Ammoniemia (ammoniaca nel sangue): alta, bassa e valori normali

Valori Normali

  • Neonati da 0 a 10 giorni: 170-341 mcg/dL (100-200 µmol/L)
  • Neonati e bambini da 10 giorni a 2 anni: 68-136 mcg/dL
  • Bambini di età superiore ai 2 anni: 19-60 mcg/dL (11-35 µmol/L)
  • Adulti: 10-80 mcg/dL (6-47 µmol/L)

Fonte: EBM Consult

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

Ammoniemia è il termine medico che indica la quantità di ammoniaca nel sangue.

L’ammoniaca è un composto di scarto azotato derivante dal metabolismo degli aminoacidi, e quindi dalle proteine assunte con la dieta. Il fegato è l’organo principalmente coinvolto nello smaltimento dell’ammoniaca, che qui viene trasformata in urea per poi essere filtrata a livello renale ed eliminata con le urine.

Nei pazienti affetti da gravi malattie epatiche il fegato non è più in grado di gestire efficacemente l’ammoniaca in circolo, con la conseguenza di un progressivo aumento delle concentrazioni e la comparsa di complicazioni anche gravi dovute all’azione della sostanza a livello cerebrale (encefalopatia epatica).

Il livello di ammoniaca può essere misurato attraverso un normale prelievo di sangue venoso (per esempio dal braccio).

Provetta di sangue con la scritta "ammoniaca"

iStockc.com/jarun011

Interpretazione

Un livello significativamente aumentato di ammoniaca nel sangue indica che l’organismo non è più in grado di trasformarla ed eliminarla; questo può verificarsi per esempio a causa di:

  • insufficienza epatica (da cirrosi, epatiti, …),
  • grave sanguinamento gastrointestinale,
  • sindrome di Reye,
  • malattie genetiche del ciclo dell’urea,
  • leucemia acuta.

È invece molto raro il riscontro di livelli più bassi del normale, che potrebbero essere legati per esempio all’ipertensione maligna (condizione caratterizzata da valori di pressione sanguigna particolarmente elevati, ad esordio improvviso).

Anche la quantità di proteine assunte con la dieta, se eccessivamente sbilanciata, può diventare responsabile di alterazioni dei valori di concentrazione di ammoniaca nel sangue.

Valori Bassi
(Ipoammoniemia)

  • Ipertensione essenziale
  • Ipertensione maligna

Valori Alti
(Iperammoniemia)

  • Azotemia
  • Bronchite acuta
  • Cirrosi
  • Eccessiva alimentazione
  • Encefalopatia epatica
  • Enfisema polmonare
  • Insufficienza cardiaca congestizia
  • Insufficienza epatica
  • Insufficienza renale
  • Leucemia
  • Malattia emolitica del neonato
  • Pericardite
  • Sanguinamento gastrointestinale
  • Sindrome di Reye

(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)

Fattori che influenzano l'esame

Tra i fattori in grado di causare un aumento dei valori ricordiamo:

  • sforzi muscolari molto intensi,
  • dieta eccessivamente ricca di proteine,
  • nutrizione parenterale (per via endovenosa),
  • fumo di sigaretta,
  • abuso di alcolici,
  • alcuni farmaci, tra cui acetazolamide, furosemide, barbiturici, isoniazide, acido valproico.

Tra i fattori in grado di causare una diminuzione dei valori si annoverano invece:

  • diete ipoproteiche (carenti di proteine),
  • farmaci, come alcuni antibiotici ad ampio spettro, lattulosio, levodopa e sali di potassio.

Quando viene richiesto l'esame

Poiché non esiste una correlazione definita tra quantità di ammoniaca plasmatica e gravità dell’encefalopatia epatica (ad esempio pazienti con quantità elevate possono mostrare solo sintomi lievi, viceversa pazienti con spostamenti minimi dei valori possono sperimentare manifestazioni severe) l’esame viene spesso richiesto in pazienti affetti da malattie al fegato od insufficienza renale in presenza di possibili segni e sintomi da iperammoniemia:

Nel neonato può risultare utile in caso di:

I livelli di ammoniaca nel sangue vengono in genere valutati nel contesto di altri parametri, come ad esempio:

Preparazione richiesta

L’esame richiede che il paziente sia a digiuno da almeno 8 ore.

Non sussistono particolari rischi all’esecuzione dell’esame; seppur molto raramente, può accadere che si verifichi, come in un qualsiasi prelievo ematico:

  • sanguinamento eccessivo,
  • svenimento o sensazione di stordimento,
  • sviluppo di ematoma (accumulo di sangue sottocutaneo),
  • infezione (un rischio che, seppur basso, può esserci ogniqualvolta la cute non è integra).

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.