farmaci di prima scelta diventa quella degli anticonvulsivanti; tali medicinali nascono per il trattamento di sindromi epilettiche, tuttavia il loro uso nella nevralgia del trigemino è giustificato dal fatto che agiscono come stabilizzanti della membrana della cellula nervosa.

Il farmaco di prima scelta è la carbamazepina che può indurre, come effetti collaterali,

Nel caso in cui la carbamazepina non sia ben tollerata o inefficace (funziona solo nel 50-75% dei pazienti), si possono provare a somministrare fenitoina o altri farmaci, come il baclofen, gabapentin o anche gli antidepressivi triciclici come l’amitriptilina, usati in combinazione o in monoterapia.

Quando il trattamento farmacologico non dà i risultati sperati, possono essere proposti vari tipi di metodi chirurgici, fra cui, qualora la causa della nevralgia fosse un vaso posizionato in modo anomalo, la decompressione microvascolare, una tecnica che consiste nel posizionamento di una spugna tra il nervo e il vaso che lo comprime.

Tale procedura si è rivelata efficace nell’alleviare il dolore per molti anni. Tra i rischi ricordiamo i possibili danni ai nervi faciale e stato-acustico, oltre alla possibilità di una recidiva nel 15% dei casi.

Altri tipi di approcci consistono nella resezione chirurgica o a radiofrequenza del nervo o nella sua distruzione, iniettando sostanze come il glicerolo. Questi interventi, tuttavia, possono causare un intorpidimento del volto e talora un dolore ancora più difficile da trattare.

Prevenzione

Non esiste ad oggi una forma di prevenzione specifica per la nevralgia del trigemino, se non quella di evitare il fumo, in quanto causa di irrigidimento dei vasi sanguigni.

Ciò nonostante è spesso possibile prevenire gli attacchi, quando questi sono attivati da determinati meccanismi. Il paziente che soffre di nevralgia del trigemino, infatti, ormai conosce quali siano gli eventi in grado di scatenare gli episodi di dolore e cercare di eluderli mettendo in atto alcuni accorgimenti:

  • evitare di esporsi a correnti d’aria,
  • indossare una sciarpa attorno al viso o stando lontano da finestre aperte,
  • prestare attenzione ai luoghi dove vi sia l’aria condizionata,
  • non ingerire cibi e bevande troppo fredde o calde, nel caso in cui gli attacchi siano scatenati dal masticare, mangiare cibo liquido o frullarlo.

Fonti e bibliografia

A cura della dottoressa Giovanna Celia, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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