- Valori di riferimento
- Descrizione
- Interpretazione
- Valori bassi
- Valori alti
- Fattori che influenzano
- Quando viene richiesto
- Preparazione
Valori Normali
Un paziente sano presenta valori inferiori a 30.0 IU/mL (negativo, ovvero normale).
Valori compresi tra 30.0-75.0 IU/mL sono considerati borderline, ovvero dubbi.
Valori superiori a 75 sono considerati positivi.
(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)
Descrizione
Gli anticorpi sono tra i principali protagonisti della risposta immunitaria insieme alle cellule che li producono, i linfociti (un sottotipo di globulo bianco); la loro funzione è quella di contrasto a minacce per l’organismo, come batteri, virus o cellule impazzite (tumorali).
Si definiscono auto-anticorpi gli anticorpi vittime di un errore di programmazione, che li rende attivi non verso un pericolo, ma contro cellule e tessuti sani dell’organismo stesso; sono in questo caso gli sfortunati protagonisti e responsabili delle cosiddette malattie autoimmuni, patologie caratterizzate da una rivolta del sistema immunitario contro l’organismo.
Se per le malattie infettive è possibile individuare anticorpi specifici per ogni agente patogeno (virus o batterio che sia), allo stesso modo per le malattie autoimmuni è possibile isolare nel sangue del paziente specifici anticorpi, diretti a seconda dei casi contro vari bersagli, ad esempio esistono anticorpi
- diretti contro il pancreas, alla base dello sviluppo di diabete di tipo 1,
- diretti contro la tiroide, alla base dello sviluppo di tiroidite di Hashimoto,
- …
Gli anticorpi anti DNA nativo (o anti-dsDNA) sono auto-anticorpi diretti contro la doppia elica del DNA, ovvero il materiale genetico presente in ogni cellula dell’organismo, all’interno del nucleo (dsDNA è un acronimo inglese che significa proprio questo, double stranded DNA, doppia elica del DNA). Gli anticorpi anti-dsDNA fanno parte di un gruppo di autoanticorpi chiamati anticorpi antinucleo (ANA).
La loro presenza è associata a numerose malattie autoimmuni, ma in particolare a
- lupus eritematoso sistemico (oltre il 70% dei pazienti),
- connettivite indifferenziata,
- tiroiditi autoimmuni,
- AIDS.
Il loro dosaggio nel sangue è quindi usato a scopo di diagnosi, seppure rappresentino solo un tassello nel complesso puzzle del processo diagnostico di una malattia autoimmune, perché:
- la loro presenza non implica necessariamente una diagnosi,
- la loro assenza non implica necessariamente l’esclusione di una diagnosi.
Poiché strettamente correlati alle complicazioni renali del lupus (nefrite lupica), possono essere richiesti anche nel caso di pazienti che ne mostrino i segni.

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Interpretazione
Un risultato positivo per gli anticorpi anti-DNA (dsDNA) in un appropriato contesto clinico (ad esempio in presenza di sintomi suggestivi) è indicativo di lupus eritematoso sistemico (LES), ma risultati negativi non escludono la diagnosi; è stato peraltro dimostrato che l’85% dei pazienti positivi agli anticorpi anti-dsDNA, ma senza manifestazioni cliniche di lupus, svilupperà la malattia nel giro di pochi anni.
Una positività del test anti-dsDNA è fortemente indicativo per la presenza di lupus, una sua negatività non lo esclude. (fonte)
A differenza di altri auto-anticorpi, il valore rilevato nel sangue in alcuni casi può riflettere l’andamento clinico della malattia, ovvero tende ad aumentare nelle fasi acute (di peggioramento dei sintomi) e a diminuire durante la risposta al trattamento e/o in fasi di remissione spontanea.
Gli autoanticorpi non risentono invece dello stile di vita e delle abitudini della persona, pertanto non è possibile adottare alcuna strategia autonoma per abbassarne la quantità prodotta/circolante.
Valori Bassi
Valori Alti
- AIDS
- Lupus eritematoso sistemico
- Malattie del tessuto connettivo
- Tiroidite autoimmune
(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)
Fattori che influenzano l'esame
Anche i pazienti affetti da artrite reumatoide possono sviluppare anticorpi anti-dsDNA, ma in genere in risposta al trattamento con terapie biologiche anti-TNFα (fonte).
Anche alcune patologie virali sono note per essere responsabile della produzione, come nel caso di
- HIV
- quinta malattia (parvovirus B19)
- BK virus.
L’età non influisce sui valori considerati normali.
Quando viene richiesto l'esame
Il dosaggio degli anticorpi anti-DNA viene in genere richiesto nell’ambito del processo diagnostico del lupus, qualora il paziente ne presenti i sintomi caratteristici.
- Dolore o gonfiore alle articolazioni
- Dolore muscolare
- Stanchezza
- Febbre inspiegabile
- Eruzioni cutanee rosse, tipicamente in viso (eruzione a farfalla)
- Dolore al petto in occasione di respiri profondi
- Perdita di capelli
- Fenomeno di Raynaud (le dita virano dal bianco al violaceo)
- Sensibilità al sole (fotosensibilità)
- Gonfiore alle gambe e/o intorno agli occhi
- Ulcere in bocca
- Linfonodi ingrossati.
Insieme alla ricerca degli anticorpi anti-dsDNA possono essere dosati anche gli anticorpi anti-Sm, nell’insieme di esami che prendono il nome di pannello ENA, anticorpi anti-istone (lupus indotto da farmaci) e gli anticorpi anti-fosfolipi.
Poiché strettamente correlati alle complicazioni renali del lupus, possono essere richiesti anche nel caso di nefrite lupica.
Preparazione richiesta
L’esame consiste in un normale prelievo di sangue da una vena del braccio e non richiede alcuna specifica preparazione.
Articoli ed approfondimenti
- Esami del Sangue
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