Colite ulcerosa: sintomi, cause e cura

Introduzione

La rettocolite ulcerosa (spesso indicata anche come colite ulcerosa o RCU) fa parte delle cosiddette malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), come il morbo di Crohn; si tratta di un gruppo di patologie caratterizzate da una lesione infiammatoria cronica a carico della parete intestinale ed in particolare, nel caso della rettocolite ulcerosa, l’infiammazione colpisce il colon e\o il retto, provocando un danno dello strato più superficiale della parete intestinale (mucosa) con lo sviluppo di erosioni ed ulcere che tendono al sanguinamento.

Differente tra rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn

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I sintomi caratteristici della rettocolite ulcerosa sono

I rischi principali sono rappresentati dal possibile sviluppo di complicanze che potenzialmente possono diventare fatali, come

  • l’emorragia massiva
  • e il cosiddetto megacolon tossico, condizione che può causare la perforazione del colon-retto con conseguente peritonite e sepsi.

Il persistente stato d’infiammazione tipico di questa patologia predispone inoltre allo sviluppo del carcinoma del colon-retto e per tale motivo è importante che il paziente si sottoponga regolarmente a procedure di screening e controllo per la diagnosi precoce.

Cause

La rettocolite ulcerosa colpisce sia uomini che donne, soprattutto di età compresa tra i 25-40 anni, e si riconosce una qualche forma di familiarità nel 10% dei casi. Le cause non sono ancora del tutto conosciute e chiarite, ma si ritiene che possa essere una malattia autoimmune, ossia una condizione in cui per errore le difese del corpo scambiano per una minaccia alcuni tessuti dell’organismo stesso.

La teoria ad oggi più accreditata ipotizza che il sistema immunitario scambi i microrganismi della flora batterica intestinale per una potenziale aggressione, con la conseguenza di attaccare violentemente i tessuti del colon che vanno così incontro ad un’infiammazione cronica.

Il perché questo si verifichi rimane tuttavia inspiegato, ma probabilmente la ragione va cercata in una combinazione di diversi fattori, sia genetici che ambientali.

Sono poi stati individuati ulteriori fattori in grado di modulare il rischio di sviluppo della malattia, tra cui:

  • Alterazioni della flora batterica o microbioma intestinale. I pazienti interessati dalle MICI mostrano una composizione differente della flora batterica intestinale rispetto agli individui sani, con predominio di microrganismi come Desulfovibrio e Bilophila, produttori di alcune sostanze gassose dotate di azione infiammatoria e tossica sulla parete intestinale. La ricerca si sta ampiamente soffermando su questo aspetto, in quanto una migliore definizione delle alterazioni della flora intestinale è legata a rilevanti implicazioni terapeutiche, tra cui il trapianto di microbioma intestinale.
  • Fattori genetici. Nei soggetti con rettocolite ulcerosa si rileva un’alterazione di geni coinvolti nella regolazione del sistema immunitario, che risulta essere iperattivo e in grado di attaccare la parete intestinale con relativo danno. Inoltre una storia familiare di rettocolite ulcerosa aumenta il rischio sviluppo della malattia.
  • Il fumo di sigaretta e l’intervento di rimozione dell’appendice sono stati associati, invece, ad una riduzione del rischio di sviluppare rettocolite ulcerosa.

Sintomi

Il sintomo d’esordio della colite ulcerosa è quasi invariabilmente rappresentato dalla diarrea, spesso notturna, con sangue in quantità variabile e muco, associata a dolore addominale crampiforme che si allevia con l’evacuazione delle feci.

Altri sintomi caratteristici sono:

Il coinvolgimento sistemico con febbre e perdita di peso si manifesta soprattutto nelle forme più estese che interessano tutto il colon, definite col termine di pancolite, mentre nelle forme con esclusivo coinvolgimento rettale predomina il sanguinamento (rettorragia).

Possibili manifestazioni extraintestinali, soprattutto nelle forme estese di pancolite, comprendono tra l’altro dolori articolari con limitazione del movimento. Caratteristico è l’andamento della malattia definito intermittente-recidivante, con alternanza di periodi di remissione con assenza di sintomi e fasi in cui la malattia si ripresenta; nel 20% dei casi l’andamento è invece essere continuo, con sintomi persistenti che non vanno incontro a remissione. Possono infine comparire ulcerazioni in bocca e arrossamento di pelle e occhi.

Lo stress psicologico e l’assunzione di latte, infine, sono associati ad un peggioramento della malattia.

Da un punto di vista clinico, e con lo scopo di definire un miglior approccio terapeutico, è possibile valutare la gravità della malattia in base ai criteri di Truelove e Witts.

Parametro Malattia lieve Moderata Severa
Scariche diarroiche 24h inferiore a 4 4-6 più di 6
Febbre (°C) Assente inferiore a 37,5° superiore a 37,5°
Frequenza Cardiaca (bpm) Normale (60-90) inferiore a 90 superiore a 90
Emoglobina (mg\dl) superiore a 11 11-10,5 inferiore a 10,5
VES (mm\h) inferiore a 30 superiore a 30 superiore a 50

Complicazioni

Tra le complicanze della rettocolite ulcerosa distinguiamo quelle acute, come il megacolon tossico, e l’emorragia massiva e complicanze croniche, come l’aumentato rischio di sviluppare carcinoma del colon-retto.

  • Megacolon tossico. Si caratterizza per la dilatazione ed ingrossamento del colon oltre i 7 cm di diametro con dilatazione dell’addome che appare gonfio, diarrea ematica con intensi e continui dolori addominali, pallore e l’insorgenza di febbre, tachicardia e disidratazione; è una complicanza tipica delle forme più gravi ed estese della malattia come la pancolite. Rappresenta un’emergenza in quanto può determinare la perforazione del colon con evoluzione verso lo shock.
  • Carcinoma del colon-retto. Il rischio di sviluppare tale complicanza è notevolmente elevato, fino a 20 volte quello dei soggetti sani, nei pazienti con malattia di lunga durata soprattutto superiore ai 10 anni e nei pazienti con malattia estesa e grave. È consigliabile effettuare una colonscopia ogni 2 anni ed ogni anno dopo i 10 anni di malattia per diagnosticare precocemente il carcinoma e procedere all’eventuale trattamento.

Diagnosi

La diagnosi viene sospettata in base ai sintomi del paziente: fortemente indicativi sono

  • diarrea con sangue rosso nelle feci,
  • sensazione di evacuazione incompleta.

Le analisi del sangue possono mostrare

L’esame diagnostico definitivo è la colonscopia, che permette di

  • identificare le lesioni,
  • valutarne l’estensione,
  • la localizzazione
  • e la gravità

oltre ad effettuare eventuali biopsie che permettono non solo di confermare la diagnosi, ma anche di diagnosticare precocemente un eventuale carcinoma.

Nei pazienti che non possono essere sottoposti all’esame viene in genere prescritta una radiografia dell’addome con clisma opaco.

Cura

La terapia medica ha il solo scopo di controllare i sintomi e l’infiammazione, ma ad oggi non può essere curativa né tanto meno risolutiva.

I farmaci utilizzati nel trattamento sono antiinfiammatori e immunosoppressori, tra cui i salicilati come la mesalazina e sulfasalazina, e i corticosteroidi (cortisone).

  • Nelle forme più gravi possono essere aggiunti altri immunosoppressori oltre ai corticosteroidi come ad esempio il metotrexate.
  • Nelle forme con interessamento esclusivo del retto, come la proctite, un’alternativa alla somministrazione orale è rappresentata dai clisteri, che hanno il vantaggio di concentrare il farmaco nella sede colpita e limitare gli effetti collaterali sistemici.

Esiste infine la possibilità di ricorrere alla terapia biologica, che viene aggiunta al trattamento tradizionale in caso di mancata risposta ai soli steroidi e immunosoppressori.

La terapia definitiva e quindi curativa della rettocolite ulcerosa è infine la chirurgia, che consiste nella resezione del tratto intestinale interessato dalla malattia. L’intervento chirurgico risulta indicato in caso di complicanze come l’emorragia massiva e il megacolon tossico, dove deve essere eseguito d’urgenza, nei casi di carcinoma colon-rettale e nelle forme di rettocolite resistenti al trattamento medico con steroidi ed immunossopressori.

Fonti e bibliografia

A cura della Dr.ssa Rossella Manzo, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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