Introduzione
Lo spermatocele è una cisti dell’epididimo,ovvero una piccola formazione benigna extratesticolare che si sviluppa sul dotto che connette i testicoli con i vasi deferenti e che consente il trasporto ed il passaggio dello sperma.
In genere decorre in modo asintomatico, non comporta una riduzione della fertilità, e pertanto non è richiesto nessun tipo di trattamento a meno che non abbia dimensioni importanti e sia sintomatico.
Non si osserva alcuna evoluzione maligna.
Cause
Lo spermatocele è estremamente raro nei bambini, mentre inizia a presentarsi con la pubertà e la frequenza aumenta ulteriormente in età adulta, con un picco di incidenza tra 40 e 60 anni. Secondo recenti statistiche ne è stato affetto, almeno una volta nella vita, più del 30% della popolazione maschile adulta.
L’epididimo è un piccolo tubicino a spirale posto sul testicolo superiore che contiene e trasporta lo sperma; gli spermatoceli possono svilupparsi in un punto qualunque dell’epididimo e quindi anche vicino, ma non direttamente sopra, al testicolo.
La causa della sua formazione non è ancora chiara, ma si ipotizza che possa essere legata ad un’ostruzione in uno dei canali responsabili del passaggio dello sperma, ad esempio in seguito a:
- blocco di uno dei tubi che drena lo sperma (origine linfatica)
- traumi del testicolo
- infiammazione (pregressa epididimite)
- recente intervento di vasectomia.
Quando privo di causa apparente si parla di spermatocele idiopatico.
Sintomi
Lo spermatocele si presenta come un nodulo palpabile a livello testicolare. Le cisti più piccole sono asintomatiche e possono passare inosservate, mentre se aumentano le dimensioni si rende manifesta.
Tale cisti contiene un liquido biancastro o trasparente che contiene anche spermatozoi.
Alla palpazione si avverte la caratteristica rilevazione di un nodulo compatto, liscio e palpabile; uno spermatocele di dimensioni significative può essere accompagnato da
- Dolore al testicolo
- Senso di pienezza e pesantezza del testicolo
- Tumefazione (gonfiore) antero posteriore del testicolo
Complicazioni
Lo spermatocele è una cisti benigna del testicolo che non ha evoluzione maligna e né rappresenta un fattore di rischio per il tumore al testicolo.
Diagnosi
La maggior parte degli spermatoceli sono asintomatici e vengono quindi scoperti solo grazie ad auto palpazione dei testicoli o in corso di visite di routine (lo specialista di riferimento per questa patologia è il medico andrologo o urologo).
Il primo approccio diagnostico strumentale consiste nella transilluminazione: si fa brillare una luce attraverso lo scroto, mettendo così in evidenza una massa a contenuto liquido.
Una volta capito che il contenuto di questa massa è liquido si può procedere ad un’ecografia scrotale, esame rapido, non invasivo e poco costoso che fornisce una conferma diagnostica e soprattutto permette di effettuare la diagnosi differenziale da altre patologie, come:
- Idrocele
- Lipoma
- Varicocele
- Epididimite cronica
- Masse tumorali scrotali
In qualche caso si effettua l’aspirazione di parte del liquido cistico, su cui si va ad eseguire l’esame citologico.
Cura e rimedi
Nella maggior parte dei casi non è richiesto né indicato alcun tipo di trattamento, mentre ci si limita ad una vigile attesa.
Il paziente viene invitato a recarsi dal medico solo se lo spermatocele tende all’aumento di volume o nel caso in cui diventi doloroso, condizioni che possono giustificare un’asportazione chirurgica (spermatocelectomia).
L’intervento si esegue in anestesia locale; si pratica un’incisione scrotale e si apre la tunica vaginale esteriorizzando il testicolo. Si isola lo spermatocele dall’epididimo e si va a legare la connessione tra epididimo e spermatocele per prevenire la perdita di liquido. Si sutura poi la tunica vaginale e si effettua la medicazione della ferita.
Tra le possibili, seppure rare, complicanze dell’intervento si segnalano:
- Ematoma
- Idrocele
- Infiammazione del sacco scrotale
- Torsione della cisti (molto rara)
Effettuato l’intervento si può tornare subito alle normali attività, ma è consigliabile:
- Applicare impacchi di ghiaccio per un paio di giorni
- Assumere farmaci antidolorifici per un paio di giorni
- Tornare dallo specialista per una visita di controllo dopo 10 giorni circa dall’intervento
È bene sottolineare come lo spermatocele possa recidivare dopo l’asportazione.
Esiste anche un altro approccio per il trattamento, che tuttavia è poco utilizzato in quanto meno sicuro e con un tasso maggiore di complicanze rispetto alla scelta chirurgica, ovvero la scleroterapia. L’intervento consiste nel rimuovere il fluido contenuto nello spermatocele iniettando poi una sostanza sclerosante nel sacco: tale sostanza chimica irritante causa una cicatrizazione del sacco spermatocele.
Prevenzione
Malgrado non esista alcun modo di evitare lo sviluppo di spermatocele, è possibile ottenere una diagnosi precoce effettuando con cadenza mensile autopalpazione scrotale, una valutazione che idealmente andrebbe effettuato dopo un bagno caldo o una doccia, in quanto il calore rilassa lo scroto agevolando la manovra:
- Mettersi davanti allo specchio.
- Ricercare visivamente qualsiasi gonfiore sullo scroto.
- Esaminare singolarmente ogni testicolo con entrambe le mani.
- Porre indice e medio sotto il testicolo e i pollici sulla parte superiore.
- Rotolare con delicatezza il testicolo tra pollici e dita per apprezzare eventuali masse.
Un testicolo normale appare di forma ovale, liscio e senza sporgenze. È normale che uno abbia una dimensione leggermente maggiore dell’altro e che uno sia posto un po’ più in alto dell’altro (di norma il testicolo sinistro è collocato più in basso del destro).
Se si rileva un nodulo occorre allertare subito il proprio medico curante ed effettuare una visita specialistica.
A cura del dr Mirko Fortuna, medico chirurgo
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