Tumore del rene: sintomi e sopravvivenza

Introduzione

L’organismo umano possiede due reni, organi delle dimensioni pari più o meno a quelle di un pungo e localizzati ai lati della spina dorsale, appena sopra il girovita; un efficace sistema di filtro interno al rene si occupa costantemente ed instancabilmente di rimuovere i prodotti di scarto dal sangue, per poi eliminarli attraverso l’urina una volta recuperati liquidi e molecole che è possibile riutilizzare.

Il tumore al rene origina in genere all’interno dei tubuli renali, l’unità funzionale del sistema di filtro dell’organo e prende il nome di carcinoma renale (rende conto di circa l’80% dei tumori renali); meno comunemente interessa le cellule di transizione (che costituiscono il rivestimento interno della vescica e del canale che la collega al rene), prendendo il nome di carcinoma a cellule transizionali.

Complessivamente nelle sue diverse forme rappresenta circa il 2-5% di tutti i tumori e colpisce soprattutto gli uomini tra i 50 ed i 70 anni; il rischio di svilupparlo aumenta con l’età (con un picco attorno ai 60 anni) ed interessa gli uomini in proporzione circa doppia rispetto alle donne.

Colpisce tipicamente solo un rene, mentre è raro che siano interessati entrambi.

Purtroppo inizialmente in genere il tumore al rene non manifesta alcun sintomo, mentre con il passare del tempo potrebbero comparire:

  • Sangue nelle urine
  • Presenza di un nodulo nell’addome
  • Perdita di appetito
  • Perdita inspiegabile di di peso senza motivo
  • Dolore al fianco che non si risolve

La diagnosi si basa su esami di laboratorio (sangue e urine) e di imaging, oltre che eventualmente sulla biopsia del rene.

Il trattamento dipende da fattori chiave quali età, condizioni generali di salute e stato di avanzamento del tumore, ma in genere prevede una combinazione variabile di chirurgia, chemioterapia, radioterapia, terapie biologiche o mirate.

Localizzazione anatomica dei reni e schematizzazione grafica della presenza di tumore

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Sopravvivenza

La prognosi del tumore al rene dipende dal tipo di cancro, dalla sua aggressività/stadiazione e, di conseguenza, da quanto rapidamente viene effettuata la diagnosi.

Secondo recenti evidenze:

  • In caso di diagnosi precoce ed in assenza di metastasi la prognosi è buona, con una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi che arriva fino al 90%.
  • Qualora il tumore del rene venga diagnosticato tardivamente e si trovi dunque ad uno stadio avanzato con presenza di metastasi la prognosi peggiora drasticamente e la mortalità ancora oggi è purtroppo elevata. La sopravvivenza a 5 anni si aggira infatti intorno al 10%.

Da un punto di vista più generale, a prescindere da dalla gravità della malattia e dalle caratteristiche del pazienti, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore al rene, in Italia, è pari al 71%, significativamente più elevata della media europea (60,6%) e leggermente inferiore a quella americana (sopravvivenza media a cinque anni pari a circa tre pazienti su quattro).

Cause

I tumori sono causati da mutazioni genetiche all’interno di una o più cellule, che iniziano così a replicarsi in modo incontrollato, invadendo i tessuti adiacenti e spesso anche quelli a distanza (metastasi); le cause esatte che portano alle mutazioni geniche responsabili sono ancora oggetto di studio, sono stati tuttavia individuati alcuni fattori di rischio che possono contribuire all’aumento del rischio dell’insorgenza del tumore del rene:

  • Familiarità
  • Fumo di sigaretta (i fumatori hanno un rischio più alto del 50% di sviluppare il tumore del rene rispetto a coloro che non hanno mai fumato)
  • Obesità
  • Dieta ricca di grassi e/o proteine animali
  • Ipertensione
  • Rene policistico o malattia cistica renale acquisita
  • Alcune malattie genetiche (come la malattia di von Hippel-Lindau)
  • Esposizione professionale a:
    • Sali di cadmio
    • Prodotti del petrolio
    • Metalli pesanti
    • Amianti
    • Lavorazione del pellame

Alcuni studi mostrano infine un possibile collegamento tra la presenza di insufficienza renale e sviluppo di tumore, probabilmente legato alla necessità di dialisi (e di trattamento immunoppressivo nel caso di trapianto).

Sintomi

La sintomatologia del tumore del rene è estremamente variabile e dipende da:

  • Modalità di sviluppo
  • Localizzazione
  • Grado di malignità del tumore

Nelle fasi iniziali il tumore può essere purtroppo completamente asintomatico (infatti la maggior parte delle diagnosi di tumore renale avviene in modo casuale durante indagini diagnostiche effettuate per altre cause), oppure può presentarsi con:

  • Ematuria (presenza di sangue nelle urine, che può così comparire rossa, color cola o addirittura violacea)
  • Dolore a livello del fianco o della schiena
  • Tumefazione palpabile a livello del fianco (presente solo in quota ristretta di pazienti con lesioni più voluminose)

A queste manifestazioni si associano spesso sintomi più generici:

È piuttosto comune che  il tumore del rene venga scoperto in seguito alla presenza di sintomi dovuti alle cosiddette sindromi paraneoplastiche, un insieme di manifestazioni ancora poco comprese, ma forse legate alla produzione di sostanze da parte delle cellule tumorali; possono ad esempio comparire

In presenza di metastasi, anche in base alla localizzazione, possono comparire sintomi quali

Quando rivolgersi al medico

Si raccomanda di segnalare al medico la presenza di:

  • una massa addominale,
  • mal di schiena lombare o al fianco che non migliora
  • sangue nelle urine.

Complicazioni

La principale complicanza del tumore del rene è quella comune a tutti i tumori, ossia la possibile produzione di metastasi, fenomeno che si verifica quando le cellule del tumore riescono a raggiungere il circolo sanguigno o quello linfatico, distribuendosi così in altri distretti corporei.

Il tumore del rene metastatizza più frequentemente a livello di:

  • Polmone
  • Fegato
  • Ossa

Diagnosi

La diagnosi viene effettuata dal medico grazie a:

  • Anamnesi: consiste nella raccolta di informazioni. Il medico pone al paziente domande riguardati i sintomi avvertiti, l’eventuale presenza di patologie in corso o pregresse e l’eventuale familiarità per determinate patologie.
  • Esame obiettivo: consiste nella visita medica, durante la quale il medico valuta la presenza o meno di tumefazioni a livello renale.
  • Esami di laboratorio: che comprendono
    • Esame delle urine (per valutare la presenza o meno di sangue all’interno delle stesse)
    • Esame del sangue (per valutare vari parametri come la presenza o meno di anemia e l’eventuale aumento degli indici infiammatori).

Il solo esame clinico e la presenza di sangue nelle urine conducono inevitabilmente a diagnosi tardive, mentre la diagnostica per immagini consente un riconoscimento più tempestivo del tumore (nei casi in cui ci siano sintomi suggestivi della sua presenza).

  • Esami strumentali:
    • Ecografia, la prima indagine strumentale che viene effettuata utile alla diagnosi del tumore del rene
    • TC, utile per la stadiazione del tumore, consente di valutarne i rapporti con altre strutture anatomiche. Se effettuata a livello del torace permette di identificare eventuali metastasi polmonari
    • Risonanza magnetica, usata in alternativa alla TC in pazienti allergici al mezzo di contrasto o in donne in gravidanza
    • Scintigrafia ossea, utile in pazienti con sintomi di metastasi ossea.
  • Biopsia, un esame invasivo effettuato in caso di lesioni dubbie alle indagini radiologiche e che consiste nel prelievo di una piccola porzione di tessuto che viene poi analizzato in laboratorio. Consente una diagnosi di certezza.

Cura

Le opzioni terapeutiche sono numerose e la scelta dipende da diversi fattori, primo tra tutti la stadiazione del tumore. L’approccio comprende in genere una combinazione variabile di:

  • Chirurgia: Consiste nella rimozione totale o parziale del rene malato, in base a quelle che sono le dimensioni della massa tumorale. L’intervento prende il nome di nefrectomia totale o parziale.
  • Crioablazione: Viene effettuata in pazienti mono-rene, a condizione che la massa tumorale non superi i 4 cm, consiste nella distruzione mirata delle cellule tumorali attraverso l’uso del caldo o del freddo.
  • Embolizzazione arteriosa: È una tecnica che prevede l’occlusione selettiva di alcuni vasi arteriosi, in modo da impedire l’afflusso di sangue al tumore. Viene effettuata in pazienti che, a causa delle le loro condizioni cliniche generali, non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico.
  • Radioterapia: Prevede l’irradiazione con raggi X della massa tumorale.
  • Chemioterapia: Vengono somministrati farmaci che agiscono spegnendo i meccanismi alla base della proliferazione cellulare.
  • Terapia biologica: farmaci che aumentano la capacità dell’organismo di combattere il cancro.
  • Terapia mirata, che utilizza farmaci o altre sostanze che attaccano specifiche cellule tumorali riducendo i danni alle cellule sane.

Quando possibile l’approccio di elezione è quello chirurgico.

Fonti e bibliografia

  • Lezioni di urologia. Gaetano Savoia.
  • AIOM

A cura della Dr.ssa Maria Teresa Bitonti, medico chirurgo

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.