Quarta malattia (scarlattinetta) in adulti e bambini: sintomi e cura

Introduzione

Il morbillo e la scarlattina furono differenziati l’uno dall’altro nel XVII secolo. La rosolia fu riconosciuta come terza malattia esantematica dell’infanzia nel 1881. Nil Filatow nel 1885 e Clement Dukes nel 1894 descrissero due forme distinte di rosolia e nel 1900, lo stesso Dukes, propose che una di queste forme di rosolia fosse un’entità separata che cui diede il nome di quarta malattia.

Negli ultimi sette decenni la quarta malattia è stata considerata una non entità, forse una forma lieve di scarlattina, ma certamente non una malattia distinta. Nel 1979 Keith Powell riprese l’idea della quarta malattia sostenendo che la causa fosse lo Staphylococcus aureus.

Questo è sostanzialmente l’abstract di un lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “The Lancet” nel 2001 e oggi, a distanza di circa 20 anni, la discussione sulla reale esistenza di questa infezione non ha ancora trovato la parola fine.

Non è quindi ad oggi possibile dire con certezza se la quarta malattia esista in quanto tale, oppure sia una forma atipica di una diversa malattia esantematica (il nome scarlattinetta deriva dall’ipotesi che possa essere una forma leggera di scarlattina), quindi quanto segue è un riassunto delle caratteristiche dell’infezione in base alla (poca) letteratura disponibile, spesso sovrapposta all’opinione di autori che se ne sono occupati, ma senza la pretesa di voler scrivere la parola fine al dibattito.

Bambino a letto con la febbre

iStock.com/PaulBiryukov

Cause

L’opinione attualmente più diffusa è che possa essere una forma infettiva causata da uno streptococco beta-emolitico di gruppo A, fatto che la renderebbe la seconda malattia esantematica dell’infanzia ad essere causata da un batterio e non un virus (al pari della scarlattina, conseguenza dello stesso batterio).

A prescindere dall’agente causale, si ipotizza che la trasmissione avvenga in modo perfettamente sovrapponibile a tutte le altre infezioni simili, ovvero mediante il contatto ravvicinato (contagio diretto) e la respirazione di goccioline di saliva emesse da pazienti infetti, oltre che per contagio indiretto attraverso l’uso comune di oggetti (giocattoli, posate, bicchieri, …) e la tipica abitudine di portare tutto alla bocca dei bambini più piccoli (manine comprese).

Sintomi nei bambini

La presentazione clinica è ovviamente vaga e scarsamente definita, con alcune differenze tra le diverse fonti consultabili; si ipotizzano:

  • mal di testa,
  • calo dell’appetito,
  • stanchezza e sonnolenza,
  • febbre lieve,
  • arrossamento della gola,
  • ingrossamento dei linfonodi della gola,
  • sviluppo del’esantema (punti rosa diffusi soprattutto su glutei e zona inguinale) della durata di 4-5 giorni,
  • occasionalmente una leggera desquamazione cutanea che segue la scomparsa dell’esantema.

Non essendo chiara la reale genesi/esistenza della malattia non è possibile fornire indicazioni in merito ad eventuali tempi di incubazione.

Essendo controversa la stessa esistenza della malattia, non è purtroppo possibile offrire immagini specifiche.

Complicazioni

La prognosi è in genere ottima, ma i pediatri che condividono l’ipotesi di un’origine legata allo streptococco suggeriscono particolare attenzione alla salute renale ed un eventuale ciclo di antibiotici di copertura.

E negli adulti?

Alla luce dell’incertezza che regna attorno ad una patologia che è prettamente pediatrica, è ovviamente ancora più difficile definire un quadro esatto del possibile contagio in età adulta; il sito UPPA ipotizza che, al parti delle altre malattie esantematica, sia possibile contrarla a qualsiasi età in assenza di un precedente contagio (e relativo sviluppo di immunizzazione), descrivendo però lo sviluppo di una sintomatologia più sfumata (a differenza ad esempio della varicella e della mani-piedi-bocca, che fatte da adulto sono in genere più severe).

Diagnosi

None esiste ovviamente un esame in grado di diagnosticare la malattia; in alcuni casi può essere prescritto il tampone per evidenziare l’eventuale presenza di streptococco.

Cura

Se viene accettata l’ipotesi che la quarta malattia possa essere una forma lieve di scarlattina non è in genere necessaria alcuna terapia, salvo l’eventuale sollievo sintomatico con farmaci antifebbrili/antinfiammatori. In soggetti a rischio, od ove venga evidenziata con certezza la presenza dello streptococco beta emolitico in gola, si procede alla medesima terapia antibiotica di 10 giorni propria della scarlattina, a prevenzione di complicazioni renali e febbre reumatica.

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.