- Cos’è il tendine d’Achille
- Cause
- Sintomi
- Complicanze
- Diagnosi
- Rimedi e cura
- Prevenzione
- Fonti e bibliografia
Cos’è il tendine d’Achille
I tendini sono strutture connettivali che fanno parte dell’apparato muscolare e che servono a collegare il ventre del muscolo all’osso, rendendo possibile l’esercizio della forza muscolare al fine di completare un movimento, secondo il principio fisico della leva.
Perché il movimento di flessione venga esercitato è necessario che il muscolo collegato si accorci contraendosi, ma al tempo stesso è altrettanto importante che risulti ancorato agli estremi del fulcro: in tal modo, da una contrazione lineare si ottiene un movimento di rotazione imperniato all’articolazione.
I tendini assolvono a questa apparentemente banale funzione di ancoraggio, ma che di fatto rende possibile il movimento.
Il tendine di Achille collega l’estremità distale dei muscoli del polpaccio (in particolare il tricipite della sura, formato dai muscoli gemelli e dal soleo) all’osso calcaneale (calcagno).
La contrazione della muscolatura consente da un lato la flessione della gamba sulla coscia e dall’altro la flessione della pianta del piede; in altre parole, utilizziamo questi muscoli per saltare, correre, camminare e per metterci in punta dei piedi.
L’attività fisica continua, soprattutto se concentrata sull’arto inferiore come nel caso della corsa o degli allenamenti ad alta intensità (ad esempio secondo l’approccio HIIT), può determinare un’infiammazione del tendine di Achille che prende il nome di tendinite di Achille o tendinopatia achillea.
Possono essere distinte due forme di tendinopatia achillea:
- Tendinite inserzionale
- Tendinite non-inserzionale
La prima colpisce la porzione inferiore del tendine, nella sua regione di inserzione al calcagno; la seconda coinvolge invece le fibre della porzione intermedia, ed affligge principalmente la popolazione giovanile sportiva.
La tendinopatia achillea può risolversi spontaneamente con semplici rimedi “casalinghi”, tuttavia in caso di persistenza del dolore è indicata la consultazione con un Medico, con l’obiettivo di impostare una terapia adeguata ed evitare così fastidiose complicazioni, come una possibile cronicizzazione della patologia.
Cause
L’esercizio fisico intensivo è la principale causa di tendinopatia achillea, anche se sono frequenti casi in cui la semplice (e sana) abitudine alla camminata può esserne responsabile, anche se l’esatto meccanismo alla base dell’infortunio non è ancora perfettamente compreso; si ritiene tuttavia che possa essere il risultato finale di una serie di microtraumi delle fibre tendinee, che innescano un meccanismo di autoriparazione caratterizzato proprio dal processo infiammatorio.
Sono fattori di rischio per lo sviluppo di tendinite di Achille:
- pratica di esercizio fisico senza un adeguato riscaldamento,
- forme di esercizio fisico intensivo sulla muscolatura del polpaccio,
- sport come il tennis, che richiedono continui cambi di direzione e sollecitazioni sulla caviglia,
- repentini incrementi nel carico di lavoro durante l’allenamento, prima che l’organismo possa adattarsi ai nuovi ritmi,
- utilizzo di scarpe per l’allenamento non consone (vecchie o poco adatte allo sport),
- utilizzo di tacchi a spillo per periodi prolungati della giornata,
- presenza di sperone calcaneare,
- obesità,
- sesso (è più comune negli uomini),
- diabete (e patologie associate a difficoltà di circolazione in genere),
- età avanzata.
Sintomi
I sintomi della tendinopatia achillea comprendono:
- Sensazione di malessere, gonfiore e fastidio a livello della parte posteriore della caviglia
- Rigidità muscolare a livello del soleo (polpaccio)
- Scarso range di movimenti alla flessione del piede
- Presenza di segni flogistici (gonfiore, rossore o calore ad esempio) a livello della caviglia (spesso si apprezza un’elevata tensione al tatto)
Alcuni soggetti riferiscono un peggioramento della rigidità al mattino al risveglio, che tende a migliorare dopo i primi passi.
Complicanze
Le più frequenti complicanze della tendinopatia achillea sono senz’altro legate alla sintomatologia dolorosa, che determina difficoltà nella deambulazione e nell’esercizio fisico; una malattia di lunga durata può inoltre determinare una degenerazione del tessuto osseo calcaneare.
Nei casi più gravi lo stress sul tendine può determinarne la rottura o la lacerazione, in questi casi l’unica terapia possibile è quella chirurgica, in quanto il tendine non ha la facoltà di ripararsi autonomamente se lesionato in maniera importante.
Uno studio del 2017 sui pazienti sottoposti a chirurgia ha evidenziato che nel post-operatorio è possibile si sviluppino complicanze di natura infettiva, anche se si tratta di casi molto rari e complessivamente poco significativi.
È importante sottolineare che le complicanze tendono a manifestarsi con maggiore gravità è maggiore frequenza in cui pazienti che non rispettano alla lettera le indicazioni del proprio medico nel corso del periodo di recupero post-infortunio.
Diagnosi
La diagnosi della tendinopatia achillea inizia con un’accurata anamnesi e con l’esame obiettivo effettuato dal Medico; verranno indagate in particolare eventuali condizioni di dolore e di gonfiore a livello della caviglia e del polpaccio, mentre può essere utile l’esecuzione di un test della marcia per valutare motilità e flessibilità dell’articolazione.
Possono essere di aiuto nel percorso diagnostico alcuni esami specifici di imaging:
- Radiografia X (RX), che consente di visualizzare l’osso e i tendini
- Risonanza magnetica (RM), utile a valutare in maniera dettagliata eventuali rotture o fenomeni degenerativi
- Ecografia (US), utile a valutare la funzionalità articolare in modo dinamico, facendo muovere il piede al paziente durante l’esame
Rimedi e cura
Le opzioni disponibili per il trattamento della tendinopatia achillea sono diverse, e variano da semplicii rimedi da automedicazione come il riposo e l’assunzione di farmaci anti-infiammatori da banco, a soluzioni più invasive come l’intervento chirurgico ricostruttivo (in caso di complicanze maggiori) o le infiltrazioni corticosteroidee. Sono attualmente molto utilizzate anche le infiltrazioni a base di PRP, platelet-rich plasma.
Rappresentano valide opzioni per il trattamento della tendinopatia achillea:
- riduzione di volume ed intensità dell’attività sportiva, o una sospensione dello sport abituale per un temporaneo passaggio ad un’attività meno pesante sul tendine di Achille (tipico è il passaggio dalla corsa al nuoto, ad esempio)
- esecuzione di semplici esercizi di stretching leggero sull’articolazione della caviglia
- crioterapia (applicazione di ghiaccio)
- elevazione dell’arto interessato
- utilizzo di un tutore per la caviglia
- fisioterapia
- assunzione di farmaci antinfiammatori non-steroidei come l’ibuprofene o l’aspirina
- utilizzo di calzature apposite per il sollievo del tendine di Achille
Prevenzione
Alcuni semplici accorgimenti possono aiutare a ridurre il rischio di sviluppare una tendinite achillea:
- Iniziare la giornata con qualche esercizio di stretching al fine di mantenere un buon trofismo del tendine
- Eseguire regolarmente stretching prima e dopo le sessioni di allenamento
- Iniziare nuove routine di allenamento gradualmente, dando tempo al proprio corpo di adattarsi ai movimenti
- Combinare allenamenti ad alto e a basso impatto sulle articolazioni, ad esempio basket e nuoto, per ridurre lo stress sui tendini
- Preferire calzature con un buon livello di supporto e ammortizzamento
- Evitare di portare i tacchi per tempi prolungati
Fonti e bibliografia
- Risk factors for complications after primary repair of Achilles tendon ruptures
- Mayo Clinic | Achilles tendinitis
- Johns Hopkins Medicine | Achilles Tendon Injuries
- Risk Factors for Complications after Primary Repair of Achilles Tendon Ruptures
A cura del Dr. Marco Cantele, medico chirurgo