Sindrome di Marfan: sintomi, conseguenze e cura

Introduzione

La sindrome di Marfan è una condizione genetica, quindi presente sin dalla nascita, che si manifesta a livello dei tessuti connettivi, necessari ad esempio al supporto di ossa, muscoli ed organi, nonché a garantire le proprietà di allungamento di pelle, vasi sanguigni e legamenti.

I pazienti affetti da sindrome di Marfan hanno spesso un aspetto caratteristico, sono alti e magri, con arti e dita piuttosto lunghi ed articolazioni particolarmente flessibili, ma le complicazioni più severe sono conseguenti all’interessamento di cuore e vasi sanguigni.

Sebbene sia classicamente associata ad anomalie oculari, cardiovascolari e muscolo-scheletriche, possono verificarsi anche coinvolgimenti di polmone, pelle e sistema nervoso centrale.

Non esiste un trattamento specifico che consenta ad oggi la cura della sindrome di Marfan, la terapia si basa quindi su interventi specifici volti a migliorare gli aspetti più problematici della sindrome, con risultati migliori in caso di diagnosi precoce. La gestione terapeutica viene personalizzata in base alle esigenze del paziente, spaziando attraverso

  • farmaci (ad esempio beta-bloccanti per il cuore),
  • interventi chirurgici
  • stile di vita (limitare determinate attività o modificare il modo in cui si affrontano può aiutare a ridurre o prevenire complicazioni a livello di cuore, occhi ed articolazioni)
  • ed altri trattamenti per gestire o prevenire complicazioni.

La prognosi è estremamente variabile a seconda dei casi, ma il rischio maggiore è legato alla possibilità di sviluppare complicazioni aortiche (l’aorta è la principale arteria del corpo umano, che emerge direttamente dal cuore); è però importante ricordare che, se nel 1972 l’aspettativa di vita dei pazienti non trattati era di circa 32 anni, è risultata notevolmente aumentata (72 anni) nel 1993 e presumibilmente è quindi oggi ancora più elevata, sovrapponibile o quasi a quella della popolazione generale.

Cause

La sindrome di Marfan è una condizione genetica; è causata da una mutazione in un gene (FBN1, sul cromosoma 15) presente sul DNA che contiene le istruzioni per produrre la proteina fibrillina-1, necessaria alla corretta sintesi di fibre elastiche all’interno del tessuto connettivo; si stima che colpisca un neonato ogni 3-5000 individui.

La maggior parte dei pazienti affetti da sindrome di Marfan la ereditano genitori, mentre meno comunemente (1 su 4) è il risultato di una mutazione casuale che si verifica durante lo sviluppo in utero.

È una condizione autosomica dominante, questo significa che quando un genitore ne è affetto c’è una probabilità del 50% che anche il figlio lo sia. Ogni bambino possiede due copie di ciascun gene, ricevendone uno da ciascun genitore:

  • la condizione è definita dominante perché è sufficiente ricevere un’unica copia del gene difettoso per manifestare a propria volta la malattia (il gene difettoso domina su quello sano);
  • il termine autosomico indica invece che il gene non si trova sui cromosomi sessuali.
Sindrome di Marfan, trasmissione

Fonte immagine: https://www.nhlbi.nih.gov/health/marfan-syndrome/causes

Sintomi

I sintomi della sindrome di Marfan sono in parte variabili da un soggetto all’altro, perché dipendono da quali parti del corpo vengano interessate e dalla gravità della condizione (che a sua volta è conseguenza del tipo di mutazione occorsa a livello genetico); se alcuni pazienti hanno pochi o addirittura nessun sintomo, altri sviluppano purtroppo complicazioni severe e potenzialmente fatali.

Tra i sintomi più caratteristici si annoverano:

  • statura elevata
  • arti (braccia e gambe) lunghi e sottili
  • dita affusolate e molto lunghe (aracnodattilia)
  • aspetto ed andatura dinoccolata (movimenti sciolti ma scarsamente coordinati)
  • articolazioni eccessivamente sciolte e particolarmente flessibili
  • mascella inferiore piccola
  • palato stretto ed alto
  • occhi infossati
  • piedi piatti
  • scoliosi (curvatura anormale della colonna vertebrale)
  • sterno (l’osso su cui convergono le costole) che sporge verso l’esterno o verso l’interno.

 

Altri possibili sintomi della sindrome di Marfan sono meno evidenti per un osservatore esterno:

Complicazioni

Come descritto nel precedente paragrafo l’alterazione della proteina fibrillina può manifestarsi in numerose forme ed in quasi tutti i distretti dell’organismo, con conseguente interessamento di quasi tutti gli organi ed apparati, ma ciò che determina una riduzione dell’aspettativa di vita è l’aumento del rischio di sviluppare complicanze aortiche tra cui la dilatazione (con formazione di un aneurisma) e la dissezione della radice aortica.

Diagnosi

La diagnosi della sindrome di Marfan viene solitamente condotta clinicamente, attraverso l’osservazione delle tipiche anomalie estetiche e funzionali (le caratteristiche di cranio e viso, lassità articolare, la forma del petto, …).

Piuttosto caratteristico è anche il cosiddetto segno del polso, in cui l’estremità del mignolo e del pollice di una stessa mano riescono a sovrapporsi facendo il giro attorno al polso dell’altro braccio:

Sindrome di Marfan (segno del polso)

Di Staufenbiel I, Hauschild C, Kahl-Nieke B, Vahle-Hinz E, von Kodolitsch Y, Berner M, Bauss O, Geurtsen W, Rahman A – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24165013 / https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3816571/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42107027

così come il segno di Steinberg, positivo se l’intera unghia del pollice flesso verso il palmo della mano e racchiuso dal pugno oltrepassa il bordo ulnare (l’ulna è l’osso del braccio che si trova in posizione opposta rispetto al pollice):

Segno di Steinberg

By Rollcloud – Own work, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=112362193

Non esistono invece esami del sangue specifici, con l’eccezione dei test genetici che consentono quindi in quasi tutti i casi una diagnosi di certezza (in una minoranza di pazienti, nonostante l’aspetto tipico, non si rilevano mutazioni identificabili, probabilmente a causa della completa delezione dell’allele o di un errore nella regolazione del gene).

Cura

In quanto malattia genetica non esiste ad oggi cura per la sindrome di Marfan, quindi il trattamento è volto ad alleviare i sintomi e prevenire ulteriori problemi o complicazioni mediante la pianificazione di un approccio integrato che può comprendere a seconda dei casi:

  • Visite di controllo, volte ad esempio al monitoraggio della salute dell’aorta mediante ecocardiogrammi periodici e verifiche della vista
  •  Farmaci
    • Betabloccanti o bloccanti del recettore dell’angiotensina per aiutare a gestire e prevenire le complicazioni cardiache, riducendo frequenza e forza dei battiti
    • Farmaci antinfiammatori ed antidolorifici
  • Dispositivi di vario genere
    • Supporti per la colonna vertebrale
    • Occhiali e lenti a contatto per i problemi di vista
  • Cambiamenti nello stile di vita che includono:
    • Riduzione dello stress emotivo, quando possibile, che potrebbe aumentare pressione sanguigna e frequenza cardiaca.
    • Evitare sport ed attività fisiche ad alto sforzo o di contatto, mentre sono da incoraggiare attività fisiche da lievi a moderate, come ad esempio nuoto, cammino, bicicletta, …
    • Sedute di forza
    • Sedute fisioterapiche per la prevenzione di complicazioni ortopediche
  • Chirurgia
    • Chirurgia ortopedica per correggere problemi più gravi allo scheletro e allo sterno
    • Chirurgia oculare per il trattamento di alcune complicazioni, tra cui distacco di retina e cataratta
    • Chirurgia cardiovascolare per complicazioni cardiache, aortiche o ai polmoni.

Fonti e bibliografia

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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