Vaginismo: cause, sintomi e cura

Introduzione

Il vaginismo è una condizione caratterizzata da un improvviso irrigidimento dei muscoli vaginali al momento dell’inserimento di un corpo esterno, tipicamente il pene durante i rapporti sessuali e/o lo speculum ed altri strumenti medici in caso di visita ginecologica.

Si tratta quindi di una contrazione riflessa ed involontaria, risultato di una complessa combinazione di fattori fisici, psicologici ed emotivi, tipicamente espressione di una reazione di evitamento della penetrazione in conseguenza di un vissuto fobico; è considerato un disturbo della sessualità e tra le cause più comuni si annoverano

  • un passato di abusi e traumi sessuali
  • condizioni di salute mentale
  • una risposta al dolore fisico.

In altre donne non è invece possibile riuscire a delineare i fattori scatenanti.

I sintomi principali consistono, per definizione, in una penetrazione vaginale impossibile, difficile e/o dolorosa durante i rapporti sessuali od in caso di esecuzione di esami medici; in molte pazienti la consapevolezza di queste difficoltà matura in forme d’ansia, ma la condizione non preclude necessariamente la fase dell’eccitazione.

È molto importante comprendere che il vaginismo NON è in alcun modo una colpa, prescinde dalla volontà della donna e lo sviluppo della condizione è assolutamente al di là della possibilità di prevenzione da parte della paziente, che al contrario si trova suo malgrado ad affrontarne i sintomi. Superando la purtroppo diffusa ritrosia a rivolgersi con fiducia al ginecologo è quasi sempre possibile superare il problema o, nel peggiore dei casi, è comunque possibile intervenire per ridurre drasticamente l’impatto dei sintomi sulla qualità di vita personale e di coppia; una volta escluse cause fisiche la paziente verrà infatti invitata a rivolgersi ad un sessuologo clinico, figura di riferimento per la risoluzione del vaginismo.

Nella maggior parte dei casi è possibile apprezzare i primi miglioramenti già dopo le prime settimane di terapia.

Cause

Le ragioni responsabili dello sviluppo di vaginismo non sempre sono perfettamente chiare, ma tra le cause più comuni la letteratura annovera:

  • sensazione psicologica che la vagina sia troppo stretta per poter accogliere corpi estranei
  • una precedente esperienza sessuale traumatica (in forma di violenza o meno)
  • un precedente medico traumatico o condizioni di salute che abbiano causato complicazioni severe (non solo infezioni, visite traumatiche od esiti chirurgici, ma anche complicazioni da parto)
  • disturbi d’ansia
  • paura di rimanere incinta
  • background culturale caratterizzato dall’idea che gli impulsi sessuali siano un qualcosa di sbagliato o di cui vergognarsi.

Il vaginismo potrebbe insorgere anche in caso di precedenti rapporti sessuali senza complicazioni.

I sintomi possono comparire durante la tarda adolescenza o nella prima età adulta, in occasione del primo rapporto sessuale; in altre donne la condizione si sviluppa in occasione del tentativo di inserimento di un tampone interno o durante una visita ginecologica interna (non necessariamente la prima). Altre donne sviluppano vaginismo in età più avanzata.

Sintomi

Segni e sintomi tipici di vaginismo possono comprendere

  • contrazione involontaria dei muscoli vaginali in caso di tentativo di penetrazione (non solo in caso di tentato rapporto sessuale, ma anche ad esempio durante la visita ginecologica)
  • dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia).

“Da un punto di vista psicologico si configura una vera e propria fobia per l’atto penetrativo con le conseguenti reazioni di ansia ed evitamento” (fonte Wikipedia).

Lo spasmo muscolare può verificarsi in qualsiasi condizione, oppure essere limitato a specifiche situazioni, ad esempio solo il rapporto di coppia o solo in caso di tentato esame medico; l’entità della contrazione è variabile, da leggermente fastidiosa a molto dolorosa.

È importante notare che il vaginismo non influisce necessariamente sulla capacità di eccitazione e sulla possibilità di apprezzare e godere di altre forme di contatto sessuale, ad esempio molte donne affette da vaginismo sono comunque in grado di provare un orgasmo mediante la stimolazione clitoridea.

Complicazioni

Sebbene non si segnalino complicazioni organiche, l’impatto psicologico del vaginismo può essere devastante e condurre allo sviluppo di complicazioni quali sentimenti di ansia, frustrazione e depressione, oltre ad avere potenziali conseguenze sul rapporto di coppia. Tecnicamente può inoltre essere causa di infertilità.

Quando rivolgersi al medico

Si raccomanda di rivolgersi con fiducia al ginecologo in caso di:

  • impossibilità ad inserire assorbenti interni
  • impossibilità di avere rapporti sessuali
  • dolore, fastidio, bruciore, … durante i rapporti sessuali.

È importante sottolineare che ginecologo e sessuologo clinico sono in grado di offrire un supporto medico altamente professionale, privo di qualsiasi giudizio morale od etico; il vaginismo è a tutti gli effetti una condizione medica al pari di qualunque altra e non deve essere caricata di timori o vergogna. Si tratta di una patologia peraltro molto spesso curabile, o comunque su cui è possibile lavorare per recuperare la qualità di vita che ogni donna merita.

Per favorire ulteriormente la decisione di parlarne con un medico è importante sapere che:

  • è possibile decidere di rivolgersi ad un medico donna (o uomo se preferito)
  • per la diagnosi non è necessaria una visita ginecologica interna.

Diagnosi

La visita ginecologica e l’anamnesi (raccolta di informazioni mediante domande rivolte alla paziente) sono in genere sufficienti a porre la diagnosi di vaginismo; di grande rilevanza è la conduzione di un’attenta diagnosi differenziale, volta alla ricerca di altre cause di dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), come ad esempio:

Cura e rimedi

Ginecologo e sessuologo clinico (in genere uno psicologo specializzato in sessuologia) sono le figure sanitarie di riferimento per il trattamento del vaginismo; l’approccio terapeutico viene spesso personalizzato in base alla paziente e tipicamente consiste in una combinazione variabile di

  • educazione alla pratica di tecniche di rilassamento
  • consulenza psico-sessuologica (che potrà poi servirsi dell’approccio cognitivo-comportamentale o altro)
  • fisioterapia.

In questo caso gli esercizi di fisioterapia sono praticati autonomamente, dopo aver ricevuto le necessarie istruzioni, e tipicamente consistono sull’esecuzione periodica degli esercizi di Kegel, una serie di contrazioni volontarie del pavimento e della muscolatura pelvica (sono in gran parte sovrapponibili a quelli consigliati alle donne che abbiano appena partorito, al fine di recuperare un corretto tono muscolare e ridurre il rischio di complicazioni).

Ginecologo e sessuologo clinico possono valutare il ricorso a esercizi mirati di dilatazione vaginale mediante dispositivi medici specifici (dilatatori); questo approccio consente di ridurre in molto delicato e molto progressivo la sensibilità vaginale al dolore; la terapia può essere praticata con il partner, in un percorso di aumentata complicità di coppia che possa eventualmente condurre infine ad una penetrazione completa.

In alcuni casi è possibile ricorrere a rimedi pratici, ad esempio uso di anestetici locali o lubrificanti.

In pazienti selezionate è possibile inoltre valutare il ricorso a farmaci, ad esempio attraverso la somministrazione di medicinali ad azione miorilassante (ovvero di induzione di un stato di rilassamento sulla muscolatura vaginale)

Fonti e bibliografia

Articoli ed approfondimenti

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.