Polipi nasali: sintomi, cause, pericoli e cura

Introduzione

I polipi nasali sono formazioni

  • di forma ovalare,
  • biancastre,
  • traslucide
  • e lisce.

Possono essere singoli o multipli ed originano dalla mucosa dei seni paranasali; sono costituiti da tessuto connettivo gonfio e imbibito di acqua, ricoperto da mucosa, e presentano quindi consistenza gelatinosa.

Possono determinare l’occlusione, completa o parziale, dell’orifizio del seno paranasale da cui originano e della cavità nasale.

I polipi nasali sono una delle più comuni lesioni infiammatorie del naso; colpiscono fino al 4% della popolazione e i sintomi principali con cui si presentano sono:

  • naso chiuso,
  • riduzione della capacità di percepire odori,
  • naso che gola,
  • scolo retronasale,
  • e meno comunemente dolore facciale.

La causa esatta rimane poco compresa, ma si ritiene che possano favorirne la comparsa fattori

  • patologici:
    • allergia,
    • asma,
    • infezioni,
    • fibrosi cistica,
    • ipersensibilità all’aspirina,
  • genetici.

La terapia prevede due possibili approcci:

  • per lo più conservativo (farmacologico),
  • risolutivo (chirurgico).

Anche in caso di chirurgia, purtroppo, la possibilità di recidiva rimane elevata.

Cosa sono i seni paranasali?

I seni paranasali sono cavità scavate nelle ossa poste in diretta comunicazione con la cavità nasale. Sono situati

  • sotto l’orbita oculare (seno mascellare),
  • sopra l’orbita (seno frontale),
  • dietro l’orbita (seno sfenoidale)
  • e tra la cavità nasale e l’orbita (seno etmoidale).

Proprio quest’ultimo, il seno etmoidale, riveste un ruolo determinante nella patogenesi della poliposi nasale, in quanto è da esso che gli altri seni paranasali dipendono per l’afflusso di aria. I seni paranasali svolgono la funzione di

  • riscaldare,
  • depurare (grazie al muco e alle ciglia che intrappolano le sostanze nocive)
  • e umidificare l’aria inspirata,

onde evitare che questa giunga ai polmoni eccessivamente

  • fredda,
  • sporca
  • e secca.

La mancanza di aerazione provoca un’irritazione della mucosa dei seni, con conseguente

  • infiammazione,
  • gonfiore (edema)
  • e produzione di muco che, se non viene drenato a causa di un blocco (come può essere un polipo), si accumula all’interno delle cavità.

Oltre a ciò, è nel seno etmoidale che si formano la maggior parte dei polipi.

Cause

La poliposi nasale colpisce una percentuale considerevole della della popolazione adulta (fino al 10%), con una certa preferenza per il sesso maschile; in età pediatrica la condizione è rara e in genere associata a fibrosi cistica.

Al contrario dei polipi che crescono in altre parti del corpo (colon, vescica, utero), i polipi nasali non sono tumori, ma il risultato di una risposta abnorme a un processo infiammatorio come

  • infezioni nasali,
  • sinusiti.

Possono scomparire dopo la guarigione del processo infiammatorio che li ha generati, oppure permanere nel tempo.

Possono inoltre fare comparsa anche a causa della presenza di un corpo estraneo nella cavità nasale.

Fattori di rischio

Si riscontrano maggiormente associati a:

  • asma, anche se non è chiaro il motivo di tale associazione,
  • allergie (si suppone che sia in conseguenza dell’infiammazione cronica delle mucose nasali e paranasali, che contribuisce a creare un terreno fertile per lo sviluppo di polipi),
  • sinusite (venendo meno il drenaggio di muco, questo si accumula nei seni paranasali infiammandoli),
  • sinusite allergica micotica, un’allergia ai funghi normalmente presenti nell’aria,
  • fibrosi cistica, una malattia genetica che causa la secrezione di muco eccessivamente denso.

Alcuni soggetti allergici all’aspirina, presentano la triade sintomatologica di:

  • asma bronchiale,
  • poliposi nasale,
  • congestione nasale.

La causa di tale associazione non è nota.

Sintomi

La poliposi nasale è una malattia in grado di alterare gravemente la qualità di vita del paziente colpito, perché in grado di causare i seguenti sintomi:

  • senso di ostruzione nasale, che rappresenta il sintomo dominante,
  • congestione nasale,
  • necessità di respirare con la bocca,
  • disturbi del sonno, a causa dell’ostruzione nasale con conseguente respirazione a bocca aperta; il paziente può andare quindi incontro a russamento o ad una vera e propria sindrome delle apnee notturne,
  • ridotta percezione degli odori (iposmia),
  • riduzione della percezione dei sapori (ipogeusia),
  • rinolalia chiusa, ovvero timbro nasale della voce,
  • mal di testa,
  • sensazione di compressione a livello del viso,
  • starnuti frequenti,
  • scolo retronasale di muco,
  • dolore facciale,
  • secrezione eccessiva di muco dal naso, spesso maleodorante,
  • prurito intorno agli occhi,
  • predisposizione a malattia infiammatorie nasali e paranasali (riniti, sinusiti) a causa dell’ostacolo alla respirazione e dell’impedimento alla fuoriuscita delle secrezioni nasali.

Molti di questi sintomi sono in comune a quelli del raffreddore, tuttavia la poliposi se ne distingue per una maggiore persistenza degli stessi (che dovrebbe indurre il paziente a rivolgersi al curante).

Se i polipi sono di ridotte dimensioni, possono non dar luogo a sintomi, se invece si tratta di polipi di grosse dimensioni o di dimensioni contenute ma molto numerosi, il paziente sviluppa i sintomi caratteristici della poliposi.

Complicazioni

I polipi nasali possono causare complicazioni perché in grado di bloccare il normale flusso d’aria e il drenaggio dei liquidi, oltre all’infiammazione cronica stessa che ne ha innescato lo sviluppo. Le potenziali complicazioni includono la comparsa di:

  • disturbi del sonno, come l’apnea ostruttiva, in grado di riflettersi nel quotidiano attraverso la comparsa di stanchezza, oltre ad aumentare il rischio cardiovascolare del paziente,
  • episodi acuti d’asma,
  • cronicizzazione delle sinusiti.

In alcuni pazienti, se non diagnosticati, i polipi possono continuare a crescere, raggiungendo l’ambiente esterno attraverso le narici o dislocando le strutture ossee del naso o anche del volto

Diagnosi

Il sospetto diagnostico viene formulato sulla base dei sintomi; occasionalmente i polipi sono visibili all’ispezione della cavità nasale, semplicemente illuminandola con una piccola torcia. A volte, su prescrizione dello specialista otorinolaringoiatra, si rendono necessari alcuni esami strumentali, quali:

  • endoscopia nasale, effettuata mediante uno strumento costituito da un lungo tubicino avente a un’estremità una mini telecamera in grado di rendere visibili le cavità nasali e paranasali,
  • tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica, esami che consentono una precisa visualizzazione delle masse eventualmente presenti nelle cavità nasali e paranasali e permettono di fare una diagnosi differenziale con i tumori,
  • test allergici, come il prick test, dal momento che spesso le allergie sono associate alla poliposi nasale,
  • biopsia nei rari casi dubbi, per escludere che si tratti di un tumore.

Cura

Farmaci

Per evitare l’accumulo di muco, sono molto utili i lavaggi nasali con soluzione fisiologica, ma il primo vero approccio al trattamento della poliposi nasale è rappresentato dai cortisonici, farmaci che vengono prescritti in forma di

  • spray da utilizzare in modo continuo,
  • compresse per un ciclo limitato nel tempo.

Gli spray cortisonici possono causare mal di gola e sanguinamento dal naso, ma in genere sono molto ben tollerati, mentre le forme farmaceutiche orali annoverano possibili effetti collaterali più severi, come ad esempio

La terapia cortisonica è in grado di ridurre le dimensioni dei polipi o, talvolta, di eliminarli del tutto, ma ciò nonostante, spesso si rende necessario l’approccio chirurgico.

Donna nell'atto di spruzzare cortisione spray nel naso

iStock.com/Ocskaymark

Se la poliposi è il risultato di patologie sottostanti è possibile optare per l’assunzione di

  • antistaminici per le allergie,
  • antibiotici in caso di sinusiti batteriche,
  • antimicotici per la sinusite fungina.

Chirurgia

Il trattamento chirurgico è un’opzione da valutare in caso di blocco delle vie aeree o di sinusiti ricorrenti; i tipi di intervento possibili sono:

  • decongestione della sottomucosa con laser o radiofrequenze,
  • causticazione o decorticazione dei turbinati,
  • asportazione dei polipi nasali, mediante aspirazione meccanica o laser; tale intervento, chiamato polipectomia, si esegue in ambulatorio in anestesia locale,
  • rimozione o correzione dei seni paranasali, in particolare l’etmoidectomia (abbiamo visto come l’etmoide sia importante per l’aerazione delle cavità paranasali) che ha lo scopo, oltre a quello di rimuovere i polipi eventualmente presenti, di migliorare il flusso d’aria nei rimanenti seni paranasali.

Questi tipi di interventi vengono effettuati per lo più per via endoscopica e possono richiedere l’anestesia generale.

Anche se rimossi, i polipi tendono a recidivare. Per prevenire tale evenienza si consiglia di combattere l’irritazione, l’infiammazione o l’allergia sottostante mediante l’uso continuato di corticosteroidi ad azione topica, sotto forma di spray nasali, o cicli di corticosteroidi per via orale.

Prevenzione

Non esiste una prevenzione specifica per la poliposi nasale, in grado di garantire la scomparsa di recidive, tuttavia, si possono mettere in atto alcuni comportamenti:

  • evitare il fumo di sigaretta, passivo e attivo,
  • effettuare lavaggi nasali con soluzione fisiologica,
  • tenere sotto controllo le malattie infiammatorie che possono favorire l’insorgenza di poliposi (sinusite, allergie, asma),
  • umidificare l’ambiente, onde evitare che aria troppo secca giunga in contatto con le mucose, irritandole.

Fonti e bibliografia

A cura della Dr.ssa Giovanna Celia, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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