Introduzione
La ragade è un’ulcerazione lineare che interessa la pelle o le mucose; in termini medici viene ad essere indicata come fissurazione; le zone più colpite sono quelle soggette a stiramento, ossia
- regione ano-rettale,
- labbra,
- mani,
- piedi,
- capezzoli
- prepuzio.
Quando la pelle è disidratata si mostra ruvida al tatto, secca e “tira”, le ragadi fanno la loro dolorosa comparsa sulle dita delle mani, spesso anche come lesioni multiple, dall’epidermide fino allo strato superficiale del derma: visivamente appaiono quindi come taglietti poco profonde.
Condizioni predisponenti sono quelle favorenti la disidratazione cutanea:
- clima freddo,
- umidità,
- bagni prolungati,
- età avanzata.
La prognosi è ottima, in genere non causano alcuna complicazione e tendono a risolversi spontaneamente al più tardi con l’arrivo dei mesi caldi, ma essendo particolarmente dolorosi è consigliabile cercare di prevenirne la comparsa e favorirne la risoluzione con il ricorso a creme emollienti ed idratanti.

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Cause
Le ragadi si sviluppano facilmente sulle dita delle mani perché qui la pelle è
- più sottile,
- meno elastica e
- più soggetta ad insulti meccanici.
Numerosi sono i fattori di rischio per le ragadi alle mani, ma tra i principali ricordiamo:
- il freddo e l’inverno, in quanto la pelle è più disidratata e meno irrorata, dal momento che il freddo provoca una vasocostrizione dei vasi sanguigni del derma cutaneo;
- anche il caldo estremo, che per ragioni diverse tende ugualmente a disidratare la pelle;
- umidità, che tende a seccare la pelle;
- bagni e docce prolungati in acqua calda, che seccano la pelle rimuovendo lo strato lipidico protettivo (sebo) che ha la funzione di trattenere le molecole d’acqua sulla pelle;
- lavaggi delle mani troppo frequenti, per lo stesso motivo di cui sopra;
- l’età, in quanto la pelle diventa più sottile e disidratata; inoltre, venendo a diminuire il grasso sottocutaneo, la pelle diventa più suscettibile agli insulti meccanici;
- malattie dermatologiche e in generale le tutte condizioni in cui la pelle “soffre”, divenendo più esposta alle lacerazioni. Gli eczemi cronici propri della dermatite da contatto si possono complicare con ragadi e sovra-infezioni. Tra le patologie che predispongono alla formazione di ragadi ricordiamo:
- artrosi delle mani, a causa della ridotta vascolarizzazione,
- patologie che alterano il normale flusso di sangue alle estremità, come il
- diabete mellito, a causa della conseguente angiopatia diabetica (sofferenza dei piccoli vasi sanguigni),
- professioni che espongono il soggetto a frequenti lavaggi con acqua pura o addizionata da detersivi e detergenti: gli addetti alle pulizie, i parrucchieri, gli infermieri, le casalinghe. Questi mestieri predispongono alla dermatite da contatto e, di conseguenza, alle ragadi alle mani;
- traumi da sfregamento ripetuti, in quanto alterano il film idrolipidico della pelle.
Sintomi
Le ragadi alle mani si manifestano come taglietti
- di forma lineare (fissurazione),
- superficiali, ma che in alcuni casi possono anche diventare più profondi,
- che raramente superano i 2 cm di lunghezza,
- piuttosto dolorosi,
- da cui può fuoriuscire del siero o del sangue (oppure con presenza di una costa di sangue secco),
- talvolta accompagnati da prurito.
Le zone più colpite risultano essere i polpastrelli (e in tutta la zona attorno all’unghia) e gli spazi interdigitali (tra un dito e l’altro).
La cute circostante può apparire:
- arrossata
- disidratata,
- ruvida al tatto;
mostrare
- segni di irritazione o di una vera e propria infiammazione,
- zone di desquamazione;
causare
- sensazione di pelle “che tira”,
- dolore durante le attività manuali quotidiane.

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Complicazioni
La guarigione avviene in genere nell’arco di due o tre settimane, se le lesioni vengono curate in modo opportuno e tempestivo, ma il tempo è strettamente legato all’esposizione ai diversi fattori di rischio (freddo, liquidi, …); l’unica eventuale complicazione consiste nel possibile sviluppo di sovra-infezioni batteriche, che tuttavia possono diventare particolarmente problematiche in soggetti diabetici.
Diagnosi
La diagnosi è essenzialmente visiva e non richiede di norma ulteriori accertamenti.
Cura e rimedi
È opportuno consultare un medico se i sintomi persistono nonostante i rimedi casalinghi e le misure di prevenzione (vedi oltre).
Nei casi più lievi sarà sufficiente applicare con costanza una crema idratante. Qualora questa non consentisse di ottenere i risultati sperati, il medico potrà prescrivere una pomata idratante a base di urea, vitamina E o acido lattico, oppure una crema specifica per pelli con tendenza atopica. Importante è in ogni caso l’applicazione di una crema cicatrizzante ed emolliente. L’urea è una molecola in grado di trattenere l’acqua, che garantisce quindi un buon effetto idratante (può essere utile applicarla subito dopo essersi lavati le mani, per inglobare e trattenere l’umidità residua).
Se la causa è una patologia sottostante, come la dermatite atopica o la psoriasi, è necessario che questa venga trattata in modo specifico e mirato (generalmente mediante l’applicazione di pomate cortisoniche).
Se le ragadi si allargano, provocando una “spaccatura” della pelle, si consiglia di detergere e curare la ferita con medicazioni umide o con prodotti, quali spray cerotto o smalti medicati.
Le ragadi possono costituire una breccia per i batteri, potendosi complicare con una sovrainfezione batterica. In tal caso, è opportuno farsi prescrivere una pomata antibiotica.
Prevenzione
Non esiste una prevenzione specifica contro le ragadi alle mani, tuttavia si possono osservare le seguenti norme comportamentali:
- idratare le mani usando apposite creme, in particolare quelle contenenti urea,
- evitare di lavare le mani troppo spesso,
- impiegare detergenti per pelli sensibili, evitando quelli contenenti sostanze aggressive o allergeni,
- usare solo creme e detergenti delicati, senza profumi e senza alcol,
- indossare sempre dei guanti quando si esce di casa al freddo,
- utilizzare guanti per i lavori domestici o professionali (parrucchieri, estetiste), onde proteggersi dalle sostanze irritanti contenute nei detersivi,
- evitare di fare in bagno in piscine dove fanno uso di sostanze irritanti nell’acqua,
- evitare docce e bagni prolungati in acqua calda: la durata non dovrebbe superare i 5-10 minuti,
- usare acqua tiepida, non calda per lavarsi,
- dopo la doccia o il bagno, frizionarsi delicatamente con un asciugamano, evitando di strofinare energicamente,
- dopo essersi asciugati, applicare subito una crema idratante per impedire la disidratazione,
- utilizzare creme a base di olio d’oliva, olio di jojoba, oli minerali, urea o acido lattico,
- quando si va fuori casa, portare con sé una crema da usare dopo ogni lavaggio delle mani,
- umidificare l’ambiente con un umidificare,
- evitare di seccare la pelle, stando vicini a fonti di calore radiante come termosifoni e camini accesi,
- adottare una dieta ricca di fibre e vitamine, essenziali per il nutrimento e l’elasticità della pelle,
- bere molto per prevenire la disidratazione.
A cura della Dr.ssa Giovanna Celia, medico chirurgo