Introduzione
La parodontite rappresenta l’infiammazione del parodonto, ovvero l’apparato di sostegno del dente. È una malattia piuttosto subdola, che nel corso del tempo porta allo sviluppo di sintomi come:
- mobilità dentale (dente che si muove),
- sanguinamento gengivale,
- ascesso dentale,
- caduta del dente.
La parodontite è una malattia molto comune, che arriva ad affliggere fino al 60% della popolazione; la fascia di età maggiormente colpita è quella compresa dai 40 anni ai 65 anni, ma spesso si presenta anche in età infantile-adolescenziale.
È di grande importanza che venga diagnosticata quanto prima e soprattutto curata precocemente, per evitare le gravi complicanze come gli ascessi o la caduta definitiva dei denti.
Parodontite o piorrea?
I due termini sono considerati da molti autori come sinonimi, seppure parodontite sia ad oggi considerato più corretto e preferibile; il termine piorrea (parola che suggerisce la presenza di pus, da pios) è un termine tecnicamente superato che indica la fase terminale della malattia parodontale quando ormai il danno è così avanzato da essere irrecuperabile ed il dente prossimo alla caduta.
Cause
Il parodonto rappresenta l’apparato di sostegno del dente ed è formato da:
- gengiva,
- legamento parodontale,
- cemento radicolare,
- osso alveolare (a livello del quale si “incastra” il dente).
La parodontite ha un’eziologia batterica; nel cavo orale è presente una flora batterica endogena che normalmente, anche grazie ad una corretta igiene e alla funzione immunitaria, non provoca nessun problema.
Qualora si formi uno squilibrio tra i fattori patogeni e i fattori difensivi del cavo orale, i batteri possono moltiplicarsi e sviluppare processi infiammatori, tra cui la parodontite.
Il processo è favorito dalla formazione della placca batterica, una sottile patina che ricopre ed aderisce tenacemente alla superficie dei denti. All’interno di questa placca i batteri trovano un terreno di coltura ideale e soprattutto un’efficace forma di protezione dal sistema immunitario, formando vere e proprie colonie batteriche; quest’ultime, moltiplicandosi, provocano lo sviluppo di un processo infiammatorio cronico.
I batteri maggiormente coinvolti nella parodontite sono:
- Streptococco mutans e viridans,
- Bacteroides,
- Fusobacterium,
- Aggregatibacter,
- Prevotella intermedia,
- Treponema denticola.
Nello sviluppo della parodontite rivestono una notevole importanza, spesso determinante, anche i seguenti fattori:
- Locale:
- presenza di carie e tartaro,
- malocclusione,
- anomalie di forma e numero dei denti;
- Generale:
Sintomi
La parodontite è una patologia subdola, che può esordire e svilupparsi senza dare segni e sintomi importanti, ma nonostante questo progredendo in modo silente e progressivo. Spesso l’esordio clinico della patologia è rappresentato dall’ormai inevitabile caduta del dente.
Il primo sintomo che si sviluppa in ordine cronologico è la gengivite, ovvero l’infiammazione della gengiva, che provoca arrossamento, gonfiore e facile sanguinamento durante il lavaggio dei denti con lo spazzolino.
Altri sintomi tipici della parodontite sono:
- alitosi,
- recesso gengivale (formazione di uno spazio tra dente e gengiva),
- dolore dentale,
- mobilità dentale aumentata,
- ipersensibilità dei denti a vari stimoli (soprattutto quelli termici di tipo freddo e caldo),
- aumentata formazione di carie e tartaro,
- ascesso dentale,
- caduta del dente.
La parodontite non colpisce tutti i denti allo stesso modo e contemporaneamente; la progressione della patologia è lenta ma ingravescente, con fasi acute che si presentato progressivamente fino al quadro finale con caduta del dente affetto.
La parodontite è definita:
- localizzata, se interessa meno del 30% del cavo orale,
- generalizzata, quando il processo coinvolge oltre il 30% dei denti.
Dal punto di vista clinico, sulla base dei sintomi e dell’aggressività della patologia potremo avere:
- Parodontite cronica: è una forma generalizzata che si presenta sin dall’età infantile e si mantiene attiva costantemente senza fasi di remissione. Gli effetti distruttivi a carico dei denti si manifestano sin dalla prima età adulta; è stata associata a deficit delle difese immunitarie e all’inizio precoce dell’abitudine tabagica. Ha una prognosi sfavorevole con edentulia totale nella maggior parte dei casi (perdita completa dei denti).
- Parodontite ulcero-necrotica: è una forma molto grave, caratterizzata dalla presenza di vere e proprie ulcere a livello gengivale, con necrosi di tutto l’apparato di sostegno del dente. Si presenta in età giovane-adulta nei paesi in via di sviluppo, con fattori di rischio quali: grave malnutrizione, igiene orale assente, depressione immunitaria, malattie sistemiche croniche. Assieme ai sintomi tipici potranno presentarsi anche: febbre, ingrossamento dei linfonodi cervicali e malessere generale.
- Parodontite aggressiva: forma rara che si presenta nei bambini o negli anziani; è caratterizzata da un processo distruttivo piuttosto rapido e ingente, soprattutto a carico degli incisivi e dei molari. È presente spesso familiarità.
Diagnosi e cura
La diagnosi dovrebbe idealmente essere il più precoce possibile: qualora si notino un sanguinamento gengivale o un’aumentata mobilità di un dente è opportuno rivolgersi quanto prima ad un odontoiatra, il quale potrà riconoscere la patologia e mettere in atto le cure più efficaci per bloccarne la progressione.
Il primo approccio terapeutico della parodontite è senz’altro una corretta igiene orale di tipo professionale. L’odontoiatra effettuerà anche:
- rimozione di carie e tartaro,
- curettage gengivale,
- rimozione di denti ormai non più recuperabili,
- trattamento di altre patologie sottostanti che hanno prodotto secondariamente la parodontite.
Nelle forme più gravi può rendersi necessaria una terapia antibiotica e l’utilizzo di antisettici orali (a base di clorexidina).
Prevenzione
La parodontite è una patologia che risente molto positivamente della prevenzione, principalmente attraverso:
- una corretta, regolare e scrupolosa igiene dentale con spazzolino, dentifricio, filo interdentale, collutori. I denti vanno lavati almeno 3 volte al giorno dopo i pasti principali, attendendo circa 30 minuti dalla fine del pasto (questo evita infatti che gli acidi dei cibi e lo sfregamento dello spazzolino danneggino troppo lo smalto);
- cessazione del fumo: è realmente un elemento cardine nella prevenzione di molte delle patologie odontoiatriche, nonché nella riduzione del rischio di sviluppo di patologie cardio-vascolari e polmonari.
A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo