Prostatite acuta e cronica: sintomi, cause e cura

Introduzione

La prostatite è un’infiammazione della ghiandola prostatica (prostata) che ne causa il gonfiore e dolore.

La prostata è una ghiandola a forma di castagna, la cui funzione è quella di produrre la parte liquida dell’eiaculato. Si trova appena al di sotto della vescica, davanti al retto con cui è in contatto. Circonda la porzione iniziale dell’uretra, il condotto che mette in comunicazione la vescica con l’ambiente esterno. L’uretra maschile possiede una duplice funzione: convoglia sia l’urina che il liquido seminale verso l’esterno.

Anatomia semplificata della prostatite

Opere originali iStock.com/Aaltazar e iStock.com/oleksii arseniuk

Costituisce il disturbo del tratto genito-urinario più comune nei soggetti con meno di 50 anni e il terzo più frequente negli uomini con più di 50 anni.

Di questa condizione sono stati identificati quattro quadri clinici:

I sintomi possono variare significativamente a seconda del tipo di prostatite, ma i più comuni sono

  • dolore, che può arrivare ad interessare tutte le strutture circostanti, quali ad esempio pene, testicoli, ano, addome inferiore e/o la schiena a livello lombare,
  • disturbi della minzione:
  • disfunzioni sessuali:
    • disfunzione erettile,
    • dolore durante l’eiaculazione,
    • dolore pelvico dopo i rapporti,
    • …,
  • febbre,
  • senso di malessere.

La cura dipende dalla causa e dalla natura dell’infiammazione, ma nella maggior parte dei casi la prognosi è ottima e generalmente priva di complicazioni significative.

Cause

Spesso le cause di una prostatite rimangono sconosciute, in alcuni pazienti si tratta di un’infezione batterica, che si propaga attraverso le vie urinarie o tramite batteri presenti nel sangue. In questi casi l’infezione può manifestarsi

  • in forma acuta (prostatite batterica acuta),
  • oppure protrarsi nel tempo o ripresentarsi più volte (prostatite batterica cronica).

Nella prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico le cause sono tuttora poco chiare, ma si ipotizza che possa essere innescata da una complessa combinazione di fattori immunitari e neurologici.

Sono considerati fattori di rischio di sviluppo della prostatite:

  • età: la prostatite è poco comune nei soggetti più giovani, si riscontra invece più frequentemente dopo una certa età,
  • infezioni delle vie urinarie,
  • pregressi episodi di prostatite,
  • familiarità,
  • manovre invasive, come la biopsia prostatica o il posizionamento di cateteri urinari,
  • microtraumi ripetuti (a causa per esempio di attività quali bicicletta, equitazione, …).

Sintomi

I sintomi che hanno in comune le varie forme di prostatite sono:

  • dolore, in genere riferito alla regione tra l’ano e lo scroto (chiamata perineo) o al pene e ai testicoli. Anche la regione addominale inferiore può essere coinvolta e, posteriormente, le regioni lombare e sacrale Il dolore può arrivare a essere molto intenso;
  • necessità di urinare frequentemente e con urgenza, perché la vescica irritata tende a contrarsi anche quando contiene solo piccole quantità di urina. Vi può essere anche difficoltà all’avvio della minzione;
  • minzione, eiaculazione, erezione ed evacuazione potrebbero essere dolorose (si può avvertire anche bruciore a urinare);
  • perdite di liquido dal pene;
  • stipsi con defecazione dolorosa;
  • possibile presenza di linfonodi inguinali ingrossati e dolenti.

Il meccanismo di insorgenza del dolore è dovuto allo spasmo dei muscoli che si trovano attorno alla prostata, ovvero quelli della parete della vescica e del perineo, che spiega anche l’irradiazione del dolore tra l’ano e lo scroto e verso il pene e i testicoli.

In corso di prostatite batterica acuta, i sintomi possono manifestarsi improvvisamente e con maggiore gravità; oltre a quelli elencati possono comparire

La prostatite cronica insorge lentamente, ma poi può durare anche anni. Tra i sintomi, oltre a quelli comuni a tutte le forme, vi sono:

In caso di prostatite cronica/sindrome del dolore pelvico cronico i disturbi possono persistere da un minimo di quattro mesi a tempi anche di molto superiori. I dolori possono comparire lentamente ed in modo graduale, oppure esordire improvvisamente, possono andare e venire oppure essere continui.

Nella prostatite infiammatoria asintomatica la causa dell’infiammazione non è un’infezione batterica. Come dice il nome stesso, il paziente che ne è affetto non manifesta sintomi, quindi la diagnosi di questa forma di prostatite avviene occasionalmente, in corso di analisi di routine o eseguite per altri motivi. Non necessita di trattamento.

Quando rivolgersi al medico

Si raccomanda di rivolgersi al medico curante o all’urologo in caso di:

  • sangue nell’urina o nello sperma,
  • presenza di dolore severo
  • febbre e brividi legati ai sintomi della prostatite.

In caso di impossibilità a urinare si consiglia di fare riferimento al Pronto Soccorso.

Complicazioni

La prostatite batterica acuta guarisce senza conseguenze nel 95% dei casi, ma le altre forme sono di più difficile trattamento.

Una prostatite batterica può tuttavia complicarsi con

  • una raccolta di pus attorno alla prostata (ascesso prostatico),
  • un’infiammazione che si propaga agli altri organi dell’apparato genito-urinario posti nelle vicinanze, come un’epididimite (un’infiammazione delle vie spermatiche situate sopra il testicolo),
  • disfunzioni sessuali,
  • ritenzione acuta di urina,
  • sepsi.

Diagnosi

La presenza di una prostatite viene sospettata in base ai sintomi e alla visita, che consiste nel valutare la prostata attraverso il retto, mediante esplorazione digito-rettale: si potrà constatare che la ghiandola appare aumentata di volume e dolente alla palpazione.

L’esame delle urine può rilevare la presenza di globuli bianchi, normalmente assenti, e, in caso di infezione batterica, anche di batteri. Si noti che il ritrovamento di batteri nelle urine è una conseguenza non solo della prostatite, ma anche di qualsiasi altra infezione delle vie urinarie (cistite, uretrite, nefrite). Più specifica, quindi, risulta la coltura del liquido prostatico, che si raccoglie facendo fuoriuscire dal pene il liquido in seguito ad un  massaggio prostatico effettuato durante la visita.

Questo esame colturale e l’urinocoltura consentono la crescita in laboratorio del batterio responsabile di infezione.

Anche l’esame del liquido seminale può rivelare la presenza di batteri.

Le analisi del sangue possono evidenziare un generico innalzamento degli indici di flogosi (VES, PCR, …).

Un’ecografia mostrerà, in caso di prostatite batterica cronica, un tessuto disomogeneo con eventuali calcificazioni.

Cura

Qualora si tratti di prostatite batterica acuta, è necessario assumere antibiotici secondo protocolli che prevedono tempi lunghi, da due settimane a 30 giorni o più. Se la terapia antibiotica durasse per un tempo inferiore a quanto prescritto dall’urologo si correrebbe il rischio di cronicizzazione della malattia.

Nella maggior parte dei casi la terapia può essere prescritta per via orale, tuttavia per alcuni pazienti è opportuna una somministrazione endovenosa, per cui è richiesta l’ospedalizzazione.

La prostatite batterica cronica è purtroppo di più difficile trattamento. Si somministrano antibiotici in grado di raggiungere il tessuto prostatico per almeno sei settimane, ma è comune il ricorso a basse dosi di antibiotico da assumere fino a 6 mesi consecutivamente. Nel caso di formazione di un ascesso prostatico si rende necessario un drenaggio chirurgico del pus.

Se le colture risultano negative si tratterebbe di prostatite abatterica, anche questa particolarmente ostica da curare. Sono disponibili solo dei trattamenti che possono alleviare i sintomi, ma non in grado di guarire dalla patologia; la loro efficacia è peraltro non dimostrata. Trattandosi di trattamenti sintomatici, possono essere di aiuto anche in caso di prostatite batterica.

Tra i rimedi pratici, non farmacologici, possono essere utili:

  • bagni genitali caldi, che aiutano a rilasciare i muscoli del perineo (detti bagni derivativi),
  • massaggio prostatico periodico eseguito dal medico,
  • tecniche di rilassamento (biofeedback), che mirano a ridurre lo spasmo della muscolatura del pavimento pelvico (perineo) e, di conseguenza, il dolore,
  • riposo a letto.

I farmaci a disposizione dello specialista per il trattamento delle varie forme di prostatite sono:

  • antidolorifici e antinfiammatori per il dolore e il gonfiore prostatico,
  • emollienti delle feci per attenuare il dolore alla defecazione,
  • alfa-bloccanti, che rilassano i muscoli della prostata, diminuendo il dolore. Vengono utilizzati anche nei casi complicati da ritenzione urinaria per lo stesso motivo: decontraggono i muscoli della vescica,
  • antibiotici, che talvolta migliorano la sintomatologia anche nelle forme caratterizzate dall’assenza di batteri con un meccanismo ancora da chiarire.

In ultima ratio, in caso di prostatite batterica cronica resistente alla terapia farmacologica, si può ricorrere all’intervento chirurgico di rimozione parziale o totale della prostata, oppure alla sua distruzione mediante microonde o raggio laser.

Stile di vita

In caso di prostatite è consigliabile:

  • bere molta acqua, che aiuta a eliminare con le urine i batteri,
  • evitare sostanze che irritano la vescica, come ad esempio:
    • alcolici,
    • bevande contenenti caffeina,
    • cibi acidi,
    • alimenti speziati.

A cura della Dottoressa Giovanna Celia, medico chirurgo

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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