Introduzione
Le ovaie sono organi femminili delle dimensioni e della forma di una mandorla; trovano posto nella parte inferiore dell’addome, una su ciascun lato dell’utero. La loro funzione è duplice:
- produzione ormonale (tra cui estrogeni e progesterone),
- ovulazione mensile (rilascio dell’ovulo).
La torsione ovarica è una condizione non comune caratterizzata da una rotazione parziale o completa dell’ovaio rispetto ai legamenti che normalmente lo mantengono in posizione (ne viene forzatamente coinvolta anche la rispettiva tuba di Falloppio, che collega l’ovaio all’utero); il rischio è legato all’interruzione del flusso sanguigno che ne deriva; banalizzando la situazione è possibile pensare ad un tubo flessibile da cui esce acqua che, una volta arrotolato su sé stesso, diventa un ostacolo insormontabile al flusso del fluido.
L’interruzione della circolazione, se non tempestivamente risolta, può determinare la morte irreversibile del tessuto.
Sebbene la maggior parte dei casi di torsione ovarica colpisca le donne in età fertile, anche le ragazze più giovani possono essere sviluppare la condizione; i sintomi insorgono improvvisamente, tipicamente in forma di dolore acuto al basso addome (sul lato interessato) accompagnato da vomito. A causa della scarsa specificità dei sintomi la diagnosi non è sempre immediata.
La terapia è esclusivamente chirurgica e volta alla correzione della torsione quando possibile, o alla rimozione dell’ovaia colpita quando irrecuperabile.
Cause
La torsione ovarica è una condizione non frequente (ma rappresenta comunque una delle emergenze chirurgiche ginecologiche più comuni) la cui causa più comune è riferibile alla presenza di cisti ovariche (o altra massa anomala, come una neoplasia), la cui presenza tende fisicamente ad alterare l’equilibrio dell’organo nello spazio addominale. Maggiore è la dimensione della massa, maggiore è il rischio di andare incontro ad un movimento patologico dell’organo.
L’innesco del movimento è spesso conseguenza di attività vigorose, come l’esercizio fisico.
L’ovaio destro sembra essere più soggetto a torsione rispetto a quello sinistro, probabilmente a causa di una lunghezza superiore del relativo legamento utero-ovarico e/o per la presenza del sigma (tratto dell’intestino).
Fattori di rischio
Si tratta di una condizione più frequente nelle donne in età fertile, benché possa essere osservata anche in età adolescenziale, prepubere ed anche fetale. Tra gli altri fattori di rischio riconosciuti si annoverano gli stessi responsabili della formazione di cisti, ovvero:
- Gravidanza
- Sindrome da iper-stimolazione ovarica
- Assunzione di farmaci ormonali
- Precedenti di torsione ovarica.
Secondo alcuni autori anche la legatura delle tube potrebbe rappresentare un, seppur modesto, fattore di rischio.
Sintomi
In genere la torsione si verifica su un solo lato, coinvolgendo cioè una sola ovaia; l’esordio dei sintomi è improvviso e spesso particolarmente intenso, si caratterizza per lo sviluppo di
- dolore pelvico (da moderato a severo, variabile come sensazione: acuto, sordo, lancinante, colico, crampiforme, eventualmente irradiato al fianco, schiena od inguine),
- nausea e vomito.
Alcune donne, soprattutto a posteriori, riconoscono di aver accusato crampi occasionali nei giorni precedenti, talvolta nelle settimane precedenti, perché l’organo potrebbe essere andato incontro a numerosi episodi di lieve e reversibile torsione.
In alcuni casi potrebbe essere presente anche febbre, soprattutto in caso di necrosi (morte dei tessuti).
Complicazioni
La torsione ovarica è considerata un’emergenza medica, ovvero una condizione che necessità di immediata assistenza (ospedaliera) per evitare complicazioni molto gravi, che comprendono:
- sviluppo di peritonite (infezione del peritoneo, la membrana che avvolge gli organi addominali),
- emorragia (che però solo raramente può richiedere una trasfusione)
- ischemia dell’ovaia (con conseguente riduzione della fertilità).
Non sono noti casi fatali.
Diagnosi
La torsione ovarica può essere sospettata durante la visita medica (l’associazione dei sintomi lamentati dalla paziente e la presenza di una massa palpabile è particolarmente suggestiva), ma trova in genere conferma mediante l’esecuzione di un’ecografia (è rara la necessità di ricorrere a TAC o risonanza magnetica).
Agli esami di laboratorio è possibile rilevare alcuni spostamenti non particolarmente specifici:
- anemia (riduzione di emoglobina/globuli rossi in caso di emorragia)
- aumento dei leucociti
La condizione entra in diagnosi differenziale con numerose altre condizioni, tra cui
- calcoli renali
- diverticolite
- gravidanza ectopica
- rottura di una cisti ovarica
- appendicite.
In casi dubbi è possibile procedere ad una laparoscopia diagnostica, che all’occorrenza può essere trasformata in operativa (vide infra).
Cura
La chirurgia è l’unico approccio possibile alla torsione ovarica.
In presenza di cisti ovarica si procederà prima alla sua rimozione, in seguito alla risoluzione della torsione; le tecniche cui si ricorre sono essenzialmente classificabili in due diverse forme:
- Laparoscopia: si praticano piccole incisioni addominali sufficienti ad inserire un laparoscopio, un tubo sottile dotato di telecamera e fonte luminosa, insieme a sottili strumenti chirurgici utili ad intervenire dal punto di vista pratico.
- Laparotomia: viene praticata un’incisione più ampia nell’addome, che consenta di operare in modo tradizionale (a cielo aperto). I tempi di recupero sono leggermente più lunghi e, anche per questo, è in genere richiesta almeno una notte in osservazione in ospedale.
Durante l’intervento il chirurgo valuta infine se procedere anche ad un’annessiectomia, ovvero la rimozione di ovaio e tuba di Falloppio, in base a fattori quali:
- condizione dell’ovaio (se non recuperabile andrà ovviamente rimosso)
- età (in menopausa si procede più spesso alla rimozione per abbattere il rischio di nuovi episodi)
- eventuale sospetto di presenza di tumore.
Una recidiva è possibile, ma poco probabile.
Fonti e bibliografia
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