Polmonite ab ingestis: sintomi, sopravvivenza, terapia

Introduzione

La polmonite ab ingestis, anche conosciuta come polmonite da inalazione, è una condizione che si manifesta a causa dell’ingresso di materiali estranei all’interno dell’albero broncopolmonare; queste sostanze sono in grado di ostruire le vie respiratorie e causano un’effettiva polmonite, chimica o batterica, come conseguenza della reazione infiammatoria o dell’infezione, nonché come reazione all’ostruzione stessa.

Le sostanze estranee più frequentemente implicate nella patologia sono il cibo, secrezioni rinofaringee (da naso/gola) e il contenuto gastrico (dallo stomaco), soprattutto in soggetti con specifici fattori di rischio, tipicamente condizioni che alterino le capacità di deglutizione come malattie neurologiche, malattie psichiatriche, patologie respiratorie, ma anche una scarsa igiene orale, utilizzo di dispositivi medici delle vie respiratorie, assunzione di alcuni farmaci o psicofarmaci.

È statisticamente più comune in soggetti di età avanzata e di sesso maschile.

I sintomi caratteristici della polmonite ab ingestis sono

La diagnosi parte da una prima valutazione clinica della sintomatologia riportata dal soggetto oltre che dalla ricerca di eventuali fattori di rischio e predisponenti; gli esami strumentali utilizzati a supporto della diagnosi sono la radiografia del torace, l’endoscopia, l’esame delle colture microbiologiche.

La prognosi è molto varia e dipende dalle condizioni del soggetto, dalla tipologia di sostanza inalata e dalla tempestività del trattamento, che si fonda principalmente sulla somministrazione di antibiotici quali β-lattamici/inibitori della β-lattamasi o clindamicina nei casi di sovrainfezione batterica e, quando necessario, ventilazione meccanica e somministrazione di ossigeno.

Cause

La polmonite ad ingestis può essere caratterizzata sia da una condizione chimica infiammatoria, sia da un’infezione batterica; in questo caso i batteri coinvolti sono principalmente:

La sostanza che viene più comunemente aspirata è il succo gastrico che, essendo acido, può favorire lo sviluppo di lesioni alle vie aeree e ai polmoni; altri casi di polmonite da inalazione sono causati invece dall’aspirazione di particelle o di sostanze alimentari sotto forma di particolato, oppure anche frammenti di pillole.

Fattori di rischio

L’ingresso dei materiali estranei che comporta l’insorgenza della polmonite ab ingestis è favorito da tutte le patologie che rendono il soggetto incapace di deglutire correttamente (disfagia) o che compromettano i meccanismi di difesa naturali come la chiusura della glottide e il riflesso della tosse, quindi si annoverano ad esempio:

Rappresentano inoltre un fattore predisponente

La polmonite ab ingestis è più comune in soggetti

  • fumatori
  • di età avanzata
  • di sesso maschile
  • sottoposti a ricoveri ospedalieri prolungati (per l’allettamento prolungato o per eventuali anestesie generali)
  • che assumano farmaci quali ACE-inibitori, antipsicotici, inibitori della pompa protonica
  • con insufficiente igiene orale.

Sintomi

La gravità della sintomatologia è correlata alla quantità e alla natura del materiale aspirato; tipicamente la polmonite ab ingestis si manifesta con la comparsa improvvisa dei primi sintomi, che comprendono difficoltà respiratoria e tosse durante l’ingestione di cibo.

Altri sintomi che possono caratterizzare la patologia comprendono:

Complicazioni

Una delle complicazioni più diffuse della polmonite ab ingestis è il distress respiratorio, ovvero una condizione che prevede la diminuzione della concentrazione di ossigeno nel sangue e che può, nel peggiore dei casi, evolvere verso un’insufficienza respiratoria che porta al decesso in più del 50% dei casi.

Sopravvivenza

La prognosi dipende essenzialmente dall’età del paziente e da eventuali altre comorbidità; nonostante il ricorso a trattamenti d’elezione purtroppo la mortalità è spesso stimata come compresa tra l’11 ed il 30%.

Nei pazienti in guarigione sono comunque necessari ricoveri prolungati e, spesso, ripetuti.

Diagnosi

La polmonite ab ingestis viene solitamente diagnosticata in seguito all’indagine clinica effettuata dal medico, che prevede tra l’altro l’ascolto e la valutazione della sintomatologia riportata dal paziente, nonché l’analisi dei possibili fattori di rischio e delle patologie concomitanti che possono concorrere all’insorgenza della patologia in questione.

La diagnosi viene poi avvalorata dall’esame obiettivo ed eventualmente da esami strumentali quali:

  • Radiografia (Rx) del torace
  • Colture microbiologiche di espettorato per l’individuazione della presenza batterica e, eventualmente, antibiogramma
  • Endoscopia con o senza biopsia

La principale difficoltà è spesso rappresentata dal processo di diagnosi differenziale, poiché altre forme di polmonite presentano sintomi sostanzialmente sovrapponibili.

La diagnosi, infine, dovrà essere effettuata anche rispetto ad eventuali patologie predisponenti che non siano state riscontrate in precedenza.

Terapia

Il trattamento della polmonite ab ingestis è principalmente di supporto e prevede l’assunzione di farmaci antibiotici a causa della possibile infezione batterica:

  • β-lattamici/inibitori della β-lattamasi o cefalosporine
  • Macrolidi (ad esempio clindamicina)

Qualora il soggetto non rispondesse al trattamento antibiotico è possibile ricorrere ad un drenaggio chirurgico o percutaneo, inoltre possono essere somministrati antipiretici in caso di febbre alta e/o antidolorifici in presenza di dolore.

La broncoscopia è solitamente indicata per l’aspirazione di grandi volumi di materiale accumulato, nonché per l’ottenimento del campione necessario agli studi colturali.

Per evitare la sindrome da distress respiratorio, i soggetti vengono sottoposti a:

  • Ventilazione meccanica
  • Somministrazione di ossigeno supplementare.

Una volta assicurato il necessario supporto al paziente è necessario perseguire l’obiettivo primario del trattamento, che dovrebbe essere qualora possibile, rivolto alla causa scatenante, ossia alla patologia primaria responsabile della polmonite ab ingestis.

Prevenzione

Le strategie di prevenzione sono principalmente rivolte a pazienti che presentino fattori di rischio noti:

  • Per i soggetti che mostrino alterazioni dello stato di coscienza e psicosi transitorie è necessario sospendere l’alimentazione e le cure farmacologiche somministrate per via orale; devono inoltre essere sospesi i farmaci sedativi.
  • Per i soggetti con danni neurologici e con conseguente disfagia possono essere predisposte diete caratterizzate da una specifica consistenza, volta a prevenire il rischio di inalazione (tra cui anche l’acqua gelificata ed addensanti per il consumo degli alimenti liquidi).
  • I soggetti allettati devono avere assicurata una posizione rialzata.
  • È importante che i pazienti ricoverati e con in programma un’anestesia generale rispettino il digiuno prima dell’operazione chirurgica.
  • In alcune determinate condizioni cliniche, ad esempio patologie che impediscano la corretta e funzionale coordinazione motoria e siano dunque a rischio di disfagia, è auspicabile l’affiancamento con  un logopedista che possa insegnare strategie alla base della corretta masticazione e deglutizione.

Inoltre, in tutti i casi, è da porre una particolare attenzione alla propria igiene orale e garantire delle frequenti visite odontoiatriche.

 

A cura del Dr. Enrico Varriale, medico chirurgo

 

Fonti e bibliografia

  • MSD
  • Mandell, L. A., & Niederman, M. S. (2019). Aspiration pneumonia. New England Journal of Medicine, 380(7), 651-663.

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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