Introduzione
Ogni anno in Italia si verificano circa 100000 casi di ustioni, per la maggior parte in ambiente domestico.
Con il termine ustione si intende una perdita dell’integrità della cute, indotta da agenti di varia natura, dotati di energia lesiva superiore alle capacità difensive della barriera cutanea. L’agente lesivo può essere di tipo
- termico (per esempio fiamme o superfici roventi),
- elettrico (correnti elettriche, fulmini),
- chimico (acidi e alcali forti)
- e nucleare (raggi ionizzanti, raggi ultravioletti della luce solare).
La severità di un’ustione è correlata alla sua profondità nella cute e alla sua estensione. Nelle ustioni piccole e poco profonde come le scottature solari i tempi di guarigione sono brevi e in genere non lasciano esiti, mentre le ustioni estese e/o profonde possono portare al collasso cardiocircolatorio e richiedono il ricovero in centri specializzati.
Cosa fare in caso di scottatura solare
Per scottatura solare s’intende un’ustione di primo grado conseguente ad una prolungata esposizione ai raggi solari (UV) senza adeguata protezione; la comparsa dei sintomi (prurito, dolore, senso di bruciore, eventualmente presenza di bolle) inizia indicativamente 6-12 ore dopo l’evento, per risolversi nella maggior parte dei casi entro 4-5 giorni.
Per trovare sollievo in caso di scottatura i rimedi più efficaci secondo l’American Academy of Dermatology e l’NHS inglese sono:
- Evitare ulteriori esposizioni: la miglior cura è il tempo.
- Immergersi in acqua fresca (vasca o doccia) e poi applicare subito dopo una crema idratante per trattenere i liquidi e prevenire la disidratazione della pelle. Non asciugare la pelle sfregando, ma tamponando con un asciugamano morbido.
- Valutare con il proprio farmacista/medico l’eventuale ricorso all’applicazione di creme cortisoniche per i casi più severi.
- Ricorrere ad antinfiammatori per bocca in caso di gonfiore, arrossamento, disagio o sintomi sistemici da insolazione (mal di testa, …).
- Bere abbondantemente per coadiuvare una corretta idratazione.
- In caso di comparsa di vesciche (ustione di secondo grado) evitare di farle scoppiare, perché utili al processo di riparazione della pelle.
Si raccomanda di rivolgersi al medico nel caso in cui compaiano:
- vesciche su un’estesa superficie corporea,
- febbre e/o brividi,
- nausea,
- confusione,
sintomi suggestivi di esaurimento o colpo di calore.
Cause
Le cause delle ustioni possono essere distinte in base alla fonte di energia che le determina in:
- Termica:
- Fiamme. Le fiamme causano il 50% circa delle ustioni negli adulti.
- Scottature. Il 60% delle ustioni nei bambini sono dovute ad una scottatura. La maggior parte delle volte sono causate da bevande o liquidi caldi versati incidentalmente sul corpo, oppure sono conseguenti all’esposizione all’acqua calda nella vasca da bagno.
- Da contatto. In questi casi, per determinare una lesione l’oggetto deve essere estremamente caldo o il contatto prolungato. In genere si tratta di piccole ustioni alle estremità del corpo, tuttavia nei soggetti che non sono in grado di spostarsi dalla sorgente di calore (per esempio anziani, bambini, disabili, persone che hanno abusato di alcol o droghe) le lesioni possono essere più gravi ed estese.
- Fiamme. Le fiamme causano il 50% circa delle ustioni negli adulti.
- Elettrica: dei pazienti ricoverati nei centri ustioni degli ospedali, in media nel 3-4% dei casi la fonte lesiva è di tipo elettrico. In base al voltaggio distinguiamo:
- Elettricità domestica a basso voltaggio (240 Volt). Di solito si presenta come un’ustione profonda caratterizzata da una piccola ferita d’entrata e una d’uscita. I tessuti che si trovano in mezzo possono essere danneggiati; se la corrente nel suo percorso attraversa il cuore, c’è il rischio di insorgenza di aritmie cardiache.
- Elettricità ad alto voltaggio (1000 o più Volt). In questi casi i danni tissutali sono estesi e può svilupparsi un’insufficienza renale per rilascio nel sangue di una proteina contenuta nei muscoli (mioglobina) che in grandi quantità sovraccarica i reni determinandone un danno importante.
- Chimica (acidi o basi forti): Di solito questo tipo di ustione avviene in incidenti industriali, tuttavia possono esserci episodi in cui sono coinvolti prodotti chimici per la pulizia della casa come la candeggina.
- Nucleare, per esposizione a raggi ionizzanti (X e gamma), raggi ultravioletti della luce solare.
Sintomi e diagnosi
Il sintomo principale delle ustioni è il dolore, ma dal punto di vista clinico è più importante è la valutazione dell’integrità della cute e del suo aspetto.
La severità di un’ustione è valutata in base a
- profondità nella cute,
- estensione (indicata come percentuale di superficie corporea totale interessata).
Profondità
In base alla profondità le ustioni sono distinte in I, II e III grado:
- I grado: in questo caso è coinvolta solo l’epidermide (lo strato più superficiale della cute). Si osserveranno un colore rosso della pelle che scompare alla digitopressione (chiamato eritema) e rigonfiamento della zona interessata (chiamato edema).
- II grado: la profondità è maggiore ed è coinvolto anche lo strato del derma (che si trova al di sotto dell’epidermide). Oltre all’eritema e all’edema, compariranno una o più bolle ripiene di liquido chiaro/giallino (flittene). Talvolta può capitare di scottarsi in cucina con una pentola rovente e di osservare proprio la comparsa di una bolla nella zona interessata. Queste lesioni, se ben trattate, si risolvono in circa dieci giorni.
- III grado: coinvolgono la cute a tutto spessore. Il colore della lesione può essere bianco avorio o brunastro carbonizzato. Il dolore è meno accentuato poiché le strutture nervose che trasmettono le informazioni sensitive vengono danneggiate o distrutte. Il tempo di guarigione è lungo e si possono formare delle cicatrici importanti.
Estensione
Per valutare l’estensione di un’ustione si utilizza un criterio che prende il nome di “regola del 9”. È possibile suddividere la superficie corporea in aree corrispondenti al 9% (o al doppio, 18%) della sua totale estensione e calcolare in modo rapido la percentuale di cute interessata dall’ustione.
Nei casi più gravi i pazienti possono essere monitorati con esami del sangue, delle urine, elettrocardiogramma, radiografia del torace e, se necessario, ricoverati in centri specializzati.
Prognosi e complicazioni
Nei pazienti interessati da ustioni di I e II grado non estese e poco profonde la guarigione è rapida e priva di esiti.
Al contrario, nelle ustioni di III grado e nelle ustioni che coinvolgono più del 20% circa della superficie corporea può svilupparsi una risposta infiammatoria che coinvolge tutto l’organismo (sistemica), fino al collasso cardiocircolatorio (shock). Le conseguenze principali delle ustioni estese sono
- disidratazione per perdita di liquidi corporei,
- insorgenza di infezioni per perdita dell’integrità della barriera cutanea.
Inoltre, se nell’incidente si è verificata inalazione di gas caldi, possono essere riscontrati:
- ustioni delle vie aeree;
- danno ai polmoni che determina diversi gradi di insufficienza respiratoria;
- tossicità sistemica per assorbimento dei prodotti di combustione (per esempio monossido di carbonio e cianuro).
A seguito della guarigione da ustioni profonde, rimangono cicatrici e retrazioni della cute.
La mortalità è di circa il 4% per i pazienti ricoverati nei centri per gravi ustionati. I principali fattori di rischio per morte conseguente ad un’ustione sono:
- età maggiore di 60 anni,
- ustione che coinvolge più del 40% della superficie corporea,
- presenza concomitante di danno da inalazione.
Rimedi e cura
Nelle ustioni è importante un corretto primo intervento.
Innanzitutto, è necessario allontanare la persona dalla sorgente di calore, controllando la sicurezza della scena affinché non vengano danneggiati i soccorritori. Se sono presenti fiamme, attuare la procedura “drop and roll”: portare la persona sul pavimento e aiutarla a rotolare su sé stessa per estinguere le fiamme dai vestiti.
Vestiti infiammabili, gioielli e orologi devono essere rimossi senza ritardo, sempre se non sono adesi alla ferita e se la manovra può essere fatta in sicurezza. Ricordiamo che se l’ustione è causata da una fonte elettrica, è necessario chiudere la corrente elettrica prima di procedere con il soccorso.
Successivamente è importante raffreddare la zona ustionata con acqua corrente tiepida per almeno 20 minuti (prolungare il tempo se la lesione è causata da una fonte chimica), questa manovra ha anche un effetto analgesico. Evitare l’applicazione di ghiaccio o acqua molto fredda poiché determinerebbero una vasocostrizione e il flusso sanguigno si ridurrebbe sull’area affetta con conseguente ipotermia e possibile danno tissutale.
Nel caso in cui la ferita sia coperta da detriti sarebbe bene rimuoverli con sapone delicato ed acqua, oppure, se disponibili, soluzione salina sterile o soluzione antisettica topica. Le bolle più piccole vanno mantenute intatte mentre quelle più grandi e friabili andrebbero rotte; in ogni caso è bene rivolgersi al proprio medico di medicina generale o, nei casi più gravi, al pronto soccorso per un trattamento specializzato.
Infine le ustioni devono essere coperte con teli o garze sterili, poiché la lesione è associata ad una distruzione della barriera cutanea e può essere una porta di entrata per germi e così favorire l’insorgenza di infezioni.
Fonti e bibliografia
- Burns; Benson A, Dickson WA, Boyce DE; BMJ (Clinical Research ed.); Mar 2006.
- Pathophysiology and types of burns; Hettiaratchy S, Dziewulski P; BMJ (Clinical Research ed.); Jun 2004.
- Acute and Perioperative Care of the Burn-Injured Patient; Bittner EA, Shank E, Woodson L, Martyn JAJ; Anesthesiology; Feb 2015.
- The Initial Management of Acute Burns; Treharne LJ, Kay AR; Journal of the Royal Army Medical Corps; Jun 2001.