Introduzione
L’ulcera molle (anche chiamata cancroide o ulcera venerea molle), è un’infezione a trasmissione sessuale (STI) causata dal batterio Haemophilus ducreyi. Colpisce principalmente la regione genitale ed è caratterizzata dalla comparsa di dolorose ulcere (ferite aperte) sui o intorno ai genitali.
L’ulcera molle è relativamente rara in molte parti del mondo e più comune in specifiche regioni, come alcune parti dell’Africa e dei Caraibi.
I sintomi dell’ulcera molle compaiono tipicamente entro 1-14 giorni dall’esposizione ai batteri e possono includere:
- Piaghe o ulcere, solitamente morbide e doloranti (le ulcere sono spesso accompagnate da secrezioni simili a pus)
- Linfonodi gonfi e dolenti nella zona inguinale
- Dolore o disagio durante la minzione o i rapporti sessuali
Se non trattata l’ulcera molle può portare a complicazioni come lo sviluppo di ulcere più grandi e dolorose (bubboni), formazione di ascessi (raccolte di pus) e il rischio di infezioni batteriche secondarie.
La diagnosi di cancroide viene tipicamente condotta attraverso un esame clinico e test di laboratorio volti all’isolamento del batterio responsabile.
Può essere trattata con antibiotici, in genere azitromicina o ceftriaxone.
È importante rivolgersi immediatamente al medico se si sospetta di avere un cancroide o di esserne stati esposti, poiché un trattamento precoce può aiutare a prevenire la diffusione dell’infezione e le sue complicanze.
Praticare sesso sicuro utilizzando il preservativo ed essere consapevole della storia sessuale del proprio partner può ridurre il rischio di contrarre l’ulcera molle e altre malattie sessualmente trasmissibili.
Cause
L’ulcera molle è un’infezione rara nei Paesi sviluppati, anche se molti autori sono convinti che la vera incidenza rimanga sottostimata, perché una diagnosi definitiva richiede l’individuazione del microrganismo responsabile, Haemophilus ducreyi, e pochi laboratori hanno la capacità di un corretto riconoscimento.
Haemophilus ducreyi è un batterio gram-negativo particolarmente infettivo, che rappresenta anche un fattore di rischio per la trasmissione dell’HIV per diverse ragioni:
- diffusione in soggetti con che presentano gli stessi fattori di rischio
- trasmissione biologicamente facilitata di un’infezione da parte dell’altra (a causa della presenza delle ulcere, che possono aumentare il rischio di infezione da HIV da 50 a 300 volte per ogni rapporto vaginale non protetto).
L’infezione da HIV, a sua volta, può alterare l’aspetto e il decorso clinico dell’ulcera molle:
- allungamento del periodo di incubazione,
- sviluppo di numerose lesioni ulcerose,
- ritardi nella guarigione e ridotta risposta ai cicli standard di antibiotici.
La patogenesi dell’ulcera molle non è ancora completamente compresa.
Contagio e trasmissione
Il cancroide si diffonde da un individuo all’altro esclusivamente attraverso il contatto sessuale (ma sono segnalati in letteratura casi aneddotici di infezione indiretta e accidentale attraverso la mano), questo significa anche che l’eventuale diagnosi nei bambini è tipicamente indicativa di abusi.
Sintomi
Il periodo di incubazione dell’infezione da H. ducreyi va dai 10 ai 14 giorni, dopo i quali si verifica la progressione della malattia.
L’ulcera molle è caratterizzata dallo sviluppo si sintomi esclusivamente locali, senza manifestazioni sistemiche (che coinvolgono il corpo, come ad esempio la febbre).
Il sintomo più caratteristico è lo sviluppo di ulcere:
- di dimensioni variabili da 3 a 50 mm di diametro,
- dolorose (a differenza ad esempio del sifiloma della sifilide, che è indolore, anche se non è semplice distinguerle),
- con confini netti, ma bordi irregolari e frastagliati,
- che sanguinano facilmente.
Circa la metà degli uomini infetti presenta una sola ulcera, mentre le donne hanno spesso 4 o più ulcere.
Le tipiche sedi di formazione delle ulcere sono:
- Uomini: intera superficie del pene (compresa la superficie interna ed esterna del prepuzio, frenulo, meato uretrale, glande, asta, …) e zona del perineo (il lembo di pelle che separa lo scroto dall’ano)
- Donne: Le grandi labbra sono la sede più comune (in alcuni casi con “ulcere da bacio”, ovvero visibili su entrambi i lati), ma si osservano anche su piccole labbra, clitoride e vulva in genere, perineo (il lembo di pelle che separa lo scroto dall’ano) e interno cosce.
Diversi pazienti lamentano anche ingrossamento dei linfonodi locali (inguinali) che diventano anche dolenti; tra gli alti possibili sintomi si annoverano:
- dolore durante la minzione,
- dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia).
Complicazioni
La prognosi è eccellente; un trattamento antibiotico efficace e tempestivo è tipicamente risolutivo per l’infezione e in grado di
- risolvere i sintomi clinici
- e prevenire la trasmissione ad altri partnet.
Nei casi riconosciuti o trattati in ritardo, anche nonostante il successo della terapia, possono residuare cicatrici e fistole rettali o urogenitali (connessione anomala tra due organi o tra un organo e la superficie del corpo, che può causare il passaggio anomalo di fluidi o materiale corporeo).
Diagnosi
La diagnosi è suggerita dalla presenza di ulcere, ma richiede l’esecuzione di test di laboratorio che identifichino con certezza la presenza del batterio Haemophilus ducreyi; risulta particolarmente importante la diagnosi differenziale con l’herpes genitale e, soprattutto, l’ulcera provocata dalla sifilide (sifiloma):
- Analogie:
- insorgono come pustole nel sito di inoculazione per poi ulcerarsi
- diametro di 1-2 cm
- comparsa sui genitali
- possono essere presenti in più siti e con lesioni multiple
- Differenze
- le ulcere da sifilide sono tipicamente indolori, mentre l’ulcera venerea molle è dolorosa
- le ulcere da sifilide non producono siero, mentre le ulcere da cancroide producono un essudato purulento grigio o giallo
- le ulcere da sifilide vanno incontro a risoluzione spontanea 3-6 settimane (anche se l’infezione persiste), anche in assenza di trattamento.
Complicazioni
La metà di coloro che sviluppa gonfiore dei linfonodi inguinali andrà incontro a un progressivo peggioramento che esiterà nella rottura con formazione di ascessi drenanti (raccolte di pus, evidente segno d’infezione). I linfonodi e gli ascessi ingrossati vengono spesso definiti bubboni.
Tra le altre possibili complicazioni sono state segnalate:
- sovrainfezione battetica, che potrebbe causare la formazione di cicatrici deturpanti
- fimosi nel sesso maschile.
Cura
La terapia dell’ulcera molle è antibiotica; i CDC americani prevedono la possibile scelta tra 3 diversi regimi:
- Azitromicina 1 g per via orale in una singola dose
- Ceftriaxone 250 mg intramuscolo in una singola dose
- Ciprofloxacina 500 mg per via orale 2 volte/die per 3 giorni
- Eritromicina base 500 mg per via orale 3 volte/die per 7 giorni.
I primi due protocolli hanno il vantaggio della dose singola (inoltre sono stati segnalati diversi isolati con resistenza intermedia alla ciprofloxacina o all’eritromicina).
Si noti inoltre che gli uomini non circoncisi e le persone con infezione da HIV non rispondono al trattamento altrettanto bene delle persone circoncise o HIV negative.
I pazienti devono essere riesaminati a distanza di 3-7 giorni dall’inizio della terapia, tempistiche in cui si dovrebbe osservare un evidente miglioramento delle ulcere; in caso contrario si rivaluterà la diagnosi e l’eventuale presenza di HIV.
Il tempo necessario per la completa guarigione dipende invece dalle dimensioni dell’ulcera, quelle più estese possono richiedere più di 2 settimane, mentre la risoluzione del gonfiore dei linfonodi può essere lenta e talvolta richiedere aspirazione con ago o incisione e drenaggio a prescindere dall’efficacia della terapia.
Indipendentemente dalla presenza o meno dei sintomi, i partner sessuali dei pazienti con diagnosi di ulcera molle dovrebbero essere valutati e trattati in caso di contatti sessuali nei 10 giorni precedenti la comparsa dei sintomi del paziente.
Fonti e bibliografia
- Wikipedia EN
- Chancroid – Lisandro Irizarry; James Velasquez; Anton A. Wray.
Articoli ed approfondimenti
- Malattie
- Scheda presente nelle categorie: Malattie sessualmente trasmissibili