Tinea cruris (tigna inguinale): cause, sintomi e cura

Introduzione

La tinea cruris (o tinea inguinalis) è un’infezione riscontrabile in pieghe inguinali, cosce e glutei, causata da funghi antropofili, ovvero che hanno come ospite abituale l’uomo; l’infezione è più frequente nei soggetti maschi e il contagio può avvenire per

  • contatto inter-umano (contatto con un altro soggetto infetto)
  • auto-inoculazione di materiale fungino proveniente da una micosi del piede.

La tinea cruris si manifesta con la comparsa di larghe chiazze arrossate (eritematose) e pruriginose nella regione inguinale e può essere mono o, più spesso, bi-laterale (ovvero interessare entrambi i lati del corpo).

La prognosi è buona e non sussiste il rischio di complicazioni, grazie alla buona risposta della tinea cruris alle terapie antimicotiche (topiche, ad esempio in forma di crema, o più raramente sistemiche, ovvero con farmaci per bocca). Se non risolta, l’eruzione va spesso incontro a variazioni spontanee e periodiche:

  • miglioramenti nel periodo invernale
  • ed esacerbazioni nel periodo estivo,

probabilmente legate alla produzione di sudore che modifica l’umidità del microambiente nelle pieghe cutanee

Immagini

Particolare di tigna inguinalis

A causa del contenuto l’immagine è stata ritagliata rispetto all’originale, che si può trovare qui (Photo Credit: Von RobertgascoignEigenes Werk, CC BY-SA 3.0, Link)

Causa, trasmissione, contagiosità

La tinea cruris è causata da funghi dermatofiti, ovvero capaci di colonizzare la cheratina, principale proteina costituente lo strato superficiale della pelle (strato corneo dell’epidermide) ma anche di capelli, peli ed unghie.

In particolare, la tinea cruris è causata da

  • Epidermophyton floccosum
  • Tricophyton rubrum.

L’infezione si trasmette per contatto inter-umano diretto oppure indiretto, ad esempio attraverso la condivisione di

  • asciugamani,
  • accappatoi,
  • biancheria.

Fattori di rischio

Rappresenta un fattore di rischio per questa, come per altre infezioni, l’immunosoppressione, ovvero il deficit delle difese immunitarie per cause

  • infettive (infezione da virus dell’immunodeficienza umana, HIV)
  • e/o farmacologiche (pazienti in terapia con farmaci immunosoppressori per varie cause, ad esempio in seguito ad un trapianto d’organo od in trattamento per malattie autoimmuni).

Sintomi e manifestazioni cliniche

La tinea cruris si manifesta con la comparsa di grandi chiazze (lesioni piane) o placche (lesioni rilevate)

  • di colore rosso/rosso-marrone,
  • ben delimitate e desquamanti
  • che iniziano dall’inguine,
  • su un lato solo od entrambi
  • e che tendono ad estendersi anche alle cosce e ad i glutei (lo scroto, ovvero la sacca contenente i testicoli, è solitamente risparmiato).

Ai bordi delle lesioni possono essere presenti

  • papule (piccole lesioni rilevate)
  • o vescicole (piccole lesioni rilevate contenenti materiale liquido sieroso)

ad indicare l’infiammazione dei follicoli piliferi.

Le lesioni progressivamente tendono a risolversi nella parte centrale (che diventa scura) mentre il margine attivo, allargandosi, mantiene le sue caratteristiche infiammatorie.

Lo sfregamento ed il grattamento cronici possono determinare la lichenificazione (ovvero la cute infetta diventa spessa e rugosa).

Diagnosi

La diagnosi si basa sulla valutazione visiva (esame clinico), ma soprattutto sull’isolamento del fungo responsabile mediante l’esame

  • micologico,
  • microscopico
  • e colturale.

Tale esame consiste nella raccolta delle squame da una lesione mediante grattamento con uno strumento chirurgico chiamato curette.

Le squame vengono osservate al microscopio per la ricerca diretta dei funghi (esame microscopico) e poi seminate su terreni di coltura per eseguire l’esame colturale. Le colonie fungine che si formano nei terreni di coltura si sviluppano nell’arco di alcuni giorni o settimane e sono identificate in base agli aspetti macroscopici e microscopici che assumono.

La tinea cruris deve essere differenziata da:

  • eritrasma, infezione batterica delle pieghe inguinali che però è più rara e non prude,
  • intertrigine, infezione delle pieghe da parte del lievito Candida albicans, che determina lesioni caratterizzate da macerazione e ragadi nella parte centrale e papule satelliti nella parte periferica,
  • eczema da contatto,
  • psoriasi inversa (forma rara che si manifesta con localizzazione diversa dalle aree più tipiche della condizione),
  • una rara malattia genetica chiamata morbo di Haley-Haley (o pemfigo familiare benigno) caratterizzata da lesioni infiammatorie delle pieghe cutanee con fissurazioni longitudinali.

Cura

La terapia è in genere locale (topica, cioè sulla pelle colpita), più raramente sistemica (mediante farmaci per bocca).

La terapia topica si avvale di antimicotici imidazolici (clotrimazolo, miconazolo, chetoconazolo) in forma di creme o lozioni che devono essere applicate fino a 2-3 cm oltre il margine delle lesioni per almeno 2 settimane, secondo indicazione del medico specialista (dermatologo).

Gli antimicotici per via orale (itraconazolo e terbinafina) trovano applicazione nelle forme

  • estese,
  • croniche
  • o recidivanti.

Prevenzione

A seguito dell’eradicazione, per ridurre il rischio di reinfezione, si possono indossare calzature apposite per doccia e polveri antifungine da applicare nelle calze, specialmente quando la tinea cruris si è presentata associata ad un’infezione micotica del piede.

Fonti e bibliografia

  • Cainelli T., Giannetti A., Rebora A. Manuale di dermatologia medica e chirurgica. McGraw-Hill 4° edizione.
  • Wolff K., Johnson R., Saavedra A. Fitzpatrick Manuale ed Atlante di Dermatologia clinica. Edizione italiana sulla settima di lingua inglese a cura di Mauro Alaibac. Piccin 2015.
  • Saurat J, Grosshans E., Laugier P, Lachapelle J. Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse. Edizione italiana a cura di Girolomoni G. e Giannetti A. Terza edizione 2006. Masson.

A cura della Dr.ssa Giulia Ciccarese, medico chirurgo specialista in Dermatologia e Venereologia

Articoli ed approfondimenti

Link sponsorizzati

Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.