Introduzione
Osteofitosi è il termine con cui si indica la formazione di osteofiti a livello delle ossa del nostro scheletro. Gli osteofiti, noti anche con il nome di speroni ossei, sono escrescenze ossee a forma di becco che si formano nelle ossa in seguito a processi degenerativi cronici e che coinvolgono soprattutto le grandi articolazioni, ovvero ginocchio, anca e i dischi vertebrali.
Si distinguono scolasticamente due differenti tipi di osteofitosi:
- Osteofitosi centrale: osteofiti orientati verso l’interno dell’articolazione
- Osteofitosi marginale: osteofiti orientati verso l’esterno dell’articolazione
Gli osteofiti marginali possono svilupparsi alla periferia o al margine di qualsiasi articolazione, mentre gli osteofiti centrali sono più comuni a livello di anca e ginocchio.

Esempio di osteofitosi marginale (Shutterstock/Scio21)
In fase iniziale gli osteofiti sono totalmente asintomatici, ma con il passare del tempo possono generare un’infiammazione delle articolazioni che provoca un dolore intenso e che tende a
- aumentare in corso di attività fisica,
- diminuire a riposo.
La diagnosi è clinica, accompagnata dal riscontro radiologico degli osteofiti.
La terapia comprende il trattamento sintomatologico con farmaci antiinfiammatori (tipicamente FANS, come ibuprofene e paracetamolo), infiltrazioni locali di cortisone e acido ialuronico e nei casi non responsivi l’intervento chirurgico.
La prognosi per questa condizione dipende da numerosi fattori, tra cui diagnosi precoce, zona affetta, gravità dell’osteofitosi, cause scatenanti, stato di salute generale e soprattutto dal fattore maggiormente significativo, la sintomaticità; una condizione di osteofitosi asintomatica che non abbia ripercussioni sulle attività quotidiane del paziente rappresenta un quadro benigno, al contrario un’osteofitosi sintomatica può influire molto negativamente sulla qualità di vita del paziente.
Cause
Le cause alla base dello sviluppo di osteofiti sono eterogenee e comprendono situazioni non solo patologiche.
L’osteofitosi è un processo che nasce dalla neo-apposizione ossea che avviene in conseguenza ad una degenerazione della cartilagine articolare. Questi piccoli speroni ossei tendono a formarsi ai margini delle articolazioni delle ossa affette da processi di erosione o di irritazione cronica al fine di garantire una maggiore superficie di contatto tra i due corpi articolari.
Tra gli agenti causali di questa degenerazione cartilaginea si riscontrano:
- Invecchiamento
- Traumi
- Postura scorretta
- Alimentazione scorretta
- Patologie congenite
- Artrosi: rappresenta una delle cause più importanti alla base dell’osteofitosi in quanto rappresenta l’artrite (infiammazione alle articolazioni) più frequente in assoluto
- Artrite reumatoide
- Stenosi spinale
- Infiammazioni articolari che ne causano una degenerazione
- Diabete: il diabete può provocare il piede di Charcot, che a sua volta può portare alla generazione di speroni ossei
Sintomi
L’osteofitosi è una condizione di per sé asintomatica, che tuttavia può divenire intensamente dolorosa e debilitante. La sintomatologia, quando presente, varia a seconda della localizzazione dell’osteofita:
- dolore: inizialmente percepito solo durante il movimento, gradualmente diviene un dolore ingravescente, presente anche a riposo
- usura precoce delle cartilagini, a causa dello sperone osseo che aumenta l’attrito
- riduzione della mobilità articolare
- gonfiore locale (per via dell’infiammazione)
- crampi
- spasmi muscolari
- disturbi sensitivi, a causa dell’irritazione che questi speroni possono provocare sulle strutture nervose nelle vicinanze
- irritazione delle radici nervose: tipiche dell’osteofitosi dei margini dei corpi vertebrali che possono provocare debolezza muscolare ed irradiazione del dolore
- difficoltà di movimento
- ostruzioni meccaniche: per esempio un’osteofitosi cervicale può generare difficoltà di deglutizione
Quando rivolgersi al medico
Occorre consultare il proprio medico qualora la presenza di osteofiti causi un dolore intenso o interferisca con lo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana. Spesso, infatti, la persona per non avvertire dolore rimane quanto più possibile ferma rinunciando alla normale socialità e cambiando le proprie abitudini di vita.
Diagnosi
Lo specialista di riferimento per questa patologia è il medico reumatologo, che raccoglierà l’anamnesi dal paziente focalizzandosi soprattutto sulle caratteristiche del dolore ed effettuando poi un accurato esame obiettivo.
Per approfondire la condizione possono essere richiesti esami di diagnostica per immagini come:
- Radiografie
- RMN nei casi più difficili
Spesso le forme asintomatiche vengono diagnosticate casualmente, quando si riscontra la presenza di osteofiti in seguito ad un esame di imaging, come una radiografia, eseguita per altri motivi.
Cura
La terapia verso l’osteofitosi è volta alla correzione della causa alla base dello sviluppo della stessa (quando possibile) ed al controllo dei sintomi, occorre infatti sottolineare che raramente è possibile guarire da questa condizione in quanto la degenerazione cartilaginea una volta avviata è un processo inarrestabile.
Le opzioni terapeutiche a disposizione sono:
- Alimentazione sana e pratica regolare di attività fisica, con esercizi propriocettivi e di mobilità articolare, al fine di raggiungere e mantenere il peso forma
- Adozione di una corretta postura corporale
- Somministrazione di infiltrazioni locali di cortisone al fine di ridurre gonfiore ed infiammazione articolare e di acido ialuronico per ridurre l’infiammazione ed i sintomi dolorosi aumentando la densità dei condrociti, ovvero le cellule che compongono la cartilagine del ginocchio, ed agendo come lubrificante dell’articolazione migliorandone la meccanica
- Assunzione di farmaci antidolorifici non steroidei (FANS, i più usati sono ibuprofene e paracetamolo) e/o di farmaci miorilassanti
- Fisioterapia volta al recupero di forza e flessibilità, con contemporanea riduzione della pressione esercitata dagli osteofiti sulle strutture circostanti
- Trattamento chirurgico: rappresenta l’extrema ratio qualora con gli altri trattamenti non si raggiungano gli obiettivi prefissati. Consiste nella rimozione chirurgica degli osteofiti e/o nella sostituzione dell’articolazione con una protesi.
A cura del Dr. Mirko Fortuna, medico chirurgo
Articoli ed approfondimenti
- Malattie
- Scheda presente nelle categorie: Reumatologia