- Introduzione
- Foto e immagini
- Richiami di anatomia
- Cause
- Sintomi
- Complicazioni
- Diagnosi
- Rimedi e cura
- Fonti e bibliografia
Introduzione
La sudamina (o più correttamente miliaria o dermatite da sudore) è un disturbo della pelle, clinicamente poco preoccupante, che tende a colpire maggiormente i neonati e i bambini nella prima parte dell’infanzia, ma che può interessare anche gli adulti.
Chi soffre di sudamina manifesta una serie di “sfoghi cutanei” (eruzioni) alquanto tipica che si manifesta sotto forma di:
- Macchie rossastre o biancastre
- Vescicole o papule, di solito di piccole dimensioni
- Prurito più o meno generalizzato e dolore urente.
I sintomi cutanei possono inoltre essere accompagnati anche da disturbi sistemici pseudoinfluenzali.
Sebbene tale condizione si presenti soprattutto d’estate, si può osservare occasionalmente anche in altre stagioni, in concomitanza ad altri potenziali fattori di rischio.
Alla base della sudamina vi è l’ostruzione delle ghiandole sudoripare, che impedisce la secrezione del sudore all’esterno della cute; persistendo quindi negli strati interni dà avvio ad un processo infiammatorio locale che si manifesta visivamente con la comparsa delle eruzioni cutanee.
Nella maggior parte dei casi l’ostruzione è causata dall’immaturità dei dotti sudoripari, frequente nei neonati, o da condizioni di eccessiva produzione di sudore; queste condizioni possono essere favorite dall’utilizzo di indumenti poco traspiranti e/o da ambienti caldi e umidi.
La diagnosi è essenzialmente clinica, basata cioè sull’osservazione diretta delle manifestazioni cutanee e sul loro riconoscimento. Solo nelle forme più diffuse o che persistono da più tempo può rendersi opportuno rivolgersi ad un dermatologo per una visita più approfondita e per escludere altri disturbi della pelle più gravi.
Il trattamento è richiesto per le forme persistenti che non si autorisolvono nel giro di pochi giorni, che possono comunque beneficiare di
- Lozioni o pomate a base di ossido di zinco e creme idratanti, che posseggono un’azione lenitiva sulla pelle riducendo il prurito e l’infiammazione locale.
- Farmaci antistaminici per lenire il sintomo del prurito.
- Pomate a base di cortisone (con particolare attenzione al loro utilizzo nei neonati e nei bambini).
- Antibiotici ad uso topico: solo nei casi selezionati di accertata sovra-infezione delle lesioni cutanee.
Nella maggior parte dei casi può risultare particolarmente utile l’evitare i fattori di rischio predisponenti, come l’esposizione ad ambienti particolarmente caldi e umidi (soprattutto per i neonati) o l’utilizzo di indumenti troppo “pesanti” e poco traspiranti.
La prognosi della sudamina è tendenzialmente benigna, soprattutto per le forme più leggere che tendono all’auto-risoluzione spontanea nel corso di qualche giorno.
Foto e immagini
Richiami di anatomia
La pelle è il rivestimento più esterno del corpo umano e rappresenta anche l’organo più esteso, arrivando ad una superficie di circa 2 m2; la sua principale funzione consiste nel proteggere i tessuti come muscoli e ossa e gli organi interni.
La cute si ritrova al di sopra del tessuto sottocutaneo o ipoderma, una regione di tessuto connettivo lasso responsabile del sostentamento trofico della cute; è suddivisa in epidermide e derma e presenta anche i cosiddetti annessi cutanei, strutture di supporto della cute come
- Unghie
- Peli
- Ghiandole sebacee e sudoripare (queste ultime sono le strutture coinvolte nello sviluppo della sudamina).
Il sudore è il prodotto delle ghiandole sudoripare, composto quasi del tutto da acqua e in piccola percentuale da sostanze organiche e inorganiche (urea, creatinina, ammoniaca, …). L’odore sgradevole è provocato dai batteri presenti sulla cute che producono ammoniaca a partire dalle sostanze organiche.
Cause
La sudamina è un lieve disturbo cutaneo che può colpire soggetti di qualunque età, sia di sesso maschile che femminile, ma che tende a presentarsi con maggior incidenza in
- neonati
- bambini molto piccoli (prima parte dell’infanzia), di solito con età inferiore ai 2 anni
- soggetti affetti da iperidrosi (ovvero con tendenza ad un’eccessiva sudorazione).
Le ghiandole sudoripare sono distribuite quasi uniformemente su tutta la superficie corporea e sono anatomicamente formate da una parte che produce il sudore simile ad un glomerulo e dai loro dotti escretori, dalla forma tubolare, che convogliano il sudore nello strato più esterno della cute.
La causa eziopatogenetica della sudamina è l’ostruzione dei dotti delle ghiandole sudoripare, che non riescono più a secernere all’esterno della cute il sudore.
L’ostruzione dei dotti delle ghiandole sudoripare può essere a sua volta dovuta a diverse concause:
- Immaturità dei dotti e di tutta la ghiandola sudoripara, condizione ovviamente frequente nei neonati e nei bambini molto piccoli (che per smaltire il calore in eccesso presentano inoltre una superficie corporea utile ridotta rispetto all’adulto).
- Accumulo di detriti cutanei (come le lamelle cornee).
- Infezione delle ghiandole sudoripare da parte di batteri della cute come lo Staphylococcus epidermidis.
- Iperidrosi, ovvero la produzione e l’escrezione eccessiva di sudore (tipica di alcuni soggetti).
Classificazione
A seconda del livello del dotto in cui si verifica l’ostruzione è possibile classificare al sudamina in:
- Forma cristallina, quando l’ostruzione avviene a livello dello strato corneo della cute, ovvero il più esterno e superficiale.
- Forma rubra (conosciuta anche come “lichen dei Tropici”), quando l’ostruzione si verifica nello strato subito al di sotto di quello corneo. Rappresenta la forma più comune di sudamina, molto frequente nei neonati o negli adulti che vivono in zone con clima particolarmente caldo – umido.
- Forma profonda, quando l’ostruzione si verifica a livello del derma o della giunzione tra epidermide e derma. È la forma meno comune (meno del 5% dei casi) di sudamina e spesso ricorre nei soggetti che soffrono già da tempo di episodi recidivanti di sudamina rubra. La sua gravità sta anche nel possibilità che spesso tale forma possa risultare l’anticamera di un colpo di calore.
Fattori di rischio
Uno dei fattori di rischio per lo sviluppo della sudamina è rappresentato dall’età del soggetto coinvolto, ovvero un neonato o un bambino nei primi anni dell’infanzia. Nel loro caso la sudamina è frequente per la presenza di ghiandole sudoripare ancora immature e non ancora sviluppatesi al completo.
Altri fattori di rischio noti consistono in:
- Soggetti con tendenza all’ipersudorazione (iperidrosi)
- Stato febbrile più o meno prolungato
- Uso di vestiti e abbigliamento poco traspirante
- Condizione di caldo particolarmente secco o umido
- Effetti collaterali di alcuni farmaci
- Allettamento prolungato
- Attività fisica intensa
- Uso incongruo di creme o lozioni cutanee
- Pseudoipoaldosteronismo di tipo I
- Sovrappeso od obesità
- Condizioni di lavoro per lunghi periodi in luoghi particolarmente surriscaldati
Sintomi
Il quadro clinico della sudamina è caratterizzato da sintomi e segni tipicamente cutanei a cui possono aggiungersi anche disturbi sistemici lievi.
A livello della pelle si osserva tipicamente la comparsa di rash cutanei in forma di:
- Macchie biancastre o rossastre
- Vescicole
- Zone cutanee più o meno infiammate
- Prurito più o meno intenso e più o meno generalizzato
- Irritazione cutanea, secondaria al prurito
- Lesioni o escoriazioni da grattamento
Queste alterazioni cutanee possono originare e manifestarsi praticamente in ogni parte del corpo (tranne che a livello del volto), ma con maggiore tendenza a presentarsi nelle zone di naturale sfregamento della pelle e quindi nel 90% dei casi a livello di:
- Collo e nuca
- Spalle e dorso
- Petto e ascelle
- Solco sottomammario nelle donne
- Inguine
- Cosce
- Gambe
Nella maggior parte dei casi la sudamina può comunque risultare praticamente asintomatica, oppure manifestarsi clinicamente per pochi giorni e tendere poi all’autorisoluzione spontanea; più raramente può ritenersi utile e necessario un trattamento medico d’ausilio.
Nella forma di sudamina cristallina vengono colpiti soprattutto i neonati di poche settimane con manifestazioni di tipo vescicolare, ma senza comparsa di zone rossastre e senza prurito. Le vescicole sono tipicamente di pochi millimetri e simili a piccole gocce d’acqua (da cui il nome di “cristallina”). È la forma più “leggera” di sudamina con le vescicole che tendono spontaneamente alla rottura e a scomparire in pochi giorni.
Nella forma di sudamina rubra si identificano numerose vescicole rossastre, di diametro subcentimetrico con importante sensazione di prurito.
La forma di sudamina profonda è la meno frequente delle tre in termini di incidenza, ma clinicamente la più grave. A livello della cute si ritrovano papule o vescicole di grosse dimensioni che tendono alla confluenza. Si rivelano essere piuttosto pruriginose e dolenti e si manifestano principalmente a livello di tronco, arti inferiori e superiori e pieghe cutanee.
Complicazioni
Raramente, nelle forme più gravi e diffuse di sudamina, è possibile osservare lo sviluppo di una sovrainfezione batterica delle lesioni cutanee, spesso sostenute dallo Staphylococcus epidermidis. In tale caso le tipiche vescicole tendono alla suppurazione (processo infettivo con lo sviluppo di pus) con comparsa di pustole. Tale complicanza può aggravare il quadro clinico soprattutto nei neonati, richiedendo un rapido riconoscimento da parte del medico ed eventualmente una terapia medica mirata.
Tra le altre possibili complicazioni, che tuttavia solo raramente possono associarsi al quadro clinico della sudamina, sono:
- Astenia e spossatezza
- Stato pseudoinfluenzale con febbricola e dolori artro–muscolari
- Cefalea (mal di testa)
- Nausea
- Colpo di calore
- Infiammazione e quindi ingrossamento de linfonodi che drenano le zone della pelle più coinvolte dalla sudamina
Diagnosi
La sudamina è un disturbo relativamente frequente e poco preoccupante nella maggior parte dei casi. Spesso viene scambiata per una malattia esantematica tipica dell’infanzia e quindi nemmeno posta all’attenzione di un medico. È tuttavia opportuno sottolineare che nei casi in cui le manifestazioni cutanee siano associate a prurito intenso, tendono alla diffusione generalizzata e alla suppurazione o persistono per diversi giorni senza segni di miglioramento, è opportuno consultare un medico specialista in Dermatologia, che provvederà ad un corretto e tempestivo inquadramento diagnostico – terapeutico, escludendo quelle che possono essere malattie della pelle ben più gravi che entrano in diagnosi differenziale proprio con la sudamina.
La diagnosi è essenzialmente clinica, basata cioè sul riconoscimento dei segni cutanei e su eventuali sintomi associati.
Nei casi più gravi il dermatologo può avvalersi dell’uso di un dermatoscopio che permette, con l’utilizzo di una fonte luminosa, la visualizzazione ingrandita di determinate zone cutanee, permettendo di riconoscere eventuali alterazioni non visibili ad occhio nudo.
Gli esami di laboratorio o altri esami strumentali sono riservati a casi sospetti, in cui si voglia escludere che si tratti di semplice sudamina, e si cerca la diagnosi di malattie della pelle ben più gravi.
Diagnosi differenziale
Come per gran parte dei disturbi della pelle, anche per la sudamina si rivela quasi sempre necessaria l’esecuzione di una attenta diagnosi differenziale, per diagnosticare malattie cutanee che si manifestano con segni molto simili o sovrapponibili.
Le condizioni che entrano più frequentemente in diagnosi differenziale con la sudamina sono:
- Malattie esantematiche infantili
- Infezioni cutanee da batteri, virus o miceti
- Morsi di insetti o artropodi
- Eruzioni cutanee tipiche in soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti
- Neoplasie benigne o maligne della pelle
Rimedi e cura
La sudamina è un disturbo della pelle poco grave e preoccupante che tende quasi sempre all’autorisoluzione nel giro di qualche giorno, mentre è opportuno riconoscere e quindi trattare le forme più gravi e diffuse che possono risentire positivamente di una terapia medica.
Tra i rimedi terapeutici per la sudamina vi sono:
- Lozioni o pomate a base di ossido di zinco: possiedono un’azione lenitiva e in parte idratante sulla pelle e quindi tendono a ridurre il prurito e l’infiammazione locale.
- Farmaci antistaminici: possono giocare un ruolo determinante nel combattere il fastidioso sintomo del prurito. Tra gli effetti collaterali quando assunti per bocca spicca la sonnolenza, almeno per quelli di vecchia generazione, che può compromettere la sicurezza di attività che richiedano una buona vigilanza (guida ed utilizzo di macchinari pericolosi).
- Pomate a base di cortisone: sono da utilizzare solo nelle forme particolarmente gravi, come la forma di sudamina profonda o la forma pustolosa (con maggiore attenzione all’utilizzo su neonati o bambini).
- Antibiotici ad uso topico: anch’essi si utilizzano solo nei casi in cui vi è certezza di una sovrainfezione della sudamina e solo sotto prescrizione medica.
Anche la prevenzione può assumere un ruolo determinante, in particolare con attenzione a
- Evitare l’esposizione ad ambienti dal clima particolarmente caldo e umido, soprattutto per i neonati e i bambini.
- Idratare le pelli particolarmente secche con creme idratanti.
- Indossare abbigliamenti leggeri d’estate e traspiranti (come il cotone, evitando soprattutto i tessuti sintetici).
- Mantenere una buon senso dell’igiene personale, utilizzando prodotti neutri che non alterino il pH naturale della pelle.
- Evitare l’utilizzo di unguenti o creme con azione occlusiva sui pori della pelle e quindi delle ghiandole sudoripare.
- Evitare attività fisica intensa ed eccessiva soprattutto d’estate
A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo
Fonti e bibliografia
- Harrison – Principi Di Medicina Interna Vol. 1 (17 Ed. McGraw Hill)